La Voce 30 - Comitati di Partito

10.02 - CdP Stalingrado - Note di lettura (1)

sabato 1 novembre 2008.
 
Note di lettura degli articoli:

Ogni cosa ne contiene una seconda ... ( La Voce n. 28, pagg. 22-24)

e A proposito del principio: suonare ... ( La Voce n. 28, pagg. 25-28)

Questi articoli sono di grande aiuto a tutti quei compagni comunisti che oggi si prefiggono l’obiettivo di trasformare la società: fare dell’Italia un nuovo paese socialista.

Oggi i compagni che si pongono questo obiettivo sono relativamente pochi (debolezza del movimento comunista). Spesso i compagni si lamentano di non riuscire a seguire tutte la attività che potrebbero essere sviluppate nella propria zona di intervento: l’esempio-tipo presentato a pag. 23 rende bene l’idea. Questa difficoltà a portare a termine i propri compiti e che porta i compagni a rincorrere le scadenze, crea a lungo andare scoraggiamento, insoddisfazione e mancanza di entusiasmo. Questa sensazione può penalizzare pesantemente alcuni che non si sentono adeguati ai propri compiti e che quindi invece di avanzare arretrano. Non intraprendono il processo di trasformazione per diventare comunisti.

Negli articoli si individua il materialismo dialettico come strumento indispensabile per avere una giusta concezione della realtà. Il materialismo dialettico ci “permette di vedere i vari aspetti come un insieme di elementi con caratteristiche specifiche, ma legati tra loro”.

Sia nell’articolo di Claudio G. che in quello di Dario B. si spiega molto bene, con esempi pratici, quello che viene sintetizzato nel principio: “Ogni cosa ne comprende una seconda, una terza e a volte anche una quarta”.

Oggi l’assimilazione del materialismo dialettico è definita il “collo di bottiglia” della lotta per fare dell’Italia un nuovo paese socialista.

L’assimilazione del materialismo dialettico è quel passaggio che ci permette di avere una concezione del mondo autonoma dalla borghesia: ci permette di trasformare noi stessi e la società.

La borghesia, nella sua società divisa in classi, promuove una concezione secondo cui ogni ambito è chiuso in un compartimento stagno. Per esempio: un medico utilizza un metodo scientifico per analizzare una patologia, ma poi (“nella vita privata”) nulla toglie che possa essere un buon cattolico ed accettare quindi dei dogmi che niente hanno a che fare con il pensiero scientifico, che anzi sono la negazione stessa del pensiero scientifico.

L’idealismo borghese tiene separati i vari aspetti della realtà (credenza religiosa: le varie specie animali sono state create separatamente dalla divinità), mentre il materialismo dialettico trova un nesso, unisce i vari aspetti della realtà (pensiero scientifico: tutte le specie animali sono collegate da un unico processo evolutivo).

L’acquisizione di una concezione materialista dialettica non è una cosa immediata, non avviene dopo due ore di studio, ma richiede un’applicazione continua. Per questo tutti i compagni, oltre alle varie attività “pratiche”, devono anche trovare una parte di tempo da dedicare allo studio. Anche questo va visto in relazione con le altre attività, poiché una giusta concezione della realtà (assimilata tramite lo studio) guiderà con più efficacia anche il lavoro pratico.

Per cambiare la società bisogna prima di tutto cambiare noi stessi (trasformazione). A pag. 25 si legge: “Ogni comunista, oltre che protagonista (soggetto) della rivoluzione, è anche un bersaglio (oggetto) della rivoluzione”.

Oggi l’obiettivo principale del nostro partito è il reclutamento. Questo vuol dire che ogni nostra iniziativa, ogni nostra attività deve essere collegata a questo obiettivo. Bisogna quindi imparare a trattare nei giusti termini la contraddizione tra l’essere in pochi ed avere difficoltà a portare avanti l’attività e lo sviluppare l’attività per il reclutamento. Bisogna individuare l’elemento principale (reclutamento) ed impostare il lavoro, la nostra attività, in funzione di questo.