Di fronte alla strage di Madrid, solidarietà con le masse popolari colpite dalla borghesia imperialista e mobilitazione per la rinascita del movimento comunista

venerdì 12 marzo 2004.
 

Delegazione della CP

(Commissione Preparatoria del congresso di fondazione del (nuovo)Partito comunista italiano)

 

c/o Giuseppe Maj

BP 3 4, rue Lénine

93451 L’île St Denis

 

12.03.04

 

Di fronte alla strage di Madrid, solidarietà con le masse popolari colpite dalla borghesia imperialista e mobilitazione per la rinascita del movimento comunista.

 

La strage compiuta ieri giovedì 11 marzo alla Stazione di Madrid ci viene a ricordare e confermare che la borghesia decadente coinvolge e sconvolge l’intera umanità in un vortice di crimini e di distruzioni, conformemente alla vecchia favola: “Muoia Sansone con tutti i Filistei” o alla più recente parola d’ordine della borghesia imperialista degli anni ‘50 e ‘60 : “Meglio morti che rossi”.

Noi comunisti italiani conosciamo bene la “strategia della tensione”: terrorizzare la popolazione con stragi, attribuire alle forze progressiste la responsabilità degli atti di terrore e sfruttare il fatto che di fronte ad un pericolo oscuro gli uomini e le donne, sperando di compiere la necessaria opera collettiva di difesa, anche spontaneamente si aggregano attorno alle esistenti autorità ed attualmente esistono solo autorità borghesi.

Ci vorranno forse anni per smascherare i veri autori, complici e mandanti della strage di Madrid. Ma prima o poi la verità verrà a galla. È evidente lo sforzo della destra spagnola di far dimenticare l’inquinamento delle coste e delle acque spagnole ad opera del Prestige, la guerra in Iraq contro la manifesta volontà della maggioranza della popolazione, il sostegno e la complicità con i gruppi imperialisti USA, la caccia agli immigrati che a decine vengono affogati attorno allo stretto di Gibilterra, la depravazione morale e la degradazione economica e culturale che attualmente sempre più pervade la società spagnola, più ancora che ai tempi di Franco, perché oggi il movimento comunista è più debole in Spagna e nel resto del mondo. Da noi ci vollero anni e solo grazie ad un potente movimento progressista arrivammo a smacherare gli ambienti borghesi (statali e fascisti) che pepetrarono le stragi alla Stazione di Bologna, sui treni delle Ferrovie italiane (Italicus, Val di Sangro, ecc.), quelle di piazza Fontana, di piazza della Loggia, ecc. In altri paesi, in particolare negli USA, a causa della minore forza del movimento progressista, gli autori di molte stragi sono rimasti ancora sconosciuti a decine e decine di anni di distanza. La strategia della tensione diviene pratica comune a tutti gli Stati imperialisti (dagli USA dell’11 settembre, alla Francia del “gruppo AZF”, alla Spagna).

I gruppi imperialisti, in preda alla crisi dei loro regimi politici e alla crisi economica, traspongono nei loro stessi paesi, a fini elettorali e politici, le operazioni terroristiche che da decenni praticano su grande scala nei paesi coloniali e nei paesi nemici: dalle “imprese coloniali” in America, in Cina, in India, nelle Filippine, in Africa, all’aggressione contro l’Unione Sovietica, ai bombardamenti di Guernica, Hiroshima, Nagasaki, Dresda, Milano, allo serminio degli ebrei e delle altre “razze inferiori”, alla guerra chimica e batteriologica in Corea, nel Vietnam, a Cuba e in Colombia, alle stragi di Panama, della Palestina, dell’Afganistan, dell’Iraq, ecc. ecc.: una fitta sequela che non ha ancora termine.

La borghesia spagnola, per bocca dei suoi vari e variopinti partiti e portavoce, si è prontamente mobilitata a sfruttare politicamente la strage di Madrid e in particolar ad attribuire la responsabilità della strage di Madrid a ETA. Ma ETA è una organizzazione rivoluzionaria della sinistra del Movimento di Liberazione Nazionale del popolo basco. ETA ha sempre colpito solo obiettivi mirati: agenti o istituzioni del regime che opprime il Paese Basco, si ostina a negare il diritto del popolo basco alla autodeterminazione nazionale e schiaccia e sfrutta le masse popolari spagnole. L’unica operazione militare di ETA che ha colpito vittime innocenti è stata la bomba esplosa nel parcheggio del supermercato di Barcellona nel giugno 1987. ETA allora prontamente riconobbe la responsabilità della strage, chiarì che si era trattato di un incidente del tutto involontario e chiese pubblicamente scusa per le vittime innocenti: così si comportano i rivoluzionari e in particolare i comunisti.

Gli assassini abituati a colpire indiscriminatamente la popolazione civile vengono tutti e sempre dalla borghesia imperialista e sono cresciuti alla sua scuola. Lo hanno confermato anche in questi ultimi anni i bombardamenti terroristici delle città, dei paesi e delle strutture civili in Iugoslavia, in Afganistan, in Iraq compiuti dalla forze armate dei gruppi imperialisti USA e NATO, compresi quelli italiani rappresentati a seconda dei casi dai governi Dalema e Berlusconi.

Contro questa deriva terroristica della borghesia morente, il rimedio consiste nella rinascita del movimento comunista. Tutto quello che ostacola la deriva terroristica della borghesia contribuisce alla rinascita del movimento comunista. Tutto quello che contribuisce alla rinascita del movimento comunista, contribuisce ad ostacolare e frenare la deriva terroristica della borghesia imperialista e a creare le condizioni per porvi definitivamente fine eliminando l’ordine sociale borghese stesso di cui quella deriva terroristica è una espressione necessaria in questa fase di crisi politica.

Noi in questi mesi e anni lavoriamo per formare e aggregare quella “massa critica” di comunisti necessaria per influenzare, mobilitare e orientare nuovamente, come già fece il movimento comunista nel secolo scorso, a compiere un’opera storica progressista tutto il resto delle masse popolari, che sempre più non sanno a che santo votarsi, sono calpestate e abbrutite dal progredire della crisi del capitalismo e a volte sono addrittura preda della mobilitazione reazionaria delle masse popolari promossa dalla borghesia imperialista stessa (contro i “terroristi”, contro gli immigrati, contro gli “americani” anziché contro l’imperialismo americano e gli altri gruppi imperialisti a partire da quelli di casa nostra, contro gli arabi, contro gli ebrei anziché contro i sionisti, ecc.). Giorno dopo giorno, con un’opera minuta e paziente a cui un numero crescente di compagni danno il loro contributo, piccolo ma prezioso ed efficace proprio perché confluisce in un movimento collettivo raccolto attorno al partito, tessiamo la nostra tela, costruiamo una rete di collegamenti, contatti, dibattito, reciproca formazione ideologica e culturale, propaganda, azione politica, raccolta di mezzi finanziari, verifica e rafforzamento della morale comunista, elaborazione della nostra concezione del mondo, del nostro metodo d’azione e della nostra linea di condotta, verifica nella pratica della lotta di classe.

Di fronte alla strage criminale compiuta dalla destra spagnola e dai suoi complici USA a Madrid, di fronte alle manovre terroristiche del governo CRS (Chirac-Raffarin-Sarkosy) col suo “gruppo AZF” in Francia, di fronte alla deriva poliziesca e persecutoria del governo della banda di fascisti, razzisti, mafiosi, clericali, speculatori e avventurieri guidata da Berlusconi in Italia, noi chiamiamo tutti i comunisti, i membri delle Forze Soggettive della Rivoluzione Socialista, gli operai avanzati e gli elementi avanzati delle altre classi delle masse popolari a dare ognuno il suo contribuito a questo sforzo. Anche se i risultati immediati non fossero buoni, che ognuno di essi sia sicuro che la sua opera produrrà i suoi frutti preziosi man mano che il baratro in cui i gruppi imperialisti ci spingono diventerà esperienza dolorosa di tutti i giorni e più evidente la guerra di sterminio non dichiarata che essi con gli strumenti del loro ordine sociale conducono in ogni angolo del mondo contro le masse popolari. Così fu durante il fascismo: la parola, l’opera organizzativa e l’esempio dei comunisti confinati, perseguitati, prigionieri, clandestini ed esuli produsse i suoi rigogliosi frutti durante la guerra imperialista e sbocciò nella Resistenza che solo a causa dei limiti politici ed ideologici del partito non fece dell’Italia un paese socialista.

 

Per porre fine alle imprese terroristiche della borghesia in declino, collaboriamo alla rinascita del movimento comunista.

Solidarietà con le masse popolari colpite dalla guerra di sterminio non dichiarata, dalla deriva terroristica e dalla controrivoluzione preventiva della borghesia imperialista.

Solidarietà con la rivoluzione democratica antimperialista dei popoli arabi e musulmani, in particolare con la resistenza delle masse popolari palestinesi e irachene all’occupazione dei gruppi imperialisti USA e sionisti.

Mobilitare dovunque le masse popolari a protestare contro la deriva terroristica della borghesia imperialista e le sue stragi, contro l’occupazione dell’Iraq e della Palestina, contro la guerra di sterminio non dichiarata.

Costruire ovunque comitati clandestini del (nuovo)Partito comunista italiano e collaborare alla attuazione del piano di ricostruzione del partito comunista.