(nuovo)Partito comunista italiano
Commissione Provvisoria del Comitato Centrale
Sito: http://lavoce-npci.samizdat.net
e.mail: lavocenpci40@yahoo.com
Delegazione: BP3 4, rue Lénine 93451 L’Île St Denis (Francia)
e.mail: delegazionecpnpci@yahoo.it
Una nuova grave crisi scuote le
relazioni e le istituzioni finanziarie di tutto il mondo. Vi è il rischio
concreto che la grave crisi finanziaria si trasformi in una nuova grave crisi
economica: nella paralisi delle attività economiche da cui dipende la vita
quotidiana della stragrande maggioranza della popolazione, tutti quelli che
hanno di che vivere solo se lavorano, cioè le masse popolari.
Già oggi le libere attività
degli speculatori rendono di giorno in giorno più difficile per milioni di
persone procurarsi il cibo, l’abitazione, il vestiario, il riscaldamento, l’istruzione,
l’assistenza sanitaria e le altre condizioni elementari di una vita minimamente
dignitosa benché primitiva.
Fino a quando tollereremo e
sopporteremo che la nostra vita sia in balia di un ordinamento sociale che
affida la direzione della società a una classe che ha al suo vertice un pugno di
speculatori e di criminali? È possibile porre fine a questo corso delle cose?
Cosa deve fare ognuno di noi per porre veramente fine a questo corso delle cose?
Ogni persona di buona volontà può contribuire
alla rinascita del movimento comunista, a ricostruire quel tessuto di
organizzazioni di massa anticapitaliste che avevano reso forti gli operai e le
altre classi delle masse popolari: è quello che ci vuole per impedire ai
capitalisti di dispiegare liberamente la loro natura barbara e per arrivare a
fare dell’Italia un nuovo paese socialista!
Amare le persone a cui siamo legati vuol dire
combattere per costruire anche per loro un ordinamento sociale che consente una
vita degna di essere vissuta. I genitori amano i propri figli: proprio per
questo non devono prepararli ed educarli ad essere macchine da lavoro, carne da
cannone e vittime dei capitalisti, ma devono educarli ad essere combattenti
della causa del socialismo con l’insegnamento e con l’esempio: dedicando le
proprie capacità, i propri risparmi e il proprio tempo alla lotta per fare
dell’Italia un nuovo paese socialista! Non c’è eredità più fruttuosa che i
genitori possono lasciare ai figli dei soldi dedicati alla rinascita del
movimento comunista cosciente e organizzato!
Ci sono oggi tutte le risorse
materiali e intellettuali necessarie perché le condizioni elementari per una
vita dignitosa (il cibo, il vestiario, l’abitazione, il riscaldamento, l’istruzione,
l’assistenza sanitaria, il riposo e il divertimento, la vita sociale) siano
garantite a ogni individuo come a ogni individuo è garantita l’aria per
respirare: come base sicura e stabile perché tutti possano accedere e dedicare
il meglio delle proprie doti e risorse alle attività specificamente umane,
quelle che distinguono gli uomini da ogni altra specie animale, quelle da cui l’attuale
ordinamento sociale esclude ancora la stragrande maggioranza dell’umanità!
È solo l’ordinamento sociale
capitalista che ancora oggi rende persino quelle condizioni elementari di una
vita dignitosa beni rari, accessibili solo a chi ha soldi. Esso costringe la
stragrande parte della popolazione, le masse popolari, ad arrabattarsi ogni
giorno per trovare i soldi necessari; a dedicare gran parte se non tutte le
proprie risorse fisiche, intellettuali e morali per procurarseli; a condurre una
vita misera e primitiva, ancora dettata dal bisogno come nei tempi barbarici.
Abbiamo ereditato dalla storia
questo ordinamento sociale. La borghesia, il clero e gli altri notabili del
regime cercano in ogni modo, con l’ignoranza, l’imbroglio e la violenza, di
perpetuarlo, di distogliere ognuno di noi dal compiere lo sforzo morale e
intellettuale e l’attività organizzativa necessari per liberarcene e per
instaurare un ordinamento sociale superiore. Ogni individuo e ogni organismo può
svolgere fin da subito un ruolo importante nel creare il nuovo ordinamento
sociale di cui la stragrande parte dell’umanità, tutte le masse popolari hanno
bisogno, un bisogno che la crisi rende più impellente! Lo sforzo di migliaia di
individui e organismi sommandosi l’uno all’altro diventa una forza
qualitativamente superiore che cambierà il mondo! L’impotenza di migliaia di
individui isolati, tramite l’organizzazione si trasformerà nella forza
onnipotente che costruirà un nuovo mondo. Questa è la rinascita del movimento
comunista cosciente e organizzato a cui ogni persona di buona volontà può
concorrere.
La crisi che incombe sempre più
grave e minacciosa e le difficoltà crescenti della vita quotidiana comportano
per le masse popolari nuove grandi sofferenze. Hanno però anche il lato positivo
di costringere milioni di persone a rimboccarsi le maniche per creare un nuovo
ordinamento sociale. Ognuno di noi può e deve fare in modo che le nuove
sofferenze che la borghesia e i suoi complici ci infliggono, siano lo spunto per
iniziare il lavoro che passo dopo passo porterà al nuovo ordinamento sociale,
che ci libererà per sempre dalla barbarica eredità del passato!
È possibile creare un nuovo
superiore ordinamento sociale?
È del tutto possibile costruire
un superiore ordinamento sociale. Gli operai organizzati e le altre classi delle
masse popolari organizzate possono cambiare radicalmente la situazione. Sono
l’unica forza in grado di farlo. La trasformazione degli operai e del resto
delle masse popolari da folla di individui dispersi, ognuno più o meno
strettamente dipendente e influenzato dai capitalisti, dal clero e da altri
notabili del regime, in operai organizzati e in masse popolari organizzate: ecco
esattamente in cosa consiste la rinascita del movimento comunista cosciente e
organizzato
Le masse popolari, quanto più
sono organizzate, tanto più possono da subito anche difendersi dalle conseguenze
immediate e dirette delle speculazioni e della crisi. È vero che per loro natura
i capitalisti spremono i lavoratori. Ma fino a che punto possono dare libero
corso alla loro natura, dipende dalla forza del movimento comunista cosciente e
organizzato. Gli operai organizzati sono pienamente in grado di guidare il resto
delle masse popolari a fare a meno dei capitalisti e delle altre classi
sfruttatrici e a instaurare un nuovo superiore ordinamento sociale: il
socialismo! Sono pienamente in grado di guidare il resto delle masse popolari a
limitare i danni del dominio dei capitalisti e delle altre classi sfruttatrici e
privilegiate: imporre riduzione dei prezzi, impedire gli aumenti, imporre la
riduzione e l’eliminazione degli interessi bancari e dei debiti, impedire gli
sfratti e le confische delle case e di altri beni delle masse popolari,
distribuire gratuitamente o a prezzi accessibili i beni di prima necessità.
Ognuna di queste lotte è giusta, necessaria e possibile. Non c’è modo di essere
a priori sicuri di vincere in ogni singola lotta di questo genere, ma ogni lotta
può e deve essere una scuola di comunismo. Deve rafforzare moralmente,
intellettualmente e organizzativamente chi vi partecipa e integrarlo sempre più
nell’esercito popolare che costituisce il nuovo potere e costruirà il nuovo
mondo.
Il primo passo che compiremo una volta tolto il
potere alla borghesia, al clero e ai loro agenti e instaurato il nuovo potere
popolare, consisterà
1. nell’utilizzare nel modo più razionale e
pianificato che riusciamo a concepire, senza il frazionamento e le remore
imposte dalla proprietà privata, le forze produttive esistenti per assicurare da
subito a ognuno almeno le condizioni necessarie per una vita elementare e per
fare di ciò la base universale di partenza per i successivi progressi di tutti,
2. nell’organizzare il lavoro nel modo più
confacente alla dignità, alla sicurezza e all’integrità fisica, morale e
intellettuale di chi lo compie e alla migliore salvaguardia dell’ambiente.
Grazie alla forza del potere e alle risorse
dell’intera società, faremo insomma su larga scala, sistematicamente e
universalmente, in misura immensamente più efficace e con risultati certamente
superiori, quello che oggi riusciamo a fatica e solo di quando in quando e qua e
là e in modo precario, a imporre e strappare alle Autorità della borghesia, del
Vaticano e degli altri gruppi dominanti.
Le aziende devono smettere di produrre profitti e
di essere proprietà di singoli e di gruppi. Ogni azienda deve diventare un
collettivo di lavoratori, un’istituzione a cui la società assegna il compito di
produrre determinate cose o servizi e a cui assegna i mezzi necessari perché lo
svolga. L’esempio più vicino sono le migliori, più oneste ed efficienti
istituzioni produttive, di ricerca, scolastiche o sanitarie pubbliche che
vediamo qua o là, di tanto in tanto come eccezioni nella società borghese.
L’efficienza di un’azienda si deve misurare dal
suo contributo alla vita sociale, dalla qualità e quantità dei suoi prodotti,
dal rispetto della integrità, salute e dignità di chi vi lavora, dal rispetto
per l’ambiente, dal risparmio di fatica, di forze produttive, di energia e di
materie prime.
Da alcuni mesi, partendo dagli
USA, una nuova grave crisi scuote le relazioni e le istituzioni finanziarie di
tutto il sistema capitalista mondiale. C’è il pericolo che, oltre a mangiare i
risparmi di pensionati e lavoratori, questa crisi finanziaria dilaghi in una
crisi economica generale: si propaghi al complesso delle attività economiche da
cui le masse popolari, la gran parte della popolazione mondiale, più male che
bene traggono di che vivere. Già ora la crisi finanziaria causa nuove grandi
sofferenze con l’aumento dei prezzi dei beni più elementari (il pane, la pasta,
il latte, il carburante, il gas, l’elettricità, i trasporti, ecc.), degli
interessi sui mutui e sui prestiti, ecc. e rende la vita più difficile, più
precaria e più amara e il futuro più incerto a milioni di proletari e di
lavoratori autonomi.
La nuova crisi finanziaria è lo
sviluppo più recente della seconda crisi generale per sovrapproduzione assoluta
di capitale che da più di 30 anni erode il sistema capitalista. Negli ultimi
decenni la borghesia ha approfittato del periodo di declino che il movimento
comunista cosciente e organizzato, per motivi suoi interni, ha attraversato e in
particolare ha approfittato del crollo dei primi paesi socialisti. Essa si è
ripresa tutta la libertà d’azione che il movimento comunista le aveva limitato e
abbiamo di nuovo visto all’opera la sua vera natura. Gli speculatori più
sfrontati e più rapaci hanno preso la direzione della borghesia. Hanno spremuto
per anni profitti a loro piacimento. Hanno ridotto le aziende produttive a
strumento delle loro speculazioni. Si sono arricchiti alle spalle di miliardi di
lavoratori di tutto il mondo, dei paesi imperialisti, dei paesi oppressi e dei
paesi ex socialisti. Ovunque hanno ridotto i diritti dei lavoratori e hanno
bloccato o addirittura ridotto salari e pensioni. Per un po’ di tempo i ricchi
hanno permesso a milioni di lavoratori di comperare con mutui e debiti e
accollandosi interessi, quello che non riuscivano più a comperare con i salari:
cosa che ora con la crisi finanziaria crea ulteriori problemi a milioni di
lavoratori e ha creato quindi un nuovo fronte di lotta.
I ricchi hanno preteso e
ottenuto libertà d’azione. Tutto il mondo era aperto alle loro scorribande. La
ricchezza che si è accumulato nelle loro mani e nelle mani dei loro complici, è
stata proporzionale alla miseria economica, morale e intellettuale in cui hanno
relegato milioni e milioni di uomini, donne, bambini e anziani. Intellettuali,
preti e uomini politici borghesi hanno predicato in tutte le salse che dovevamo
sopportarli: perché la loro libertà di fare affari di ogni genere e in ogni
campo, il loro arricchimento senza limiti e le loro manovre senza leggi erano la
condizione necessaria perché le attività economiche più male che bene stessero
in piedi, che questo era l’ordine naturale delle cose, addirittura la volontà di
Dio per chi ci credeva! Bestie rapaci come Bill Gates e Soros, Berlusconi e
Murdoch erano i nuovi benefattori dell’umanità, gli uomini del nostro tempo, gli
eroi da imitare, i “principi azzurri” da sognare! I politicanti più servili con
gli speculatori e più efficienti, i Clinton, i Blair, i Prodi e i Veltroni,
erano uomini politici esemplari! Un’orgia di insulti e di denigrazioni è stata
versata contro il movimento comunista. La memoria di chi aveva lottato per un
futuro migliore è stata insultata in ogni modo. Fascisti e reazionari di ogni
genere sono stati riabilitati. Papi e prelati sono tornati nuovamente in auge:
Giovanni Paolo II è stato a lungo additato come il profeta del nuovo mondo.
Tanto più gli individui erano autorevoli e quindi tanto più erano complici e
responsabili del degrado umano e dell’eliminazione delle conquiste di civiltà e
di benessere che la borghesia stava perpetrando, tanto più magniloquenti sono
state le bugie propalate per ingrandire il loro prestigio: per alcuni decenni
abbiamo dovuto assistere alla fiera delle menzogne, sempre più difficile
distinguere la verità dalla finzione!
Ora i loro affari si sono
ingarbugliati al punto che non marciano più, non riescono più a districarsi.
Minacciano di paralizzare e sconvolgere tutte le attività economiche, da cui in
qualche modo, più male che bene, miliardi di uomini traggono di che condurre la
vita miserabile a cui il capitalismo ci condanna. I maiali soffocano perché si
sono ingrassati troppo. I palloni scoppiano perché si sono gonfiati troppo.
Miliardi di uomini hanno sofferto per le loro attività sfrenate e ora sono
chiamati anche a pagare le conseguenze della loro malattia. E dovranno pagare,
se non si organizzano e si ribellano fino a instaurare un nuovo ordinamento
sociale: cosa che in definitiva dipende principalmente dalla capacità di noi
comunisti nel comprendere le leggi del movimento sociale, dal nostro metodo di
lavoro e dall’energia con cui svolgiamo il nostro compito. La crisi mette a
nostra disposizione la resistenza spontanea che milioni e milioni di lavoratori,
casalinghe, pensionati e giovani dispiegheranno: perché sta a noi farne la forza
capace di costruire l’avvenire, facendo tesoro dell’esperienza del movimento
comunista, in particolare dell’esperienza della prima ondata della rivoluzione
proletaria e del marxismo-leninismo-maoismo.
Ora uomini politici borghesi di
destra e di sinistra, preti e profeti invocano interventi pubblici a sostegno
degli speculatori. Sdottorano che se i loro affari si arrestano, tutte le
attività economiche si arresteranno, siamo nelle loro mani. E ancora oggi le
pubbliche Autorità li lasciano liberi di speculare. Addirittura alimentano con
nuovi fondi le loro speculazioni. È con i soldi sfornati dalla Banca Federale
(Federal Reserve) USA e dalla Banca Centrale Europea che gli speculatori portano
alle stelle il prezzo del petrolio, del grano, della soia, del granoturco, delle
altre derrate alimentari e delle materie prime. Il risultato è che i prezzi del
pane, del latte, della pasta, del carburante, dell’elettricità, del gas, delle
cose più elementari che ogni giorno ci sono necessarie per una vita sia pure
misera e quasi animale, vanno alle stelle. A sentire preti e politicanti, anche
questo dobbiamo lasciar fare, se no crollano tutte le attività economiche e sarà
ancora peggio. I salari e le pensioni sono le variabili dipendenti dei profitti:
profitti e prezzi devono invece crescere liberamente. La sinistra borghese, i
borghesi più “amici dei lavoratori”, più “compassionevoli” mentalmente non vanno
oltre l’orizzonte della società borghese. Non credono o neppure immaginano che
un altro mondo è possibile. Ci vengono però a dire che effettivamente la libertà
senza leggi di questi signori non va bene: bisogna mettere loro qualche regola
in cambio del sostegno che le pubbliche Autorità devono dare ai loro affari in
difficoltà, del denaro che mettono a loro disposizione per salvare dal
fallimento banche e società finanziarie, per permettere agli speculatori di
continuare a speculare. I borghesi più “di sinistra” invocano la ripresa
dell’intervento dello Stato borghese nell’economia: stante la loro natura, non
arrivano più in là. In realtà si tratta di manovre e misure per salvare gli
affari in difficoltà delle bestie rapaci che ci dominano e dar loro modo di
restare a galla e rimettersi in sesto. Si tratta in gran parte di rimedi
fasulli, di misure campate in aria, in gran parte di poca o nessuna efficacia,
che non ci salveranno dalla rovina. Infatti intanto si armano, estendono
dovunque basi e altre installazioni militari, estendono e rafforzano le loro
reti di spionaggio e di repressione selettiva, aumentano ovunque le forze della
repressione e i controlli, pene e torture, assicurano impunità ai loro sgherri
alla Di Gennaro. Le SS del nostro tempo, israeliane e USA, fanno corsi di
formazione per poliziotti e torturatori in molti paesi. La guerra già imperversa
e fa vittime e distruzioni in molte parti del mondo: dalla Palestina
all’Afghanistan, dalla Colombia alla Somalia. Le bestie rapaci assicurano che,
passata la crisi e vinto il “terrorismo” (così, a somiglianza dei loro
predecessori nazisti e fascisti, chiamano la resistenza popolare), si
comporteranno meglio: ma una volta passato il pericolo di fallimento, perché
dovrebbero farlo visto che non l’hanno fatto quando i loro affari andavano bene?
Se questa è la loro natura, se questo è il loro ordinamento sociale, se questo è
il loro modo di vivere, perché cambierebbero? Se la crisi non passa ma al
contrario si allarga, cosa faranno?
Vi è un solo modo di uscire
definitivamente dalle grinfie di queste bestie rapaci ed è anche il modo più
efficace per difendersi giorno per giorno dalle conseguenze più gravi delle loro
speculazioni e del loro dominio. Bisogna ricostituire un forte movimento
comunista cosciente e organizzato e procedere fino all’instaurazione del
socialismo. È un processo necessario e del tutto possibile.
Non c’è niente di fatale in
quello che avviene attorno a noi! Il marasma attuale del mondo è solo il
risultato del nuovo dispiegarsi della natura dei capitalisti che sono nuovamente
liberi dai lacci e laccioli che il movimento comunista aveva loro imposto
durante la prima ondata della rivoluzione proletaria!
È del tutto possibile porre fine
all’attuale corso delle cose e instaurare un nuovo ordinamento sociale basato
sulla proprietà comune dei mezzi di produzione e su un’attività economica
pianificata e volta al benessere degli uomini!
Le masse popolari sono
impotenti, non sono capaci né di decidere né di dirigere alcunché, finché
restano una folla di individui sparsi, ognuno di loro più o meno strettamente
dipendente, influenzato, diretto da capitalisti, preti e altri notabili del
regime. Ma nessuna forza può resistere alle masse popolari organizzate. Gli
operai sono la parte più organizzata e cosciente delle masse popolari: devono
diventare la forza principale del nuovo corso che l’umanità deve dare alla
propria storia. Abbiamo bisogno di un nuovo ordinamento sociale. Noi comunisti
combattiamo con tutte le forze il marasma che i capitalisti e i loro alleati,
complici e sostenitori hanno creato e il collasso a cui minacciano di condurci.
Non lo temiamo, solo perché lo trasformeremo nell’occasione per coalizzare le
masse popolari, per trasformare la disperazione che i capitalisti producono, in
una forza nuova. Impareremo a prenderci con la forza quello che i capitalisti ci
impediscono di avere con le vecchie procedure del loro vecchio ordinamento
sociale e anche per questa via renderemo noi e il resto delle masse popolari
capaci di compiere lo sforzo e l’opera storica che instaurerà il nuovo
ordinamento sociale e imprimerà un nuovo corso alla storia dell’umanità.
Le masse popolari organizzate e
in primo luogo la classe operaia organizzata e cosciente devono fondare un nuovo
potere e un nuovo Stato e spazzar via le Autorità del vecchio regime. Per questo
devono trasformarsi e compiere uno sforzo difficile, di nuovo tipo, totalmente
diverso dagli sforzi a cui finora le classi sfruttatrici li hanno costretti e
dagli sforzi generosi che hanno fatto per trovare da vivere per sé e per i
propri cari. Per vivere agli ordini dei capitalisti a ognuno di noi basta
trascinarsi di giorno in giorno e arrangiarsi come meglio può. Ma è sempre più
terribile: proprio questo sistema ci porta a non riuscire più a vivere. La
situazione impone a ognuno di fare uno sforzo eccezionale, di rompere con la sua
vecchia pelle. Più impossibile diventa vivere agli ordini dei capitalisti e
degli altri notabili del regime, più evidente è a un numero più vasto di persone
la necessità di questo sforzo, la necessità di uscire dalla vecchia
rassegnazione, di organizzarsi con altri compagni di classe per costruire
assieme un nuovo mondo. Noi comunisti dobbiamo, con iniziativa e creatività,
sfruttando ogni occasione e appiglio, indicare e illustrare la possibilità di
creare un nuovo ordinamento sociale e insegnare ad organizzarsi, facendo tesoro
dell’eredità lasciata dalla prima ondata della rivoluzione proletaria.
Anche la campagna elettorale in
corso in questi giorni offre occasioni favorevoli per la propagandare
l’instaurazione del socialismo e promuovere l’organizzazione delle masse. Offre
mille possibilità di raccogliere, tra le masse popolari, in particolare tra gli
elementi più avanzati di esse, forze per la rinascita del movimento comunista e
per la lotta per fare dell’Italia un nuovo paese socialista.
Dobbiamo mobilitare tutte le
forze in una campagna di organizzazione nell’ambito di una larga campagna di
propaganda. Le idee, una volta assimilate dalle masse popolari, diventano una
forza materiale che trasforma il mondo. Dobbiamo far valere il
marxismo-leninismo-maoismo come giusta concezione del mondo, metodo per
conoscerlo e per trasformarlo! Dobbiamo smascherare le concezioni e battere le
strategie politiche che relegano le masse popolari al ruolo di massa di manovra
della sinistra borghese e della borghesia in generale!
Trasformare le condizioni
favorevoli in forza organizzata richiede che noi comunisti conduciamo con forza
ed energia il lavoro che stiamo già conducendo, con cui stiamo misurandoci e per
il quale stiamo trasformandoci tramite l’assimilazione a in livello superiore
del Materialismo Dialettico come metodo per conoscere la realtà e guida per
trasformarla. Gli aspetti essenziali di questo lavoro di massa sono
- una campagna di propaganda 1.
che il socialismo è la via d’uscita, possibile e unica, dal marasma in cui la
borghesia ci ha infognato e ogni giorno un po’ più ci sprofonda e 2. che la
lotta per fare dell’Italia un nuovo paese socialista è anche il contesto
necessario per una difesa efficace delle conquiste e dei diritti già strappati
alla borghesia e per il loro rafforzamento,
- una campagna di organizzazione
1. per raccogliere e organizzare in Comitati Popolari di Controllo dell’operato
delle Autorità e dei notabili del regime (o in organismi analoghi) tutti quelli
che sono a favore della difesa “senza se e senza ma” dei diritti e delle
conquiste delle masse popolari; 2. per rafforzare ed estendere i comitati e gli
altri organismi della resistenza delle masse popolari al procedere della crisi
del sistema capitalista (dal No Del Molin di Vicenza e No TAV della Val di Susa
fino ai comitati contro l’inquinamento e i rifiuti della Campania); 3. per
rafforzare la sinistra in tutte le grandi organizzazioni di massa del regime (in
particolare nella FIOM, negli altri sindacati di categoria della CGIL, nei
sindacati della CISL e della UIL, nelle cooperative, ecc.), nei sindacati
alternativi e nei centri sociali; 4. per consolidare e rafforzare il Partito
comunista reclutando nuovi membri, formando nuovi Comitati di Partito,
estendendo la cerchia dei collaboratori e rafforzando i legami già esistenti.
Per condurre avanti la guerra
popolare rivoluzionaria che instaurerà il socialismo nel nostro paese e
contribuire in questo modo alla nuova ondata della rivoluzione proletaria che
avanza in tutto il mondo, dobbiamo conquistare il cuore e la mente delle masse
popolari, in primo luogo dei loro elementi avanzati. Dobbiamo riaccendere in
loro la fiducia che la borghesia in questi ultimi decenni ha spento, la fiducia
nella loro capacità di comprendere il mondo e nella loro capacità di
trasformarlo.
I messaggi che dobbiamo
diffondere, le concezioni, le aspirazioni e i sentimenti che dobbiamo alimentare
anche nella campagna elettorale in corso e, sulla base dei suoi risultati, nel
lavoro dei mesi successivi, le lotte che dobbiamo promuovere e organizzare e
attraverso le quali dobbiamo raccogliere forze e risorse, sono a grandi linee
riassunte nelle seguenti parole d’ordine.
I morti del 6 dicembre a Torino, come tutti i
morti e mutilati sul lavoro, sono le vittime dei padroni, dei politicanti e del
clero che li assecondano, dei paladini della precarietà (alla Ichino, alla Treu,
alla Biagi) che difendono il loro criminale ordinamento sociale: in nome dei
profitti e della concorrenza condannano i lavoratori alla miseria, alla
precarietà, alla malattia e alla morte!
La partecipazione del nostro paese alla guerra
preventiva USA e all’aggressione imperialista dei paesi oppressi e il
peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro per la maggioranza delle
masse popolari italiane sono le due facce del Programma Comune della borghesia
imperialista italiana!
I comunisti devono approfittare anche delle
elezioni e irrompere anche nel teatrino della politica borghese. La borghesia lo
usa per mantenere la propria egemonia sulle masse popolari, ottenere il consenso
di una parte alla sua politica e neutralizzare l’altra: possiamo e dobbiamo
rivoltarglielo contro!
I comunisti devono usare anche il teatrino della
politica borghese ai fini della rivoluzione socialista: per portare avanti la
rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato, costruire il Nuovo
Potere, accumulare le forze che faranno dell’Italia un nuovo paese socialista e
contribuiranno così alla seconda ondata della rivoluzione proletaria che avanza
in tutto il mondo!
Promuovere agitazioni e proteste contro la Corte
Pontificia, gli imperialisti USA e i sionisti d’Israele, contro le missioni
militari italiane all’estero, contro i governi della guerra, della speculazione,
del carovita e dell’inquinamento!
La campagna razzista e anti-islamica fomentata
dalla destra borghese, dai fascisti e dal Vaticano è una campagna a sostegno
della guerra preventiva e della guerra infinita di Bush e della sua banda di
criminali e di sionisti!
Contrastare la campagna razzista e bellicista con
cui gli imperialisti, i sionisti e il Vaticano preparano e sostengono l’aggressione
dell’Iran, della Siria, del Sudan e di altri paesi!
Appoggiare la lotta contro la nuova base USA di
Vicenza, contro il potenziamento della base di Sigonella (SR), contro la
produzione di bombardieri F-35 a Cameri (NO), contro la partecipazione del
governo italiano allo “scudo stellare”, contro la collaborazione militare
speciale con i sionisti d’Israele (legge 94/2005), contro l’uso dell’Italia come
piattaforma per l’aggressione imperialista in Asia, in Africa e in Europa
orientale!
Appoggiare e rafforzare il Comitato No Dal Molin,
il Comitato No TAV e tutti i gruppi e movimenti di resistenza alla guerra, al
peggioramento delle condizioni di lavoro e dei salari, alla devastazione
dell’ambiente!
Protestare contro l’uso delle forze armate in
Campania per riaprire le discariche, attivare gli inceneritori e perpetuare l’uso
della Campania come pattumiera dei rifiuti tossici e nocivi dell’Italia e
dell’Europa imposto dal connubio Pubbliche Autorità, governi
Berlusconi-Bossi-Fini e Prodi-D’Alema-Bertinotti, camorra, industriali e
Vaticano!
Appoggiare e promuovere la lotta delle donne
contro la discriminazione nel lavoro e nel salario, contro l’oppressione nei
rapporti familiari e sociali, contro l’oscurantismo clericale e borghese!
Appoggiare e promuovere la lotta dei lavoratori e delle masse popolari immigrate
contro lo sciovinismo nazionale e la discriminazione razziale e nazionale,
contro l’oppressione e lo sfruttamento! Appoggiare e promuovere la lotta dei
giovani contro la discriminazione, la precarietà, lo sfruttamento, la scuola
asservita alla borghesia, l’emarginazione sociale!
Contro la guerra di sterminio non dichiarata che
la borghesia imperialista conduce contro le masse popolari nel nostro paese come
in ogni angolo del mondo, bisogna portare avanti la guerra popolare
rivoluzionaria fino all’instaurazione del socialismo e da subito imporre di
nuovo ai padroni lacci e laccioli come quelli che il movimento comunista aveva
già loro imposto nel corso della prima ondata della rivoluzione proletaria!
Il terreno è favorevole alla rinascita del
movimento comunista cosciente e organizzato! Facciamo di ogni lotta
rivendicativa una scuola di comunismo!
Il nuovo Partito comunista italiano fa in Italia
quello che i comunisti di altri paesi fanno nel resto del mondo: ricostruire un
movimento comunista potente che ponga nuovamente fine alla libertà dei
capitalisti e instauri il socialismo, facendo tesoro dell’esperienza dei primi
paesi socialisti!
Unire la nostra lotta alla Resistenza che in
Iraq, in Afghanistan, in Palestina, in Libano, in Somalia tiene in scacco i
mercenari dei gruppi e dalle potenze imperialiste, alla lotta contro l’invadenza
e la prepotenza degli imperialisti condotta a Cuba, in Venezuela, in Bolivia, in
Ecuador, in Colombia!
Imparare dalla guerra popolare rivoluzionaria
oramai in fase avanzata in Nepal, nelle Filippine, in India, in Perù, in
Turchia!
Appoggiare gli antimperialisti USA e gli
antisionisti ebrei e israeliani!
Mobilitare i lavoratori più avanzati per la
rinascita del movimento comunista e il consolidamento e rafforzamento del nuovo
Partito comunista italiano!
Assimilare ad un livello più alto il Materialismo
Dialettico come metodo per conoscere la realtà e come guida per trasformarla:
ecco la chiave per consolidare e rafforzare il (nuovo)Partito comunista
italiano.
Rafforzare la struttura clandestina centrale del
(nuovo)Partito comunista italiano, moltiplicare il numero dei Comitati di
Partito e migliorare il loro funzionamento, sviluppare il lavoro sui quattro
fronti indicati dal Piano Generale di Lavoro!
Costruire in ogni azienda, in ogni zona
d’abitazione, in ogni organizzazione di massa un comitato clandestino del
(n)PCI!