La Voce n. 22
marzo 2006 - anno VIII

I volantini pubblicati su questo numero

mercoledì 26 luglio 2006.
 

Partecipare alle elezioni, la banda Berlusconi e rafforzare il movimento comunista!

Viva la vittoria di Hamas in Palestina!


Partecipare alle elezioni, la banda Berlusconi e rafforzare il movimento comunista!

Sulla scena delle prossime elezioni politiche e amministrative si presentano i due principali schieramenti borghesi ognuno con il suo bagaglio di false promesse. Ogni giorno su TV e stampa compaiono servizi e articoli che mostrano quanto sia accanita la lotta tra questi due schieramenti. Ma l’obiettivo di entrambi è identico. Il centro-sinistra e il centro-destra, ovvero il circo Prodi e la banda Berlusconi, devono trovare la strada per eliminare quanto resta delle condizioni di vita e di lavoro che le masse popolari si sono conquistate negli anni passati, evitando che il malcontento, la protesta, la mobilitazione contro questa eliminazione generi problemi di ordine pubblico e crescenti difficoltà per i padroni a condurre i loro affari, evitando che produca risultati vantaggiosi per le masse. Sia il circo Prodi che e la banda Berlusconi devono trovare la strada per realizzare il programma comune della borghesia.

I due schieramenti si contendono la fiducia dei maggiori gruppi imperialisti del nostro paese e dei paesi di cui lo Stato italiano è succube: USA, sionisti e Vaticano in testa. I gruppi imperialisti hanno bisogno di governi che tutelino i loro interessi, che sappiano creare e mantenere le condizioni ottimali affinché sia garantita la possibilità di far fruttare i loro capitali. Berlusconi sta cercando di dare il meglio di sé nel dimostrarsi un vero combattente per gli interessi dei padroni. Promette ordine e repressione da una parte e regali populisti dall’altra. La sua arroganza è pari al disprezzo mal celato verso le masse popolari, i lavoratori e la classe operaia, e soprattutto verso i comunisti. L’attacco di Berlusconi e della sua banda contro i comunisti non è una pagliacciata, A modo suo la banda Berlusconi si rende conto che il “pericolo comunista” non è una reliquia del passato, nonostante si affanni ad urlare ai quattro venti che il comunismo è morto e sepolto. La storia ha dimostrato che in determinate condizioni oggettive e soggettive un movimento comunista se è piccolo si rafforza, se è ben sviluppato crea seri problemi ai capitalisti, se è forte vince! Oggi queste condizioni esistono e si vanno sviluppando e nuovi partiti comunisti stanno sorgendo in tutto il mondo. La determinazione con cui la banda Berlusconi combatte contro il comunismo è un elemento fondamentale del giudizio dei capitalisti sul suo operato e sulla possibilità di accordargli nuova fiducia in futuro. La dimostrazione di forza che Berlusconi sta mettendo in campo è un buon biglietto da visita con cui la sua banda di fascisti, clericali, truffatori, sfruttatori e assassini si ripresenta ai padroni. In tali condizioni la strategia della tensione a mezzo di operazioni terroristiche è una delle possibili, e anzi probabili, carte che questi figuri possono decidere di adottare.

In questo terreno il circo Prodi deve invece giocare principalmente la carta della sua capacità di controllare la mobilitazione delle masse; è una capacità che una parte del circo ha ereditato dalla storia politica del nostro paese e in particolare dalla forza del movimento comunista. I principali gruppi della borghesia imperialista accorderanno tanta più fiducia al Prodi e ai suoi accoliti quanto più questi dimostreranno di tenere a freno il malcontento in vista della necessità per i padroni di chiedere ulteriori e sempre più pesanti sacrifici. In questo il circo Prodi è al rimorchio della banda Berlusconi.

Entrambi gli schieramenti hanno però bisogno che la loro direzione del paese per i prossimi anni sia “sdoganata” dal voto popolare: per imporre l’identico programma di lacrime e sangue comune a tutta la borghesia, gli schieramenti politici borghesi non possono ignorare questa fondamentale conquista delle masse popolari. La borghesia imperialista “esporta democrazia” e pretende pure di “insegnare come funziona” perché in realtà le stesse elezioni le stanno strette. Se potesse farne a meno le eliminerebbe.

Se le prossime elezioni daranno il ben servito a Berlusconi e alla sua banda, sarà un chiaro segnale che quanto fatto fino ad oggi da questo rappresentate degli interessi dei padroni non è cosa gradita! Che se ne deve andare. E sarà anche un chiaro segnale che chi gli succederà avrà il fiato sul collo della mobilitazione delle masse.

La classe operaia e il resto delle masse popolari devono combattere ogni governo che la borghesia imperialista riesce ad imporre loro con la determinazione della volontà di tornare ad essere partecipi della battaglia politica in corso, non solo sul fronte delle lotte rivendicative, terreno sul quale le masse popolari già si organizzano e progrediscono velocemente in esperienza e in organizzazione, ma anche e soprattutto sul fronte della lotta politica rivoluzionaria. Oggi occorre rafforzare il (nuovo)Partito comunista italiano per renderlo un partito in grado, oltre che di indicare una linea giusta e una via d’uscita dal marasma attuale, in grado anche di creare e rafforzare l’organizzazione, di rafforzare i suoi apparati e i suoi organismi di massa, tutti gli ambiti attraverso i quali le masse popolari partecipano alla lotta in corso.

Bisogna creare un blocco comunista che dichiari apertamente e conduca con determinazione la lotta contro i capitalisti nell’interesse delle masse popolari. Mano a mano che questo blocco comunista conquisterà spazio anche nel teatrino della lotta politica borghese avrà anche maggiori possibilità di mobilitare le masse fino a poter fare a meno di questo stesso teatro di buffoni, fino a portarle nelle condizioni di assumere nelle proprie mani il loro destino e farla finita con lo sfruttamento, la miseria, la fame e la guerra a cui i capitalisti le costringono e fare del loro paese un nuovo paese socialista!

(nuovo)Partito comunista italiano

Commissione Provvisoria del Comitato Centrale

sito http://lavoce-npci.samizdat.net

e.mail: lavocedelnpci40@yahoo.com


Viva la vittoria di Hamas in Palestina!

Le elezioni palestinesi del 25 gennaio scorso sono un segnale importante per il movimento comunista e antimperialista che va sviluppandosi in tutto il mondo. La vittoria di Hamas è un passo avanti nel processo di emancipazione delle masse popolari arabo-musulmane dalla borghesia imperialista sionista e Usa. La concezione religiosa di Hamas, che è già meno “totalitaria” e “integralista” di come la dipinge la stampa borghese, si misurerà con la realtà. Cresce inoltre la contraddizione tra gli ebrei residenti in Palestina e i sionisti che impongono loro il loro stato razzista e teocratico e la persecuzione degli arabi (senza distinzione di religione). Hamas e il FPLP postulano entrambi un unico stato palestinese plurirazziale e plurireligioso. Sarà ancora lunga ma ci arriveranno.

Nei paesi arabo-musulmani si sta sempre più sviluppando una rivoluzione democratica antimperialista che, a causa della debolezza del movimento comunista nei paesi imperialisti, è diretta da preti, dal clero, ma solo da una parte di esso: quella che equivale nei paesi musulmani a quello che furono in America Latina i Teologi della Liberazione (che allora però si avvalevano dell’esistenza di un movimento comunista forte). L’esperienza di mobilitazione di lotta che la masse popolari palestinesi stanno conducendo è una ricchezza per tutte le masse popolari arabo-musulmane, che di vittoria in vittoria non solo riusciranno a cacciare gli imperialisti dai loro paesi, ma saranno di esempio per tutti i popoli oppressi. In questa esperienza troveranno anche la strada per liberarsi delle arretratezze di cui sono ancora impregnate stante il permanere di una direzione borghese nelle loro fila e di una corrispondente concezione arretrata della stessa lotta in corso. Questa rivoluzione democratica antimperialista è un processo concreto che segue una via determinata anche dal grado di autonomia ideologica dei dirigenti di questo processo dalle concezioni borghesi e di asservimento agli imperialisti. Il procedere della lotta e i successi in essa conseguiti sono passi in avanti nello sviluppo di questa autonomia.

Imperialisti e sionisti sono nei guai. I segnali del loro impantanarsi richiamano alla memoria la sonora sconfitta in Vietnam. Le vicende delle carceri segrete e della tortura sono sotto gli occhi di tutti e mostrano il vero volto delle “operazioni umanitarie” degli imperialisti, mettono in luce una parte di verità sul ruolo che essi svolgono nelle loro operazioni di “esportazione della democrazia”. Le stesse affermazioni della Rice sui risultati delle elezioni in Palestina la dicono lunga su cosa significa esportare la democrazia per le dittature borghesi imperialiste. Le operazioni condotte dai combattenti delle resistenza irachena, afgana, palestinese, ecc. che gli imperialisti chiamano terroristiche sono la forma concreta in cui si sviluppa la resistenza contro gli stessi imperialisti (in particolare sionisti e USA) che opprimono, sfruttano e massacrano il popolo palestinese, afgano, iracheno, ecc. Nella storia del nostro paese abbiamo esempi eroici delle cosiddette “operazioni terroristiche” condotte dai nostri gloriosi partigiani contro i nazifascisti. I veri terroristi sono gli imperialisti che imprigionano, bombardano, torturano, le masse popolari dei paesi arabi e che seminano morte, distruzione e fame in ogni angolo del mondo.

I comunisti devono appoggiare fermamente e senza riserve la rivoluzione democratica antimperialista delle masse popolari arabo-musulmane e schierarsi decisamente e concretamente in loro sostegno.

Viva la lotta dei popoli arabimusulmani contro la borghesia imperialista!

Viva la vittoria elettorale di Hamas!

Sostenere la rivoluzione democratica antimperialista delle masse popolari arabemusulmane!

La lotta dei popoli oppressi dall’imperialismo rafforza la rinascita del movimento comunista!