La Voce 25

Operazione Vicenza

mercoledì 25 aprile 2007.
 

Lanciata per salvare il circo Prodi può diventare l’inizio della fine del circo Prodi

Lunedì 12 febbraio il governo Prodi-D’Alema-Bertinotti ha lanciato con grande fragore la sua “campagna contro il terrorismo”. È un’iniziativa politica di grande portata e di enorme gravità. È paragonabile alla strage di piazza Fontana perpetrata dal governo Rumor il 12 dicembre 1969. La strage di piazza Fontana era diretta contro gli operai e gli studenti che manifestavano in tutto il paese per migliori condizioni di vita e di lavoro. Il governo Rumor con quella strage mirava ad isolare i più combattivi esponenti degli operai, degli studenti e di altre classi e gruppi sociali dal grosso delle masse o almeno a diminuire il loro ascendente. Mirava ad impedire che il movimento di rivendicazione e di contestazione si allargasse e approfondisse, diventasse più audace e più deciso, incontenibile. La “campagna contro il terrorismo” lanciata il 12 febbraio dal governo PAB mira a impedire che nei sindacati, nelle altre organizzazioni popolari e nel movimento di massa la sinistra prenda il sopravvento sulla destra. Cerca di isolare la sinistra come “terrorista” e contigua al “terrorismo”.

Il governo PAB ha pescato una delle tante inchieste in corso. I servizi segreti e i reparti speciali delle tante polizie di Stato conducono da anni un sistematico lavoro antipopolare, di controrivoluzione preventiva: schedano, spiano e controllano gruppi, organizzazioni e individui che hanno un qualche rilievo nelle masse popolari. La Magistratura ha solo un ruolo di copertura. Lavora sotto la direzione dei servizi segreti e dei reparti speciali delle polizie. Deve fornire copertura legale alle loro operazioni illegali, di “prevenzione”. Il governo PAB ha pescato una di queste inchieste e ha confezionato la sua campagna di condizionamento e intossicazione. Nei sindacati, nelle altre organizzazioni popolari e nel movimento di massa la destra, gli Epifani, gli Angeletti, i Bonanni e altri analoghi tristi figuri, hanno una grande influenza: in sostanza hanno la direzione. Questa destra è un ingrediente indispensabile della linea seguita dal circo Prodi. Il governo PAB deve impedire ad ogni costo che la sinistra aumenti la sua influenza e isoli la destra, la soppianti nella direzione. Sarebbe il fallimento e il crollo del circo Prodi.

Il momento che il governo PAB ha scelto per l’operazione è legato alla questione delle base americana di Vicenza. Una protesta in cui la sinistra trascinava con sé il grosso delle masse popolari, metteva in difficoltà, isolava la destra e impediva al governo Prodi di procedere nel suo programma di “continuità col governo Berlusconi”. La protesta anti-TAV della Val di Susa ha messo il governo Berlusconi prima e di seguito il governo Prodi di fronte al problema di come liquidare la mobilitazione decisa e massiccia della popolazione contro una grande speculazione che lo Stato italiano si era impegnato a favorire, anche in sede internazionale UE. La protesta contro l’allargamento della base americana di Vicenza ha messo il governo Prodi di fronte al problema ben più grave di come eseguire gli ordini degli americani e nello stesso tempo impedire che la protesta si allargasse e la sinistra trionfasse. La protesta contro la base americana di Vicenza poteva, e potrebbe, segnare un passo importante. Dare alla sinistra dei sindacati e delle altre organizzazioni popolari l’esatta percezione delle sue potenzialità, dell’influenza che essa ha già nelle masse popolari, della sua forza. Porre fine nei sindacati, nelle altre organizzazioni e nelle proteste popolari al suo senso di inferiorità di fronte agli Epifani, ai Bonanni e agli Angeletti e agli altri tristi figuri della destra. Questo sviluppo delle cose significherebbe la fine del governo PAB e dell’avventura del circo Prodi. Per il circo Prodi l’appoggio della destra è determinante. Quindi è determinante che la destra mantenga nei sindacati, nelle altre organizzazioni popolari e nei movimenti delle masse popolari la sua influenza e la sua direzione. Se l’influenza e la direzione della destra venissero meno, la borghesia imperialista e il Vaticano dovrebbero cercare un’altra soluzione di governo. È una questione e uno scontro che vanno oltre la questione della base americana di Vicenza e oltre lo scontro sui DICO. La lotta contro l’allargamento della base americana di Vicenza ha offerto lo spunto e il pretesto per precipitare uno scontro che la natura del governo PAB rendeva inevitabile. Il governo PAB ha preso l’iniziativa e ha lanciato la sua “campagna contro il terrorismo”.

Riuscirà la sinistra a resistere all’attacco lanciato dal governo PAB? Riuscirà a respingerlo e approfittarne per regolare i conti con la destra? Riuscirà a togliere alla destra la direzione dei sindacati, delle altre organizzazioni popolari e del movimento delle masse popolari, a ridurre l’influenza della destra?

Questa è la battaglia in corso. Il suo esito nei prossimi mesi probabilmente deciderà del corso del nostro paese per vari anni a venire. Noi comunisti affrontiamo serenamente questa battaglia. Possiamo vincere. Dalla nostra parte abbiamo la ragione: sia gli interessi delle masse popolari che i sentimenti e la coscienza di una grande parte di esse. Sta a noi far leva su questa grande forza: elaborare e mettere in pratica linee politiche che ne facciano una forza politica, un protagonista della lotta politica contro la borghesia imperialista, il suo “programma comune” e i governi che essa incaricherà di attuarlo. Noi dobbiamo dimostrare nella pratica, nelle mille battaglie che le masse popolari devono condurre, che seguendo la nostra linea è possibile battere la borghesia imperialista. Lasciamo alla destra la dimostrazione dell’impotenza dei suoi programmi e della sua linea, della sua sudditanza alla borghesia e al suo governo, della sua collaborazione con la polizia nella repressione. Il “programma comune” della borghesia imperialista è un programma di sofferenze e di guerre per le masse popolari. È un arretramento tale nelle condizioni già raggiunte dall’umanità che la sua attuazione diventa di per se stessa difficile. La debolezza della borghesia imperialista sta nell’enormità dei sacrifici e delle distruzioni che essa deve imporre all’umanità per salvaguardare i suoi interessi e il suo ordinamento sociale. La sua debolezza rafforza la nostra causa e facilita la nostra vittoria. Sarà certamente uno scontro di grande ampiezza, difficile e lungo, ma la vittoria è del tutto possibile. Questa battaglia trasformerà anche noi e le masse popolari: conducendo vittoriosamente questa battaglia, diventeremo un’umanità nuova, migliore e superiore.

Anna M