Il governo Berlusconi sta implicando sempre più il nostro paese nella guerra dei gruppi imperialisti USA contro l’Iraq !

Comunicato della CP - 14 marzo 2003
martedì 6 febbraio 2007.
 

Commissione Preparatoria

del congresso di fondazione del

(nuovo)Partito comunista italiano

 

e.mail <ekko-20012001@yahoo.com>

pagina web: www.lavoce.freehomepage.com

 

Partecipare all’attuazione del piano in due punti per costituire il partito comunista:

1. elaborare il Manifesto Programma del partito a partire dal Progetto pubblicato dalla Segreteria Nazionale dei CARC nel 1998;

2. costituire Comitati di Partito clandestini provvisori che invieranno i loro delegati al congresso di fondazione che approverà il Manifesto Programma e lo Statuto del Partito ed eleggerà il Comitato Centrale che a sua volta ristrutturerà dall’alto in basso i Comitati di Partito.

 

 

14.03.03

Comunicato

 

Il governo Berlusconi sta implicando sempre più il nostro paese nella guerra dei gruppi imperialisti USA contro l’Iraq!

 

La banda Berlusconi ha furtivamente posto il nostro paese al servizio del sogno di dominazione mondiale dei gruppi imperialisti USA!

 

L’opposizione impotente alla guerra dei partiti del centro-sinistra, del Vaticano e del PRC è reale complicità!

 

Solo una vasta mobilitazione delle masse popolari può abbattere il governo Berlusconi e così impedire che il nostro paese partecipi all’aggressione dell’Iraq!

 

Le masse popolari porranno fine alla dominazione mondiale degli USA!

 

La banda di fascisti, mafiosi, razzisti, clericali, speculatori e avventurieri raccolta attorno a Berlusconi sta trascinando alla chetichella il nostro paese a partecipare all’aggressione contro l’Iraq. Dall’uso delle basi militari, all’uso delle ferrovie, dei porti, delle strade, dello spazio aereo, al supporto logistico, alla copertura di omicidi mirati come quello contro il dirigente della comunità musulmana di Milano Abu Omar, alla partecipazione dei bombardieri italiani, alla fornitura di protezione e di truppe ausiliarie, a tutti i servizi e i contributi che i gruppi imperialisti USA chiedono e chiederanno ai loro satelliti e valletti. Agenti USA e sionisti, ufficiali e clandestini, hanno completa libertà d’azione nel nostro paese: uccidono, sequestrano, spiano e compiono attentati. Berlusconi è personalmente debitore ai gruppi imperialisti USA di averlo salvato da Mani Pulite e deve anche farsi perdonare l’affronto di Sigonella fatto agli USA dal suo complice Craxi. Non c’è limite di decenza, non c’è limite di spesa che la sua banda di criminali in guanti gialli non osa superare per conservare la benevolenza dei padrini USA: silenziosamente, nascostamente, furtivamente, vigliaccamente perché non osa affrontare apertamente lo sdegno e l’opposizione delle masse popolari e degli operai italiani. Mentre rubano soldi ai pensionati, tagliano fondi per la scuola e la sanità, lesinano sulle più elementari misure di sicurezza contro le "calamità naturali" e si limitano ad agitarsi dopo ogni sciagura e ogni strage, trovano tutti i mezzi e i modi per lucidare le scarpe ai generali e ai diplomatici USA e soddisfare i loro desideri. Il loro servilismo verso i padrini USA è pari solo alla loro arrogante e cinica prepotenza contro le masse popolari e i lavoratori italiani. Come già nel passato, la classe dirigente italiana si associa alla guerra con la sola preoccupazione di mettersi dalla parte che inizia la guerra da posizioni di forza: la vigliaccheria e il cinismo dei fascisti di Mussolini sono in realtà vizi dell’intera classe dominante italiana.

L’opposizione alla guerra dei partiti del centro-sinistra e del PRC è un’opposizione impotente. Non impedisce alla banda Berlusconi di impegnare il nostro paese nella guerra e nemmeno di violare sfacciatamente persino la Costituzione su cui formalmente si basa ancora lo Stato italiano della borghesia imperialista. Molte grida e molti schiamazzi, ma quando si arriva al dunque il governo della banda Berlusconi fa quello che vuole per la guerra e riscuote anche la solidarietà dei suoi oppositori alleati nella comune lotta "contro il terrorismo"! Ma chi è in realtà e nei fatti che terrorizza le masse popolari del nostro paese? Chi è che chiude aziende e butta sulla strada i lavoratori? Chi è che traffica in carne umana? Chi è responsabile dei massacri sulle strade, sui posti di lavoro, nelle case? Chi è che protegge e promuove la droga e la prostituzione, la malavita e prepotenze di ogni genere? Chi è responsabile dell’inquinamento e della sofisticazione alimentare? Chi è oggi il maggiore pericolo per il benessere fisico, morale ed economico delle masse popolari del nostro paese? Chi è che rende precaria e amara la vita dei lavoratori e delle loro famiglie e incerto il futuro dei pensionati? Ecco i veri terroristi.

I partiti del centro-sinistra e il PRC sono oppositori impotenti della guerra perché riconoscono il governo Berlusconi come legittimo governo del paese, qualunque porcheria faccia e qualunque crimine commetta. C’è un governo che getta il paese in guerra nonostante la espressa e inconfutabile opposizione della grande maggioranza della popolazione, che non è riuscito a tirare dalla sua parte nonostante la manipolazione sfacciata delle informazioni: eppure per Rutelli, per Fassino, per Bertinotti e per Cofferati si tratta sempre del legittimo governo del paese. Questa è la loro democrazia! Essi stessi si legano le mani e le vogliono legare anche alle masse popolari. Per non rompere la "pace civile" con questa banda di assassini e di complici di assassini, sottomettono le masse popolari alle prepotenze e agli oscuri interessi di Berlusconi e lasciano che mandi dei giovani soldati in giro per il mondo a uccidere e a farsi uccidere: sono già più di 10.000. Non è quello che facevano anche quegli "oppositori" di Mussolini e di Hitler che si sono rivelati tali solo quando si trattò di raccogliere l’eredità degli sconfitti e di scippare il frutto della vittoria alle masse popolari e ai comunisti che avevano lottato contro i fascisti e i nazisti? Questi "oppositori" prima hanno aperto alla banda Berlusconi la strada del governo. Dopo, da quando si è installata al governo, essi si sono costantemente dissociati dalle manifestazioni di strada e di piazza, dalle lotte che gli operai e i lavoratori hanno condotto nelle aziende, ogni volta che queste acquistavano forza e minacciavano l’ordine pubblico e la stabilità del governo. Basta pensare al vergognoso comportamento che hanno tenuto nel luglio 2001 e alla solidarietà che hanno dato alla banda Berlusconi dopo il fallimento del colpo di mano che essa aveva tentato col G8 di Genova. Al punto che sono riusciti a insabbiare in qualche dimenticata commissione parlamentare la ribellione contro l’assassinio di Carlo Giuliani e contro le altre violenze compiute dagli sgherri di Fini. Essi hanno rifiutato e rifiutano di sostenere con la forza dei loro mezzi, della loro influenza sulle masse e delle loro relazioni nella classe dominante le iniziative delle masse per boicottare e sabotare le iniziative militari e aggressive del governo Berlusconi e bloccare o almeno intralciare la subdola e vigliacca partecipazione alla guerra cui quella banda conduce il nostro paese. Essi non hanno mai indicato chiaramente alle masse popolari l’abbattimento del governo Berlusconi come l’obiettivo principale di ogni sincera e convinta mobilitazione contro la guerra. Essi si sono cullati e trastullati decine di volte ora pro ora contro la politica bipartisan, cioè la collaborazione con quella banda di malfattori e delinquenti. Una volta da Casini, l’altra da Ciampi si sono fatti indurre a limitare la loro opposizione a gargarismi parlamentari, in un Parlamento fatto di valletti di Berlusconi che se lui volesse voterebbero anche che la sua mamma è vergine!

L’opposizione alla guerra dei partiti del centro-sinistra e del PRC è un’opposizione impotente perché essi sono legati alla banda Berlusconi dal comune servizio alla borghesia imperialista italiana, dalla comune ostilità verso gli operai e le masse popolari per quanto riguarda i partiti del centro-sinistra e dalla sfiducia verso gli operai e le masse popolari per quanto riguarda il PRC, dalla comune lotta contro la rinascita del movimento comunista.

La parola d’ordine che guida la politica di questa opposizione alla guerra è "non aderire e non sabotare". "Non aderire" per catturare nelle prossime amministrative i voti delle masse popolari che sono contro la guerra e imbrogliarle. "Non sabotare" per permettere alla banda Berlusconi di proseguire il suo sporco lavoro che infanga ancora una volta l’onore del nostro paese, lo rende complice delle aggressioni dei gruppi imperialisti USA e responsabile del sangue che sarà versato e delle rovine che la guerra produrrà.

L’adesione alla bandiera della "lotta contro il terrorismo" impugnata dai peggiori criminali che l’umanità abbia mai conosciuto, armati fino ai denti e sempre alla ricerca di armi più potenti, paralizza questi oppositori. Essi si riducono a tenere il sacco a criminali come Berlusconi, a fascisti come Fini il reduce dal sangue di Genova, a razzisti e imbroglioni come Bossi il commensale di Arcore! Per fregarsi le mani e congratularsi con Berlusconi, Pisanu e Fini per avere eliminato un "pericoloso terrorista" come Mario Galesi e catturato una "pericolosa terrorista" come Nadia Lioce, sono ridotti a passare sotto silenzio il sangue di Abu Omar e quello che vanno a far versare in Afganistan e in Iraq, le torture di Guantanamo e di Bagram, la violazione sistematica dei più elementari diritti civili e la persecuzione contro i lavoratori immigrati. Essi acconsentono all’asservimento del nostro paese ai sogni di dominazione mondiale dei gruppi imperialisti USA, alla riedizione dell’asservimento nazionale a cui i fascisti di Mussolini condussero il nostro paese 60 anni fa. La compagnia in cui si ritrovano basta a squalificare la loro politica, a smascherarne il contenuto reale. Essi considerano antagonista il loro contrasto con i lavoratori italiani condannati alla disoccupazione e alla precarietà ("non ci possiamo fare niente") e con i "cattivi terroristi" che comunque combattono a loro modo questo ordinamento sociale. Mentre considerano una passeggera e circoscritta divergenza il loro contrasto con le bande criminali che governano a Roma e a Washington sull’aggressione all’Iraq! Questa è l’opposizione collaborante, l’opposizione di Sua Maestà!

Di fronte all’avvicinarsi della guerra, il Vaticano si è chiuso in uno sdegnoso silenzio e in una rassegnata condanna. Come se il dispiacere personale del Papa per l’aggressione, proclamato e ostentato ai quattro venti, potesse sostituire la lotta contro gli aggressori! Chiusi nel loro culto della personalità e nella loro concezione feudale del mondo, i cortigiani e i gerarchi del Vaticano vogliono far credere che il dispiacere del loro "sacro sovrano" compensi i dolori e il sangue degli aggrediti. Quando il Vaticano era veramente interessato, come nella lotta contro il movimento comunista, si è visto come ha saputo usare l’influenza morale che la Chiesa ha ancora su vaste masse popolari per farne una forza politica! Quanto volte e in quanti casi ha chiamato alla disobbedienza, all’obiezione di coscienza, alla guerra civile quando i suoi interessi erano in ballo! Ma ora il Vaticano non osa fare niente di simile. Contro il massacro che in nome del suo Dio la banda Bush sta per perpetrare contro il popolo iracheno, si limita a reclamizzate missioni e intrighi diplomatici e a deprecazioni morali. Come potrebbe fare di più, se campa dei proventi del sistema che la banda Bush vuole imporre e perpetuare in ogni angolo del mondo? Il Vaticano vuole attirarsi le simpatie delle masse presentandosi come paladino di un diverso ordinamento sociale, ma non vuole un ordinamento sociale diverso dall’attuale. Quello che oggi non fa contro l’aggressione imperialista, non l’ha fatto ieri e non lo farà neanche domani contro la miseria, la fame, la prostituzione, l’emarginazione e la cancellazione della dignità umana di miliardi di donne, bambini, anziani, lavoratori che l’ordinamento sociale di cui vive produce ogni giorno nel mondo. Il suo ruolo è presiedere e lucrare dalle opere pie e dalle attività di beneficenza di questo sistema: consolare gli afflitti. Questo smaschera le reali intenzioni del Vaticano e condanna alla vergogna della storia i suoi preti e il suo Dio. Alla compiacente e interessata collaborazione di Pio XI con il fascismo e alla silenziosa e interessata complicità di Pio XII col nazismo, succede ora la dolente e interessata rassegnazione di Giovanni Paolo II di fronte ai gruppi imperialisti USA che vogliono affermare la loro supremazia nel mondo e ai loro vili lecchini italiani.

I titolari italiani dei grandi gruppi imperialisti, i Tronchetti Provera, gli Agnelli, i De Benedetti, i Maranghi, i D’Amato, i Billé e soci, di fronte all’aggressione che si prepara, non fiatano. Come un branco di lupi famelici già sbavano per gli affari del dopoguerra e sgomitano e intrigano per essere in prima posizione. Questo è il loro realismo! Gli imperialisti USA la guerra la faranno, quindi bisogna essere della partita e accodarsi al carro dei vincitori. Come Mussolini nel 1940 quando le armate di Hitler dilagarono in Francia. I loro nonni non si accodarono al carro di Hitler quando sembrava sommergere il mondo con le sue armate? Poi rifecero i conti e chiesero agli USA un posticino al loro seguito. Per questo il nostro paese è intasato e inquinato di rifiuti militari USA.

I gruppi imperialisti francesi e tedeschi, il nucleo forte dei gruppi imperialisti europei, non aderiscono alla guerra americana. L’iniziativa dei gruppi imperialisti USA è diretta anche contro di loro, per dissuaderli dal tentare di mettersi in proprio e contendere ai gruppi imperialisti USA l’egemonia mondiale. Essi ostacolano l’iniziativa militare dei gruppi imperialisti USA e cercano di arraffare con le pressioni politiche quello che non possono conquistare con la guerra. Ma nello stesso tempo collaborano mettendo a disposizione basi militari, mezzi di trasporto, armi e facilitazioni logistiche e aprendo il loro spazio aereo. Sono concorrenti, non nemici dei gruppi imperialisti USA. Faranno ancora affari insieme.

Sta alle masse popolari sviluppare un’opposizione intransigente alla guerra, estendere la mobilitazione e le varie forme di lotta, di boicottaggio e di sabotaggio dello sforzo militare degli aggressori.

L’ordinamento sociale che genera queste aggressioni è lo stesso che genera miseria, precarietà, disoccupazione; è lo stesso con cui sono incompatibili pensioni dignitose e un decente sistema sanitario e scolastico e il rispetto dei minimi diritti che i lavoratori avevano un tempo strappato. È il sistema che genera malavita e insicurezza, inquinamento dell’ambiente e sofisticazione alimentare, degrado morale, disperazione ed emarginazione.

In tutto il mondo la mobilitazione delle masse popolari contro la guerra ha invaso le piazze e le strade e i lavoratori scioperano nelle aziende. È la forza inattesa che ha messo in difficoltà Blair e Aznar, ha scompaginato i piani della banda Bush, ha acuito contrasti tra gli stessi gruppi imperialisti USA e ha indotto altri governi imperialisti a dissociarsi dalle loro avventure.

Nemmeno negli USA la banda Bush è riuscita a mobilitare a suo favore la popolazione, nonostante i ricatti, la manipolazione delle informazioni e il terrorismo psicologico praticati spudoratamente su grande scala. Una vasta parte della popolazione americana è contro le avventure banditesche del governo dei gruppi imperialisti USA.

Noi comunisti oggi siamo ancora una piccola forza. Ma non indietreggeremo di fronte ai gruppi imperialisti USA e ai loro vili lecchini italiani. Come nel passato non siamo indietreggiati di fronte ai fascisti e ai nazisti, ma abbiamo promosso con tenacia, pazienza ed eroismo l’organizzazione politica della classe operaia e la lotta delle masse popolari contro di loro fino alla vittoria. Oggi non esiste l’Umiome Sovietica che, con la voce del grande Stalin, negli anni ‘30 e ’40 chiamò gli operai e i popoli di tutto il mondo alla resistenza contro il nazifascismo fino alla vittoria. Ma il suo insegnamento è vivo nei comunisti di tutto il mondo. Non verremo meno ad esso e organizzeremo le masse popolari che la stessa barbarie degli imperialisti farà via via insorgere contro di loro. La nostra parola d’ordine non è "né aderire né sabotare", ma "trasformare la guerra imperialista in guerra popolare rivoluzionaria".

Anche Hitler sembrava invincibile, non meno di Bush. Era armato fino ai denti e i suoi scienziati lavoravano febbrilmente per mettere a punto sempre nuove armi: proprio come ora Bush. Eppure fu sconfitto. Bush sarà sconfitto anche lui. Il sogno dei gruppi imperialisti USA di stabilire la loro supremazia sul mondo e di regnare senza fine sulle macerie materiali e morali che il loro ordinamento sociale produce, è destinato a essere sconfitto. Noi non possiamo dire oggi ai lavoratori e alle masse popolari quanto tempo, quanta fatica e quanto sangue questo costerà. Ma possiamo dire con certezza che la vittoria sarà delle masse popolari amanti della pace. Quindi dobbiamo avere fiducia nelle nostre forze e nel futuro, non disperare mai della vittoria, mobilitarci, organizzarci e assestare tutti i colpi che via via saremo in grado di infliggere alla macchina da guerra dei gruppi imperialisti USA e dei loro lecchini italiani. Bisogna combinare la mobilitazione e la protesta pubblica e l’attività clandestina, la mobilitazione di massa e le azioni individuali e di gruppo. Gli aggressori e i loro complici non devono avere pace! Nessuna convivenza con loro è possibile, nessun accordo!

Non siamo soli. Al contrario! In ogni angolo del mondo altri lavoratori, altri giovani generosi, altre donne rivoluzionarie combattono la nostra stessa battaglia. Un po’ alla volta le nostre forze cresceranno, stabiliremo maggiori legami e svilupperemo la solidarietà tra tutte le forze che combattono contro gli imperialisti e l’ordinamento che essi impongono nel mondo. Le forze degli imperialisti sono destinate a indebolirsi, le nostre forze sono destinate a crescere!

 

La lotta sarà dura ma una cosa è certa: noi vinceremo!

 

Raccogliere forze e risorse per la rinascita del movimento comunista!

 

Costituire ovunque comitati clandestini del (nuovo)Partito comunista italiano!