1 - Alle organizzazioni del Partito, alle FSRS e ai lavoratori avanzati

Marzo 2004.
 

Alle organizzazioni del Partito, alle FSRS e ai lavoratori avanzati

-  Comunicato della Commissione Provvisoria del Comitato Centrale del (nuovo)Partito comunista italiano

9 dicembre 2004

Su indicazione della Commissione Provvisoria, in data odierna i compagni Giuseppe Maj e Giuseppe Czeppel hanno abbandonato il confino che le Autorità Francesi avevano loro imposto da quasi un anno, per conto delle Autorità Italiane e hanno ripreso il loro lavoro nelle attività centrali del Partito.

Dopo sei mesi di prigione seguiti all’arresto del 23 giugno 2003 e quasi un anno di confino e d’altre limitazioni della libertà, è evidente anche alle persone che nutrono ancora illusioni sulla natura dell’attuale regime, che né le AF né le AI erano alla ricerca di prove su eventuali reati comunque contemplati dalle loro leggi. Esse cercavano solo di ostacolare il più possibile l’attività del Partito, violando la loro stessa legalità. Dopo l’esperienza disastrosa per la borghesia fatta col fascismo, le autorità dei paesi imperialisti sedicenti democratici non osano interdire apertamente e ufficialmente, con apposite leggi, l’attività dei comunisti e ricorrono a sotterfugi e macchinazioni extralegali e illegali e a decisioni arbitrarie per ostacolarla il più possibile. La “guerra contro il terrorismo” serve ad esse come pretesto per ostacolare l’attività dei comunisti e di quanti altri, organismi o individui, sono, o a parere delle Autorità possono diventare, centri di aggregazione, mobilitazione, promozione, orientamento, organizzazione o direzione della resistenza delle masse popolari all’eliminazione delle conquiste di civiltà e di benessere e al ritorno di barbarie che la borghesia cerca di imporre in ogni paese imperialista. La repressione dei comunisti è politicamente il nodo centrale della guerra di sterminio che la borghesia conduce in ogni angolo del mondo contro le masse popolari. Questo è il significato della limitazione della libertà a cui le autorità sottoponevano i due compagni per via amministrativa, senza neanche l’onere di un processo.

Con l’ordinanza emessa il 19 novembre dal Giudice Istruttore Gilbert Thiel, le Autorità Francesi hanno confermato di voler mantenere a tempo indeterminato le limitazioni arbitrarie alla libertà dei due compagni. Il 16 novembre lo stesso GI aveva concesso al compagno Maj l’autorizzazione a recarsi dal 9 al 24 dicembre in Italia ad assistere al processo cui sarà sottoposto a Trani il 17 dicembre come direttore responsabile della rivista dell’Associazione Solidarietà Proletaria, Il Bollettino. L’ordinanza del 19 novembre ha confermato che quell’autorizzazione era semplicemente una trappola, come del resto tutti gli avvocati difensori avevano fatto notare da tempo. Le Autorità Italiane ne avrebbero approfittato per sottoporre il compagno Maj all’arresto che inutilmente avevano fatto compiere nel 2003 alle Autorità Francesi. La CP ha quindi disposto che il compagno Maj eviti di recarsi al processo di Trani, pur ringraziando le FSRS che si sono attivate per dare il maggior risalto di pubblico possibile al suo viaggio e ostacolare così la macchinazione delle Autorità Francesi e Italiane. Di fronte alla volontà delle Autorità di limitare con sotterfugi la libertà dei due compagni per il periodo più lungo possibile, vale a dire per cinque o più anni, la CP ha inoltre deciso che sottostare ulteriormente a questa imposizione sarebbe stato un’acquiescenza colpevole alle manipolazioni e alle illegalità con cui l’attuale classe dominante cerca di imporre alle masse popolari la sua resistibile deriva verso la mobilitazione reazionaria e la guerra. La partenza dei due compagni dal confino diventava importante non solo per lo sviluppo dell’attività centrale del Partito, ma anche come indicazione al complesso delle FSRS, dei lavoratori avanzati e delle masse popolari: ribellarsi è un diritto e un dovere.

I due compagni hanno dunque ripreso il loro posto di lotta a cui erano stati strappati dall’operazione congiunta delle polizie francese e italiana del 23 giugno 2003. La CP ringrazia tutti i compagni e tutte le persone che in un modo o nell’altro sono stati solidali con i due membri del Partito durante la detenzione e il confino. La CP è convinta che dall’azione di solidarietà svolta ognuno di essi ha a suo modo ricavato insegnamenti, idee e sentimenti che vanno oltre il caso particolare dei due membri del Partito e riguardano la condizione generale della società in cui viviamo, il ritorno verso la barbarie che la classe dominante sta imponendo e la sua repressione contro i comunisti e gli altri, individui e organismi, che sono o sono sospettati di poter diventare centri di aggregazione, mobilitazione, orientamento, organizzazione, direzione della resistenza delle masse popolari alla sua direzione e al suo ordinamento sociale. La CP auspica che tutti quelli che sono stati solidali continuino a coltivare e sviluppare quegli insegnamenti, quelle idee e quei sentimenti anche in forma organizzata.

La CP è consapevole della quantità e dell’importanza del lavoro che i compagni Maj e Czeppel hanno svolto per la causa del comunismo in prigione e al confino e farà tutto il possibile per farlo ulteriormente continuare e fruttare. In particolare essa sosterrà la continuazione dell’attività della sua Delegazione creata dai due compagni. Questa attività può oggi continuare, nonostante il ritorno dei due compagni al lavoro centrale, grazie ai collaboratori e simpatizzanti italiani e francesi che nel frattempo si sono raccolti attorno alla Delegazione. Il lavoro della Delegazione, consistente in attività pubbliche che ai termini delle leggi vigenti sono del tutto legali, continuerà fino a quando le Autorità stesse non lo vieteranno, violando ulteriormente la loro stessa legalità. Fino a quando durerà, la sua continuazione sarà la dimostrazione di com’è possibile trasformare le sconfitte in vittorie e fare in modo che la repressione messa in atto dalla borghesia si ritorca contro la borghesia stessa, a sostegno della rinascita del movimento comunista.

Consolidare e rafforzare il Partito oggi significa in modo specifico rafforzare il suo centro nel possesso delle tecniche dell’attività clandestina, rafforzare la disciplina tra i membri e gli organismi del Partito, riunire il maggior numero di comunisti nei Comitati di Partito, intermedi e di base.


-  Consolidare e rafforzare il (nuovo)Partito comunista italiano!
-  Realizzare il Piano generale di lavoro del (nuovo)Partito comunista italiano!
-  Costituire in ogni azienda, zona, organizzazione di massa un comitato clandestino del Partito!
-  La solidarietà è un’arma! Approfittare di ogni atto di repressione per sviluppare la solidarietà delle masse popolari e rafforzare il movimento comunista!