L’aggressione USA-NATO contro la Jugoslavia

L’aggressione USA-NATO contro la Jugoslavia è una manifestazione della lotta dei gruppi e degli Stati imperialisti per l’egemonia mondiale.
Luglio 1999.
 

L’aggressione USA-NATO alla Federazione jugoslava è un salto di qualità nella lotta tra i gruppi imperialisti per l’egemonia mondiale e il prodromo della nuova guerra mondiale; è una conferma che la rapina, il saccheggio e la devastazione è l’unica politica che i gruppi imperialisti possono svolgere nei confronti degli ex paesi socialisti; è una conferma che l’inglobamento dei paesi socialisti nel campo imperialista iniziato nel 1989 ha aggravato la crisi generale del capitalismo e ha dato una forma definita alla crisi delle relazioni politiche internazionali fondate alla conclusione della Seconda guerra mondiale (ONU, supremazia USA, ecc.); è una conferma che l’attuale ordine mondiale sta andando a pezzi e smentisce tutti i progetti di attività politica basati sulla sua stabilità e permanenza; è una conferma che tutti i progetti politici centrati sulla lotta contro la stabilità o contro la stabilizzazione dei regimi imperialisti o mirati alla loro destabilizzazione sono basati su fantasie; è un colpo alle concezioni pessimiste circa la possibilità della ricostruzione del partito comunista, circa la rinascita del movimento comunista, circa il realismo della previsione di una nuova ondata della rivoluzione proletaria. Conferma che l’Europa è il centro dello scontro tra gruppi imperialisti per l’egemonia mondiale e resta anche il centro della rivoluzione proletaria.

L’aggressione USA-NATO contro la Serbia e la Federazione jugoslava è un risultato, ultimo in ordine di tempo ma altri seguiranno, della lotta tra gruppi imperialisti per l’egemonia mondiale. È la prosecuzione della campagna di fusioni e acquisizioni finanziarie, delle guerre commerciali, degli intrighi e delle speculazioni che hanno sconvolto e sconvolgono la vita di milioni e milioni di persone. È un risultato della lotta tra i grandi monopoli imperialisti che si spartiscono il mercato mondale e della lotta tra Stati imperialisti che ne deriva. I gruppi imperialisti USA vogliono impedire il consolidamento dell’egemonia dei gruppi imperialisti tedeschi in Europa e vogliono impedire che la Germania con l’UE al seguito si impadronisca degli ex paesi socialisti e della Russia: per questo hanno fomentato ogni tipo di disordine in Europa e nei Balcani fino a scatenare l’aggressione del 24 marzo. La Germania e con essa la UE non poteva restare estranea all’incendio creato dagli USA nel suo cortile di casa: la sua politica di espansione la obbliga a cercare di rovesciare a suo favore la mossa americana, dimostrando di essere capace di imporre il suo ordine nella regione. Il ricorso alle armi ha messo momentaneamente in difficoltà il Vaticano che nella lotta contro il comunismo ha concepito il disegno di diventare una specie di governo morale del mondo. Esso cerca di rientrare nel gioco man mano che risulta chiaro che i problemi che hanno portato alla guerra non sono stati risolti né dalla guerra né dalla tregua conclusa il 10 giugno.

L’aggressione USA-NATO contro la Serbia e la Federazione jugoslava è la guerra che i maggiori predoni, gli affamatori del mondo, i promotori dei peggiori massacri, i fautori dei genocidi, gli sfruttatori più accaniti conducono in nome della “ingerenza umanitaria” contro una loro creatura che si è ribellata alla loro ingerenza, che non si piega a tutti i loro bisogni: come hanno già fatto contro Panama, contro l’Iran, contro l’Irak, contro il Sudan, contro la Libia, contro l’Afganistan e gli altri “Stati pirata”. Man mano che la crisi generale procede, le pretese degli imperialisti aumentano e crescono quindi anche le ribellioni nelle fila dei loro servi.

L’aggressione USA-NATO contro la Serbia e la Federazione jugoslava dimostra che l’asservimento agli imperialisti non porta la pace ma nuove guerre. Il trattamento barbaro e selvaggio cui sono sottoposti milioni di uomini, donne, bambini e vecchi di tutte le nazionalità jugoslave in questi mesi conferma quali sono i “diritti umani” che l’imperialismo rispetta e quale è la “ingerenza umanitaria” che esso esercita quando può liberamente dispiegare la sua natura. Conferma quanto l’imperialismo ha già mostrato a Grenada, a Panama, in Somalia, in Ruanda, in Brasile, in Guatemala, in Nicaragua, in Palestina, nel Kurdistan, in Irak, in Thailandia, in Indonesia e in cento altri paesi.

L’eroica resistenza opposta dai popoli della Jugoslavia e l’opposizione alla guerra delle masse popolari degli stessi paesi aggressori hanno costretto gli imperialisti USA a ridimensionare i loro obiettivi. Le loro truppe non entrano in Serbia e nel Montenegro, il loro predominio nel Kosovo è ancora incerto, gli imperialisti tedeschi hanno rafforzato le loro posizioni, l’ostilità all’imperialismo USA è cresciuta nel mondo intero, il governo fantoccio di Eltsin e la destra del PCC al potere a Pechino hanno dovuto prendere le distanze dagli USA, le lotte contro l’aggressione hanno sviluppato le forze rivoluzionarie in tutto il mondo, specialmente in Europa.

Gli imperialisti della NATO ricorrono su grande scala alla manipolazione dell’opinione pubblica nei loro paesi. Essi devono presentare alle masse popolari il frutto velenoso e vergognoso della loro politica contro l’ex campo socialista e l’aggressione contro la Serbia e la Federazione jugoslava come un’impresa di “ingerenza umanitaria”. Prima o poi questa loro campagna di intossicazione dell’opinione pubblica si rivolterà contro di loro: le masse si domanderanno come mai tanta premura umanitaria per i popoli balcanici si accompagna negli stessi governi e uomini politici a tanta indifferenza per i disoccupati e gli emarginati che sono tra noi, come tanta disponibilità di mezzi per schiacciare i serbi e “soccorrere” i kosovari si concilia con tanta mancanza di mezzi per i pensionati di casa nostra, tanta premura a curare ammalati e feriti albanesi si concilia con le liste d’attesa dei nostri ospedali, tanto ardore per la ricostruzione nei Balcani si accompagna con tanta inerzia a Sarno e nelle zone terremotate dell’Umbria e delle Marche.

Nell’immediato la campagna di manipolazione dell’opinione pubblica conferma che il potere della borghesia imperialista è fragile e precario, che la borghesia imperialista non può condurre alcuna guerra senza il consenso o la passività delle masse, che le masse sono la forza determinante, che fa la storia: la società borghese ha creato le condizioni del suo superamento. Conferma anche che la borghesia imperialista può contare sulle masse solo finché riesce a far apparire la situazione diversa da quello che essa realmente è, a nascondere la realtà con una “realtà virtuale”.

I due mesi di bombardamenti hanno confermato che la borghesia può tenere a bada le masse solo perché non esiste ancora il loro centro di aggregazione e direzione: il partito comunista.

L’esito finale dello sconvolgimento in cui la seconda crisi generale del capitalismo sta trascinando l’intero mondo non sarà deciso principalmente dalla potenza delle armi ora nelle mani degli imperialisti né dalla presunta onnipresenza e onniscienza dei loro apparati di spionaggio e di intrigo: sarà deciso principalmente dall’orientamento delle grandi masse. Questo è determinato non solo dall’apparato di propaganda della borghesia imperialista, ma anche dall’esperienza pratica delle masse che “parla” a favore della causa del comunismo. La classe operaia sa parlare un linguaggio che per le masse popolari è comprensibile perché interpreta la loro esperienza pratica. Quindi le condizioni favorevoli alla causa del comunismo sono grandi, benché le nostre forze siano oggi piccole.

Come comunisti italiani di fronte all’aggressione USA-NATO contro la Serbia e la Federazione jugoslava abbiamo dei compiti precisi: se non li adempissimo verremmo meno al nostro compito generale di raccogliere ed educare le forze rivoluzionarie e di promuoverne la formazione.

Noi abbiamo il dovere di denunciare e combattere con tutte le nostre forze la NATO, l’imperialismo USA e i gruppi imperialisti europei come i peggiori nemici assoluti del benessere e della libertà (dei “diritti umani”) di tutti i popoli, anche di quelli dei loro stessi paesi. La sostanza della loro politica è la lotta tra loro per l’egemonia mondiale e per lo sfruttamento di tutti i popoli. Dobbiamo sostenere ogni forma di lotta contro la NATO e le forze imperialiste che devastano il nostro paese.

Noi dobbiamo assolutamente rifiutarci di metterci al seguito del Vaticano e della sua politica pacifista. Il pacifismo del Vaticano è soprattutto lotta contro la violenza rivoluzionaria, per prolungare la sottomissione delle masse popolari all’oppressione e allo sfruttamento. Esso ha collaborato alla disgregazione della Federazione jugoslava e all’apertura del campo socialista alla rapina, al saccheggio e alla devastazione. È un grande puntello del sistema imperialista mondiale.

Noi dobbiamo assolutamente rifiutare di metterci al seguito del governo dell’attuale Federazione jugoslava. La resistenza del popolo serbo all’aggressione imperialista è di grande importanza e dà molti insegnamenti a tutti i popoli del mondo. Noi dobbiamo additarla, assieme alla resistenza del popolo cubano, del popolo irakeno, del popolo palestinese, del popolo curdo come dimostrazione dell’onnipotenza delle masse popolari e come dimostrazione della debolezza dell’imperialismo, il contrario dell’aura di invincibilità e di onnipotenza con cui gli imperialisti cercano di terrorizzare le masse. Ma il governo Milosevic è alla testa della resistenza del popolo serbo nonostante la sua natura di classe e stante questa natura lo è in una maniera che rende impossibile l’unità degli altri popoli jugoslavi attorno ad esso, che lo rende incapace di valorizzare la resistenza delle masse popolari di tutto il mondo e in particolare la solidarietà delle masse popolari degli ex paesi socialisti e che rende precario il suo ruolo. La Jugoslavia non sarà un nuovo Vietnam perché non è diretta dalla classe operaia e dal suo partito comunista.

Noi dobbiamo denunciare il governo italiano che nella guerra attuale ha condotto l’Italia al livello più basso di abiezione raggiunto nella sua breve storia unitaria, l’ha fatta diventare il cortile che le forze armate di tutti i governi imperialisti calpestano e devastano a loro piacimento. Altro che riparazioni per la strage del Cermis! Altro che nuovi accordi Italia-USA per l’uso delle basi! I pescatori di Chioggia hanno constatato che mezza Italia è diventata un unico Cermis! Anche se lo volesse, oggi il governo italiano non può far cessare l’uso del territorio italiano da parte delle forze armate straniere. L’approdo del regime fascista è stata l’Italia campo di battaglia tra imperialisti tedeschi e imperialisti USA; l’approdo del regime DC è l’Italia campo di esercitazione e retroterra della nuova guerra tra gruppi imperialisti per l’egemonia mondiale! La borghesia imperialista italiana sta sempre più impegnando il nostro paese nella guerra imperialista. Oggi più di 15.000 soldati sono già nei Balcani e il Ministro della difesa chiede 8.000 miliardi/anno di aumenti delle spese per la guerra. Il governo italiano sta infognandosi sempre più nella trappola in cui si è cacciato destabilizzando l’Albania.

Le masse popolari italiane potranno uscire da questa condizione di asservimento creata dalla borghesia italiana solo tramite una lotta diretta dalla classe operaia italiana col suo partito, il nuovo partito comunista italiano. Già negli anni ‘40 contro i nazisti la classe operaia e il suo partito comunista riuscirono a mobilitare più di 200.000 volontari nella guerra partigiana. Solo la classe operaia può unire le masse popolari italiane e prendere la direzione del loro movimento di rinascita. Ma lo può fare solo tramite il suo partito comunista.

Ricostruire il partito comunista è la sintesi di tutti i nostri compiti in questa fase.

Le grandi dimostrazioni contro la guerra, gli attentati contro le forze imperialiste, la mobilitazione popolare a favore dei profughi sono sintomi della volontà di lotta delle masse popolari italiane. Ma tutto questo può avere un influsso di qualche rilievo sull’esito dello scontro in cui siamo comunque coinvolti e raggiungere un risultato positivo solo se rafforza il movimento per la ricostruzione del partito comunista. Oggi nel nostro paese si scontrano imperialisti USA, imperialisti tedeschi col loro variopinto seguito europeo e il Vaticano; grande assente dal campo della lotta politica è l’unica forza che può aprire alle masse popolari italiane un futuro di prosperità, di benessere e di pace: la classe operaia col suo partito comunista. Portare in campo questo protagonista è il compito principale dei comunisti in questa fase. Occorre concentrare le forze nella preparazione delle condizioni per la convocazione del congresso di fondazione del nuovo partito comunista italiano


Glossario

USA -NATO

Comunità internazionale - I governi della NATO, anzi, per maggiore sintesi, il governo di Washington.

Governo democratico - Governo ligio alla volontà della NATO.

Diritto di ingerenza umanitaria - Diritto del governo USA di costringere ogni paese ad avere un “governo democratico”