Dai Comitati di Partito

mercoledì 25 aprile 2007.
 


-  Annunciamo la costituzione del Comitato di Partito Bandiera Rossa
-   Difendere il (nuovo)Partito comunista italiano - Comitato di Partito Aurora


Annunciamo la costituzione del Comitato di Partito Bandiera Rossa

Siamo un gruppo di lavoratori comunisti che ha deciso di organizzarsi in un Comitato di Partito in quanto vogliamo dare il nostro apporto al consolidamento e al rafforzamento del (n)PCI ed al lavoro per fare dell’Italia un nuovo paese socialista.

Sulla base della condivisione dell’analisi generale della fase elaborata dal (n)PCI e concordi sulla sua linea politica e forma organizzativa, iniziamo un’attività per dare il nostro contributo allo sviluppo del Partito e farla finita con la borghesia imperialista e il suo sistema oppressivo nei confronti delle masse popolari. Animati dalla volontà di resistere alla violenza di questo stato di cose e nella convinzione che solo la presenza ed il lavoro costante di un vero partito comunista (finalmente il (n)PCI) possa riportare l’iniziativa nelle mani delle classi lavoratrici, contrastare la barbarie distruttrice dell’imperialismo ed instaurare un nuovo ordinamento sociale, il socialismo, lavoreremo secondo quando indicato dal Partito.

Siamo consapevoli che è diffusa la sfiducia nella possibilità di trasformare l’Italia in un paese socialista, ma constatiamo anche che i lavoratori e le masse popolari dimostrano giorno dopo giorno con le lotte nei posti di-lavoro e le dimostrazioni nelle strade di essere contro lo sfruttamento, l’oppressione e la guerra, ormai rimasti gli unici attributi del-regime capitalista.

Quello che non si fa sentire attualmente è la forza di un grande partito comunista in grado di sensibilizzare e orientare la mobilitazione già presente nel paese, in modo da spazzare per sempre i governi che l’attuale classe dominante mette e metterà in piedi per portare avanti i propri interessi e sottomettere di conseguenza la maggioranza della popolazione.

La nostra scelta va nella direzione di dare forza al (n)PCI in modo che possa adempiere al compito di unire ed orientare nella maniera giusta l’insieme delle forze rivoluzionarie e giungere così ad un rapporto di forza vittorioso nella lotta di classe.

La borghesia imperialista continua a dimostrare la sua debolezza ricorrendo sempre più alla repressione selettiva verso i rivoluzionari, le avanguardie ed i centri promotori della resistenza delle masse popolari ed esercitando una controrivoluzione preventiva di tipo ideologico.

Il (n)PCI, pur nell’esiguità delle proprie forze, ha dimostrato, con la sua attività politica e la sua concezione organizzativa di assoluta indipendenza rispetto alla borghesia imperialista, di fare paura alla classe dominante e di rappresentare un vero centro alternativo di potere.

Un grande riconoscimento del lavoro del (n)PCI è dato dalle notevoli “attenzioni” che la borghesia gli riserva con i suoi ripetuti attacchi repressivi.

Invitiamo i giovani, i meno giovani, gli uomini e le donne delle masse popolari a riflettere.

Esortiamo i compagni a fare scelte coraggiose per favorire la rivoluzione socialista.


Difendere il (nuovo)Partito comunista italiano

Contrastare la repressione della borghesia

Il nuovo governo di centro-sinistra ha aperto una nuova fase di attacco alle condizioni di vita delle masse popolari del nostro paese. Il governo Prodi continua in tutti i campi la politica antipopolare e imperialista della banda Berlusconi.

In nome del “progresso dell’Italia” e dell’“unità nazionale” vengono varate misure che rendono sempre più difficile la sopravvivenza per le masse. La precarietà e la miseria crescono e si amplia il solco tra chi è sfruttato e deve lottare per potere condurre una vita dignitosa (le masse popolari) e chi, sfruttando il lavoro altrui (la borghesia imperialista), sperpera i proventi del proprio bottino in ogni sorta di vizio, a disprezzo delle masse.

In nome della “lotta al terrorismo”, tutti i partiti della sinistra, partendo dal bancarottiere Prodi (appoggiato dal suo fedelissimo vassallo Bertinotti) e della destra borghese, capitanata dal mafioso e piduista Berlusconi (con i fascisti al seguito), si pongono in prima fila nel condurre il nostro paese in una nuova guerra imperialista di aggressione e sterminio delle popolazioni arabe (Afghanistan, Iraq, Libano), e nel reprimere chiunque si contrappone all’attuale regime di miseria e guerra.

Nella “ricca e democratica” Europa le varie magistrature scatenano tutta la loro ferocia contro il PCE(r) in Spagna, Action Directe in Francia, il DHKP-C, il MLCP-Turkey/Northern Kurdistan e il PKK in Turchia e Kurdistan, Batasuna nei Paesi Baschi, A Manca Pro S’Indipendentzia in Sardegna, il (nuovo)Partito comunista italiano, i CARC e varie altre organizzazioni antifasciste e antimperialiste in Italia.

La borghesia di tutto il mondo, con a capo l’imperialismo USA e il Vaticano, conduce una guerra di sterminio non dichiarata contro le masse popolari e un’articolata campagna repressiva contro i partiti comunisti e le organizzazioni che si oppongono al suo regime imperialista in putrefazione; perseguita i compagni e le organizzazioni che rappresentano un ostacolo alla politica di sfruttamento e che sono (o essa suppone che siano) un pericolo per la sopravvivenza stessa della borghesia imperialista.

In Italia il giudice Giovagnoli e in Francia il giudice Thiel, al servizio della banda Berlusconi e del circo Prodi, sono gli esecutori materiali dell’ottavo procedimento giudiziario architettato per fermare l’attività del (n)PCI. Questa azione “preventiva” mira innanzitutto a spezzare la simpatia, la stima e la fiducia che i comunisti conquistano tra le masse popolari. Una fiducia determinata da una giusta analisi, dalla serietà e determinazione nel portare avanti la lotta dalla parte sempre e comunque della classe operaia e delle masse popolari, dalla capacità di indicare obiettivi reali e perseguibili, di indicare la strada per la trasformazione radicale e duratura della società: il socialismo. La capacità dei comunisti di dirigere le masse lungo questa strada costituisce il vero pericolo per la borghesia.

La borghesia difende con ogni mezzo il suo marcio potere. Lo scandalo delle intercettazioni legali e illegali, oltre a dimostrare il livello raggiunto nella guerra tra bande della borghesia, mostra la determinazione, lo spreco di risorse, la violazione della sua stessa legalità da parte della borghesia. Non si può lottare per una società comunista senza tenerne conto. Non si può costruire un partito dei lavoratori, un partito comunista se non ci si difende dalla repressione che (nonostante i sotterfugi per ingannare le masse) è sotto gli occhi di tutti e avviene in maniera preventiva e brutale.

È per questo che il partito deve nascere e svilupparsi nella clandestinità. La clandestinità è l’unica garanzia di poter continuare a esistere, lottare, organizzare e difendere i lavoratori e le sue avanguardie. Essa è l’unica garanzia per mantenere l’autonomia ideologica e organizzativa dalla borghesia.

Il consolidamento e il rafforzamento del Partito clandestino è il motore della crescita della mobilitazione delle masse popolari e il suo risultato più alto!

Per questo la nostra linea e la nostra organizzazione rendono vano ogni tentativo di annientare il (n)PCI. Ad ogni colpo (inevitabile schivarli tutti), esso comunque sarà in grado di reagire e riorganizzare le proprie fila.

Denunciamo la persecuzione dei giudici Giovagnoli e Thiel, denunciamo la persecuzione del partito comunista: oggi ammantata di “democrazia” ma uguale a quella di ieri, oggi più subdola, ieri più aperta e feroce.

Chiamiamo ogni compagno, ogni operaio, ogni elemento avanzato delle masse popolari, ogni persona onesta che ha a cuore gli interessi dei lavoratori e delle masse popolari, a mobilitarsi nella lotta per la difesa dei diritti politici e di organizzazione conquistati con la Resistenza.

Difendere il (nuovo)Partito comunista italiano!

Mobilitarsi e lottare contro ogni attacco alle masse popolari, contro il “programma comune” della borghesia!

Costruire in ogni azienda, in ogni scuola, in ogni zona d’abitazione, in ogni organismo di massa un comitato clandestino del (nuovo)Partito comunista italiano!

Lottare per fare dell’Italia un nuovo paese socialista!

Comitato Aurora del (nuovo)Partito comunista italiano

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