Saluto al Congresso del Partito dei CARC

Comunicato della CP del CC del (n)PCI
sabato 19 maggio 2007.
 
Delegazione della Commissione Provvisoria del CC del (n)PCI
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Il testo del comunicato
in formato Open Office

Il (nuovo)Partito comunista italiano si rende ben conto dell’importanza, della grandezza, del ruolo storico e insieme quindi delle difficoltà del compito che il Partito dei CARC si è assunto. Voi state seguendo una linea nuova, nel panorama del movimento comunista europeo, del presente e del passato. L’unico precedente storico a cui potete in qualche modo fare riferimento è quello dell’azione condotta dal partito di Lenin nell’impero zarista. Un precedente glorioso, ma si trattava di un paese che stava compiendo una rivoluzione democratica e con una controrivoluzione preventiva ancora non sviluppata. Voi invece siete parte del movimento comunista che ha come compito e obiettivo fare dell’Italia un nuovo paese socialista, dovete come noi tutti far fronte a una controrivoluzione preventiva molto articolata: insieme feroce e astuta, accanita e flessibile. Abbiamo quindi tutti molto da imparare. Ma non abbiamo paura di imparare, vogliamo imparare e impareremo.

Noi siamo anche convinti che voi farete scuola. In tutti i paesi imperialisti è necessario che i comunisti organizzino nuovamente l’irruzione delle masse popolari nel teatrino della politica borghese, fino a rendere alla borghesia impossibile gestire il suo miserabile teatrino, perché con questo teatrino la borghesia inganna e illude tanta parte delle masse popolari.

Alcuni dicono: “Ma è solo una farsa per ingannare le masse”. Noi diciamo: “Certo che è una farsa per ingannare. Ma è utile alla borghesia? Sì. È dannoso alle masse popolari? Sì. Allora non dobbiamo lasciare mano libera alla borghesia. Dobbiamo andarci e rendere impossibile alla borghesia di usarlo!”.

Irrompendo in questo teatro fino a renderlo impossibile, con questa lotta e con le lotte condotte contemporaneamente sugli altri fronti, le masse popolari accumuleranno le forze necessarie per far fronte con successo alla situazione più avanzata, che verrà quando avremo reso impossibile alla borghesia di usare questo strumento di inganno e di diversione. La borghesia ha avuto per molto tempo mano libera. I vecchi partiti comunisti hanno cambiato natura. Non erano riusciti a instaurare il socialismo e si sono accodati alla borghesia. Ora si sono dissolti o sono in via di dissoluzione. Ma per decenni hanno coperto e ancora coprono le attività della borghesia. Recitano la parte degli oppositori o degli amici del popolo nella farsa che la borghesia presenta come attività politica. Assecondano le sue manovre. Cercano di smussare i contrasti e di far ingoiare agli operai, agli altri lavoratori, a tutte le masse popolari le misure antipopolari della borghesia. Hanno permesso che silenziosamente si installasse nel nostro paese una repubblica pontificia, una monarchia mascherata da repubblica, con una bella Costituzione di carta a fare da specchietto per le allodole, per nascondere le vergogne. Hanno permesso che l’imperialismo americano dettasse legge e tessesse le sue trame per anni quasi senza parlarne, parlandone il meno possibile e lo sostengono ancora oggi. Ogni strage di Stato era solo una deviazione. Ogni scandalo era solo un’escrescenza su un organismo sano. Il tradimento della Costituzione una cosa deprecabile ma circoscritta. Plaudono al ritiro dall’Iraq, mentre il governo italiano di nascosto continua a sostenere e foraggiare in cento modi il governo fantoccio degli imperialisti americani: 2.4 miliardi di dollari gli ha regalato poche settimane fa alla Conferenza di Sharm el Sheikh. Hanno disperso e ancora cercano di disperdere l’opposizione delle masse popolari in mille rivoli scoordinati, senza indicare l’obiettivo comune. Chi oggi indica alle masse popolari l’unica via per uscire dal marasma in cui la borghesia e il Vaticano le hanno cacciate, fare dell’Italia un nuovo paese socialista?

Sono riusciti a far passare tutto questo, a svolgere questo sporco servizio con successo finché è durato il periodo delle vacche grasse, ma soprattutto perché il movimento comunista ha attraversato un periodo di debolezza e decadenza in tutto il mondo. Noi comunisti non sapevamo cosa fare. Non capivamo i motivi delle sconfitte che subivamo. Sia una cosa che l’altra sono finite. La borghesia sta distruggendo ed eliminando tutte le conquiste di civiltà e di benessere che le masse popolari e la classe operaia dei paesi imperialisti le avevano strappato. I revisionisti sono finiti, scomparsi o allo sbando. Guardateli! Vedete bene lo spettacolo che offrono in questi giorni! La borghesia è alla ricerca di una legge elettorale per far sembrare rappresentativo un Parlamento che deve solo ratificare le decisioni del Vaticano, degli imperialisti americani, della Confindustria, della mafia, dei sionisti. I suoi servitori di sinistra sono alla ricerca di un nuovo soggetto politico che dovrebbe raccogliere il consenso e il seguito popolare che si dissolvono perché la loro politica è filopadronale, imperialista, asservita al Vaticano, filosionista. La crisi politica della borghesia li travolge, perché sono al seguito della borghesia, perché vogliono abbellire il circo Prodi e il suo governo. Chi vuole far ingoiare alle masse popolari il programma comune della borghesia, sia pure attenuandolo, a piccole dosi, ora qui ora là, avvolgendolo di belle parole, chiamando spedizioni umanitarie e azioni di pace le aggressioni, chiamando ritocchi e aggiustamenti le riduzioni dei servizi, dell’occupazione, dei salari, dei contributi e delle pensioni, non uscirà mai dalla spirale della crisi che lo travolge. Devono ogni giorno più collaborare con la polizia, sperano di farsi un futuro rubando il TFR ai lavoratori, espellono i comunisti dai sindacati di regime, collaborano alle operazioni giudiziarie contro i comunisti, rosicchiano le pensioni. Perderanno anche il seguito e il consenso che gli restano e senza le masse sono finiti.

Il movimento comunista invece sta rinascendo. Armato di una concezione superiore del mondo, il marxismo-leninismo-maoismo, ha tirato le lezioni dei successi e delle sconfitte del passato e ha ridefinito la sua strategia. Oggi ideologicamente siamo di nuovo pronti alla lotta. Abbiamo capito le ragioni delle nostre sconfitte e abbiamo valorizzato i motivi dei nostri grandi successi. Abbiamo raggiunto una comprensione delle condizioni, dei risultati e delle forme della lotta di classe, adeguata a riprendere la strada. La pubblicazione del Manifesto Programma del (nuovo)Partito comunista italiano è oramai prossima. Prima dell’estate lanceremo una campagna di studio invitando tutti quelli che già si sentono comunisti, che vogliono essere comunisti a esprimere le loro opinioni in modo da tenerne scrupolosamente conto. La verità è rivoluzionaria e noi comunisti lottiamo per la verità e per la giustizia. Il più grande delitto che hanno compiuto in questi anni la borghesia, il Vaticano e quanti hanno collaborato e collaborano con loro, è di aver tolto a tanti lavoratori la fiducia di essere capaci di conoscere la verità e di essere capaci di costruire un modo a misura dei loro bisogni, delle loro migliori aspirazioni e dei loro migliori sentimenti. Noi dobbiamo restituire ai lavoratori questa fiducia.

Pronti ideologicamente, lavoreremo accanitamente, con coraggio e dedizione, e costruiremo anche le condizioni politiche e organizzative necessarie perché la classe operaia passi nuovamente all’attacco. La lotta che voi vi proponete di condurre, l’irruzione nel teatrino della politica borghese per cui vi proponete di mobilitare le masse popolari a partire dagli operai avanzati e dagli altri elementi avanzati, è una parte essenziale di questo attacco. Per questa comunanza di lotta e di propositi noi vi siamo vicini, assicuriamo il nostro pieno appoggio al vostro Partito e auguriamo pieno successo al vostro congresso.