Cristoforo Colombo

La struttura organizzativa del partito

Capitolo 5° - I compiti e la struttura del partito comunista
martedì 15 agosto 2006.
 

5. I compiti e la struttura del partito comunista

-  La struttura organizzativa del partito


La struttura organizzativa del partito

Il sistema di direzione.

Il partito costituisce un organismo unito da un sistema di divisioni di compiti, ogni parte del quale lavora con creatività e spirito d’iniziativa a definire e realizzare gli obiettivi specifici del suo campo di lavoro secondo la comune linea del partito.

La linea è il principale strumento di direzione del partito. La direzione del partito si basa su: tracciare una linea comune, lasciare che ogni organismo faccia piani di attuazione nel suo campo, quindi armonizzare e coordinare i piani particolari e fare periodicamente bilancio e verifica.

In tutta la fase di accumulazione delle forze in condizioni di accerchiamento da parte delle forze borghesi ogni unità deve imparare ad agire con autonomia, anche per lunghi periodi, orientandosi da sola in base alla linea stabilita e, in mancanza, al programma, ai principi comuni. La fedele applicazione della linea comune, con creatività ed iniziativa, è una questione di appartenenza al partito.

In ogni unità del partito vige il centralismo democratico: fedeltà alla linea del partito e alle direttive ricevute dall’istanza superiore, ampia partecipazione dei membri dell’unità all’elaborazione della linea e dei programmi, definizione precisa delle responsabilità individuali, fedele e creativa esecuzione della linea decisa dalla maggioranza, verifica comune dei risultati. I disaccordi di linea vanno trattati sulla base dell’esperienza. La premessa è la fedele, creativa e sincera attuazione della linea stabilita: solo così se ne può verificare la giustezza o meno. Ogni responsabile deve curare che nel suo campo il centralismo democratico sia applicato correttamente e in modo adeguato alle condizioni concrete.

Il carattere clandestino del partito.

Il partito deve essere un partito clandestino. L’appartenenza al partito deve essere un segreto riservato assolutamente al membro e alla sua unità di appartenenza. Nessun membro del partito può in nessuna circostanza rivelare la sua appartenenza al partito, per nessun motivo, a nessuno. La sua qualità è nota alla struttura a cui appartiene e basta. L’esistenza di una unità del partito deve essere un segreto riservato all’unità e all’organizzazione da cui dipende.

Di contro il programma del partito, la sua linea politica, la sua analisi della situazione, i suoi obiettivi devono essere fatti conoscere il più ampiamente possibile.

Le due cose, clandestinità assoluta della struttura e massima pubblicità della linea, sono funzionali l’una all’altra. Proprio perchè la nostra linea è pubblica e nota a tutti, nessuno deve «scoprirsi» per spiegarla ad un altro.

Il carattere operaio del partito.

Le unità operaie, nei luoghi di lavoro, sono la base del partito, la fonte di formazione del carattere e dell’ideologia del partito, la garanzia della continuità del partito, la struttura strategica del partito.

I membri del partito hanno gli stessi diritti e doveri, indipendentemente dalla loro origine di classe, ma il partito favorisce il reclutamento di operai e cura con misure particolari (scuole e funzionariato) la formazione culturale e politica dei membri di origine operaia, per far sì che al quadro dirigente del partito accedano, a pari merito, molti operai. Dobbiamo reclutare gli operai con criteri diversi da quelli usati per i membri delle altre classi, più ampi. Dobbiamo creare organizzazioni del partito in tutte le grandi fabbriche e in tutti i centri operai. La struttura operaia del partito è di fondamentale importanza per la continuità del partito e contro le infiltrazioni e le provocazioni.

Più il capitalismo è storicamente superato, più si avvicinano al proletariato e al suo partito elementi di altre classi. L’esperienza del movimento rivoluzionario dei paesi imperialisti insegna che da una parte dobbiamo avere severi criteri di selezione nell’ammissione al partito, pena avere un partito poco capace di orientarsi e di manovrare, dall’altra dobbiamo orientare questi elementi, favorirne l’organizzazione, buttarli nella mischia dello scontro per valorizzarne la spinta positiva e favorirne la crescita.

Il reclutamento al partito.

La divisione dei compiti apre possibilità di reclutamento perchè permette di destinare i nuovi membri ai compiti in cui si possono formare. La varietà dei compiti permette un processo di formazione e quindi permette di reclutare membri adatti ideologicamente, in particolare operai, anche se ancora mancanti di esperienza.

La divisione dei compiti e il lavoro del partito nel movimento delle masse sono essenziali ai fini del reclutamento, della formazione di nuove leve.

Senza un’azione politica articolata non potremo fare del reclutamento alle nostre strutture che devono essere clandestine. Non possiamo andare a proporre ad un compagno il reclutamento se non quando siamo sicuri della risposta e siamo convinti che la persona è adatta. Ma come avremo questo se non grazie ai nostri membri (ovviamente non noti come tali) che lavorano nel movimento delle massa e vi hanno un ruolo e in questa veste conoscono e valutano le singole persone?

Senza un vasto lavoro di massa svolto da membri (clandestini) del partito, il nostro reclutamento dovrebbe necessariamente limitarsi a raccogliere quel che si forma da sè, casualmente e a tal fine dovrebbe per forza usare canali ereditati dal periodo del grande movimento di massa degli anni 70 e che quindi sono inaffidabili dal punto di vista della clandestinità e destinati ad esaurirsi.

Il partito è un partito di quadri, non dobbiamo reclutare al partito che le persone adatte da tutti i punti di vista al compito del partito.

Le unità di base del partito sono costituite sui luoghi di lavoro. Al di fuori dei luoghi di lavoro si costituiscono unità operative e unità dirigenti.

Ogni nuovo membro deve essere reclutato dalla sua unità in condizioni di piena garanzia per la clandestinità del partito e la sua sicurezza rispetto a infiltrazioni e delazioni. Ogni nuovo membro passa un periodo di candidatura.

La formazione dei membri del partito.

Nessuno ce li forma o ce li regala, a differenza di quanto avveniva nella fase della «propaganda armata». Quindi dobbiamo costruire una nostra linea al riguardo, basata su tentativi, esperienze, bilancio dell’esperienza.

Dobbiamo curare la formazione culturale, la formazione caratteriale, ideologica, la formazione pratica di ogni membro del partito.

La base per la formazione culturale dei membri del partito è il programma del partito.

La formazione caratteriale, ideologica deve essere compiuta gradualmente nel corso dell’espletamento dei compiti affidati, a cura del responsabile di quel compito, nell’ambito dell’unità di appartenenza.

La formazione pratica è specifica per ogni compito e quindi va curata per ogni compito. La creatività e lo spirito d’iniziativa sono una componente caratteriale richiesta ad ogni membro del partito. D’altra parte il partito deve fare il possibile perchè tutto quanto è già patrimonio acquisito dal partito relativo ad un compito sia trasmesso a chi lo deve affrontare.

Il ruolo dei membri del partito nel movimento delle masse.

Non ripetiamo quanto già detto sull’importanza, sul ruolo e sulla difficoltà del lavoro dei membri del partito nel movimento delle masse. Vogliamo qui solo sottolineare che i membri del partito nel movimento delle masse devono svolgere il loro compito con spirito di partito.

Non ci interessa reclutare al partito leader e capipopolo per aumentare il nostro seguito. Come ogni altro membro del partito, chi lavora nel movimento delle masse è disponibile a qualunque compito il partito gli affida.