Comunicato del 31 agosto 2007

Fare della manifestazione del 20 ottobre una grande mobilitazione popolare contro il governo Prodi-D’Alema-Bertinotti e il Programma Comune della borghesia imperialista!

Nessuna legge naturale ci costringe a subire le angherie dei capitalisti!
venerdì 31 agosto 2007.
 

(nuovo)Partito comunista italiano

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Il testo del messaggio

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Commissione Provvisoria del Comitato Centrale

Email: lavocenpci40@yahoo.com

Delegazione: BP3 4, rue Lénine 93451

 L’Île St Denis (Francia)

 

Comunicato 31 agosto 2007

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Fare della manifestazione del 20 ottobre una grande mobilitazione popolare contro il governo Prodi-D’Alema-Bertinotti e il Programma Comune della borghesia imperialista!

Comunicato del 31 agosto 2007

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Fare della manifestazione del 20 ottobre una grande mobilitazione popolare contro il governo Prodi-D’Alema-Bertinotti e il Programma Comune della borghesia imperialista!

 

Trasformare la preparazione della manifestazione del 20 ottobre e le altre iniziative promosse in queste settimane dalla sinistra borghese, in una campagna per raccogliere la parte più avanzata degli operai e delle altre classi delle masse popolari e organizzarla all’insegna dell’obiettivo di fare dell’Italia un nuovo paese socialista!

 

La difesa delle conquiste è possibile!

Nessuna legge naturale ci costringe a subire le angherie dei capitalisti!

Gli operai possono prendere in mano il destino del paese, ma ci riusciranno solo se sono decisi a fare a meno dei capitalisti e di tutti i loro servi e a instaurare nel nostro paese un nuovo più avanzato ordinamento sociale senza capitalisti!

 

A chiunque non è accecato dai pregiudizi e dalla soggezione ideologica alla borghesia o reso ottuso dal prolungato rifiuto di guardare la realtà in faccia, è evidente che nel nostro paese la destra borghese sta preparandosi a compiere un altro salto avanti. Veltroni, Rutelli, D’Alema, Fassino e i loro complici stanno componendo e stringendo le fila del loro Partito Democratico. Una volta che avranno raggiunto questo risultato, potranno a loro scelta o dettare legge con ancora più arroganza nel governo Prodi-D’Alema-Bertinotti o passare a un nuovo governo. Potranno a loro scelta o mettere ancora più in riga la sinistra borghese o passare a una nuova maggioranza. In ogni caso attueranno con più libertà e meno contrasti la politica filopadronale, antioperaia, antipopolare e guerrafondaia seguita fin qui dal governo PAB. Chi nutre illusioni che i fautori del Partito Democratico abbiano propositi diversi, è fuori dal mondo.

Quando il Partito Democratico sarà cosa fatta, la sinistra borghese (il PRC, il PdCI, i Verdi, la Sinistra Democratica, ecc.) avrà ancora più motivi di adesso di cedere a tutte le pretese della destra borghese. Il ricatto della crisi di governo sarà ben più forte di quanto lo è oggi, perché il PD sarà davvero pronto a fare un diverso governo, mentre adesso i suoi fautori non lo sono ancora, possono solo minacciarlo e solo la sinistra borghese li prende già sul serio. Se vi è qualche possibilità che la sinistra borghese faccia valere almeno gli impegni assunti nel programma elettorale del circo Prodi, è adesso che lo può fare. Infatti i fautori del PD hanno difficoltà ad affrontare immediatamente una crisi di governo, prima di aver sistemato le questioni pendenti tra loro. Passato l’autunno sarà troppo tardi. Se la sinistra borghese non lo fa, è perché per sua natura è succube della destra borghese. Non osa rompere con la destra borghese e fondare le sue fortune sullo sviluppo della forza, dell’organizzazione e della coscienza dei lavoratori. È essa stessa convinta che non sia possibile un mondo senza capitalisti. Sa che le rivendicazioni e i diritti dei lavoratori sono incompatibili con un’economia dominata dai capitalisti. Usa le rivendicazioni e i diritti dei lavoratori solo come programma elettorale acchiappavoti, per distinguersi elettoralmente dalla destra borghese, per carpire il voto alla parte più avanzata delle masse popolari.

Alcuni compagni scuotono le spalle di fronte a questo quadro. Non c’è alcuna differenza sostanziale tra quello che fa ora il governo PAB e quello che farà un governo ancora più dominato dalla destra borghese. Perché quindi dovremmo preoccuparci della prospettiva che i fautori del PD stanno preparando? Perché dovremmo interferire nelle manovre elettorali della sinistra borghese che guadagna tempo ... a vantaggio della destra, che aspetta che la destra sia pronta per rafforzare il suo ricatto anziché attaccarla ora che è in mezzo al guado della fondazione del PD?

Effettivamente la sinistra borghese è in ogni caso destinata a ridursi. Ma che si riduca a tutto vantaggio della destra borghese o si riduca a vantaggio della rinascita del movimento comunista, questo fa una grande differenza. È la differenza tra mobilitazione reazionaria e mobilitazione rivoluzionaria delle masse popolari. Quello che è in gioco e che ci importa, è la strada che prenderà nel prossimo futuro quella parte degli operai e delle altre classi delle masse popolari che finora ha seguito la sinistra borghese, che è delusa della sinistra borghese, che è preoccupata e indignata perché la sinistra borghese l’ha condotta di sconfitta in sconfitta, che non sa cosa fare per difendere quello che resta delle vecchie conquiste, per porre fine all’attuale marasma sociale e ambientale, nazionale e internazionale. Si mobiliterà in misura crescente per la rinascita del movimento comunista o di fronte alle nuove sconfitte a cui la sinistra borghese la conduce si disperderà o addirittura confluirà tra i seguaci della destra borghese?

La borghesia di destra ha guadagnato terreno rispetto alla borghesia di sinistra. I capitalisti non hanno alternativa alla rapida attuazione del Programma Comune. I capitalisti seguono le leggi corrispondenti alla natura del loro sistema. I lavoratori devono diventare ancora più flessibili. La precarietà deve diventare la regola e deve essere ancora più completa. I contratti collettivi devono cedere il passo a contratti territoriali, aziendali, individuali. Gli orari di lavoro e il posto di lavoro devono essere decisi dal padrone. I diritti dei lavoratori devono essere ulteriormente ridotti nelle aziende e fuori. I redditi dei lavoratori devono diminuire ancora. Le conquiste di civiltà e benessere sono un’eredità della prima ondata della rivoluzione proletaria, sono un’imposizione che il movimento comunista ha fatto alla borghesia, al clero, alle altre classi e gruppi privilegiati: devono scomparire da ogni campo della vita sociale. Il trattamento che i sindaci di centro-sinistra fanno ai lavavetri, agli zingari, agli immigrati indicano quale è l’ordine che il Partito Democratico cercherà di imporre. La borghesia non vuole e non può eliminare l’emarginazione e la miseria, ma le serve perseguitare i poveri e gli emarginati. Nei poveri, negli immigrati, negli emarginati la borghesia mostra a ogni lavoratore la sorte che lo aspetta se non accetta nuovi sacrifici. La borghesia usa i poveri, gli immigrati e gli emarginati come arma di ricatto contro tutti i lavoratori. La guerra contro i poveri, gli immigrati e gli emarginati è il diversivo con cui la borghesia distoglie i lavoratori dalla lotta per un ordine sociale più giusto e avanzato.

 

Programma comune della borghesia italiana

Completare la liquidazione delle conquiste di civiltà e di benessere che le masse popolari hanno strappato alla borghesia sotto la direzione del vecchio partito comunista sulla spinta della prima ondata della rivoluzione proletaria mondiale.

In combinazione e in concorrenza con gli altri gruppi imperialisti capeggiati da quelli americani, ritagliarsi la parte maggiore possibile nello sfruttamento delle masse popolari degli ex paesi socialisti e dei paesi oppressi, nel loro saccheggio e nell’aggressione dei paesi oppressi le cui autorità resistono alla libertà d’azione dei gruppi imperialisti.

 

Tra le forze politiche borghesi, da anni la destra borghese cresce a danno della sinistra borghese. La nascita del PD riduce fortemente il peso e le forze della sinistra borghese nel mondo politico borghese. Il senso dell’operazione messa in moto con la fondazione del PD sta in questo. La destra borghese estende ancora più la sua egemonia tra le masse popolari. Da anni sotto la guida della sinistra borghese gli operai e le altre classi delle masse popolari hanno subito una sconfitta dopo l’altra. Le sconfitte hanno demoralizzato molti. I meglio messi, i più arretrati, i più abbrutiti, i disperati sperano di salvarsi al seguito della destra borghese. Sperano di uscire dal marasma attuale con le soluzioni che la destra borghese propone e attua. La fondazione del PD è il risultato di questo processo di degradazione morale, intellettuale e politica e lo favorisce, lo sviluppa e lo rafforza.

La sinistra borghese per sua natura non è in grado di mobilitare quelli che ancora la seguono, di guidarli in una difesa efficace dei loro diritti e dei loro interessi, di guidarli a invertire il corso delle cose fino a imporre un ordinamento sociale che ponga fine allo sfruttamento, alla miseria, all’emarginazione. Non ha niente da proporre in alternativa alle leggi naturali dell’economia, che in realtà sono solo le leggi corrispondenti alla natura dell’economia capitalista. Non fa altro che agitare l’obiettivo elettorale di mitigare, addolcire, limitare, dosare la loro crudele azione sui lavoratori e sulle masse popolari, la loro azione dissolvente di ogni coesione sociale, la loro azione devastante sull’ambiente. Ma si tratta di velleità e di aspirazioni campate in aria. Di fronte a ogni misura della destra borghese, la sinistra borghese fa un passo indietro. Epifani è il suo esponente tipico. La sinistra borghese riconosce e condivide le ragioni dei capitalisti e dei padroni. In fondo è convinta essa stessa che non ci sia altra strada, benché deprechi la cruda manifestazione del predominio padronale. Non si tratta della sincerità dei propositi e dei sentimenti manifestati dai singoli individui e gruppi della sinistra borghese. Non si tratta nemmeno del comportamento personale, dell’onestà o della corruzione personale dei personaggi, degli uomini politici, dei capi della sinistra borghese. Che importanza ha avuto ai fini della sorte degli operai e delle altre classi delle masse popolari del nostro paese il fatto che dopo la firma dell’infame accordo del luglio ’93 Bruno Trentin si è dimesso da segretario generale della CGIL? Se anche Bertinotti si dimettesse da Presidente della Camera e smettesse di frequentare i salotti borghesi dimostrando più coerenza di quella che ha mostrato finora tra il suo comportamento personale e il ruolo che rivendica, che differenza farebbe per la sorte dei lavoratori e del resto delle masse popolari? Il problema è la linea politica che la sinistra borghese fa valere, la strada su cui ha guidato e guida quella parte delle masse popolari che la segue. È a questa parte delle masse popolari che noi comunisti dobbiamo portare il nostro messaggio e la nostra proposta. La nostra proposta di prospettiva e la conseguente proposta per l’immediato.

Fare dell’Italia un nuovo paese socialista contribuendo cosi a sviluppare la seconda ondata della rivoluzione proletaria che fermenta in tutto il mondo, organizzarsi e organizzare per consolidare e rafforzare il partito comunista e le organizzazioni di massa che fanno parte del fronte anticapitalista perché lottano contro le manifestazioni del regime capitalista: ecco la prospettiva che dà senso e forza anche alla nostra azione immediata, oltre che indicare la strada e raccogliere le forze per l’unica uscita realistica dal marasma attuale e per l’unica alternativa realistica alla società attuale.

Mobilitarsi e mobilitare tutta la parte più avanzata delle masse popolari contro il governo Prodi-D’Alema-Bertinotti e contro il Programma Comune della borghesia imperialista, contro la politica interna antipopolare del governo PAB e contro la sua politica estera di collaborazione alla “guerra contro il terrorismo”, all’aggressione imperialista e sionista in Palestina, in Libano, in Iraq, in Afghanistan, in Africa e negli altri paesi oppressi: ecco la via che occorre seguire per difendere i diritti, le conquiste e i redditi delle masse popolari.

Quanto più forte sarà la protesta contro il governo PAB e il Programma Comune della borghesia, tanto maggiori saranno gli ostacoli alla costituzione del Partito Democratico, più difficile l’intesa dei suoi fautori con il resto della destra borghese, più debole il ricatto che i fautori del PD faranno pesare sulla sinistra borghese, minori le scuse della sinistra borghese per non attuare neanche le sue promesse elettorali. Ma soprattutto tanto maggiore sarà la fiducia che gli operai e le altre classi delle masse popolari acquisteranno in se stessi e nella propria capacità di difendere conquiste e diritti, tanto maggiore lo slancio a riorganizzarsi, tanto maggiori le energie impegnate a instaurare un nuovo ordinamento sociale, per fare dell’Italia un nuovo paese socialista.

Non c’è niente di fatale in quello che ora succede nel mondo e nel nostro paese. La borghesia ha approfittato degli errori e dei limiti del movimento comunista ed è riuscita a corroderlo e corromperlo fino a far fortemente retrocedere l’organizzazione e la coscienza che si erano formate tra gli operai e nelle altre classi delle masse popolari. Per porre fine alla libertà che la borghesia si è nuovamente ripresa, dobbiamo riprendere con una lotta tenace e con spirito d’iniziativa il terreno che abbiamo perso, dobbiamo ricostruire quella coscienza e quell’organizzazione. Questo è oggi il compito dei comunisti. È una cosa del tutto possibile, è un’impresa che i nostri predecessori hanno già compiuto una volta. Nessuno ha loro regalato il terreno che avevano conquistato. Lo avevano conquistato con la loro volontà e i loro sacrifici, passo dopo passo, lottando senza tregua contro il potere, la repressione, la forza e la prepotenza politica, economica, culturale e morale della borghesia, del clero e delle altre classi reazionarie. Per questa via gli operai e le altre classi delle masse popolari ricupereranno la forza di un tempo e, forti anche della lezione che abbiamo tirato dalla sconfitta subita, questa volta non si fermeranno a metà strada. Instaureremo una società senza capitalisti. Faremo del nostro paese un nuovo paese socialista e contribuiremo alla lotta che i lavoratori degli altri paesi stanno conducendo nel resto del mondo. Questo è il senso e la prospettiva della lotta che dobbiamo oggi condurre tra la parte delle masse popolari che è sconcertata dalla crisi della sinistra borghese, per impedire che si disperda o che finisca addirittura al seguito della destra borghese, per mobilitarla e organizzarla a costituire il nuovo movimento comunista.

 

Non c’è niente di fatale in quello che avviene attorno a noi! È solo il risultato del nuovo dispiegarsi della natura dei capitalisti che sono nuovamente liberi dai lacci e laccioli che il movimento comunista aveva loro imposto!

 

Bisogna privare i capitalisti della libertà! La libertà dei capitalisti è la schiavitù e la precarietà della stragrande maggioranza dell’umanità, il saccheggio e la devastazione del pianeta!

 

L’internazionalismo del capitalismo è la guerra di sterminio che la borghesia imperialista conduce contro le masse popolari in ogni angolo del mondo!

 

È del tutto possibile porre fine all’attuale corso delle cose e instaurare un nuovo ordinamento sociale basato sulla proprietà comune dei mezzi di produzione e su un’attività economica pianificata e volta al benessere degli uomini!

 

Le lotte per la difesa delle conquiste, contro la precarietà e la schiavitù salariale, per i diritti e i redditi dei lavoratori, per condizioni di lavoro e di vita dignitose saranno nuovamente vittoriose se avranno nuovamente alla loro testa un movimento comunista che lotta per instaurare il socialismo e che trae profitto e insegnamento dalla prima ondata della rivoluzione proletaria e dall’esperienza dei primi paesi socialisti!

 

Gli operai avanzati devono nuovamente mobilitarsi attorno al partito comunista e prendere la direzione delle lotte dei loro compagni di lavoro e del resto delle masse popolari, organizzarli e guidarli a lottare efficacemente contro la borghesia imperialista per instaurare il socialismo!

 

I comunisti devono vincere ogni esitazione, trarre insegnamento dalla vittorie del movimento comunista durante la prima ondata della rivoluzione proletaria, superare i limiti che hanno impedito la sua vittoria definitiva e soffocato il suo slancio, unirsi a costituire nuovamente un forte partito comunista basato sul marxismo-leninismo-maoismo, mettersi nuovamente alla testa delle lotta degli operai e del resto delle masse popolari per difendere le conquiste, per unirsi con i comunisti degli altri paesi e per fare dell’Italia un nuovo paese socialista!

 

La denuncia non basta, bisogna passare all’organizzazione e alla mobilitazione!

Opporre al potere marcio, corrotto e antipopolare della borghesia imperialista, del clero e della altre classi dominanti, il nuovo potere che la classe operaia e le altre classi delle masse popolari costruiscono organizzandosi e aggregandosi attorno al partito comunista!

 

La sinistra borghese sta cedendo ogni giorno nuove posizioni alla destra borghese! Essa non fa che consigliare ai nemici del popolo cosa dovrebbero fare per non essere quello che sono, invece che dedicarsi a mobilitare e a organizzare le masse popolari! La direzione della sinistra borghese spinge le masse popolari all’abbandono della lotta e della solidarietà e al cinismo! La sinistra borghese denigra il movimento comunista!

 

Che ogni comunista, ogni rivoluzionario, ogni anticapitalista moltiplichi le sue forze organizzandosi!

Impedire con la mobilitazione delle masse popolari che la borghesia riesca a realizzare con il governo del circo Prodi quello che non è riuscita a realizzare con il governo della banda Berlusconi!

 

Rafforzare la struttura clandestina centrale del (nuovo)Partito comunista, moltiplicare il numero dei Comitati di Partito e migliorare il loro funzionamento, sviluppare il lavoro sui quattro fronti indicati dal Piano Generale di Lavoro!

 

Costruire in ogni azienda, in ogni zona d’abitazione, in ogni organizzazione di massa un comitato clandestino del (n)PCI!