La Voce 15

Il piano in due punti

Manchette
sabato 17 maggio 2003.
 

Il piano in due punti per la costituzione del partito proposto dalla CP

 

1. Elaborare il Manifesto Programma a partire dal Progetto pubblicato dalla Segreteria nazionale dei CARC.

2. Costituire comitati clandestini del partito che invieranno i loro delegati al congresso di fondazione che approverà il Manifesto Programma del partito e il suo statuto ed eleggerà il suo Comitato Centrale che a sua volta ristrutturerà dall’alto in basso i comitati di partito.

L’elaborazione del Manifesto Programma è un aspetto molto importante del nostro processo di costruzione. Essa crea tra i membri delle Forze Soggettive della Rivoluzione Socialista (FSRS), tra i lavoratori avanzati e tra i rivoluzionari prigionieri che vi partecipano una "opinione pubblica di partito" e l’abitudine alla discussione responsabile, franca e pubblica su cui si fonda l’unità organizzativa. In sostanza saranno membri del partito quei compagni che 1. parteciperanno alla preparazione del Manifesto Programma del partito, 2. entreranno a far parte dei comitati clandestini del partito, 3. sosterranno la preparazione del congresso di fondazione.

Il carattere clandestino del partito è una discriminante, noi la chiamiamo la "settima discriminante" (La Voce n. 1, pag. 17 e segg.). La clandestinità è condizione essenziale per l’autonomia ideologica, politica e organizzativa del partito dalla borghesia, benché il partito intenda sfruttare ai fini dell’accumulazione delle forze rivoluzionarie tutte le possibilità offerte dal lavoro aperto tra le masse, svolto da proprie organizzazioni e dalle FSRS. Il carattere clandestino del partito è un insegnamento tratto dalla esperienza della prima ondata della rivoluzione proletaria e dall’analisi del movimento politico delle società imperialiste.

 

Questo è il piano di costruzione che secondo noi va realizzato. Finora nessuno ha contrapposto un altro piano di costruzione del partito né ha fatto una critica aperta e articolata di questo piano. Gli errori e i limiti in un’attività di questo genere sono inevitabili. Siamo grati a chi ce li indica e li correggeremo man mano che vengono alla luce: ciò rafforza il lavoro di costruzione.

La ricostruzione del partito è un cantiere dove si svolgono molte attività differenti. Esse mirano a raccogliere e a mobilitare tutte le forze oggi disponibili e a far confluire la loro attività alla realizzazione dei due obiettivi.