La Voce n. 22
marzo 2006 - anno VIII

No alla persecuzione dei comunisti!
Libertą per i membri del nuovo Partito Comunista Italiano!
Propagandare alle elezioni politiche la liberazione dei comunisti del (n)PCI!

COMITATI DI PARTITO ALL’OPERA
domenica 26 marzo 2006.
 

Comitato Mao Tsetung del (nuovo)Partito Comunista Italiano

31 gennaio 2006

No alla persecuzione dei comunisti!
Libertą per i membri del nuovo Partito Comunista Italiano!
Propagandare alle elezioni politiche la liberazione dei comunisti del (n)PCI!

Lottiamo contro il governo della banda Berlusconi in combutta con il governo francese per la liberazione dei dirigenti del nuovo Partito Comunista Italiano (n)PCI Giuseppe Maj, Giuseppe Czeppel, dal 21 maggio 2005 illegalmente incarcerati in Francia.

La borghesia francese con il suo governo reazionario di De Villepin, il Ministro degli Interni Sarkozi e il Presidente Chirac sono i responsabili della guerra di sterminio non dichiarata alle masse popolari, che di recente sono esplose nelle periferie della Francia per l’ennesima esecuzione poliziesca di due proletari.

Il governo francese incarcerando i militanti del (n)PCI appoggia apertamente i misfatti del governo italiano e in particolare i suoi ministri Pisanu e Castelli che hanno scatenato la “guerra santa” contro tutti gli oppositori che si battono contro il loro putrido regime politico. Nel nostro paese necessario mobilitarsi sul secondo fronte, contro il “programma comune” dei due schieramenti, centro/destra e centro/sinistra, costruire un terzo polo: il polo comunista per rompere con il “teatrino della politica borghese” e mobilitare le masse popolari in difesa dei propri interessi anche nel parlamento e nelle amministrazioni locali: un polo comunista che si distingua nettamente da riformisti, conciliatori e mestatori (quale che sia il loro nome e il loro colore: rossi, verdi o gialli).

Occorre un polo comunista composto da chi mette al centro, sempre e in ogni caso, gli interessi delle masse popolari e non le compatibilitą dell’ordinamento sociale borghese. Un polo capace di mettere in risalto il fatto che ogni aspetto dell’attuale societą esprime l’incompatibilitą esistente tra gli interessi delle masse popolari (la stragrande maggioranza della popolazione) e quelli della borghesia imperialista (un pugno di parassiti). Un polo che denunci la guerra di sterminio non dichiarata che la borghesia conduce accanitamente contro le masse popolari in ogni angolo del mondo (una guerra che provoca milioni di morti per fame, miseria, malattie curabili, disastri ambientali e guerra).

Lavorare per liste comuniste alle politiche di aprile, nei comuni, nelle province e in tutte le amministrazioni, per gli i interessi immediati delle masse popolari e per lavorare con determinazione per l’accumulazione delle forze rivoluzionarie.

La banda di centro destra, distinta solo nei modi dal programma del Circo Prodi, ha sdoganato ulteriormente la feccia fascista capeggiata da Fini inserendola nel suo governo. Questa banda non ha mai fatto mistero del suo livore contro i comunisti e contro la classe operaia. Come avvenne durante il tristemente ventennio fascista, la banda Berlusconi vuole togliere il diritto di parola ai comunisti e la libertą politica a chi si oppone alla sua azione di oppressione, sfruttamento e saccheggio delle risorse prodotte da milioni di uomini e donne. Questo governo reazionario per dettare la sua politica antipopolare non si fa scrupolo di usare mezzi coercitivi (vedi le violenze ai NoTAV) e pratiche illegali per annientare gli oppositori (vedi rapimento Abu Omar e la creazione della “polizia Parallela”, vedi l’isolamento carcerario codificato dal 41 bis contro i prigionieri politici Br).

Al “processo” contro Gramsci, il pubblico ministero esclamņ: “bisogna impedire a questo cervello di funzionare per vent’anni”! Noi non dimentichiamo Gramsci, Segretario del primo PCI, rinchiuso e lasciato ammalare gravemente nelle carceri fasciste e rilasciato solo poco prima di morire. Con Gramsci non dimentichiamo le centinaia di comunisti che riempirono le carceri fasciste con l’intento di impedire l’attivitą del vecchio partito comunista. Non dimenticheremo quindi i fascisti e i loro metodi. Non permetteremo che i nostri figli assistano a quello che allora i partigiani hanno giurato con il loro sangue che mai pił sarebbe successo. Non permettiamo oggi che il governo francese, in combutta con la banda Berlusconi, persista a perseguitare il nuovo PCI, i suoi militanti e i suoi simpatizzanti. Lotteremo con tutte le nostre forze, mobilitando compagni, lavoratori, operai e studenti per impedire al governo francese e alla banda Berlusconi di impedire ai compagni del nostro partito di lavorare per la liberazione del proletariato e fare l’Italia un paese socialista.

Per rafforzare la resistenza di questi compagni e ottenerne la liberazione č giusta la costituzione di Comitati di Aiuto con i Prigionieri (CAP) del (n)PCI.

Libertą per G. Maj e G. Czeppel!

Basta con il controllo giudiziario contro A. D’Arcangeli!

No alla persecuzione dei comunisti e del (n) PCI!