Indice degli scritti di Lenin


Lenin, Opere complete - Editori Riuniti Vol 8

 

Vperiod, n. 8.

28 (15) febbraio 1905.

SULLA CONVOCAZIONE DEL III CONGRESSO DEL PARTITO

Alla redazione del Vperiod non resta che esprimere la sua viva simpatia per l’iniziativa dell’Ufficio russo. È stato finalmente compiuto un passo energico per venir fuori con metodo di partito dalla situazione creata dai bonapartisti esteri! [Lenin si riferisce ai menscevichi che contro le decisioni del II congresso si erano impadroniti dell’Iskra e degli organismi centrali del partito, ndr] Nella rubrica Dal partito diamo ampie notizie sulla rapidità con cui i comitati rispondono all’appello dell’Ufficio. Segua il loro esempio ogni gruppo e organizzazione; lo seguano anche i singoli che già aderiscono al POSDR o che comunque gli sono vicini per le loro concezioni e simpatie. Il terzo congresso è il primo che viene convocato in condizioni in cui infine sono noti in anticipo la sua composizione (in base allo statuto del partito), lo svolgimento dei lavori e il diritto di tutti di parteciparvi. Tutti i compagni approfittino dunque più largamente di queste possibilità! Non dimentichino che lo statuto del partito garantisce ad ognuno la facoltà di rivolgersi al congresso (§ 10 dello statuto: “Ogni iscritto e ogni compagno che ha un qualsiasi rapporto col partito ha diritto di esigere che ogni sua dichiarazione sia fatta pervenire nell’originale al CC, alla redazione dell’organo centrale o al congresso del partito”). Avvaletevi immediatamente di questa facoltà. La redazione del Vperiod si impegna a far pervenire le dichiarazioni all’Ufficio russo che si è ora costituito come comitato di organizzazione. Al congresso possono partecipare con voto deliberativo solo i rappresentanti dei comitati e delle altre organizzazioni riconosciute in base allo statuto. Ma la partecipazione con voto consultivo è aperta a chiunque abbia il consenso del congresso stesso; e anzi per i delegati delle organizzazioni non riconosciute in base allo statuto, basta il consenso del comitato d’organizzazione (§ 3, n. 2 dello statuto del partito: “Al Comitato centrale è data facoltà di invitare al congresso con voto consultivo i delegati delle organizzazioni che non rientrano nelle condizioni previste dalla nota n. 1”, ossia le organizzazioni di cui non è stato ratificato il riconoscimento un anno prima del congresso. È sottinteso che il comitato d’organizzazione, convocando il congresso per incarico della maggioranza dei comitati contro la volontà del Comitato centrale bonapartista e del Consiglio, fa propri tutti i diritti del Comitato centrale attinenti alla convocazione del congresso).

La redazione del Vperiod, dal canto suo, propone al congresso il seguente schema di ordine del giorno:

1. Insediamento del congresso (regolamento, rapporto del comitato d’organizzazione, verifica dei mandati).

2. Relazioni dei delegati.

3. La crisi del partito. *

4. La questione organizzativa.

5. Atteggiamento verso l’insurrezione.

6. Accordo con la democrazia rivoluzionaria in vista dell’insurrezione.

7. Atteggiamento verso i liberali.

8. Lavoro fra i contadini e appoggio al movimento contadino rivoluzionario.

9. Lavoro nell’esercito.

10. Miglioramento della propaganda e dell’agitazione.

11. Elezione dei dirigenti.

  

* Bebel ha inviato a Lenin una lettera in cui si offriva come arbitro tra i fautori dell’Iskra e quelli del Vperiod. Lenin gli ha risposto che nessuno, né lui né alcun altro dei sostenitori del Vperiod, ha il diritto di impegnare con le proprie azioni tutto il partito e che quindi la proposta di Bebel deve essere sottoposta al congresso del partito convocato dall’Ufficio russo. Noi pensiamo che il congresso potrebbe includere questa proposta nel punto sulla “crisi del partito ”.

 

Se si vuole che il congresso dia i suoi frutti, è assolutamente necessario che tutti gli iscritti partecipino all’elaborazione e alla redazione dei rapporti e delle risoluzioni su questi e altri importanti problemi (nonché alla raccolta dei documenti per i rapporti). Noi invitiamo tutti i sostenitori dello spirito di partito a mettersi subito al lavoro. Chiunque abbia vissuto in un modo o nell’altro le alterne vicende della crisi del partito può aiutare il congresso, rendendo nota succintamente la propria esperienza e opinione sui mezzi per uscire dalla crisi. Chiunque abbia lavorato in un’organizzazione di partito o vicina al partito può fornire materiale prezioso, basato sulla propria esperienza diretta, per risolvere la questione organizzativa nei suoi diversi aspetti. (Ecco uno schema orientativo delle comunicazioni: periodo e località in cui si è lavorato; numero dei membri dell’organizzazione, operai e intellettuali; rapporti fra loro; indicare all’occorrenza statuti scritti, e quali; indicare se necessario una regolamentazione, e quale, riguardo ai limiti dell’autonomia, alla divisione del lavoro, ai gruppi che aderiscono al partito o si muovono nella sua orbita, alla cooptazione e all’espulsione degli iscritti; principio elettivo; atteggiamento dei comitati verso i gruppi di propagandisti, agitatori, organizzatori, verso i circoli di rione e di fabbrica, verso le commissioni redazionali, tecniche ecc.)

Alla redazione del Vperiod sono già pervenuti alcuni documenti sul lavoro fra i contadini e fra i soldati. Sappiamo di un gruppo, che lavora sistematicamente per riassumere l’esperienza dei suoi membri nel campo della propaganda, dell’agitazione e dell’organizzazione e per redigere il rapporto da presentare al congresso. Ci è stato promesso il rapporto di un compagno che ha preso parte all’organizzazione della resistenza armata di centinaia di operai in occasione di pogrom antiebraici in una grande città, nonché il rapporto di un compagno, che si intende di problemi militari, sulla questione della lotta di strada. È molto importante che i compagni comincino subito e nel maggior numero possibile tale lavoro.

La crisi del partito è stata illustrata sulla stampa sin nei minimi particolari. L’esame della crisi non può e non deve assorbire troppo tempo. Il congresso deve porre al centro dei suoi lavori i nuovi problemi organizzativi e tattici sollevati dal gigantesco slancio del nostro movimento rivoluzionario. L’esperienza collettiva di tutti i socialdemocratici che hanno in qualche misura partecipato al movimento assume un’importanza inestimabile nella soluzione di questi nuovi problemi. Bisogna solo raccogliere al più presto le varie esperienze e renderle accessibili al dibattito del congresso.

All’opera, dunque, compagni! Chiunque ha a cuore il movimento operaio socialdemocratico dia il suo appoggio immediato e attivo al congresso. Il partito potrà così uscire rapidamente dall’attuale periodo di temporanea depressione e di indebolimento per porsi sulla strada della più attiva partecipazione alla grande rivoluzione russa, sulla strada che conduce alla vittoria contro l’esecrato nemico del popolo russo!