Solidarietà a Massimo Cappellini e agli operai della Piaggio di Pontedera

   

 

Ed ai padroni farem la guerra e tutti uniti noi la vinceremo

(Son la mondina, son la sfruttata, canto delle risaie, 1950 c.)

 

Massimo Cappellini è un operaio della Piaggio di Pontedera, delegato della Fiom, conosciuto in fabbrica e fuori, nella regione e anche nella nazione, per la coerenza mantenuta nei decenni nella difesa dei diritti dei lavoratori. Questa primavera ha avuto un provvedimento disciplinare (un giorno di sospensione) per il suo intervento in occasione di un grave infortunio sul lavoro. Oggi, in questo mese di settembre l'azienda rinnova l'attacco nei suoi confronti per la sua posizione ferma di fronte a un dirigente cui stava chiedendo ragione delle ripetute negazioni di permessi ai lavoratori durante l'estate, e che voleva metterlo alla porta. L'azienda lo incrimina perchè ha definito incivile un dirigente che deve dare risposte ai lavoratori e ai loro rappresentanti e non lo fa. Per questo "crimine" l'azienda sta studiando provvedimenti disciplinari.

È chiaro che l'azienda ha di mira non ciò che Cappellini dice e come lo dice, ma intende colpire lui in quanto sindacalista fermo nella difesa dei diritti dei lavoratori. Sempre di più i sindacalisti che difendono i lavoratori saranno perseguitati e sempre più quelli che tradiscono i lavoratori saranno premiati, come è accaduto per Fausto Bertinotti, partito come dirigente Cgil in Piemonte negli anni '70 e finito come presidente della Camera, frequentatore di salotti romani e ospite  al palco di Comunione e Liberazione a Rimini, come è accaduto per due che hanno fatto carriera nella Cgil e che oggi affiancano entrambe Matteo Renzi, e cioè Valeria Fedeli, ex ministro dell'Istruzione, e Teresa Bellanova, attuale ministro dell'Agricoltura. Chi tradisce la classe da cui proviene sarà ricordato come infame, e sarà dimenticato presto, mentre quelli che come Cappellini restano fermi a difendere i diritti dei lavoratori sono ricordati da loro con affetto e da tutti con rispetto. Quando sono attaccati meritano la massima solidarietà, e il Comitato Aurora del (nuovo)Partito comunista italiano si associa a tutti quelli che già si sono mostrati solidali con Massimo Cappellini ed estende la sua solidarietà alle operaie che l'azienda ha messo fuori dalla fabbrica per evitare di assumerle secondo le norme stabilite dal Decreto Dignità.

L'attacco a Massimo Cappellini è dovuto al fatto che si oppone ai padroni e mette i bastoni tra le ruote ai loro piani. L'arroganza di loro e dei loro servi nei confronti suoi e in generale della classe operaia e delle altre classi delle masse popolari è perchè i padroni pensano di essere migliori di tutti noi e che tutto deve essere a loro consentito. Si reputano intellettualmente e moralmente superiori e pensano alle masse popolari, a tutti quelli che per vivere devono lavorare, come a una massa di persone "stupida e ignorante, se non depravata, "dedita a soddisfare i propri istinti animali" diceva Churchill (quindi, sottintendono, degna del suo destino di servire alla classe dominante)) (Avviso ai Naviganti 58, 21/01/2016, Comitato Centrale del (nuovo)Pci). Perciò sono "incivili", come ha detto Cappellini, e anzi sono arroganti, crudeli, indifferenti rispetto a chi soffre e a chi muore per loro colpa. Non sono interessati alla civiltà e al bene comune. I politici loro servi fingono soltanto di fare gli interessi di tutti ma in realtà fanno solo gli interessi dei padroni e i loro propri, cosa di cui ogni giorno possiamo renderci conto da televisione, radio, giornali e tutto il resto.

Il degrado a cui è arrivata la politica del nostro paese genera tra le masse popolari sempre maggiore rabbia e indignazione, ma in realtà tutti costoro, i politici e i padroni, i Benetton che fanno marcire le autostrade su cui la gente muore, non meritano che ci si indigni per loro, quando non si attengono ai patti e non mantengono una delle loro promesse o dei loro impegni. Tutti costoro non hanno come principio il bene comune, ma i loro interessi individuali, e usano ogni mezzo per attuarli. Le loro leggi sono fatte per difendere i loro interessi. Sono i primi ad agire contro le leggi se queste contrastano i loro interessi (vedi solo il mancato rispetto delle normative per la sicurezza nel lavoro, con le migliaia di lavoratori morti e feriti che ne seguono). Si comportano quindi come nemici della maggioranza della società e tali sono. Non perdiamo quindi troppo tempo a indignarci per le loro infamie, ma organizziamoci per combatterli come si fa con i nemici, con ogni mezzo necessario per schiacciarli. Non confidiamo nei padroni e non confidiamo che ci siano in Parlamento partiti capaci di attuare in modo compiuto gli interessi della classe operaia e delle masse popolari. La classe operaia e le masse popolari devono organizzarsi tra di loro per raggiungere i propri obiettivi, nei  posti di lavoro, nei luoghi di residenza, secondo gli obiettivi che ci uniscono. Gli operai devono costruire il nuovo potere alla base e imporre il loro volere.

Il (nuovo)Partito comunista italiano è consapevole che la relazione tra la classe operaia e borghesia imperialista è di guerra, si organizza per condurla e per vincerla e si costruisce e si rafforza nella clandestinità. Così fece il primo Partito comunista italiano sotto il fascismo, così facciamo anche noi del Comitato di Partito Aurora, questa volta prima che una nuova forma di aperta dittatura venga imposta e anzi come modo per evitare che questo avvenga, facendo sì, in primo luogo, che la borghesia imperialista non conosca il suo nemico e non sappia come attaccarlo. Nemmeno il padrone saprà come e chi attaccare quando avrà nella sua fabbrica un Comitato di Partito clandestino, non saprà quanti degli operai ne fanno parte e questo buio farà crescere in lui la paura. La classe operaia si organizzi quindi clandestinamente in ogni fabbrica, Piaggio inclusa, e costruisca Comitati di Partito liberi di operare fuori del campo visivo e d'azione del padrone, cellule del nuovo potere. Questo è il passo con cui nelle fabbriche e in tutti i posti di lavoro la costruzione della rivoluzione socialista comincia.

 

Operai e lavoratori, arruolatevi nel (nuovo)Partito comunista italiano! Il primo movimento comunista italiano con il suo partito ha trasformato il paese e ci ha lasciato un patrimonio che nessuno potrà cancellare. Usiamolo come fondamento per costruire la rivoluzione socialista, per sognare, per pensare, per vedere oltre l'orizzonte della società borghese, con la libertà che la condizione clandestina consente al partito della classe operaia e che spiana il cammino verso la vittoria!

 

Comitato Aurora del (nuovo)Partito comunista italiano

Per informazioni, vedi il sito del (nuovo)Partito comunista italiano in www.nuovopci.it

Nel sito, le istruzioni per utilizzare metodi di comunicazione protetti (TOR e PGP) a chi vuole mettersi in contatto con il CdP Aurora, al recapito: theaurors@netcourrier.com.