Perché costruire Comitati di Partito clandestini in ogni azienda, scuola e quartiere e come farlo

   

Comitato Aurora

del (nuovo)Partito comunista italiano

 

Comunicato n. 11 - 19.11.2019

 

Non ci si può organizzare sotto gli occhi del padrone così come in guerra non si danno al nemico nomi e cognomi e piani dei guerrieri

 

Perché costruire Comitati di Partito clandestini in ogni azienda, scuola e quartiere e come farlo

 

La classe operaia e le altre classi delle masse popolari deve organizzarsi in Organizzazioni Operaie e Popolari, spina dorsale del governo di emergenza che serve al paese, il Governo di Blocco Popolare e forza fondamentale e in estensione capillare dell’Italia futura che sarà un nuovo paese socialista, con il ruolo che ebbero i Soviet per la Rivoluzione d’Ottobre e per l’URSS. Allo stesso tempo è necessario che gli elementi più avanzati di queste classi si organizzino in forma clandestina.

Il (nuovo) Partito comunista italiano spiega le ragioni per cui è necessario organizzarsi nella clandestinità fino dalla sua costituzione e prima ancora, a partire dal primo numero de La Voce del (n)PCI nel marzo del 1999 (vedi in www.nuovopci.it/voce/ind01.html ). Le sintetizziamo qui.

Quanto al passato, la storia del movimento comunista italiano e internazionale insegna che è necessario organizzarsi nella clandestinità. Il (n)PCI ha tratto questa conclusione da un esame approfondito e condotto con metodo scientifico della storia del movimento comunista fino dalle sue origini, che viene esposta in dettaglio nei suoi scritti, reperibili nel suo sito (www.nuovopci.it).

La rivoluzione socialista è una guerra e la strategia per vincerla è la guerra popolare rivoluzionaria di lunga durata. La classe operaia ha conquistato il potere dove si è organizzata in partiti comunisti clandestini. Dove la misura della clandestinità non è stata adottata i dirigenti del partito sono stati uccisi, come è accaduto a Ernst Thaelmann del Partito comunista tedesco arrestato nel 1933 e ucciso a Buchenwald nel 1944, ad Antonio Gramsci imprigionato nel 1926 e condotto a morte nelle carceri fasciste fino al 1937, a Rosa Luxemburg, uccisa dai gruppi paramilitari del governo socialdemocratico nel 1919. La borghesia imperialista con i suoi assassini ha colpito poi estesamente gli operai e gli esponenti delle masse popolari in lotta, animata dal disprezzo per l’intera classe operaia, per i proletari e per tutti i lavoratori (1) e anche con l’idea che chi è meno noto è più facile da uccidere di un dirigente conosciuto. Tanti quindi sono i nomi, ma non li dimentichiamo, e sono scritti incisi in pietra nelle vie delle nostre città, sono nei nostri libri e nella memoria. L’opera dei martiri ignoti è poi incarnata nelle conquiste che la società in cui viviamo preserva. Nell’opera in cui siamo impegnati conta il risultato, non la eventuale fama di chi contribuisce a ottenerlo.

1. Non solo i nazisti si credevano classe eletta e pensavano che i lavoratori del proprio e degli altri paesi fossero solo buoni a far loro da schiavi, ma anche l’aristocratico Winston Churchill (Oxfordshire, 1874 – Londra, 1965) pensava che i lavoratori fossero come gli animali, contenti del cibo loro scodellato e facili a farsi ingannare o impaurire dagli esponenti della classe superiore, quella cui lui apparteneva.

 Quanto al presente, è sempre più evidente agli stessi operai che nella fabbrica la libertà di pensiero e di organizzazione non esiste, e che sono ammessi solo i sindacati che stanno dalla parte dei padroni o al massimo quelli che fingono di essere dalla parte dei lavoratori, che magari protestano per le infamie del padrone ma alla protesta non fanno seguire nulla. La democrazia borghese si ferma ai cancelli della fabbrica. Se poi guardiamo fuori dalla fabbrica, vediamo un paese dove capitalisti stranieri, come Bekaert a Figline Valdarno, come Arcelor Mittal a Taranto con la complicità dei capitalisti e dei politici italiani si appropriano di grandi imprese, diventano padroni della vita di chi ci lavora e di chi ci vive intorno, prendono i macchinari e li portano via come facevano i nazisti, vengono per chiudere aziende la cui produzione è necessaria al paese, per eliminarle in quanto sono loro concorrenti. Queste sono operazioni di guerra e cioè, essenzialmente, di quella politica che è una guerra condotta con altri mezzi, ma non senza vittime e non senza devastazione materiale e morale. Alla guerra si risponde con la guerra e gli eserciti che si fronteggiano certo non si informano reciprocamente di chi fa parte degli Stati Maggiori e di quali sono i loro piani di battaglia.

Quanto al futuro, i Comitati di Partito clandestini sono organismi che costruiscono la società futura, la società socialista, dove il potere è della classe operaia e del suo partito comunista la cui cura è che la produzione sia finalizzata al benessere delle masse popolari della nazione e che progressivamente le masse popolari apprendano a dirigersi e a dirigere la società. La nostra vittoria è certa quanto lo era e quanto era sentita come tale dai milioni che lottarono contro il fascismo e il nazismo durante la Seconda Guerra Mondiale soprattutto in URSS e negli altri paesi dell’Europa e dell’Asia. La società futura sarà diversa dalla presente anche più di quanto quella costruita dopo la Seconda Guerra Mondiale lo è stata rispetto a quella che precedette la guerra.

Considerato tutto questo, chi decide di organizzarsi nella clandestinità deve sapere come farlo, visto che si tratta di una pratica relativamente nuova nella storia del movimento comunista del nostro paese e molto di quanto fatto in quella storia non è ricordato o lo è poco. Questa pratica si impara facendo. All’inizio, quelli decisi a intraprendere il percorso possono e devono incontrarsi e discutere in tempo e luogo deciso tra gli interessati e solo ad essi noto e in forma diretta, cioè non per telefono o mail, e senza portare con sé cellulari.(2) Contemporaneamente, possono e devono mettersi in contatto con il centro del (n)PCI, che fornisce loro ogni istruzione sul perché e come procedere oltre e meglio di quanto può essere fatto in questo scritto breve. Per farlo trovano le istruzioni nel sito del (n)PCI, in www.nuovopci.it/contatti/infocont.html. In particolare qui si possono scaricare

2. Negli ultimi anni i cellulari sono prodotti in modo tale che è impossibile togliere la batteria, come invece era usuale nei decenni precedenti. La batteria, anche a telefono spento, consente di tracciare il percorso di chi lo possiede e anche, con una strumentazione apposita, di sentire ciò si dice.

 

- le istruzioni per usare il programma PGP, che consente di criptare i documenti in modo che li possano leggere solo il destinatario, cosa che era considerata assolutamente normale ai tempi in cui le lettere si spedivano in busta chiusa;

- le istruzioni per l’uso del programma TOR, che consente di navigare in Internet in forma anonima.

I due programmi garantiscono quindi libertà di parola e di comunicazione, secondo anche quanto afferma un esperto della materia come Edward Snowden. Sono molto usati in Italia e in tutto il mondo da tutti, anche dallo stesso Partito dei CARC nostro partito fratello (a tal proposito vedi La Voce 50 - “P.CARC e (n)PCI si rafforzano l'un l'altro nella lotta

comune!” su www.nuovopci.it). Per quanto sappiamo dell’opera di quel partito, in determinate occasioni ha anche organizzato seminari per l’istruzione dell’uso di questi programmi.

Questo partito e tutti quelli che usano questi programmi si appropriano di un diritto che la borghesia imperialista vorrebbe riservato a se stessa, perché per se stessa ritiene lecito l’operare in segreto, come è addirittura decretato per il segreto industriale, come è pratica comune per l’attività politica vera, dove si prendono le decisioni vere, a differenza di

quanto accade nel teatrino della politica borghese che riempie la propaganda nelle televisioni, nella stampa e pure nei  social network, e come, infine, è pratica di tutta l’azione politica e organizzativa dello Stato del Vaticano, che sulla nazione dalla fine della Seconda Guerra Mondiale a oggi ha esercitato un potere sul piano economico, politico e culturale superiore a quello dello Stato stesso.

Ci auguriamo e auguriamo che queste comunicazioni siano utili a intraprendere i primi passi in questa dimensione nuova la cui costruzione è in corso, costruzione che può avvenire solo in libertà. All’atto di partenza, si comprende immediatamente che non ci si può organizzare sotto gli occhi del padrone così come in guerra non si danno al nemico nomi e cognomi e piani dei guerrieri. Altrettanto immediatamente, però, ricordiamo che la lotta e la guerra sono per un modo nuovo, migliore e più elevato di vivere e di pensare, che questo è ciò che ci anima e che la condizione di libertà che la clandestinità ci consente fino dai primi passi è pratica di questo modo migliore e più elevato di vivere e di pensare. La barriera che poniamo al nemico non è fine a se stessa ma alla costruzione della rivoluzione socialista.

Il Comitato Aurora del (nuovo)Partito comunista italiano augura buon lavoro a tutti gli operai, a tutti i lavoratori e a tutti gli elementi avanzati delle masse popolari e si pone a loro disposizione.

 

Viva il (nuovo)PCI

Operai e lavoratori, arruolatevi nel (nuovo)Partito comunista italiano! Il primo movimento comunista italiano con il suo partito ha trasformato il paese e ci ha lasciato un patrimonio che nessuno potrà cancellare. Usiamolo come fondamento per costruire la rivoluzione socialista, per sognare, per pensare, per vedere oltre l’orizzonte della società borghese, con la libertà che la condizione clandestina consente al partito della classe operaia e che spiana il cammino verso la vittoria!

 

Comitato Aurora del (nuovo)Partito comunista italiano

Per informazioni, vedi il sito del (nuovo)Partito comunista italiano in www.nuovopci.it , dove trovate anche le istruzioni per utilizzare metodi di comunicazione protetti (TOR e PGP). Comunicazioni con il CdP Aurora al recapito theaurors@netcourrier.com.