Operai, italiani e stranieri, unitevi nel vostro Partito Comunista!
Per la vittoria definitiva, il proletariato ha nel Partito Comunista la sua bandiera!

   

27.11.2020 - Comunicato n. 5 del Comitato di Partito “Fratelli Cervi”

 

La mobilitazione e la protesta contro le misure anti operaie e antipopolari adottate dall'attuale governo cresce di giorno in giorno: avanti nella riscossa operaia e popolare!

Dipende da noi, da ognuno di noi, porre la parola fine alla crisi generale del capitalismo in corso e costruire il futuro luminoso del socialismo: il Partito Comunista è lo strumento necessario alla classe operaia per vincere!

Anche in Emilia Romagna sono giorni "caldi": con forza, voi operai avete preso parola il 23/ 24 ottobre, il 5 novembre e 25 novembre e la riprenderete, con nuove energie e battaglie, nelle prossime settimane.

 

Con questo nuovo comunicato, ci rivolgiamo principalmente ai tanti lavoratori immigrati che oggi lottano contro il sistema capitalista che li sfrutta, li emargina e li reprime nel nostro Paese.

In particolare, ci rivolgiamo ai lavoratori e ai delegati riuniti nel SI Cobas perché rappresentano una delle punte più avanzate della combattività e della forza della classe operaia nella nostra regione.

Ci rivolgiamo a voi perché la classe operaia, italiana e straniera, unita nel suo Partito Comunista può fare dell'Italia un nuovo paese socialista, concorrendo così alla liberazione di altri paesi e popoli dalle catene dell'oppressione.

 

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Con lo scorso comunicato, il n.4, ci siamo rivolti all'area del FGC e dei fuoriusciti di Partito Comunista: a questi, per approfondire ulteriormente il ragionamento, consigliamo la lettura e la discussione del Comunicato CC 29//2020 del 22 ottobre scorso indirizzato ai promotori e attivisti delle "costituenti comuniste" ("Ai promotori e attivisti delle "costituenti comuniste").

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Il SI Cobas è un sindacato combattivo che dà seguito a pratiche storiche del movimento operaio come i picchetti, che sventola con orgoglio una bandiera rossa e soprattutto ha fatto della solidarietà di classe, prima che della razza o della provenienza geografica, un'arma nelle mani dei lavoratori immigrati.

Le lotte che da ormai dieci anni voi operai del SI Cobas conducete non hanno solamente portato a miglioramenti salariali ma hanno dato dignità e prospettiva alle vostre vite: il contributo nella costruzione di una vostra coscienza di classe è uno dei meriti del SI Cobas.

Ognuna di queste lotte, passate e presenti, sono conquiste che vanno difese con le unghie e con i denti: il nemico cerca di dividere per poter comandare, soffia sulla guerra tra poveri e la politica dell'istigazione all'odio è un suo strumento per indebolire la classe operaia.

L'unità di classe che voi operai ricercate e richiedete a gran voce è giusta perché alla politica degli orticelli delle varie realtà sindacali va opposta la messa al centro degli interessi di tutti i lavoratori e il sindacato rappresenta sicuramente un'organizzazione positiva e utile a questo scopo.

Per far sì che ogni singola, giusta e legittima, lotta vada oltre l'immediato bisogna che diventi parte della costruzione e dello sviluppo di un nuovo potere, quello delle masse popolari organizzate: il Partito Comunista è lo Stato Maggiore di questo potere!

 La difesa dei diritti conquistati a caro prezzo il secolo scorso, la conquista di nuovi e il rigettare l'attacco dei padroni dentro e fuori le aziende sono il "pane quotidiano" che la classe operaia e i suoi sindacati devono conquistarsi. Ma abbiamo visto, e voi operai lo state sperimentando ogni giorno di più, che la sola resistenza non basta.

Sì, l'unione fa la forza ma c'è bisogno di sapere dove voler andare e come arrivarci: serve un obiettivo finale e un piano per realizzarlo. Ecco qual è il compito storico del Partito Comunista: promuovere un'ampia scuola pratica di comunismo fino all'instaurazione del socialismo.

 

Far avanzare la rivoluzione socialista è la sola via per evitare il disastro e per dare futuro alle singole battaglie. Infatti, le battaglie vanno inserite nella più generale guerra di liberazione dalla classe borghese: devono diventare parte dello sviluppo di una vera e propria rete di nuova gestione, qui e ora, dei posti di lavoro e del territorio, creando i nuovi Soviet (i Consigli). Per Lenin e compagni (i bolscevichi) si trattava di trasformare i Soviet che già esistevano in organi del nuovo potere dei lavoratori e dei contadini, oggi invece ci troviamo nella condizione di dover costruire i nuovi Soviet (che chiamiamo Organizzazioni Operaie e Popolari) e renderli centri del nuovo potere che già oggi esiste (anche se è debole).

 

Ci impegniamo al massimo delle nostre forze per far sì che ogni vostra iniziativa e lotta sia vincente: voi, operai e delegati del SI Cobas, volete vincere la guerra di liberazione in corso e nessun esercito senza Stato Maggiore può vincerla.

Il (nuovo) PCI sta lottando per diventare questo Stato Maggiore della classe operaia e per farlo si basa su una scienza, origine della sua unità, per trasformare il mondo in continua evoluzione: il marxismo-leninismo-maoismo. La sua natura clandestina permette di pensare liberamente e quindi di alimentare e usare questa scienza, mettendo anche al riparo i suoi membri dalla repressione del nemico.

 

Molti di voi provengono da paesi dell'Est Europa, da ex Paesi Socialisti vissuti nella loro fase più bassa, quella della restaurazione del capitalismo a tutti i costi, altri da paesi arabi e musulmani con un passato glorioso di liberazione nazionale da Francia e Inghilterra, come la Tunisia, altri ancora da paesi del Sud America che vanta Cuba e il Venezuela bolivariano: il filo che vi unisce è il legame storico con il movimento comunista del secolo scorso e il ruolo che il movimento comunista, a partire dalla sua prima base rossa l'Unione Sovietica, ha avuto nella liberazione dei vostri popoli e di milioni di lavoratori in tutto il mondo!

È questo l'aspetto principale, di ieri e di oggi, qui in Italia e nel resto del mondo: il legame della classe operaia con il suo Partito Comunista.

 

Tutto il mondo è in fiamme perché il capitalismo è a fine vita e trascina con sé tutto e tutti. Le masse popolari rispondono a questo catastrofico corso delle cose: non manca la ribellione, non mancano le proteste, non manca il vostro coraggio...quello che serve è dare prospettiva a tutto ciò per far sì che ogni singola lotta abbia un futuro oltre il caso singolo, diventando un trampolino per avanzare nella costruzione della rivoluzione socialista.

Infatti le "primavere arabe", mosse da sentimenti di democrazia e libertà, non essendo dirette dal Partito Comunista alla fine non hanno dato i risultati sperati. Come anche i Gillet Gialli in Francia, il movimento Black Lives Matter negli USA fino alle proteste di piazza oggi in Italia: sono tutte mobilitazioni giuste, sane e legittime contro i padroni e i loro governi ma perché non si esauriscano o peggio non si trasformino in acqua nel mulino della reazione, è fondamentale la direzione del movimento comunista.

 Questo è dimostrato anche dal fatto che, da alcuni decenni (e cioè dal crollo dei primi paesi socialisti), i principali paesi del Nord Africa e del Medio Oriente sono attraversati da larghi movimenti antimperialisti: il punto è che sono diretti in maniera reazionaria dalla parte più arretrata del clero musulmano che cerca di dirigere le rivoluzioni democratiche di questi stessi paesi.

 

Operai e delegati, immigrati e italiani del SI Cobas: vi scriviamo perché qui in Emilia Romagna è dove avete i vostri punti di forza maggiore e dove siete più colpiti dal nemico (Modena, Bologna e Piacenza) perché avete a che fare non solo con spregiudicati padroni e padroncini di turno ma anche perché l'Emilia Romagna è governata da una fitta rete di interessi mafiosi e clientelari che fanno capo al Partito Democratico (PD).

Non è un caso che l'attuale Presidente della Regione Stefano Bonaccini (del Partito Democratico) sia di Modena: qui è dove siete particolarmente sotto attacco e dove avete fatto saltare le cerimonie democratiche di facciata, dimostrando nel concreto i legami tra PD, 'Ndrangheta, false cooperative e Questura, tutti uniti contro i comunisti e la classe operaia, specialmente se immigrata.

C'è una vera e propria cupola mafiosa che governa questa regione e il processo Aemilia non è che una piccola espressione della guerra tra bande all'interno del campo nemico: operai, delegati arruolatevi nel (nuovo) PCI per far saltare questa cupola oppressiva piena di crepe e diventare il centro della costruzione di un nuovo potere, quello che si basa sul legame tra il movimento comunista e l'organizzazione operaia dentro e fuori i magazzini e le aziende.

 

Il primo passo è esprimere un proprio governo di emergenza popolare che accoglierà tutti, dando un lavoro utile e dignitoso, formando tutti coloro che vorranno tornare ai propri Paesi per alimentare i processi rivoluzionari e facendo in piccolo ma già oggi quello che fece l'Unione Sovietica con rivoluzionari di mezzo mondo!

 

Il Partito Comunista è lo strumento per poter vincere!

 

Comitato di Partito "Fratelli Cervi"

Inviare alla Delegazione - delegazione.npci@riseup.net e al CdP “Fratelli Cervi” - baserossa@mailo.com l’indirizzo email di conoscenti e di organismi a cui è utile ricevere i Comunicati del Partito

 

Mettersi in contatto con il Centro del Partito (usando il programma di criptazione PGP e il programma per la navigazione anonima TOR) e cimentarsi sotto la sua guida nella costruzione di un Comitato di Partito clandestino nella propria azienda, scuola o zona d’abitazione!

www.nuovopci.it

 

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Riprodurre e affiggere ovunque, con le dovute cautele, la locandina di pag. 84 di La Voce 66: vedere che il (n)PCI clandestino è presente infonde fiducia nei lavoratori e smorza l’arroganza dei padroni!