A Piacenza e in tutta l'Emilia Romagna, avanti nel costruire un fronte unico di classe per avanzare nella guerra che instaurerà il socialismo!

     

16.04.2021 - Comunicato n. 8 Comitato di Partito Fratelli Cervi

A Piacenza e in tutta l'Emilia Romagna, avanti nel costruire un fronte unico di classe per avanzare nella guerra che instaurerà il socialismo!

Rigettare l'attacco dei padroni è il pane quotidiano della classe operaia e dei suoi sindacati.

Lo sanno bene i lavoratori e i delegati del SI Cobas Piacenza: l'intenzione di chiudere il polo cittadino FedEx/TNT è stata confermata dalla multinazionale, ma bando alla sfiducia, la battaglia è aperta e l'ultima parola spetta agli operai!

Infatti, alla serrata padronale e all'attacco repressivo (tra cui gli arresti domiciliari dei due quadri sindacali M. Arafat e C. Pallavicini) è subito seguita la risposta dei lavoratori che hanno dato prova della loro forza: quando la classe operaia si mobilita trascina e dirige il resto delle masse popolari! È questa forza che i padroni e i loro servi temono: ma ancora di più temono, scossi dall'esperienza dei primi paesi socialisti, il legame della classe operaia con il movimento comunista cosciente ed organizzato!

I padroni e i loro servi colpiscono duro a Piacenza perché il SI Cobas marcia su una politica di promozione dell'unità d'azione tra gli operai e altre categorie di lavoratori pesantemente colpite dalla crisi generale del capitalismo aggravata dall'emergenza sanitaria.

Infatti, dai piccoli esercenti passando per i parrucchieri, le Partite IVA e i lavoratori dello spettacolo fino ad altri lavoratori autonomi, il SI Cobas Piacenza (vedi loro locandina in La Voce 66, pag. 11) ha messo le basi per un ampio fronte intervenendo anche in categorie di lavoratori autonomi spesso bistrattate quando non condannate e tacciate come nemiche della classe operaia.

L'azione del SI Cobas piacentino conferma e insegna che non esiste il vuoto di potere né il vuoto nella direzione delle mobilitazioni spontanee delle masse popolari: se non vengono dirette dal nostro campo è inevitabile che vengano dirette da altri, spesso dai servi dei padroni (tra cui gli scimmiottatori del fascismo del XX secolo) in ottica da guerra tra poveri e come incentivo alla mobilitazione reazionaria (masse contro masse).

Anche per questo è necessario promuovere l'intervento e la direzione del movimento comunista che rinasce nel nostro paese nelle mobilitazioni che queste categorie, da un capo all'altro del paese e di settore in settore, stanno proprio in questi giorni organizzando con presidi e flash mob, blocchi autostradali, aperture in deroga ai DPCM, ecc.

Bisogna allargare il campo degli alleati che per quanto diversi condividono lo stesso interesse, ovvero liberarsi dagli aguzzini e dagli sfruttatori.

L'assicurazione che la ristrutturazione aziendale non avrebbe compromesso l'occupazione in regione, data dal colosso statunitense FedEx/TNT alla presenza del Prefetto e delle Istituzioni locali è, di fatto, carta straccia!

Infatti, di questi accordi e simili i padroni e le multinazionali se ne lavano le mani perché prima di tutto vengono i loro interessi e i loro profitti e la loro parola non vale un soldo! Costruire il più ampio fronte è una delle condizioni per farglieli rispettare!

Violare leggi e accordi è per loro pratica quotidiana: nessuna illusione sul fatto che basti l'accordo. Mai farsi legare le mani dalle leggi attuali che sono ad uso e consumo dei capitalisti. È legittimo tutto ciò che va negli interessi delle masse popolari anche se illegale.

I blocchi, i picchetti, gli scioperi a scacchiera promossi in tutta la filiera dal SI Cobas nazionale sono una parte della lotta, uno strumento, non il fine.

In questo senso, l'annuncio dello sciopero fiscale da parte dei lavoratori FedEX/TNT sotto licenziamento è di particolare prospettiva: attuare fino in fondo questa misura (sia nel caso del licenziamento effettivo che come atto per forzare la mano contro i licenziamenti) consentirà alla classe operaia di assumere un nuovo e superiore ruolo in città, imponendo una misura che mette di fatto in discussione il potere delle attuali Istituzioni e apre la strada ad essere, gli operai, la nuova autorità pubblica per tutta la città di Piacenza!

Aprendo la strada con il non pagamento organizzato di affitti, utenze e tasse scolastiche (se non si guadagna, non si paga!), illuminano la via anche alle altre categorie strozzate dalla crisi (i parrucchieri, i centri estetici, le "maschere" dei teatri, le piccole botteghe, ecc.) e così facendo creano un vero e proprio problema politico, un problema di ordine pubblico.

D'altronde, se chiude una fabbrica, un magazzino, un polo, chi ne fa le spese non sono solo le maestranze coinvolte e le loro famiglie, ma l'intero tessuto economico e sociale del territorio. Se muore una fabbrica, poi muoiono le associazioni sportive, quelle culturali e ricreative, i mini market, ecc.

Ma se partendo dalle 300 famiglie dei lavoratori FedEx/TNT si arriva alle migliaia di componenti delle famiglie dei lavoratori autonomi e di altre categorie e delle famiglie seguite dalla Brigata di Solidarietà "G.A.S.P." (Gruppo Attivo di Solidarietà dal Basso in collaborazione con Emergency) che non pagano affitti, bollette, TARI e simili, che farà l'Amministrazione Comunale?

Sarà costretta a lottare veramente (oltre gli annunci a mezzo stampa: fatti non parole!) contro la chiusura del magazzino oppure dovrà essere sostituita!

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C'è una città da conquistare: smascherare i gravi accordi sottobanco promossi da alcuni dirigenti e funzionari della FILT CGIL collaborazionisti di FedEx/TNT nell'agevolare la chiusura del magazzino di Piacenza, è parte della battaglia. Ma l'aspetto determinante è costruire gruppi di operai in ogni posto di lavoro oltre la tessera sindacale, mettendo al centro non l'orticello ma gli interessi di classe, come insegna l'esperienza dei Consigli di Fabbrica degli anni '70. Distinguere la base dai funzionari collaborazionisti della CGIL permette agli iscritti del SI Cobas di trovare nuovi e ulteriori alleati nel far valere gli interessi di classe e dare contenuto all'unità di classe tanto ricercata!

In quest'ottica, le discriminanti oggi decisive nel campo dell'azione sindacale sono

"1. Essere per strappare al padrone quanto più si ha la forza per strappargli (conflittualità) oppure essere per la compatibilità con gli interessi del padrone (complicità con padronato e governo): questa discriminante non divide solo i sindacati di regime da una parte e quelli alternativi e di base dall'altra, ma attraversa anche i sindacati di regime stessi (divide al loro interno la destra dalla sinistra);

2. tra i sindacati che sono per strappare al padrone tutto quello che si ha la forza di strappare, la discriminante decisiva è tra far svolgere al sindacato il compito di "comitato di salvezza nazionale" (promuovere e sostenere la formazione di OO e OP per la costituzione del GBP) oppure restare chiusi nel terreno sindacale" (da Rovesciare contro il regime le operazioni dei sindacati di regime in La Voce 67, pag. 27).

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Non limitarsi a rispondere colpo su colpo: passare dalla difesa all'attacco significa promuovere, qui e ora, la rete del nuovo potere delle masse popolari organizzate (i nuovi Soviet), moltiplicando e coordinando le proprie organizzazioni operaie e popolari, legandosi al movimento comunista e dandosi un piano di guerra per liberarsi dai padroni e dai lori aguzzini.

Il Partito Comunista è lo Stato Maggiore di questa guerra e il (nuovo) PCI clandestino lotta per diventarlo. Il Partito Comunista è il laboratorio per darsi quel piano di guerra. Il Partito Comunista è lo strumento per vincere!

La lotta dei facchini e dei driver contro FedEx/TNT suona la carica per liberare la regione da chi ci governa, a partire dal Presidente in doppio petto S. Bonaccini del Partito Democratico, e dagli interessi clientelari, padronali e mafiosi di cui è parte ed espressione!

Al governo di "unità nazionale" del boia Draghi contro i lavoratori, opporre e costruire un governo che faccia gli interessi della classe operaia e delle masse popolari basato sul loro protagonismo e la loro forza: lo chiamiamo Governo di Blocco Popolare, avanzando fino a fare dell'Italia un nuovo paese socialista!

Comitato Fratelli Cervi del (nuovo)Partito comunista italiano

Per informazioni, vedi il sito del (nuovo)Partito comunista italiano in www.nuovopci.it , dove trovate anche le istruzioni per utilizzare metodi di comunicazione protetti (TOR e PGP).

Comunicazioni con il CdP Fratelli Cervi al recapito baserossa@mailo.com