Matteo Lepore, candidato sindaco del Partito Democratico a Bologna: la lunga mano criminale di Legacoop sulla città! Organizzarsi per fermarla!

     

29.06.2021 - Comitato di Partito Fratelli Cervi - Comunicato n. 10

Per i comunisti ovunque collocati in città, intervenire nella campagna elettorale è particolarmente importante in quanto contesto favorevole per promuovere l'organizzazione e il coordinamento della classe operaia e del resto delle masse popolari attraverso l'imposizione, qui e ora, di misure coerenti con i loro interessi.

In quest'ottica, avere una, quanto più profonda, conoscenza dei soggetti in campo è il primo necessario passo per non farsi abbindolare e non finire nelle sabbie mobili delle Larghe Intese (a livello nazionale, polo PD e polo Berlusconi) e per inquadrare adeguatamente queste Amministrative nel più ampio contesto di fratture, da una parte, tra le Larghe Intese e le masse popolari e, dall'altra, all'interno delle Larghe intese stesse.

A tal fine, e per il ruolo specifico che il Partito Democratico (PD) ha in città (anche perché il polo Berlusconi è ancora alle prese con la battaglia interna per la definizione del candidato), è opportuno partire dal risultato delle primarie del PD del 20 giugno scorso.

Matteo Lepore ha vinto sulla renziana Isabella Conti, sindaca di San Lazzaro di Savena: è quindi il candidato sindaco ufficiale per il PD, supportato principalmente da M5S, Coalizione Civica, la lista civica delle Sardine, ARCI e ora anche da Italia Viva.

Conoscere la storia e il percorso di Matteo Lepore vale più di mille programmi elettorali perché dà contenuto ai reali interessi che andrà a rappresentare, oltre le chiacchiere e le promesse roboanti.

In città, Matteo Lepore, è da sempre il delfino dell'attuale sindaco PD, Virginio Merola: è da oltre un decennio che fa scuola per amministrare la città e cioè per preservare il sistema di potere, affarismo e speculazione, proprio del PD.

I suoi primi passi, politici e non, li muove nel quartiere di Savena e ciò non è un caso: è lo stesso quartiere dove Virginio Merola ha tessuto la sua tela fino ad arrivare ai vertici del PD locale.

Dal quartiere, l'ascesa in Consiglio Comunale è spianata: riceve le deleghe al Commercio e all'Economia per approdare all'assessorato al Turismo, Cultura e Patrimonio, incarico questo che ricopre tutt'ora.

Il vero volto di Matteo Lepore inizia a delinearsi: andando oltre le apparenze, si scoprono quali interessi è chiamato a garantire. Il trucco si svela mettendo sul piatto il suo legame diretto con Legacoop, "centrale" del sistema di potere su cui si regge la congrega PD di Stefano Bonaccini in regione e della cordata di Virginio Merola in città.

Legacoop è uno dei due principali pilastri, insieme all''Ndrangheta, di questo sistema, due pilastri che spesso sono in dialettica e i cui confini sono di difficile individuazione.

Dal 2008 al 2011, Matteo Lepore è responsabile dell'"Area Sviluppo territoriale, innovazione e internazionalizzazione" di Legacoop Bologna per poi arrivare a dirigere altri due settori fondamentali per la rete clientelare e ben oliata di Legacoop: le cooperative di produzione lavoro e le cooperative di abitazione.

Quindi, la "Super Bologna" a cui in realtà punta Matteo Lepore, e con lui parte del PD, è quella tesa a garantire e foraggiare una "super" occasione di speculazione a vantaggio del PD e di Legacoop, scenario per cui l''Ndrangheta si frega le mani.

Invitiamo chiunque abbia conoscenza e volontà a mettersi in contatto con noi per poter approfondire la conoscenza della rete di potere del PD e di Legacoop in città e in regione: conoscere è il primo passo per trasformare!

Contributi questi, utili alla nostra opera comune, che rappresentano una forma di collaborazione concreta e di prospettiva (per comunicare con noi usate TOR e PGP, sul sito www.nuovopci.it trovate tutte le informazioni necessarie).

Siamo consapevoli del fatto che quanto fin qui descritto non è che la punta dell'iceberg: nonostante ciò, è materiale sufficiente per comprendere che il voto per Matteo Lepore in realtà è un voto per Legacoop e di questo devono essere coscienti gli elettori del M5S e di Coalizione Civica. La "santa alleanza" con il PD è mortale!

Proprio per questo è essenziale estendere la rete di organismi sui posti di lavoro e nei quartieri che impongono già oggi misure concrete per fare i propri interessi e approfittano della campagna elettorale per imporre ai vari candidati i loro bisogni, da realizzare oggi, non domani.

Infatti, sono e saranno mesi ricchi di potenzialità d'azione in città: perché questo patrimonio non si disperda e soprattutto perché abbia una direzione che metta al centro l'imparare a gestire il territorio direttamente e dal basso è necessario continuare nel rafforzamento della rinascita del movimento comunista cosciente ed organizzato.

Per quanto ampiamente valorizzato in negativo, il sistema di potere del PD si basa su una conquista del vecchio movimento comunista e cioè la rete delle cooperative e i suoi legami profondi (anche in termini di senso di appartenenza alla storia della prima ondata del movimento comunista) con il PCI revisionista e la CGIL.

Ma la capillarità e l'estensione di questa rete dimostra allo stesso tempo la potenza del radicamento a cui può arrivare (e ben anche oltre) il movimento comunista!

Il problema è che questo patrimonio politico, sociale ed economico è finito per diventare ambito di profitto e sfruttamento (si vedano le cooperative spurie nei settori più disparati e soprattutto nella Logistica, le cooperative del sistema accoglienza oggi sotto attacco o quelle edili, crollate con l'avvio della seconda crisi generale del capitalismo) e di manovra per interessi altri rispetto a quelli dei lavoratori e delle masse popolari (come dimostra bene l'edilizia popolare nelle mani dei palazzinari).

Combattere tenacemente contro il sistema clientelare del PD e costruire dal basso una rete di organizzazioni operaie e popolari significa ridare dignità e senso proprio a questo patrimonio, parte integrante della storia della lotta di classe regionale.

È per queste ragioni e per la prospettiva che incarnano che salutiamo positivamente la prima edizione federale della Festa della Riscossa Popolare in Emilia Romagna promossa dal P. CARC, nostro Partito Fratello, il 3 luglio presso il circolo ARCI Guernelli a Bologna: rispetto al tema del dibattito ("Trasformare la lotta alla repressione in lotta rivoluzionaria") consigliamo la lettura del Saluto alla GIRP lombarda inviata dal compagno Ulisse, segretario generale del CC del (nuovo) PCI.

Mandiamo i nostri migliori auguri per la riuscita dell'iniziativa e sopratutto per il lavoro che il P. CARC sta promuovendo in città e in regione: il (nuovo) PCI e il P. CARC sono due distinti Partiti che concorrono allo stesso obiettivo, fare dell'Italia un nuovo paese socialista.

Le scoperte dell'uno o dell'altro arricchiscono entrambi, creando nuove e superiori condizioni per l'opera comune: il (nuovo) PCI e il P. CARC si rafforzano reciprocamente!

Il radicamento del P. CARC, in territori nevralgici per il paese quali sono l'Emilia Romagna e Bologna, significa garantire ulteriore linfa per la rinascita del movimento comunista cosciente ed organizzato nel nostro paese e per la promozione della rete delle organizzazioni operaie e popolari fino a costituire, imponendolo, il Governo di Blocco Popolare.


Avanti nella costruzione della Carovana del (nuovo) PCI!

Avanti nella rinascita del movimento comunista nella nostra regione!

Comitato Fratelli Cervi

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Per informazioni, vedi il sito del (nuovo)Partito comunista italiano in www.nuovopci.it, dove trovate anche le istruzioni per utilizzare metodi di comunicazione protetti (TOR e PGP).

Scarica, leggi e diffondi La Voce 67 - marzo 2021

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