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del CdP Angelo Cassinera
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Comitato Angelo Cassinera del (n)PCI

 

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Comunicato n.15 del 03.08.10

L’ordinanza coprifuoco di Via Padova, ora estesa anche nei quartieri di Sarpi e Corvetto, è una manovra  razzista e antipopolare, per questo è illegittima e illegale: facciamola saltare!

Rendere ingovernabile la situazione alla Giunta Moratti con la lotta, la protesta e la disobbedienza civile di massa!

Indire consigli comunali dal basso che prendano le misure a tutela degli interessi delle masse popolari italiane ed immigrate!

Possiamo vincere e dobbiamo vincere!

 

Da pochi giorni la Giunta Moratti ha rinnovato l’ordinanza coprifuoco sperimentata in questi mesi su Via Padova, estendendola anche ad altri  due quartieri, Sarpi e Corvetto e, dalle dichiarazioni del razzista e portavoce dei razzisti di Milano De Corato, la prossima sarà Via Imbonati.

Ingovernabilità e disobbedienza civile di massa: “fare come i cittadini di Aprilia”!

 

Dopo la privatizzazione dell’acqua pubblica di Aprilia e altri comuni della provincia di Latina (società partecipata), un gruppo di cittadini costituisce il Comitato Cittadino Acqua Pubblica di Aprilia che nel corso di mesi, in seguito alle fatture stratosferiche dell’acqua “privatizzata”, iniziano a raccogliere il malcontento, l’ira e la disperazione di molti cittadini, anche quelli che inizialmente erano scettici, danno vita a manifestazioni e assemblee cittadine, studiano e scoprono che molti dei passaggi che hanno portato alla cessione della gestione del servizio e delle reti idriche alla nuova società privatizzata e che dovevano coinvolgere la cittadinanza e il consiglio comunale sono saltati.

Ecco che il comitato e le famiglie al seguito decidono la strategia: pagamento delle bollette attenendosi alle vecchie tariffe applicate dall’amministrazione locale e relativi versamenti allo stesso ente comunale che gestiva le reti e l’acqua prima della privatizzazione. Inizia un braccio di ferro con la società che denuncia i cittadini, i quali sono costretti ad autotassarsi per far fronte alle spese legali, ma continuano la loro rivolta. Riescono a far prendere posizione a dei consiglieri comunali che fanno votare una delibera con cui viene bollata e respinta le cessione al nuovo gestore privato, che nel frattempo fa chiudere l’acqua, con tanto di vigilantes armati al seguito, ai “morosi” che continuano a pagarla al comune.

Ma la resistenza non si fiacca e il consiglio comunale di Aprilia è costretto ad approvare la riconsegna dell’impianto idrico comunale da parte del privato.

 

Questa ordinanza rappresenta una manovra razziale e antipopolare: prevede controlli e militarizzazione del territorio, schedatura e caccia all’immigrato, misure di coprifuoco per locali gestiti da lavoratori italiani e immigrati (bar, kebab e ristoranti, phone center).

L’assassinio del ragazzo egiziano accaduto lo scorso febbraio e la rivolta che ne è scaturita, sono stati i pretesti per questa giunta di razzisti, speculatori e mafiosi, per fare di Via Padova un laboratorio: con queste misure si mira a promuovere il razzismo e la guerra tra poveri, fomentare la cultura del sospetto, estendere la repressione, legalizzare i soprusi e le violenze poliziesche, creare il brodo di cultura per l’insediamento di gruppi fascisti e razzisti. Questo provvedimento, nelle intenzioni della Giunta Moratti e della banda Berlusconi, è un “apri-pista” per provvedimenti analoghi (e peggiori) nel resto del paese.

 

Queste misure sono illegali e illegittime! Dobbiamo farle saltare! Bando alla sfiducia: la vittoria dipende da noi!

 

La reazione degli abitanti di Via Padova, delle associazioni popolari e delle organizzazioni popolari, delle organizzazioni politiche progressiste e di sinistra che operano sul territorio a seguito dell’ordinanza è stata determinata e potente: hanno organizzato e mobilitato la parte sana delle masse popolari che non accetta la militarizzazione del territorio, le misure razziali e antipopolari della Giunta Moratti, la repressione e i rastrellamenti degli immigrati da parte di polizia e militari, che vuole una Via Padova multiculturale e antirazzista. La “passeggiata liberatoria”, la Ronda popolare antifascista e antirazzista, i numerosi presidi, assemblee e iniziative culturali, feste e svariate attività hanno messo al centro la resistenza, la mobilitazione e il protagonismo delle masse popolari (corsi per immigrati, doposcuola per bambini, rassegne cinematografiche, ecc.), l’unità e il coordinamento degli organizzatori e sono state un duro colpo per la Giunta Moratti.

 

Dobbiamo far saltare l’ennesima misura liberticida e razziale, è necessario che le organizzazioni popolari di Via Padova, come Villa Pallavicini, le associazioni del Parco Trotter, l’enoteca Ligera, l’Assemblea dei Transiti, l’Ambulatorio Medico Popolare, l’ANPI e tutte le altre associazioni e organizzazioni popolari e politiche che hanno partecipato alla “passeggiata liberatoria” e ai due giorni di festa del 22 e 23 maggio, e che si sono mobilitate in vario modo contro questa ordinanza razzista, insieme a quelle dei quartieri di Corvetto e Via Sarpi, avanzino nella lotta rendendo la situazione ingovernabile a questa Giunta razzista e fascista.

Questo significa nel concreto:

-  moltiplicare le iniziative culturali, di solidarietà e unione immigrati/italiani;

-  organizzare concerti, feste e dibattiti contro razzismo, militarizzazione, guerra tra poveri;

-  passeggiate liberatorie, ronde popolari, squadre di controllo del territorio;

-  violare le misure collettivamente ad esempio fare una passeggiata liberatoria dopo le 22 con tutti i bar, ristoranti, ecc. aperti;

-  fotografare e filmare sbirri che commettono abusi, rendere noti i loro volti, denunciarli;

-  irrompere nei consigli di zona e comunali per far prendere posizione contro l’ordinanza;

-  far prendere posizione a coloro che si candidano alle prossime elezioni;

-  fare una lista popolare per le prossime elezioni per portare anche nella campagna elettorale la lotta contro le leggi razziali, i pacchetti sicurezza;

-  far schierare gli intellettuali che hanno seguito tra le masse popolari contro l’ordinanza razziale della giunta.

 

Per vincere non basta però essere contro, bisogna essere per, pensare, progettare e presentare  l’alternativa a quella della Giunta Moratti. Villa Pallavicini, le associazioni del Parco Trotter, l’enoteca Ligera, l’Assemblea dei Transiti, l’ANPI, ecc., le associazioni di Via Sarpi e di Corvetto, gli stessi abitanti dei quartieri devono prendere in mano la situazione, prendere decisioni e poi costringere le autorità ad attuarle oppure attuarle direttamente.

Creare consigli comunali (o di zona) dal basso composti dalle associazioni popolari e progressiste della zona e da singoli cittadini che discutano dei problemi e soprattutto delle soluzioni necessarie a risolverli.

Chi meglio di queste loro può conoscere i bisogni del quartiere? Perché delegare ad affaristi, speculatori, intrallazzoni, razzisti?

Anche questo significa rendere ingovernabile la situazione per la giunta Moratti.

In sostanza, tutte queste forze, oltre a lottare contro l’ordinanza “coprifuoco”, devono attivarsi per costruire un coordinamento che:

-  coordini l’azione delle varie componenti del movimento di resistenza e del movimento progressista;

-  elabori le misure da adottare per far fronte ai problemi delle masse popolari;

-  faccia pressione (in tutti i modi possibili, legali e non) sulle Autorità per farle adottare;

-  adotti direttamente delle misure che già è in grado di adottare direttamente (Ronde Popolari per la difesa dell’ambiente e contro gli abusi della polizia e per la vigilanza del territorio, occupazione di case, autoriduzioni, gruppi di acquisto solidale, blocco dei mezzi utilizzati per espulsione di immigrati, chiusura sedi di fascisti e razzisti, ecc.)  

 

Questa lotta, portata avanti con determinazione, alimenterà e farà intravedere la via per la costruzione di un governo d’emergenza popolare, un governo composto e sostenuto dalle organizzazioni operaie e popolari, che goda del loro sostegno, che sbarri la strada al governo d’emergenza della destra reazionaria e adotti le sei misure per far fronte agli effetti peggiori della crisi:

 

1.  assegnare a ogni azienda compiti produttivi utili e adatti alla sua natura, secondo un piano nazionale;

2.  distribuire i prodotti alle famiglie e agli individui, alle aziende e ad usi collettivi secondo piani e criteri chiari, universalmente noti e democraticamente decisi;

3.  assegnare ad ogni individuo un lavoro socialmente utile e garantirgli, in cambio della sua scrupolosa esecuzione, le condizioni necessarie per una vita dignitosa e per la partecipazione alla gestione della società;

4.  eliminare attività e produzioni inutili e dannose per l’uomo o per l’ambiente, assegnando alle aziende altri compiti;

5.  avviare la riorganizzazione delle altre relazioni sociali in conformità alla nuova base produttiva e al nuovo sistema di distribuzione;

6.  stabilire relazioni di collaborazione o di scambio con gli altri paesi disposti a stabilirle con noi.

Solo un governo di questo tipo può far uscire dal pantano in cui ci ha infognato la borghesia. Non esistono altre vie.

Il GBP farà acquisire alle masse popolari la fiducia nelle proprie capacità a governare, creerà le condizioni per accelerare la rinascita del movimento comunista e farà avanzare la lotta per fare dell’Italia un nuovo paese socialista!

Per questo lotta il (n)PCI!

Per questo il (n)PCI lancia l’appello a tutti gli operai, giovani, ecc. generosi e non intenzionati a pagare la crisi dei padroni di arruolarsi nella sue fila!

Costruiamo clandestinamente Comitati di Partito in ogni quartiere, fabbrica, associazione, città per rafforzare l’azione delle OO e OP e avanzare nella lotta per fare dell’Italia un nuovo paese socialista!

 

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