Comitati di Partito


FIAT



La mobilitazione degli operai FIAT, dell’Alitalia, delle ferrovie, e di decine di altre fabbriche e aziende del nostro paese dimostrano ancora una volta che quando la classe operaia prende in mano la direzione delle lotte per difendere i propri interessi e quelli degli altri lavoratori, allora la situazione cambia.

Al ricatto dei padroni e del governo di quel fascio di sfruttatori, ladri e assassini capeggiato da Berlusconi che voleva mandare a casa centinaia di lavoratori, gli operai hanno risposto con una lotta dura e determinata. Una parte dei sindacati di regime, il particolare la FIOM, è stata costretta a schierarsi a fianco dei lavoratori e a sostenere le loro rivendicazioni.

La battaglia non è ancora vinta e oggi il governo, la Confindustria e i padroni si sgolano per accusare gli operai della crisi in cui versano le "loro" aziende: sostengono che gli scioperi hanno danneggiato l’attività economica in modo irreparabile. Cosa significa? Che gli interessi dei padroni non sono compatibili con quelli degli operai, di tutti i lavoratori e delle masse popolari. Gli operai hanno di fronte due vie: o lottare per condizioni di vita e di lavoro migliori per loro, per i loro familiari e per il resto delle masse popolari o accettare quelle imposte dai padroni che sono solo insicurezza, miseria e guerra. Le imprese vanno in rovina anche senza scioperi! Quindi i padroni non hanno una soluzione ai problemi sempre più gravi che la loro direzione della società comporta. Mentre la storia ci insegna che gli operai possono fare molto meglio e senza i padroni tra i piedi!

La borghesia, oggi come in passato, cerca di mettere in atto misure per limitare il diritto alla lotta, per soffocare prima che divenga incontrollabile la mobilitazione della classe operaia. Ma la classe operaia non potrà fermarsi, non potrà nemmeno limitarsi agli scioperi, ai presidi, ai picchetti, ai cortei, ai blocchi stradali, a creare problemi di ordine pubblico, ecc. La classe operaia dovrà andare avanti, dovrà organizzarsi, costruire il suo strumento di direzione, il partito comunista, e con esso dirigere il resto delle masse popolari anche nelle lotte contro i padroni. Quando non basteranno le attuali forme di lotta ne adotterà altre più cruente e decisive.

Ci chiamano terroristi mentre bombardano i popoli. Ci vogliono in galera mentre torturano e violentano. Ci reprimono e aprono la strada ai fascisti vecchi e nuovi. Hanno paura dei comunisti!

Hanno ragione i padroni a temere la mobilitazione della classe operaia e del resto delle masse popolari sotto la direzione dei comunisti e degli operai più avanzati: la storia ci ha insegnato che la classe operaia può vincere ... e vincerà ancora, dirigerà la rivoluzione, farà dell’Italia un paese socialista in cammino verso il comunismo!

Che i padroni tremino!



Fare di ogni lotta una scuola di comunismo!

Ricostruire il (nuovo) Partito comunista italiano!

Il comunismo trionferà!



Contribuisci al processo di ricostruzione del partito comunista attraverso all’attuazione del piano in due punti proposto dalla Commissione Preparatoria del Congresso di fondazione del (nuovo)PCI:

1.Elaborare il Manifesto Programma del partito a partire dal Progetto di Manifesto/Programma (PMP) pubblicato dalla Segreteria Nazionale dei CARC nel 1998.

2.Costituire Comitati di Partito clandestini, provvisori, che invieranno i loro delegati al Congresso di fondazione che approverà il Manifesto Programma e lo Statuto del partito ed eleggerà il Comitato Centrale, che a sua volta ristrutturerà, dall’alto in basso, i Comitati di Partito.







Le Dieci Misure Immediate per l’instaurazione della dittatura del proletariato: il socialismo



1. Tutto il potere è assunto da un nuovo Stato i cui organi, ad ogni livello, sono i Consigli dei delegati dei lavoratori, eletti e revocabili. Esso ha il compito di reprimere la borghesia imperialista, dirigere la riorganizzazione di tutte le attività collettive in conformità alla volontà delle masse, mantenere l’ordine pubblico. Polizia, forze armate e magistratura popolari dipendenti ad ogni livello dai Consigli. Liberazione di tutti i prigionieri politici anticapitalisti. Effettivo reinserimento nella vita sociale degli altri detenuti appartenenti alle masse popolari.

2. Scioglimento di tutti gli ordinamenti, gli organismi e le istituzioni del vecchio Stato della borghesia (in particolare delle polizie, delle forze armate e della magistratura) e confisca di tutte le relative dotazioni. Smantellamento di tutte le basi militari e di tutte le agenzie di Stati imperialisti. Riconoscimento del diritto alla autodeterminazione per l’Alto Adige-Sud Tirolo e per le altre parti del paese dove si fossero sviluppati movimenti nazionali.

3. Libertà per i fedeli di ogni religione di organizzare le loro pratiche religiose e di usufruire dei mezzi necessari. Abolizione del Vaticano e di tutti gli altri privilegi della Chiesa cattolica. Nazionalizzazione di tutte le proprietà che il Trattato del Laterano del `29 e le successive modifiche hanno dato al Vaticano e di tutte le proprietà degli ordini religiosi e affini.

4. Rottura di tutti i trattati internazionali che contrastano con l’instaurazione del socialismo, uscita immediata dalla NATO, dalla UE e dalle altre organizzazioni create per l’aggressione e il saccheggio imperialisti. Applicazione dei principi della coesistenza pacifica nelle relazioni con tutti i paesi. Collaborazione con gli Stati e i movimenti che lottano contro l’imperialismo, per la liberazione nazionale e per il socialismo.

5. Abolizione per tutti i membri della borghesia imperialista di ogni diritto politico e delle libertà di riunione, di organizzazione e di propaganda; confisca di tutti i loro beni personali mobili (denaro, titoli e gioielli) e immobili; iscrizione obbligatoria al Servizio Nazionale del Lavoro. Cambio della moneta: sostituzione dell’euro con nuova moneta nazionale.

6. Libertà politiche e civili per ogni membro delle masse popolari con uso gratuito dei mezzi pratici necessari per esercitarle (edifici, mezzi di comunicazione, di informazione e di trasporto, ecc.). Libertà di riunione, di organizzazione, di propaganda, di sciopero, di accesso all’informazione e all’istruzione. Divieto di tutte le forme di oppressione e discriminazione razziale, sessuale e culturale. Rispetto delle proprietà individuali e collettive dei membri delle classi delle masse popolari.

7. Inserimento delle donne delle masse popolari nella vita economica, politica e culturale senza alcuna discriminazione rispetto agli uomini. Diritto per tutti i ragazzi e i giovani a ricevere una formazione integrale e gratuita, a svolgere un lavoro sano, a disporre degli spazi e dei mezzi per il libero sviluppo delle loro attività. Assoluta parità di tutti i diritti politici e civili per tutti i lavoratori immigrati. Diritto per tutti i bambini ad un vitto e alloggio sani, all’assistenza familiare, all’educazione e ad essere amati. Rispetto per ogni anziano e diritto ad una vita sociale dignitosa. Sicurezza sociale, sanità e scuola gratuiti per tutti.

8. Realizzazione del dovere e del diritto di ogni persona adulta a svolgere un lavoro socialmente riconosciuto: creazione del Servizio Nazionale del Lavoro a cui si devono iscrivere tutti gli adulti abili al lavoro che non svolgono già un lavoro riconosciuto, a disposizione dei Consigli per lavori socialmente utili. Diritto di ogni persona a disporre di condizioni dignitose di vita sulla base della sua iscrizione al Servizio Nazionale del Lavoro o dello svolgimento di altro lavoro riconosciuto. Riduzione del tempo di lavoro obbligatorio, miglioramento delle condizioni di lavoro. Uso gratuito di tutti i servizi pubblici e delle reti: energia elettrica, telefono, acqua, gas, posta, trasporti urbani, ferroviari, su strada, ecc.

9. Nazionalizzazione di tutte le banche e società finanziarie di ogni genere e di tutte le imprese ed enti proprietà della borghesia imperialista: industriali, agricole, commerciali, dei trasporti, dei servizi, delle comunicazioni e di ogni altro genere. Affidamento di essi in gestione ai Consigli. Rispetto della proprietà delle aziende familiari, individuali e cooperative. Creazione di un Consiglio nazionale dell’economia con l’incarico di coordinare tra loro l’attività di tutti gli organismi economici, bancari e finanziari gestiti dai Consigli e di coordinare con essi l’attività delle imprese familiari, individuali e cooperative, con l’obiettivo di rafforzare la produzione e indirizzarla a soddisfare i bisogni materiali e spirituali delle masse.

10. Affidamento in gestione ai Consigli di tutti i servizi pubblici (servizi sanitari, scolastici, assistenziali e culturali, lavori pubblici, trasporti, acque, strade, porti, ecc.). Impiego dei beni immobili confiscati alla borghesia imperialista per dare a ogni famiglia un´abitazione sana e spaziosa e per soddisfare gli altri bisogni individuali e collettivi delle masse popolari.



Contribuisci al processo di ricostruzione del partito comunista attraverso all’attuazione del piano in due punti proposto dalla Commissione Preparatoria del Congresso di fondazione del (nuovo)PCI:

1.Elaborare il Manifesto Programma del partito a partire dal Progetto di Manifesto/Programma (PMP) pubblicato dalla Segreteria Nazionale dei CARC nel 1998.

2.Costituire Comitati di Partito clandestini, provvisori, che invieranno i loro delegati al Congresso di fondazione che approverà il Manifesto Programma e lo Statuto del partito ed eleggerà il Comitato Centrale, che a sua volta ristrutturerà, dall’alto in basso, i Comitati di Partito.



Comitato Stella Rossa del (n)Pci

15 maggio 2004