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del CdP
Mara Cagol
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Comitato “Mara Cagol” del (n)Pci

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sito web del (n)Pci: www.nuovopci.it -e.mail: lavocenpci40@yahoo.com

Comunicato del 06.12.2010

Partecipiamo in massa all’assemblea del 7 dicembre per la costruzione di una lista unitaria e popolare che si candiderà alle elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale di Napoli!

 

Uniti contro la Crisi per costruirci il nostro futuro!

Per impedire il peggio, per porre subito fine agli effetti più disastrosi della crisi, per rimettere il paese sulla via del progresso bisogna che le OO e le OP costituiscano un loro governo d’emergenza!

Rompiamo ogni indugio e facciamola finita con la delega ai partiti e ai politicanti dei padroni!

Le organizzazioni operaie e popolari devono governare!

Per uscire dalla crisi attuare un programma di misure concrete negli interessi delle masse popolari!

L’appello lanciato qualche settimana fa da alcune soggettività legate a Rete dei Comunisti, a Sinistra Critica e a a Sinistra Popolare, per un’assemblea cittadina che discuta la costruzione di una lista elettorale che partecipi alle prossime elezioni amministrative di Napoli, è un passo in avanti molto importante. Questo appello va nella direzione del percorso che oggi, più che mai, è necessario seguire nell’interesse delle masse popolari, per dare battaglia a tutta la borghesia anche sul terreno elettorale e nella contesa del governo del paese a tutti i livelli. L’appello ha già raccolto in breve tempo oltre 100 adesioni individuali tra cui quelle di esponenti locali del mondo della cultura, dell’associazionismo politico e sociale (l’USB, l’Assise per Bagnoli, l’ASP, il P. dei CARC, il SLL, Area Programmatica della CGIL) ed elementi della società civile.

Riteniamo che l’assemblea sia un passo in avanti nell’ottica del coordinamento delle forze che già si sono organizzate per lottare in piazza e nelle strade contro gli effetti peggiori della crisi, per elaborare un programma di governo cittadino a favore delle masse popolari.

Le prossime elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio comunale di Napoli si svolgeranno in una situazione politica straordinaria. Alla base di questa straordinarietà c’è la seconda crisi generale per sovrapproduzione assoluta di capitale entrata da oltre due anni nella sua fase acuta e terminale. Per questa ragione si aggrava ogni giorno di più la crisi economica peggiorando le condizioni di vita delle masse popolari. Mentre la crisi politica conseguente sta seminando il panico tra le fazioni della borghesia che non sanno più come gestire la crescente ed esplosiva mobilitazione popolare. A peggiorare il tutto c’è la crisi ambientale che mette in pericolo la salute pubblica e le risorse territoriali.

Il Parlamento italiano, in barba alle stesse regole del teatrino della politica borghese, ha chiuso i battenti per prendere tempo sulla crisi politica determinata dall’ingovernabilità del paese. Il Vaticano, la Confindustria, le Organizzazioni Criminali non sanno più a che santo votarsi e non hanno ancora una soluzione alternativa al bandito Berlusconi che, con la sua accozzaglia di fascisti, razzisti, clericali e criminali, si è mostrato inadeguato a far ingoiare alle masse popolari le misure di cui tutta la borghesia ha bisogno per far fronte alla crisi.

La mobilitazione delle masse popolari contro il governo e contro le sue misure antipopolari cresce in ogni angolo del paese: dagli studenti che stanno assediando il Parlamento agli immigrati che stanno alzando la testa, sovvertendo e neutralizzando possibili manovre razziste. Ovunque nascono coordinamenti di forze che lottano contro gli effetti peggiori della crisi. Da quando la classe operaia è scesa in piazza apertamente contro il governo il 16 ottobre scorso, si è accentuato a catena un processo di mobilitazione popolare al suo seguito. Esso ora non lotta più principalmente per la soluzione alle singole vertenze ma contro il governo delle misure antipopolari.

Diversi sono coloro che si stanno interrogando, tra le forze borghesi e quelle popolari, su quale possa essere la via d’uscita. Coloro che credono che possa esserci una soluzione di governo tecnico o di unità nazionale o altro ancora, devono chiedersi: qual è il programma di questo governo? Perché una cosa è certa, qualsiasi altro governo che partoriranno le forze borghesi, a maggior ragione ora che iniziano a saltare le regole che loro stesse hanno creato, non potrà essere meno duro con le masse popolari del governo Berlusconi, non potrà essere meno di quanto chiede Marchionne nel suo piano per la Fiat!

L’unica vera alternativa, l’unica strada che unisce tutte le mobilitazioni in corso e dà loro uno sbocco positivo per evitare gli effetti peggiori della crisi è il coordinamento delle forze, non solo per abbattere il governo Berlusconi come ci si propone con la manifestazione del prossimo 14 dicembre a Roma a cui bisogna partecipare in massa, ma anche per imporre un governo capace di mettere in pratica le misure immediate necessarie per non pagare la crisi dei padroni. Un governo sostenuto dalle organizzazioni operaie e popolari, portato avanti dai soggetti da queste riconosciuti e che se ne faranno promotori!

Questo è il quadro nazionale. A Napoli la situazione di ingovernabilità determinata dalla mobilitazione popolare è anche più avanzata a causa dello sviluppo ad un livello più dirompente delle contraddizioni. Dagli operai di Pomigliano D’Arco a quelli della Fincantieri, dagli studenti ai lavoratori del San Carlo, dai disoccupati agli operatori sanitari, da Terzigno a Giugliano passando per Chaiano le mobilitazioni stanno mettendo a ferro e fuoco la città. La vecchia coalizione del centro sinistra ancora al governo cittadino non è in grado neppure di consultare il proprio elettorato con le primarie tanta è la paura dell’esito che queste possono avere (come accaduto a Milano con la vittoria di Pisapia!). Il PDL al governo di Regione e Provincia è lacerato dalla guerra tra Cosentino e Caldoro e non sa che pesci prendere: l’unica soluzione tampone che trova di volta in volta è l’intervento dei manganelli contro i manifestanti.

Ci rivolgiamo quindi alle compagne e ai compagni che hanno già compiuto un primo passo avanti in questa direzione presentando e firmando la proposta di realizzare un’assemblea pubblica a Napoli per la costruzione di una lista autonoma, affinché si attivino sin da subito su tutto il territorio con riunioni e assemblee, per rendere questa esperienza il più partecipata possibile dalle organizzazioni operaie e popolari, coinvolgendo: i comitati ambientalisti di Terzigno, Chiaiano, Giugliano; i comitati per l’acqua pubblica e contro il nucleare; il Coordinamento dei Precari della Scuola; l’ANPI; i disoccupati organizzati del Coordinamento di Lotta per il Lavoro e Banchi Nuovi e di tutte le altre liste in lotta; gli operai di Pomigliano tramite lo Slai Cobas e la Fiom; i Cobas; Falce e martello come il PCL; i lavoratori della sanità pubblica e privata in mobilitazione nelle varie ASL napoletane; il Comitato per la difesa della sanità pubblica; i Comitati 16 ottobre, il Comitato 27 novembre, i collettivi studenteschi Federico II e CAU che stanno animando la protesta di questi giorni e le altre forze antifasciste che difendono la città dalla becera mobilitazione reazionaria ad opera di gruppetti fascisti; le associazioni culturali come Unità Comunista, La Città del Sole, ISKRA, Italia Cuba, i Circoli Bolivariani, i Grillini e il Popolo Viola.

Tutto questo non vuole dire fare un’ammucchiata! Piuttosto vuole dire smetterla con il settarismo e lottare per il bene comune. Vuole dire mettere in campo insieme tutte le forze sane della città per difendere gli interessi delle masse e dar loro uno sbocco dalla crisi.

Di contro significa farla veramente finita con lo strapotere dei ricchi, degli sfruttatori, dei parassiti, degli speculatori del bene pubblico e di tutte le loro sirene, di tutti quei politicanti di mestiere di cui ormai la maggior parte delle masse popolari sono nauseate!

A quelle forze ancora convinte che non bisogna “sporcarsi le mani con le elezioni”, come alcune tra quelle citate, diciamo di rompere con i pregiudizi e i preconcetti sulla lotta che si può condurre anche nell’ambito del teatrino della politica borghese, perché anche questo è un terreno di battaglia su cui dobbiamo contendere alla borghesia la direzione della mobilitazione popolare!

Le elezioni sono uno dei terreni di battaglia di una guerra popolare che di fatto, spontaneamente le masse stanno combattendo da lungo tempo per prendere in mano le redini del paese.

Ci rivolgiamo alle forze indecise sul da farsi, se partecipare da sole alle elezioni o unirsi ad altri che vogliono tentare l’impresa, perché abbandonino i percorsi identitari e sostengano la tendenza al coordinamento delle forze popolari contro il nemico comune e per la crescita di un progetto alternativo condiviso. Non solo una “lista comunista” ma una lista che si propone di raccogliere ed organizzare tutte le organizzazioni popolari e operaie che stanno rendendo la situazione ingovernabile per le istituzioni borghesi.

Ad unirsi all’assemblea, al coordinamento di forze nascente, chiamiamo infine coloro tra queste forze che camminano sul filo del rasoio, a metà tra l’autonomia da partiti e formazioni politiche borghesi e la sottesa delega ai soliti politicanti a gestire il governo della città, mettendosi al loro carro, sostenendo le loro campagne elettorali, accettando mediazioni sugli interessi delle masse. Invitiamo queste forze ad alzare la testa ed a guardare oltre il desolante panorama del teatrino della politica borghese perché affrancarsi da questa sottomissione è possibile e quanto mai necessario se non vogliamo essere travolti dalla crisi.

Avanti compagni e compagne! L’assemblea del 7 dicembre è una tappa che ci dovrà portare a più ampi orizzonti per il bene comune delle masse popolari del nostro paese. E’ nell’interesse dei lavoratori, dei disoccupati, dei pensionati, delle donne e dei giovani del proletariato che dobbiamo unirci ad ogni livello anche nelle battaglie elettorali per vincere la guerra contro i parassiti e gli sfruttatori!

Il futuro dipende da noi!

Facciamo dell’assemblea del 7 dicembre il primo passo per elevare il coordinamento delle forze della resistenza popolare!

Costruire un programma di governo cittadino e una lista elettorale promossa e sostenuta dalle organizzazioni operaie e popolari!

La soluzione di tutte le disgrazie delle masse popolari napoletane e campane è politica!

Invertire la rotta è possibile, bisogna volerlo e lavorare ad ogni livello per il coordinamento delle forze dando a questo una prospettiva di uscita dalla crisi!

Avanti nel percorso che può aprire la strada ad un governo d’emergenza cittadino capace di attuare le misure immediate necessarie a porre un freno agli effetti peggiori della crisi!

 

Il nuovo Partito comunista italiano

- chiama ogni lavoratore e ogni elemento cosciente delle masse popolari a partecipare e far partecipare alle mobilitazioni in corso contro il governo Berlusconi!

- chiama gli operai avanzati a costituire comitati contro la crisi in ogni azienda!

- chiama ogni elemento avanzato delle masse popolari a costituire organismi popolari in ogni quartiere e in ogni paese!

 

Il nuovo Partito comunista italiano chiama gli operai e gli elementi delle masse popolari più avanzati e più generosi a costituire clandestinamente Comitati di Partito in ogni reparto e azienda, in ogni quartiere e paese, in ogni organizzazione di massa, a ogni livello: per aggregare gli elementi più avanzati, imparare a funzionare clandestinamente, imparare assieme a svolgere una efficace opera di orientamento sui propri compagni, sulle OO e sulle OP della zona, sulle masse popolari!

 

Possiamo vincere! Dobbiamo vincere! Avanti, verso il Governo di Blocco Popolare!

Avanti verso il socialismo!


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