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Avviso ai naviganti 145
22 agosto 2024
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Sulla campagna mediatica contro Gabriele Rubini, l’Unione Democratica Arabo Palestinese e il P.CARC
Sviluppare la denuncia e la lotta contro organismi e agenti sionisti in Italia
La lotta contro organismi e agenti sionisti operanti in Italia è lotta sia per sostenere la resistenza del popolo palestinese sia per liberare il nostro paese dai gruppi imperialisti italiani e stranieri e in particolare dal protettorato USA-NATO!
Il Comitato Centrale del (nuovo)PCI fa proprio l’appoggio alla resistenza palestinese espresso durante la Festa della Riscossa Popolare (FRP) organizzata a Pontedera (Pisa) dal Partito dei CARC, in particolare durante l’iniziativa “Con la Palestina che resiste, fino alla vittoria!” tenutasi il 4 agosto a conclusione della FRP con la partecipazione di Gabriele Rubini (noto come chef Rubio) e una esponente dell’Unione Democratica Arabo Palestinese: la registrazione dell’iniziativa è visibile cliccando sul seguente link.
Relatori e partecipanti all’iniziativa hanno in una certa misura fatto propria la tesi che la più alta forma della solidarietà di noi italiani con il movimento di liberazione della Palestina è lo sviluppo della lotta contro il sistema politico della Larghe Intese che da anni governa il nostro paese e che ha ora la sua espressione nel governo Meloni. Anche se dall’iniziativa del 4 agosto non è emerso chiaramente, sviluppare la lotta contro il sistema politico delle Larghe Intese e contro il governo Meloni significa creare le condizioni per la costituzione di un Governo di Blocco Popolare, emanazione delle organizzazioni operaie e popolari. Questa è la sintesi dei compiti politici dei più determinati tra i promotori del sostegno alla resistenza palestinese e della solidarietà con essa. La colonizzazione sionista della Palestina si regge infatti sulle retrovie di cui gode nei paesi imperialisti l’entità sionista (costituita da organismi e agenti operanti oltre che in Palestina dove lo Stato sionista di Israele è una sua espressione, in tutti i paesi imperialisti e in altri). Nel nostro paese, in particolare, essa dispone di una rete di infiltrazione tale da fare dei gruppi sionisti uno dei vertici della Repubblica Pontificia accanto ai gruppi imperialisti USA e UE. L’instaurazione in Italia, uno dei principali paesi imperialisti, di un Governo di Blocco Popolare è il primo e decisivo traguardo da raggiungere per porre fine alle complicità dello Stato italiano con lo Stato sionista d’Israele e attuare su grande scala una politica di sospensione di ogni accordo e di rottura di ogni relazione tra il nostro paese e lo Stato sionista d’Israele, di disinvestimento delle risorse impegnate in affari e scambi con Israele, di sanzioni contro ogni soggetto politico, economico, accademico, ecc. immischiato con lo Stato sionista d’Israele. In questo modo è possibile anche affrontare la contraddizione, segnalata durante l’iniziativa del 4 agosto da una lavoratrice di Carrefour, tra boicottaggio delle aziende che come Carrefour fanno affari con i sionisti e la necessità per i lavoratori di quelle aziende di mantenere il loro posto di lavoro.
La lotta contro organismi e agenti sionisti in Italia è lotta per sostenere la resistenza del popolo palestinese, delle masse popolari ebree e di altre nazionalità residenti in Palestina e dei movimenti e organismi antimperialisti del Medio Oriente e allo tempo stesso è lotta per liberare il nostro paese dai gruppi imperialisti che lo occupano.
Prendendo spunto dalla denuncia, fatta durante l’iniziativa del 4 agosto, del ruolo dei sionisti nell’apparato mass-mediatico italiano, si è scatenata una campagna mediatica tesa ad intimidire e a minacciare ritorsioni repressive contro l’attivista Gabriele Rubini (in arte chef Rubio), l’Unione Democratica Arabo Palestinese (UDAP) e il P.CARC. In particolare l’incitazione di Gabriele Rubini a tenere il fiato sul collo ai giornalisti complici e tifosi del genocidio in corso a Gaza, ha suscitato le ire di pennivendoli, avvocati e traffichini vari affiliati o a libro paga dei vari organismi della criminale entità sionista operante in Italia. Significativa la modalità in cui questa canea mediatica è montata: il 5 agosto l’organizzazione sionista Hashomer Haaravim ha postato un messaggio in cui dichiarava che avrebbe sporto denuncia contro i relatori, e in particolare contro Rubio per le sue dichiarazioni sui giornalisti complici, l’8 agosto Open e Il Secolo d’Italia hanno aperto le danze.
Il P.CARC, Gabriele Rubini e l’UDAP hanno denunciato senza mezzi termini la complicità della parte più reazionaria dell’apparato mass-mediatico italiano con l’entità sionista. Espandere e moltiplicare le azioni che additano i complici, nel seno dell’apparato mass-mediatico italiano, del genocidio in corso nella Striscia di Gaza e tengono loro il fiato sul collo, è un modo efficace per contrastare, respingere e neutralizzare attacchi come quelli seguiti all’iniziativa del 4 agosto a Pontedera. A questo scopo segnaliamo il Comunicato CC 30 del 7 dicembre 2023 e le sue indicazioni di lotta contro le agenzie mediatiche del sionismo in Italia. Facciamo appello ai compagni che leggeranno questo Comunicato a segnalare al Partito le coordinate e i riferimenti di altre redazioni di media complici, affiliati o a libro paga delle agenzie sioniste in Italia. La natura clandestina del (nuovo)PCI ci consente libertà d’azione nel raccogliere e divulgare le segnalazioni che ci perverranno.
Il ruolo svolto in Italia dallo Stato sionista d’Israele e da organismi e agenti dell’entità sionista è meno noto di quello svolto dalla NATO e dai gruppi imperialisti USA e UE. Negli articoli Sul ruolo dei sionisti in Italia (VO 71 - luglio 2022) e Sionisti e università italiane (VO 73 - marzo 2023) abbiamo messo in luce la collaborazione passata e attuale delle autorità italiane con lo Stato sionista d’Israele e come l’entità sionista utilizza il nostro paese (prima con il sostegno dei governi del regime DC, successivamente attraverso i governi delle Larghe Intese) per
- consolidare, da un punto di vista politico e diplomatico, la propria presenza in Palestina e l’oppressione verso il popolo palestinese e in generale legittimare la propria presenza in Medio Oriente;
- effettuare manovre di “intelligence” (raccolta di informazioni e altre attività clandestine, in particolare omicidi, rapimenti di oppositori politici e rappresaglie);
- sviluppare la propria tecnologia militare tramite accordi tra aziende private e università e sfruttando i poligoni militari NATO in Italia: lo Stato sionista d’Israele formalmente non è membro della NATO, ma pagando un tot all’ora affitta i poligoni NATO in Sardegna per testare le proprie armi senza neanche l’obbligo di “ripulire” quando va via;
- sviluppare accordi commerciali con aziende italiane utili a continuare la propria penetrazione nel territorio palestinese, proseguire lo sterminio e l’espulsione degli arabi palestinesi e permettere l’insediamento dei coloni ebrei provenienti da USA, Gran Bretagna ed Europa.
L’entità sionista è parte integrante del sistema di potere della Repubblica Pontificia. Essa opera nel nostro paese sia attraverso proprie aziende inserite nel tessuto finanziario e commerciale italiano, sia attraverso uomini di fiducia (ebrei e non ebrei) con ruoli apicali nell’ambito mass-mediatico, nel campo dell’istruzione, della medicina, della ricerca scientifica, della politica e delle istituzioni: di seguito diamo un elenco di alcune di tali aziende e agenti. Con un’avvertenza. La nostra ricerca sulla presenza dei sionisti in Italia è ancora limitata, per due motivi principali: il primo è che spesso fondi di investimento, banche, speculatori e affaristi sionisti si celano grazie alla copertura dei gruppi imperialisti USA dietro società formalmente statunitensi oppure con proprie sedi in paradisi fiscali; il secondo è che il livello di infiltrazione dei sionisti è trasversale a diversi settori della società e combinato in varie forme, alcune anche occulte (azione del Mossad e gruppi paramilitari israeliani, società di comodo, uomini di fiducia a libro paga dei gruppi imperialisti sionisti a vari livelli inseriti nelle istituzioni, ecc.). La ricerca che abbiamo avviato è quindi un lavoro che consideriamo non concluso e in evoluzione, a cui chiamiamo ognuno dei nostri lettori a contribuire.
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Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere individuati e messi sotto controllo dalle Forze dell’Ordine borghesi, una via consiste nell’usare TOR [vedere https://www.nuovopci.it/contatti/infocont.html], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica del Partito [vedere https://www.nuovopci.it/contatti/infocont.html].