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Avviso ai naviganti n. 23

Risposta a lettori indignati
12.08.2013

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Avviso ai naviganti 25

23 agosto 2013


Ancora l’Iribus c’è! ... Ma c’è o non c’è?

 
I compagni del CRO hanno letto l’Avviso ai Naviganti 24 - Vincere la battaglia per la riapertura dell’Irisbus! di tre giorni fa e sulla Pagina Facebook del CRO - https://www.facebook.com/resistenza.operaia hanno scritto il loro commento

Analisi, a dir poco, fantasiosa, per quanto riguarda la Irisbus. Per non parlare della proposta. La realtà non si modifica manipolando i fatti ... per questo invitiamo il Nuovo Pci ad un confronto pubblico.

E vada per il pubblico confronto ... è proprio quello che occorre! Il silenzio è dei cimiteri e noi siamo ben vivi e vogliamo vivere. L’impresa di riaprire l’Irisbus o diventa impresa di tanti che ci si mettono di buzzo buono o non riesce proprio. Quindi confronto pubblico, molto pubblico: su cosa fare e cosa non fare, su cosa è possibile e cosa è fantasia malata o imbroglio. Mettere in piazza tutto. I padroni hanno molto da nascondere, cose innominabili! Noi no. Via i segreti commerciali e militari e industriali, gli “affari riservati” del Viminale, del Vaticano, del Quirinale, del Pentagono, della Nato, della CIA e della NSA! Con questi la democrazia è una farsa: il soldato Manning infatti si è beccato 35 anni di galera mentre i generali e governanti autori dei delitti che lui ha rivelato, comandano alla U.S. Naval Air Station di Sigonella e al Quartier Generale NATO di Napoli, sono liberi e ricchi e le pensioni d’oro non si toccano ma si alza l’età della pensione e si riducono le prestazioni e i servizi sociali. Confronto pubblico su tutto ci vuole, senza non c’è democrazia. Solo la vita privata è privata, le cose sociali hanno da essere pubbliche e il lavoro oggi è cosa sociale o non esiste proprio!

 

Dunque la fantasia. La fantasia se serve a vedere la realtà che non si vede con gli occhi e porta a ricostruire il retroterra di quello che poi si vede o già si vede con gli occhi, è utile, anzi necessaria! Neanche gli atomi si vedono, ma l’industria chimica è nata e vive grazie alla teoria atomica, senza teoria atomica non ci sarebbero le materie plastiche e i prodotti di sintesi! Se porta a immaginare un mondo fatto di cose che si dovrebbero vedere ma proprio non si vedono neanche a cercarle, allora la fantasia è roba da pazzi o da imbroglioni. I cento operai Irisbus che sono venuti all’assemblea del 6 aprile a Grottaminarda c’erano o li abbiamo visti solo noi, ce li siamo immaginati noi? Eppure prima non si vedevano. Se il 6 aprile c’erano, allora quando dicevamo “la brace cova sotto la cenere”, lavoravamo di fantasia perché la brace non si vedeva, ma era una buona fantasia, realista! Senza fantasia, senza sognare, si vede solo quello che è già grande e sta morendo, lo strapotere dei ricchi e del clero, la fabbrica chiusa e i lavoratori in miseria e precari, ognuno ad arrangiarsi come meglio sa. Lenin citava il sogni di Pisariev (Che fare? 1902) e vedeva la Rivoluzione d’Ottobre che qualche anno dopo sconvolse regni e imperi, mise in fuga nobili, capitalisti e vescovi e diede speranza e impresse uno slancio enorme alle classi sfruttate e ai popoli oppressi di tutto il mondo, li fece sognare e combattere, tanto che ancora oggi restano quei pochi diritti che le autorità della Repubblica Pontificia e i Marchionne non sono ancora riusciti a toglierci ... ma ci riusciranno se andremo dietro agli sfiduciati, ai lazzaroni e ai disfattisti eredi di quelli che nel 1902  dicevano: “Lenin sogna a occhi aperti, è matto, vede cose mai viste!”.

Certo, anche se i cento operai Irisbus il 6 aprile a Grottaminarda c’erano, oggi “non ci sono”: nel senso che non ne abbiamo raccolto e organizzato nessuno, ... salvo quelli che c’erano ad Avellino il 9 luglio o a Flumeri il 7 agosto. Ma quali iniziative abbiamo fatto per raccoglierli e infiammare anche solo i più generosi e svegli?

L’analisi quindi deve essere fantasiosa ma attraverso cose che non si vedono condurre a cose che si vedono, o attraverso cose che ancora non esistono indicare cose che possiamo far esistere. E veniamo quindi alle proposte.

Certamente sono proposte fantasiose quelle che avanziamo, cose che ancora non ci sono, cose che né il governo Letta-Napolitano-Berlusconi né Marchionne stanno facendo. Ma noi e voi siamo in grado di farle?

Pensiamo a una casa. Oggi non c’è. Ma qualcuno dice: “Il terreno eccolo. I mattoni, il cemento e il resto sappiamo dove trovarli. Se ci mettiamo a costruirla, l’avremo!”. I lazzaroni e i sognatori da strapazzo dicono: “Ma quando mai si è vista una casa in quel terreno! Questi sono pazzi!”. E i padroni che ci fanno pagare affitti e mutui da strozzini, dicono che quello che c’è sono le case loro: pagare, pagare zitti e buoni! Le persone serie dicono: “Spiegateci dove dite che c’è quello che ci occorre per costruirla! Diteci perché pensate che quel terreno è adatto!”. Ottimo! Questo è il pubblico dibattito, il confronto pubblico che vogliamo. Se abbiamo detto cose sbagliate, le correggeremo se ce le mostrate.

Le amministrazioni comunali oggi si occupano di America’s cup e di lustrare il terreno per la NATO, il vescovo e i ricchi. Sicuri che non possiamo costringerle a rimettere in sesto case, scuole, strade e ospedali, a fare trasporti ecologici, sicuri, numerosi, belli e gratuiti? Avevamo costretto il governo DC a fare il sevizio sanitario nazionale, la scuola gratuita per tutti e l’equo canone! Certo, ce li siamo lasciati fregare, ma noi non siamo capaci di imparare dalle lezioni e farci più furbi? I nostri nonni non avevano né servizio sanitario né scuole gratuite, ma i nostri padri erano andati più avanti di loro. Noi non siamo più capaci di niente, solo di perdere?

E i comitati operai che oggi si occupano soprattutto di elaborare rivendicazioni, di presentare belle richieste a governi che hanno il compito di togliere alle masse popolari e saccheggiare il paese per soddisfare finanzieri, speculatori e banchieri, sicuro che non sono capaci di rendere il paese ingovernabile fino a imporre un loro governo d’emergenza?

Sognare che il governo Letta-Napolitano-Berlusconi ci diano lavoro sicuro e una vita serena, che riaprano l’Irisbus che a Marchionne andava bene chiudere e va ancora bene così, è fantasia malata, cattiva fantasia. Il Governo di Blocco Popolare (GBP) certo non esiste ancora, possiamo solo immaginarlo con la fantasia. Ma è o no nell’interesse di milioni di operai a spasso come quelli dell’Irisbus o sulla via per andarci? È necessario il GBP o possiamo accontentarci di quello che ci passano il Vaticano, Berlusconi, l’UE e il Fondo Monetario (la borghesia americana, la Comunità dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti)? Cosa dobbiamo fare per arrivare a costituire il GBP? È possibile ognuno dei primi passi che occorre fare oggi, subito, ora? Su questo e altro ci vuole il confronto pubblico!

Noi abbiamo detto la nostra, oggi e tre giorni fa. Ai compagni del CRO, a tutti gli altri di dire pubblicamente la loro. Noi ci impegniamo a far circolare le loro analisi e le loro posizioni e proposte come facciamo circolare le nostre: a decine di migliaia di onesti lavoratori, che hanno bisogno di capire, di organizzarsi e quando sono convinti sanno anche fare! Sognano, vedono quello che gli va bene e che faranno quando ancora non l’hanno fatto e poi si mettono a farlo e lo fanno, finché vedono quello che oggi non si vede ancora, perché ancora non c’è anche se è possibile farlo.

Vincere la battaglia per la riapertura dell’Irisbus secondo noi è possibile! Abbiamo anche spiegato perché è possibile. Certo bisogna darsi da fare, su tanti campi, su tutti i campi e terreni necessari, non solo dove ci comoda, dove siamo abituati, dove sappiamo già fare!

Quello che abbiamo travisato, mostratecelo! Lo correggeremo!

Noi siamo interessati a vincere le battaglie, non ci basta dare battaglia!

 

 

Rubrica - Dibattito Franco e Aperto 

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