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(n)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

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Avviso ai naviganti 59

Intervista a Edward Snowden

Darsi i mezzi della propria politica!
Valorizzare gli appigli che il corso delle cose offre!
Sfruttare le contraddizioni del campo nemico!

2.02.2016

Avviso ai naviganti 58

Lo studio e l’assimilazione del materialismo dialettico sono le armi decisive per il successo del Partito e per la vittoria degli operai e delle masse popolari sulla borghesia e sul clero!

21 gennaio 2016 - 95° anniversario della fondazione del primo Partito comunista italiano

Scaricate le istruzioni per utilizzare il sistema di criptazione PGP e TOR


Avviso ai naviganti 60

26 febbraio 2016

(Scaricate il testo in versione Open Office, PDF o Word )

Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere individuati e messi sotto controllo dalle Forze dell’Ordine borghese, una via consiste nell’usare TOR [vedere http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html ], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica del Partito [vedere http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html ].

Le istruzioni per l’uso di TOR e di PGP sono state recentemente aggiornate. Una versione più semplice delle precedenti è ora disponibile in http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html

In morte di Umberto Eco

Dotti imbecilli, vecchie comari, nani e ballerine

Il proletariato deve valutare ogni uomo dai risultati della sua attività

  

La morte il 19 scorso di Umberto Eco (1932-2016) ha messo in risalto un tratto caratteristico della sinistra borghese e della cultura predominante della nostra epoca (che è la cultura con cui la classe dominante cerca di distogliere le masse popolari dalla lotta di classe). Un tratto che avevamo già indicato in occasione della morte e della celebrazione di Pietro Ingrao (Avviso ai naviganti 56 - 30 settembre 2015).

Grandi uomini (e i portavoce della sinistra borghese ce ne propinano almeno uno al mese) avrebbero prosperato e operato nel nostro paese mentre noi con l’umanità intera andavamo a infilarci nella catastrofe di cui anche gli esponenti della sinistra borghese deplorano la gravità e da cui loro non vedono via d’uscita.

Quali sono i meriti per cui nei giorni scorsi hanno proposto Umberto Eco alla venerazione del pubblico e per cui Eco dovrebbe passare alla storia?

Eco ha parlato e scritto di tutto e di tutti con grande successo di mercato in Italia e negli altri paesi imperialisti, è stato un professore facondo e ben remunerato, ha scritto contemporaneamente sul Corriere della sera con nome proprio e con uno pseudonimo su il manifesto quando questo giornale si spacciava (che chi disapprova questo termine guardi ai risultati!) come portavoce dei promotori del rinnovamento del movimento comunista e ... cosa ha insegnato Eco ai suoi contemporanei? In cosa, con il genio che i portavoce della sinistra borghese gli attribuiscono, ha aiutato i suoi contemporanei a migliorare la propria esistenza e a capire se stessi e il corso delle cose in cui, che lo volessero o meno, erano comunque coinvolti?

Era Eco che se la faceva con tutti (il denaro non ha odore!) o è che il manifesto e Corriere della sera erano “la voce del padrone” in versioni destinate a pubblici diversi?

Che il manifesto si vanti di aver avuto come apprezzato collaboratore uno scrittore del Corriere, è una piccola cosa che anch’essa conferma il carattere interclassista dell’ispirazione del foglio, il ruolo anticomunista che ha avuto nella storia del nostro paese, il contributo che ha dato alla deriva e al declino del movimento comunista e all’esaurimento della prima ondata della rivoluzione proletaria che la Rivoluzione d’Ottobre e la costituzione dell’Unione Sovietica avevano sollevato in tutto il mondo.

 La devota Valentina Pisanty sopravanza tutti e su il manifesto (21 febbraio, pag. 2) ricorda con grande ammirazione che Eco “in un memorabile articolo del 1997” ha scritto: “Solo allora, alla fine, avrai la stravolgente rivelazione che tutti sono coglioni. A quel punto sarai pronto per l’incontro con la morte” e conclude scrivendo: “Il 19 febbraio Umberto Eco ha concluso la sua personale lotta contro la stupidità universale. Oggi tocca a noi continuare a vivere”. Non precisa Pisanty se Eco escludeva anche lei, sua amica, dall’universo dei coglioni e quindi lei si considera la superstite condannata vivere ancora nell’universo dei coglioni o se lei stessa si considera uno dei coglioni da cui solo Eco si distingueva!

Ben a ragione, riferendosi agli scritti degli equivalenti delle Valentina Pisanty e dei Valentino Parlato di oggi che negli anni successivi alla sconfitta della rivoluzione russa del 1905 sdottoravano, si contorcevano e piagnucolavano nelle riviste e nei giornali dell’opposizione russa, Lenin diceva che nei loro scritti la pornografia aveva sostituito la teoria.

 

Per far fronte al catastrofico corso delle cose che travolge il nostro paese e l’intera umanità, per instaurare finalmente il socialismo nei paesi imperialisti, abbiamo un grande bisogno di conoscere. Il comunismo è il sistema di relazioni sociali che gli uomini devono instaurare perché la società borghese ne è gravida, continuerà a contorcersi e dolersi finché non partorisce. Oggi l’umanità intera è asservita a un sistema di relazioni sociali ereditato dal passato, del tutto sorpassato e inadeguato alle sue attuali condizioni materiali e spirituali. Le sue forze produttive sono enormemente più potenti che nel passato e per farle funzionare a proprio vantaggio gli uomini devono gestirle in modo unitario: il funzionamento di ogni parte dipende dal funzionamento delle altre parti, sono diventate collettive. Invece la società borghese si basa sul modo di produzione capitalista, gestisce ancora le forze produttive come proprietà private di individui e di imprese. Il risultato è quello che viviamo. È analogo a quello che avremmo se l’attuale traffico stradale o l’attuale traffico aereo si svolgessero senza criteri e codici, come quando ci si spostava a piedi o a cavallo, ogni veicolo fosse costruito badando solo alla velocità che può raggiungere e il pilota di ogni veicolo dovesse solo o principalmente badare ad arrivare alla sua meta prima che gli riesce: chi ci mette più tempo degli altri è eliminato.

I sostenitori del sistema sociale capitalista che l’umanità ha costruito avanzando a tentoni negli ultimi dieci secoli a partire da condizioni pratiche ben diverse delle attuali, chiamano noi veterocomunisti. In realtà essi sono fautori della perpetuazione di un sistema ben più vecchio del movimento comunista. Questo è nato dalla lotta contro il sistema sociale capitalista che loro vogliono perpetuare. Il “traffico” è cresciuto in una misura che dieci secoli fa nessuno nemmeno immaginava, ma essi si ostinano a impedirne la regolazione. Essi hanno una concezione del mondo confacente con quel sistema primitivo (la concezione borghese del mondo) o addirittura più vecchia (la concezione clericale del mondo).

Instaurare il socialismo è un’impresa nuova per gli uomini ma del tutto possibile, oltre che necessaria. Ma gli uomini riescono a instaurarlo solo se si guidano con la scienza delle attività con cui essi hanno fatto e fanno la loro storia, la concezione comunista del mondo. Elaborare questa scienza e applicarla all’opera è il compito principale dell’umanità nella nostra epoca. Su questo si cimentano gli uomini di genio nella nostra epoca.

Come diceva Marx nell’ultima delle sue undici Tesi su Feuerbach (1845) parlando dei filosofi più ingegnosi: “I filosofi hanno soltanto dato diverse interpretazioni del mondo, ma invece si tratta di cambiarlo”.

La sinistra borghese incita a celebrare come “grandi uomini” individui che si sono dispersi in opere del tutto secondarie, quando non diversive o grettamente egoiste. La casa brucia e loro si sono dedicati alla musica o alla danza. Le masse popolari possono instaurare il socialismo. Instaurare il socialismo è possibile oltre che necessario, ma richiede energia e ingegno, arte e scienza: la borghesia e il clero fanno di tutto per impedire che le masse popolari vi accedano.

Instaurare il socialismo dipende da noi comunisti!

 

Rubrica - Dibattito Franco e Aperto 

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