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Leggi il Comunicato - Solidarietà con i compagni della Ronda proletaria antifascista e antirazzista di Massa!

 

Chiedo che l’articolo di Stefano Ghio e il mio commento siano messi nella pagine DFA del sito Internet del (n)PCI www.nuovopci.it.

Giuseppe Maj

 


 

Articolo di Stefano Ghio

Messaggio inviato a: IL PARTITO/PCd'I (m-l) Linea Rossa <pcdi@linearossage.it>

Data di invio 27 luglio 2009 5:33:03 PM

Distribuito da: Lista Linea Rossa linearossa@linearossage.it

 

Messaggio ricevuto alla mail nuovopci@yahoo.ca

 

COMITATI DI APPOGGIO A COSA?

“La Stampa” di lunedì 27 luglio da conto degli scontri, avvenuti alcune sere fa a Massa, fra le squadracce fasciste chiamate SSS - le ronde della locale Destra di Storace - e le ronde antifasciste dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo e dell’Associazione di Solidarietà Proletaria. All’interno del pezzo si definiscono i Carc come una organizzazione che in provincia ha due sedi: quella di Massa, marxista-leninista, e quella di Carrara, anarchica. A parte l’ovvia solidarietà che deve andare agli antifascisti arrestati - chissà perché poi solo due compagni - chi scrive pensa che i Carc, che si definiscono di ideologia m-l-m, non siano affatto, non diciamo maoisti, ma neppure m-l. Per essere maoista, tra le tante cose, una organizzazione deve essere composta di militanti che sono le avanguardie della classe operaia, che vivono in mezzo alle lotte di questa: in poche parole, i maoisti devono agire “nel fuoco della lotta di classe, in stretto legame con le masse”. Per contro, i Carc non solo non vivono ma neppure agiscono come maoisti - non per nulla nel loro Comitato centrale non c’è neppure un operaio - e si comportano anche da estranei al m-l, essendo organizzati in vera e propria setta in cui l’unica voce accettata è quella di Giuseppe Maj: prova ne sia la recente espulsione di alcuni dirigenti nazionali per non aver voluto abiurare le proprie idee; questa pratica è totalmente estranea al m-l che invece accetta il corretto metodo del centralismo democratico che è cosa ben diversa. Per inquadrare meglio che tipo di organizzazione siano i Carc, crediamo utile esporre per intero un pensiero del massimo dirigente del Partito del Lavoro di Albania, che così scriveva in un suo famoso libro: «In alcuni paesi il banditismo si è organizzato in vari gruppi. Questi gruppi hanno nomi che suonano “rivoluzionari”, “comunisti”, ecc. La borghesia lascia loro mano libera al fine di preparare la situazione e giustificare l’attuazione del golpe fascista. Al fine di screditare la rivoluzione ed il socialismo, tale attività banditesca viene propagandata come se fosse opera di “gruppi comunisti” che agiscono, a sentir loro, contro il regime borghese». [Enver Hoxha - “Imperialismo e rivoluzione” - casa editrice “8 Nentori” - Tirana (Albania) - 1979] Da quanto sopra esposto, appare chiara la funzione dei Carc, i quali sono estranei alle masse - Maj addirittura vive a Parigi - ma sono tutti ben conosciuti alle forze dell’ordine.

 Stefano Ghio - Torino

Torino, 27 luglio 2009


  

29 luglio 2009

Messaggio inviato da Giuseppe Maj a commento dell’articolo di Stefano Ghio

 

Io non conosco Stefano Ghio, ma da quello che ricavo dai suoi articoli suppongo che si dica e si senta e comunque voglia essere comunista. Quindi mi rivolgo a lui come se fosse un comunista. E gli pongo alcune domande: a lui di rispondere.

 

1. Perché ritiene utile al movimento comunista che lui spanda merda su organismi e persone che si dicono comuniste e che comunque presso il pubblico passano per comuniste, usando argomenti che non conosce o conosce solo superficialmente, senza preoccuparsi di accertarsi come stanno le cose? Da anni la borghesia e il clero martellano le masse con una assillante campagna di denigrazione di tutto quello che è stato, è o comunque sa di comunista. Per ogni errore che i comunisti hanno effettivamente fatto, oltre che ingigantirlo, la borghesia e il clero ne inventano mille. D’altra parte nel movimento comunista c’è effettivamente bisogno che si faccia un dibattito franco e aperto per creare una convinzione comune e giusta sulla via da seguire per la rinascita del movimento comunista. In questa situazione, ognuno che vuol essere comunista deve avanzare critiche motivate e serie, basate su fatti reali e argomenti seri. Altrimenti sabota il movimento comunista, perché ostacola un dibattito franco e aperto, sostituisce calunnie e merda alle critiche. Ghio è d’accordo che un comunista deve seguire questo criterio?

 

2. Perché allora Ghio non si è accertato, ad esempio tramite il sito dei CARC www.carc.it, che la sede dei CARC a Carrara è effettivamente anarchica? Avrebbe trovato che è una panzana della Stampa, che lui spande e avvalora.

 

3. Da dove Ghio ha ricavato che esiste un Comitato centrale dei CARC in cui non ci sarebbe neanche un operaio?

 

4. Da dove Ghio ha ricavato che i due dirigenti dei CARC, Lia Giafaglione e Valter Ferrarato, recentemente espulsi per gravi violazioni disciplinari sarebbero invece stati espulsi perché “non hanno voluto abiurare le proprie idee”? Quali erano le idee che “non hanno voluto abiurare”?

 

5. Enver Hoxha è morto molti anni fa e poco dopo la sua morte l’Albania ha cambiato colore. Dagli scritti e discorsi di Enver Hoxha non risulta che egli avesse il minimo dubbio su quello che la destra stava preparando nel suo paese e nel suo partito. In base a quale criterio Ghio reputa che invece i giudizi di Enver Hoxha sugli altri paesi e sul movimento comunista di altri paesi vadano presi per oro colato?

 

6. I CARC sono stati fondati nel 1994. In base a cosa Ghio è sicuro che Enver Hoxha nel suo libro del 1979 si riferisse anche ai CARC?

 

7. In base a cosa Ghio afferma che i CARC sono estranei alle masse? A suo parere, quali altri organismi comunisti oggi sono in Italia più interni alle masse dei CARC?

 

8. Come fa Ghio a sapere che le forze dell’ordine (polizia, carabinieri, ecc.) conoscono bene i CARC?

 

9. Ghio è al corrente della persecuzione giudiziaria e poliziesca (controlli, pedinamenti, perquisizioni, procedimenti giudiziari per associazione sovversiva, fermi, sequestri, prigionia, ecc.) che i CARC hanno affrontato lungo tutto il periodo della loro esistenza? Perché nonostante questo insinua che la borghesia lascia mano libera ai CARC e li usa come copertura o attori di “attività banditesche”? Perché chiama “antifascisti” i membri dei CARC a cui va la sua “ovvia solidarietà” (in cosa è consistita la sua ovvia solidarietà?) se fanno parte di un’organizzazione che svolgerebbe “attività banditesca”?

 

10. In base a quali informazioni Ghio sostiene che io, Maj, vivo a Parigi? E perché reputerebbe segno di estraneità alle masse il vivere a Parigi, dove, per citare casi illustri e ben noti, in altri tempi hanno vissuto Marx, Lenin, Ho Chi Minh e migliaia di altri comunisti?

 

Se Ghio darà risposte serie a queste dieci domande, ognuno potrà giudicare e credo che ci sarà di che riparlare. Ma se Ghio non desse risposte serie, Ghio andrebbe da ogni persona seria annoverato tra i calunniatori e denigratori del movimento comunista e trattato come tale.