Saluti del Segretario Generale (Ulisse) e del Comitato Centrale

(nuovo)Partito comunista italiano

Comitato Centrale

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22 luglio 2022

Dibattito “Sì alla guerra a Draghi! Cacciamolo adesso!” - Pisa

Contributo del CC del (n)PCI


Cari compagni,

a nome del (nuovo)Partito comunista italiano ringrazio la compagna Anna Baglioni, responsabile della sezione di Pisa del P.CARC, che ci ha invitato a questo dibattito.

Partecipare a iniziative come questa è per noi importante. Il P.CARC è nostro partito fratello perché, oltre a sostenere al meglio delle sue capacità come altri organismi comunisti e progressisti la resistenza delle masse popolari alle imposizioni della borghesia e del clero, condivide con noi l’obiettivo di creare le condizioni per la costituzione del Governo di Blocco Popolare, una tappa della rivoluzione che il (n)PCI promuove e che sfocerà nell’instaurazione del socialismo, prima fase della società comunista.

Instaurare il socialismo è possibile e necessario. Approfitto dell’occasione per esortare tutti i presenti a scuotersi di dosso la sfiducia prodotta dalla sconfitta che abbiamo subito nel secolo scorso nella lotta per instaurare il socialismo anche nei paesi imperialisti. La sconfitta è stata l’effetto di nostri errori e di nostri limiti. Studiando l’esperienza impariamo a superare i limiti e a non ripetere gli errori. Che instaurare il socialismo è necessario, la storia del secolo scorso e l’attuale corso delle cose lo confermano pienamente. Lo hanno confermato la storia della costruzione del socialismo in Unione Sovietica e della corrosione di questa dopo l’avvento al potere nel 1956 dei revisionisti moderni capeggiati da Kruscev, fino alla sua dissoluzione nel 1991 e l’epoca di nera e sfrenata reazione che ne è seguita. Lo ha confermato la storia dei paesi imperialisti con le grandi conquiste di civiltà e benessere strappate dalle masse popolari alla borghesia negli anni in cui nel mondo il movimento comunista cosciente e organizzato era forte e la loro sistematica eliminazione iniziata negli anni ’70 e ancora in corso. Lo confermano la guerra e la catastrofe ambientale che incombono sull’umanità a causa della sopravvivenza del sistema capitalista, entrato un secolo fa nella fase imperialista, caratterizzata dal predominio del capitale finanziario e speculativo sul capitale industriale.

In cosa consiste il socialismo? Le sue caratteristiche principali sono: 1. il potere politico è nelle mani degli organismi operai e popolari, cioè delle masse popolari organizzate; 2. l’apparato produttivo è un’istituzione pubblica che svolge attività pianificate per soddisfare i bisogni della popolazione e delle sue relazioni di solidarietà, collaborazione e scambio con altri paesi; 3. e principale tra le tre, tutte le risorse del paese sono dedicate ad accrescere la partecipazione della popolazione alle attività specificamente umane, dalle quali le classi dominanti hanno da sempre escluso la massa degli esseri umani e li escludono ancora oggi benché la produttività del lavoro sia cresciuta tanto che, se l’attività economica non fosse ancora dominata dai capitalisti, per produrre le condizioni materiali dell’esistenza basterebbe che l’intera popolazione dedicasse al lavoro una parte trascurabile del proprio tempo e della propria energia. Il socialismo è la fase della creazione di una umanità nuova, quale non è ancora mai esistita proprio perché la grande maggioranza degli esseri umani doveva dedicare tempo ed energie a produrre le condizioni materiali dell’esistenza e per di più i membri delle classi dominanti da sempre, come ancora oggi, si appropriavano di gran parte di quelle che i lavoratori producevano.

Noi comunisti (marxisti-leninisti-maoisti), promotori della rivoluzione con la quale le masse popolari instaureranno il socialismo, partecipiamo con tutte le nostre forze alle lotte e alle iniziative contro la guerra, per la cacciata di Draghi, per la tutela dell’ambiente e per un lavoro utile e dignitoso perché esse oggettivamente sono una scuola di comunismo, una pratica di autorganizzazione delle masse popolari.

Il governo Draghi coinvolge il nostro paese nella guerra con l’invio di truppe nei paesi confinanti con l’Ucraina già inglobati nella NATO e con l’invio di armi al governo ucraino e ai suoi mercenari che terrorizzano, massacrano, imprigionano e reprimono la popolazione ucraina che non accetta l’invadenza USA-NATO e il colpo di Stato del 2014 e in particolare le popolazioni russofone del Donbass che al colpo di Stato del 2014 si sono ribellate. Il governo Draghi è asservito, come gli altri governi europei, ai gruppi imperialisti USA che per far fonte alla loro decadenza economica e finanziaria cercano di estendere all’Ucraina, alla Bielorussia, alla Federazione Russa e oltre verso oriente la NATO: la loro rete di basi militari e di agenzie (palesi e occulte) di manipolazioni e manovre politiche, con cui da più di settant’anni occupano un vasto numero di paesi, tra cui anche l’Italia.

Le sofferenze prodotte dalla guerra e dal riarmo si aggiungono a quelle della pandemia e della seconda crisi generale del capitalismo generata dalla sovrapproduzione assoluta di capitale. I casi di smembramenti, privatizzazioni e delocalizzazioni di aziende sono esemplari del corso delle cose che questa comporta.

Molti sono e ancora più saranno gli organismi e gli individui che daranno il loro contributo per porre fine alla guerra e alle altre sofferenze prodotte dalla crisi generale del capitalismo. Noi comunisti sosteniamo tutte le forme di resistenza delle masse popolari, mobilitiamo e rafforziamo ogni suo protagonista e valorizziamo il contributo che dà. Grazie alle lezioni che abbiamo tirato dal bilancio dell’esperienza del secolo scorso, siamo in grado di illuminare la strada che le masse popolari devono percorrere per far fronte alla borghesia e al clero e avanzare. Non a caso oggi indichiamo e promuoviamo la creazione delle condizioni per costituire un governo d’emergenza delle masse popolari organizzate, la costituzione di organismi operai e popolari, il loro coordinamento locale e nazionale, fino a rendere impossibile ai vertici della Repubblica Pontificia di governare, fino a costringerli a cedere il governo a persone che godono della fiducia delle masse popolari organizzate. Ridotti all’impotenza essi lo cederanno sicuri di risolvere la situazione e riprenderlo, come hanno fatto già in molti casi: dai più gloriosi come dal 1944 al 1947 grazie alla Resistenza, ai più miseri come dal 2018 al 2021 con i governi Conte 1 e Conte 2. Ma forti dell’esperienza e guidati dalla concezione comunista del mondo noi comunisti condurremo le masse popolari organizzate a far fronte ai tentativi di rivincita e alle aggressioni della classe dominante e rafforzare il loro potere fino a instaurare il socialismo.

Avanti quindi, compagni! Assimilate le lezioni dell’esperienza del passato e usatela, che i più generosi di voi si arruolino nel Partito, il (n)PCI è a fianco di ogni operaio, proletario, studente, disoccupato e immigrato che lotta.

La situazione è eccellente: possiamo vincere e vinceremo!

il compagno Ulisse, segretario generale del Comitato Centrale del (nuovo)PCI