Saluti del Segretario Generale (Ulisse) e del Comitato Centrale

(nuovo)Partito comunista italiano

Comitato Centrale

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1° luglio 2022

Presentazione del Manuale di Autodifesa Legale - Festa della Riscossa Popolare Campania


Saluto del CC del (n)PCI


Cari compagni,

a nome del (nuovo)Partito comunista italiano ringrazio la compagna Laura Baiano Responsabile Lavoro Giovani della Federazione Campania del Partito dei CARC che ci ha invitato a questa presentazione del Manuale di Autodifesa Legale. Contribuire alle iniziative del Partito dei CARC fa parte della nostra opera. Il Partito dei CARC è per noi un partito fratello: anch’esso lavora a creare le condizioni necessarie alla costituzione del Governo di Blocco Popolare (GBP) che è un passaggio indispensabile della rivoluzione che sfocerà nell’instaurazione del socialismo, fase iniziale del comunismo. La nostra lotta mira a fare dell’Italia un nuovo paese socialista: essa fa parte della lotta internazionale per porre fine al modo di produzione capitalista e al sistema imperialista mondiale, che è la fase terminale della società borghese.

In cosa consiste il socialismo che noi vogliamo instaurare? Tre sono i suoi aspetti principali: 1. gli organismi operai e popolari, cioè le masse popolari organizzate, hanno la direzione politica del paese; 2. l’apparato produttivo è un’istituzione pubblica che svolge attività pianificate per soddisfare i bisogni della popolazione italiana e delle sue relazioni di solidarietà, collaborazione e scambio con altri paesi; 3. tutte le risorse del paese sono dedicate ad accrescere la partecipazione della popolazione alle attività specificamente umane (in particolare a. la conoscenza del mondo e il suo uso nell’azione che trasforma il mondo e l’uomo stesso e b. l’elaborazione di regole e criteri di condotta e di comportamenti che formano la società e gli individui). Le classi dominanti hanno da sempre escluso la massa degli esseri umani da queste attività e l’accesso ad esse è l’aspetto principale dell’emancipazione delle masse popolari dallo stato di sottomissione e arretratezza intellettuale e morale in cui anche la borghesia imperialista e il suo clero le relegano.

La borghesia imperialista ha un “tallone d’Achille”, un punto debole da cui non può liberarsi: per governare il paese ha bisogno che un’ampia parte delle masse popolari la sostengano o almeno siano rassegnate al suo dominio. Essa quindi manipola le menti e i cuori delle masse popolari e reprime quelli che minano la loro rassegnazione e promuovono efficacemente la loro ribellione. La borghesia imperialista ha sviluppato un articolato sistema di manipolazione delle menti e dei cuori, di costumi che distraggono e distolgono dalla lotta di classe: il sistema di controrivoluzione preventiva. Ma il corso delle cose che essa impone è catastrofico e il suo sistema di manipolazione e diversione non basta. Neanche la repressione selettiva contro i comunisti e coloro che si ribellano all’attuale corso delle cose impedisce la mobilitazione delle masse popolari. Inutilmente la borghesia estende la repressione e la repressione genera ribellione.

Compagni, la repressione è inevitabile; che la borghesia ci reprima è segno che la nostra opera è efficace: chi vuol cambiare le cose non può prescindere da questo.

La solidarietà con studenti, operai e altri elementi delle masse popolari bersagli della repressione è un aspetto della lotta di classe. È quindi anche un ambito di organizzazione per noi comunisti che si combina con la lotta e la resistenza alla repressione. Non a caso resistere alla repressione (ossia non cedere al nemico), mobilitare le masse popolari contro le attività repressive legalizzate e no della borghesia, mobilitarle a essere solidali con i loro esponenti bersaglio della repressione e con i rivoluzionari prigionieri sono tre aspetti del Piano di Lavoro indicato nel nostro Manifesto Programma.

Bisogna essere contro la repressione, non temerla, combatterla e rovesciarla contro il nemico: fare di ogni operazione repressiva un’occasione di mobilitazione e organizzazione. Quando il nemico attacca, se l’organizzazione resiste e contrattacca facendo un’ampia campagna di denuncia e mobilitazione, non solo limita lo sbandamento nelle sue file, ma aggrega nuove forze e diventa un punto di riferimento per quanti sono contro lo stato presente delle cose: per questo bisogna combattere e non lamentarsi!

Approfitto dell’occasione per richiamare l’attenzione di ognuno di voi su due aspetti della lotta contro la repressione nel quadro della lotta nazionale.

1. Il programma del governo Draghi è completare l’eliminazione delle conquiste di civiltà e benessere che le masse popolari hanno strappato alla borghesia quando il movimento comunista era forte nel mondo. I capitalisti hanno bisogno di eliminare quello che resta di quelle conquiste e di distruggere con delocalizzazioni e altre misure il sistema produttivo del nostro paese che di quelle conquiste porta le tracce. I casi dell’ex GKN di Campi Bisenzio (FI) e della Whirlpool sono esemplari. I capitalisti hanno bisogno di deformare il sistema dell’istruzione pubblica e impedire che esso insegni a ragionare. I capitalisti hanno bisogno di ridurre e privatizzare il sistema sanitario pubblico, farne un campo per l’investimento di capitale e per fare profitti. Un corso analogo vale per gli altri servizi pubblici. Da qui discende la moltiplicazione degli interventi repressivi contro gli studenti, i lavoratori e, in generale, contro le masse popolari: gli arresti con cui la Questura di Torino ha risposto alla mobilitazione studentesca dello scorso febbraio diretta contro l’alternanza scuola-lavoro sono esemplari della violenza di classe esercitata dalla borghesia nella fase terminale della società imperialista. Lo stesso vale per la compressione dei diritti democratici applicata tramite il Green Pass nell’ambito della pandemia da Covid-19, per la diffusione della propaganda guerrafondaia a favore della NATO, delle bande di mercenari scimmiottatori del nazismo e di governi fantoccio come quello di Zelenski in Ucraina. Bisogna contrastare con ogni mezzo questo corso delle cose e trarre da ogni atto repressivo lo spunto per allargare ed elevare la mobilitazione delle masse popolari contro lo Stato borghese, fino a farla confluire nel fiume della rivoluzione socialista.

2. Ogni espressione di solidarietà è un’arma. Rafforza non solo chi la riceve, ma anche chi la esprime perché dà un’espressione concreta al suo ruolo nella lotta di classe e rafforza tutti noi perché ogni membro delle masse popolari constata che non è e non sarà da solo contro il nemico. Ogni espressione di solidarietà indebolisce gli oppressori, perché spunta una loro arma, mostra la debolezza del loro potere e alimenta quel sano odio di classe tra le masse popolari diretto contro la borghesia.

Questo è il messaggio che il CC mi ha incaricato di portarvi confidando che alcuni di voi, i più generosi, coscienti e decisi a dare un senso alla propria vita, lo accoglieranno. Avanti quindi, compagni! Il (n)PCI è a fianco di ogni studente, operaio, proletario, disoccupato e immigrato che lotta. La situazione è eccellente: possiamo vincere e vinceremo!

il compagno Ulisse, segretario generale del Comitato Centrale del (nuovo)PCI