Presentazione

Rapporti Sociali 1 - febbraio 1988  (versione Open Office / versione MSWord )

 

Il numero 1 di Rapporti Sociali compare a circa due anni di distanza dall’uscita del numero 0, meglio noto come Don Chisciotte.

Vicissitudini varie hanno impedito che questo numero comparisse prima. Superate queste, siamo ora in grado di riprendere, questa volta speriamo con regolarità, la pubblicazione con lo stesso intendimento enunciato nella Presentazione del numero 0 che non a caso riproduciamo, in quanto è il “manifesto” della redazione della rivista e con lo stesso Progetto di ricerca già pubblicato nel numero 0 e anch’esso qui riprodotto.

È sulla base di quanto detto in questi due testi che manteniamo l’appello a collaborare alla rivista: con contributi, conducendo direttamente la ricerca su alcuni degli argomenti del progetto, con suggerimenti e critiche, collaborando a far conoscere la rivista a tutti quanti sono interessati ad essa.

 

I nostri referenti sono quanti lottano per aprire una strada alla rivoluzione socialista nel nostro paese e negli altri paesi imperialisti, traendo insegnamento dall’esperienza accumulata dal movimento operaio e comunista italiano e internazionale, applicando creativamente il marxismo-leninismo alla nostra situazione. Sono quanti mantengono fede al rifiuto di ieri e quanti rifiutano oggi di lasciarsi instradare sulle vie la cui inutilità, ai fini del rivoluzionamento della società attuale, è già stata ripetutamente e definitivamente dimostrata dalla pratica nel corso di più di ottanta anni di lotte e di sconvolgimenti e che quindi vengono riproposte, ingenuamente da alcuni e truffaldinamente da altri, solo a conservazione dell’ordine esistente.

 

Il nostro obiettivo è conoscere le tendenze reali del movimento della società e delle sue parti non per propagandare e diffondere questa conoscenza perché ci siano più persone che la pensano come noi. Un’impresa di questo genere, oltre che estranea a noi nelle sue finalità, sarebbe anche un’impresa disperata data la sproporzione tra i nostri mezzi e quelli della classe dominante.

Intendiamo questa rivista non come un organo di indottrinamento, ma come uno strumento attraverso cui coloro che vi partecipano (redattori, collaboratori, lettori non occasionali) formano e sviluppano la loro conoscenza del reale e con ciò rendono più efficace la loro attività per la sua trasformazione.

I comunisti cercano di conoscere per decidere le loro azioni, la loro linea di intervento e di condotta, per intervenire efficacemente e con un ruolo d’avanguardia, per condurre efficacemente la lotta del proletariato e delle masse popolari per il comunismo. È il successo nella lotta pratica che farà diventare patrimonio di massa la concezione comunista della società e non viceversa.

 

In questo numero presentiamo due scritti relativi al nostro Progetto di ricerca.

Il primo, Rapporto di valore, corrisponde ai punti 1.1, 1.2, 1.3 del nostro Progetto di ricerca. Esso è un’introduzione allo studio di Il Capitale - testo base tutt’oggi per chiunque voglia conoscere il movimento della nostra società. Contemporaneamente batte il ferro sulla distinzione (non a caso ignorata dalla cultura predominante, che è quella della classe dominante) tra contenuto del processo produttivo (cosa si produce, modalità operative, mezzi di produzione) e rapporti di produzione: perché sono questi che oggi chiedono di essere rivoluzionati ed è solo dalla rivoluzione di questi che può prendere il via anche una trasformazione effettiva della tendenza di sviluppo del primo (il contenuto). In mancanza di questo rivoluzionamento, le chiacchiere sulla trasformazione del primo restano, appunto, chiacchiere e per  di più campate in aria, arbitrarie, idealistiche e moralistiche: non a caso sono il terreno preferito dalla cultura borghese di sinistra cui esponente più puro a oggi, da noi, il gruppo di Il Manifesto).

Il secondo, Crack di Borsa e capitale finanziario, fa parte del punto 9 del nostro Progetto di ricerca, dello studio del nostro tempo in senso stretto. La affermazione di A. Labriola posta come una delle idee guide illustra adeguatamente lo scopo dello scritto e l’intendimento con cui a stato steso. Ogni volta che si esplora un campo nuovo, vi sono sempre ampi margini di errore: il provare, tentare e ritentare fanno parte del formarsi di una conoscenza. Tanto più oggi quando il mascheramento dei fatti reali (a tutela del presente stato di cose) ha proceduto di pari passo con l’affinamento e la diffusione degli strumenti di informazione e di apprendimento: più lo strumento è efficace e diffuso, più la sua efficacia pratica deve essere neutralizzata dalla vacuità della materia su cui viene esercitato. Conoscere il presente è una lotta contro tutto ciò. Abbiamo fatto tutti gli sforzi di cui siamo capaci e usato tutti i mezzi di cui disponiamo per andare a vedere il movimento reale: se nonostante questo qualche colpo è andato storto, la nostra ambizione è di scoprirlo.

Ci auguriamo che il nostro lavoro ne susciti altri e che concorra con essi al successo della causa comune!

La redazione