Presentazione

Rapporti Sociali n. 14-15,  inverno - primavera 1994 (versione Open Office / versione MSWord )

 

Questo numero di Rapporti Sociali esce a un anno di distanza dal precedente (il n. 12/13) e dal Convegno di Viareggio (21-22 novembre 1993) di cui nel frattempo sono stati pubblicati gli atti: La resistenza delle masse popolari al procedere della crisi del sistema capitalista e l’azione delle forze soggettive della rivoluzione socialista.

Al Convegno abbiamo elaborato l’analisi della tendenza e indicato i compiti delle forze soggettive della rivoluzione socialista (FSRS) in questa fase.

Nell’anno che è trascorso gli avvenimenti hanno pienamente confermato la nostra analisi della tendenza: la crisi del sistema capitalista è proceduta nella forma concreta di sconvolgimento, in ogni paese e a livello internazionale, delle strutture economiche e politiche in cui esso concretamente esiste; nelle mille forme e nei mille episodi di cui si compone l’attività delle masse popolari la resistenza al procedere della crisi è diventata ancora più forte e più evidente, esprimendosi sia in forme di mobilitazione rivoluzionaria sia in forme di mobilitazione reazionaria.

In ogni paese e a livello internazionale si sta formando una divaricazione sempre più netta degli interessi tra due campi, mentre lo schieramento dei fronti nella lotta politica segue in modo confuso ed è decisamente più arretrato. Nel nostro paese la crisi delle concezioni e delle istituzioni politiche procede in modo particolarmente acuto.

La trasformazione delle FSRS è anch’essa proseguita, ma in modo diverso da quello che noi credevamo e proponevamo. Noi pensavamo che l’intesa aperta e il lavoro comune consapevolmente assunti e organizzati avrebbero caratterizzato il processo della trasformazione delle FSRS. In realtà è avvenuto che alcuni compagni hanno seguito questa strada e hanno organizzato un bilancio comune dell’esperienza che vengono compiendo (costituzione in organismo politico, inchiesta, individuazione delle tendenze, appoggio alla tendenza positiva); la maggior parte dei compagni e degli organismi sono invece sospinti alla trasformazione e al legame con la resistenza delle masse popolari al procedere della crisi, dalla realtà che li circonda, seguono la spinta più o meno riluttanti, con maggior o minor sistematicità, continuano a disperdere una certa percentuale delle loro energie e risorse in sforzi inutili (come cercare di far pensare alle masse quello che pensano loro) e in attività diversive (come andar dietro alle scadenze, fare atti di presenza): insomma subiscono la trasformazione anziché condurla con coscienza e con slancio, promuoverla e organizzarla.

Le cose procedono così, ci piaccia o meno. Dobbiamo prenderne atto e valorizzare al massimo questo processo reale. Per questo motivo il nostro lavoro si suddivide necessariamente su due piani che si uniranno solo più avanti e che nel loro assieme costituiscono la nostra pratica attuale:

- il lavoro direttamente rivolto alle masse popolari in generale: inchiesta, individuazione delle tendenze ossia individuazione della sinistra (le avanguardie di lotta), del centro e della destra, appoggio alla tendenza positiva per farla prevalere, organizzazione della sinistra perché unisca a sé il centro e isoli la destra;

- il lavoro rivolto alle altre forze soggettive della rivoluzione socialista per promuoverne la trasformazione e fare in modo che esse assumano un ruolo attivo, cosciente e sistematico.

Anche quest’ultimo in definitiva è un lavoro rivolto alle masse popolari, sia perché le FSRS a loro volta sono tali in termini politicamente rilevanti solo se si uniscono alle masse popolari, sia perché le FSRS (anche quelle che ancora pensano di essere frutto di se stesse, di esprimere nelle loro azioni se stesse) sono solo una delle forme, qualitativamente tra loro distinte, in cui esistono le masse popolari, ne sono una componente. Anche le FSRS sono in definitiva un frutto e un aspetto della materia sociale, così come il pensiero è un aspetto della materia, ma sono appunto una forma specifica con caratteri suoi propri di cui dobbiamo tener conto nel nostro lavoro. La differenza qualitativa più rilevante sta in ciò: nel lavoro per la trasformazione delle FSRS l’aspetto principale è la coscienza, la propaganda, la lotta sulla concezione  del mondo, sull’analisi, sulla linea, sul metodo perché le FSRS sono tali per queste caratteristiche; al contrario nel lavoro rivolto alle masse popolari l’aspetto principale è il movimento pratico, mentre la coscienza (la propaganda, la lotta sulla concezione del mondo, sull’analisi, ecc.) è solo un aspetto derivato (di supporto, conseguente, effetto).

I testi che compongono questo numero di Rapporti Sociali sono risultato del lavoro di inchiesta e bilancio dell’esperienza compiuto in quest’anno dalle FSRS che hanno lavorato come indicato nel Convegno di Viareggio (Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo - CARC), anche se non esauriscono né i risultati dell’inchiesta né le riflessioni compiute attorno a essa. La loro disorganicità rispecchia i limiti che nel nostro lavoro non abbiamo ancora superato. La genericità di alcune analisi (la mancanza evidente di riferimenti precisi, di esempi, della "casistica" delle tendenze indicate, di dimostrazioni, del particolare che rafforza e conferma il generale) rispecchia anch’essa un limite che non abbiamo ancora superato e che contiamo di superare anche grazie alla crescita della collaborazione tra le FSRS e dei nostri lettori.

 

 

**** Manchette 1

 

Forze soggettive della rivoluzione socialista

 

Con questa espressione indichiamo i singoli e gli organismi che pongono come obiettivo consapevole delle loro attività l’instaurazione del socialismo. Nell’analisi del movimento politico del nostro paese esse vanno distinte sia dai comunisti, sia dalle avanguardie di lotta (sinistra delle masse). Queste categorie sono sviluppate in questo numero di Rapporti Sociali, pag. 37.

 

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**** Manchette 2

 

Masse popolari

 

Con questa espressione indichiamo tutte le classi della popolazione del nostro paese che nell’ambito della resistenza, difensiva e offensiva, al procedere della crisi dell’attuale formazione economico-sociale, la classe operaia può unire sotto la propria direzione contro la borghesia imperialista.

Oltre al proletariato (i lavoratori il cui reddito proviene dalla vendita della propria forza-lavoro), fanno parte delle masse popolari anche:

- i lavoratori autonomi (coltivatori diretti, camionisti-proprietari, negozianti e benzinai, venditori ambulanti, ecc.),

- i proprietari di piccole aziende individuali e familiari il cui reddito proviene per la maggior parte dal proprio lavoro e solo in parte minore dallo sfruttamento del lavoro altrui,

- i piccoli professionisti,

- soci-lavoranti di cooperative di produzione,

- pensionati e familiari dei gruppi già indicati non inseriti a loro volta in attività produttive (casalinghe, studenti, ecc.),

-piccoli risparmiatori e piccoli proprietari immobiliari le cui condizioni di vita sono affini a quel le dei lavoratori e le cui proprietà sono frutto recente di redditi da lavoro o che percepiscono rendite e affitti per effetto del decadimento dell’importanza economica della loro proprietà,

- lavoratori dipendenti che nelle unità produttive svolgono ruoli di quadri di livello inferiore e quindi partecipano in parte anche ai ruoli propri del capitalista.

 

Per maggiori dettagli, vedasi Rapporti Sociali, n.12/ 13, p. 38.

 

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