Questione di Stalin o questione della costruzione del socialismo in Unione Sovietica

Rapporti Sociali n. 14-15,  inverno - primavera 1994 (versione Open Office / versione MSWord )

 

La “questione di Stalin” è la versione soggettivista della questione della costruzione del socialismo in Unione Sovietica. Da Kruscev ai nostri giorni tutti quelli che hanno denigrato Stalin hanno in realtà denigrato l’esperienza della costruzione del socialismo in URSS.

Chi può davvero ritenere che la storia dell’URSS negli anni ’20, ’30 e ’40 sia stata decisa da Stalin, che le cause della linea politica seguita in quel periodo sia da cercarsi nella personalità di Stalin? Solo dei soggettivisti, degli individui che ritengono che la storia della società umana sia fatta dai “grandi personaggi”, dai “geni”.

Chi ha interesse a trasformare il bilancio dell’esperienza della costruzione del socialismo in URSS nella “questione di Stalin”? Chi vuole imbrogliare i comunisti. È più facile giocare su Stalin, inventare storie su Stalin, impantanare gente in questioni senza capo né coda su Stalin, che denigrare direttamente la costruzione del socialismo in URSS, ciò che è stata per i popoli sovietici e per i popoli del resto del mondo.

Dobbiamo rifiutare di discutere della questione di Stalin, della sua personalità, ecc. Dobbiamo al contrario promuovere il bilancio dell’esperienza della costruzione del socialismo in URSS, della lotta di classe condotta dopo la Rivoluzione d’Ottobre fino al XX Congresso del PCUS nel 1956.