LETTERA APERTA ALLE OPERAIE DELLA SIN
(Società Ittica Nazionale di Pietrasanta - Lucca)

Rapporti Sociali n. 16 (inverno 1994-1995) - (versione Open Office / (versione Word)

Da un mese e mezzo ci siamo costituiti in Comitato di sostegno alla vostra lotta. Siamo lavoratori e lavoratrici impegnati ad appoggiare ogni forma di resistenza della classe operaia e delle masse popolari di fronte alla crisi economica, politica e culturale. In queste settimane abbiamo promosso alcune iniziative che riteniamo utili per la vostra causa (il mantenimento del posto di lavoro):

- la diffusione di un volantino tra i lavoratori, i commercianti, gli artigiani;

- la trasmissione a Radio Popolare di Milano;

- l’intervento al convegno di Rifondazione Comunista sul lavoro a Pietrasanta;

- l’affissione di una locandina nei negozi e negli uffici;

- la partecipazione e la distribuzione di un volantino all’iniziativa pubblica contro la chiusura della Croce Verde.

Venerdì 15 aprile alle ore 21 nel Chiostro di S. Agostino a Pietrasanta verrà proiettato il documentario “Crotone-Italia” sulla lotta degli operai Enichem e della popolazione di Crotone.

Fino ad ora questo è quanto siamo stati capaci di fare. Poco? Tanto? Sicuramente potevamo fare di più e meglio.

Se ci consentite, intendiamo fare alcune riflessioni.

Sarebbe utile domandarsi: “Per quale motivo questa partita non si è chiusa un anno fa?”. Noi siamo convinti che è dipeso dalla lotta che avete condotto proprio un anno fa, con la straordinaria occupazione dei 67 giorni!

Avete costretto tutti (Wax, gli enti locali, le forze politiche, i sindacati) a fare i conti con voi, come si suol dire li avete “presi per il collo” e siete riuscite cosi ad andare avanti per un anno.

Nonostante le iniziative, pur importanti, prodotte da voi in questi mesi (da quando si è riproposta drammaticamente la perdita del lavoro) non siete riuscite a prendere “lor signori” per il collo, ma sono loro che vi portano per i fondelli dal 1° febbraio. Continuano a parlarvi di cassa integrazione, di cooperativa, di progetto pesca. Cosa è questo progetto pesca? Ne avete chiesto spiegazione ai sindaci e ai sindacalisti e, fino ad ora, non hanno saputo rispondervi! Chi lo tiene nel cassetto, perché non lo rende pubblico? Quali sono i lavoratori interessati? Come c’entrano le operaie SIN? Crediamo che il loro obiettivo sia di stancarvi e di sfiduciarvi, di costringervi alla resa, ad accettare le loro condizioni.

Questo non è giusto! È invece utile capire le forme di lotta per costringere chi ha il potere di decidere a fare i conti con voi, a non decidere sulla vostra testa.

Una cosa è chiara: voi non avete il potere, il potere di decidere sulla cassa integrazione, sul progetto pesca (ammesso che sia anche per voi), altrimenti perché vi trovereste in questa situazione? Non l’avete di certo decisa voi la possibilità di trovarvi in mezzo alla strada dopo il 18 aprile.

Nonostante che in questa società sia la classe operaia a produrre la ricchezza, non detiene il potere, non è proprietaria delle forze produttive (mezzi di produzione, materie prime, infrastrutture, ecc.).

Se attualmente questa e la realtà, dobbiamo prenderne atto e comprendere che il potere che oggi voi avete in mano è quello di costringere coloro che (purtroppo) il potere lo detengono ancora a trattare e a mediare con voi, a venire in qualche modo incontro alle vostre esigenze.

Come è possibile? Costruendo la più ampia unità tra voi e con gli altri lavoratori, facendo prevalere la vostra direzione sugli altri settori sociali colpiti dalla crisi economica, sviluppando iniziative di lotta che facciano capire a chi può  decidere degli 80 posti di lavoro alla SIN che voi siete disposte a battervi fino in fondo e con voi tanti altri.

Per essere ancora più chiari: non sta a voi trovare un altro padrone che sostituisca il Wax o mettere nero su bianco il progetto pesca per esempio (chi vi ha mai dato la possibilità di farlo?).

Ma sta invece a voi, è vostro compito lottare perché Ministero, regione, Enti locali, Sindaci e sindacati si muovano, alzino le chiappe dalle poltrone, si preoccupino del vostro caso (più o meglio di quanto abbiano fatto fino ad ora, e in alcuni casi basta proprio poco) e vi prospettino una soluzione soddisfacente per tutte voi.

In questo modo è possibile raggiungere risultati concreti e duraturi, frutto della vostra unità, organizzazione, forza; percorrendo altre strade rischiate di trovarvi in un vicolo cieco alle prese con la sfiducia, con l’impotenza, fino alla sconfitta.

Scusate l’accaloramento e la passione con cui vi abbiamo esposto queste brevi riflessioni.

Questo è quanto per il momento ci preme discutere con voi.

Queste nostre semplici considerazioni derivano dalla vostra esperienza di un anno fa e recente, esperienze sulle quali stiamo facendo un bilancio e da cui, noi stessi per primi, abbiamo imparato molte cose.

Comitato di sostegno alle operaie SIN

Viareggio, 14 aprile 1994