Campagna 2 del 2000
Legare i lavoratori avanzati, in particolare gli operai avanzati, al processo di ricostruzione del partito comunista

Rapporti Sociali n. 26/27 - gennaio 2001 (versione Open Office / versione MSWord )

 

Questa campagna riprende il lavoro avviato con la campagna 2 del 1999, campagna che è stata accompagnata dalla 2° Lotta Ideologica Attiva (LIA), e completa il lavoro avviato quest’anno di sviluppo della nostra attività sulla 3° condizione (che è quella di “legare al lavoro di ricostruzione del partito comunista gli operai avanzati e le avanguardie dei giovani e delle donne delle masse popolari”) con la prima campagna “Legare gli elementi avanzati delle masse popolari al processo di ricostruzione del partito comunista”. L’avanzata della crisi generale del sistema capitalista, il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle masse popolari, i passi avanti nella ricostruzione del partito comunista, e l’attacco della borghesia imperialista (BI) avviato contro i CARC e altre FSRS che lavorano alla ricostruzione del partito comunista (in particolare contro la Commissione Preparatoria (CP) del congresso di fondazione del (n)PCI, la crisi della sinistra borghese riformista testimoniano la necessità strategica, per la classe operaia e il resto delle masse popolari, di avere il proprio partito comunista e che la lotta per la costruzione del partito comunista caratterizza lo scontro in corso in corso tra BI e classe operaia nel nostro paese.

Da tutta l’esperienza pratica e storica emerge che il movimento rivoluzionario delle masse, per svilupparsi e arrivare alla vittoria, deve essere guidato dal partito comunista e che questo partito deve essere il partito della classe operaia che lotta per il potere. Essere partito della classe operaia significa in primo luogo che deve far proprio il patrimonio storico (concezione del mondo, metodo di conoscenza e d’azione) elaborato dalla classe operaia nei 150 anni di lotta cosciente contro il capitalismo. Patrimonio racchiuso nel marxismo-leninismo-maoismo. In secondo luogo significa che il partito ha come componente indispensabile gli operai, deve raccogliere gli elementi migliori della classe operaia, i più combattivi, i più attivi, quelli decisi a farla finita col capitalismo, benché tra i suoi membri ci possono essere (e in tutti i partiti ci sono stati e ci saranno) anche elementi di altre classi che hanno aderito e fatta loro la causa del comunismo. (Sul ruolo del partito comunista rimandiamo al cap. 4 del Progetto di Manifesto Programma). Nella società moderna creata dal capitale solo due classi hanno un ruolo che consente loro di prendere in mano le attività economiche principali e farle funzionare: quindi solo due classi sono in grado di gestire il processo di produzione e riproduzione delle condizioni materiali dell’esistenza:

- la borghesia nell’ambito del rapporto di capitale sulla base della proprietà capitalista delle forze produttive e di rapporti mercantili,

- la classe operaia sulla base del processo collettivo delle forze produttive da parte dei lavoratori associati e di una gestione unitaria e pianificata delle principali attività economiche.

Di conseguenza nella società moderna sono economicamente possibili solo il potere della borghesia imperialista e il potere della classe operaia. Solo queste due classi possono detenere il potere politico. Per questo il lavoro di questa campagna e quello del settore “legare i lavoratori avanzati al processo di ricostruzione del partito comunista” è strategico, è fondamentale per procedere nella ricostruzione del partito comunista. Dobbiamo dare maggiore slancio al lavoro sulla 3° condizione, recuperando e valorizzando la ricca esperienza fatta nella prima fase dei CARC, con intervento di sostegno alle lotte di difesa della classe operaia, gli interventi di inchiesta sulle fabbriche e sulla situazione della classe operaia. Dobbiamo attualizzare quest’attività alla luce della situazione odierna e ai passi in avanti fatti nella  direzione di una maggiore comprensione del nostro ruolo, dell’importanza del lavoro di costruzione del partito e della lotta contro l’economicismo e il movimentismo, che abbiamo condotto con le due LIA che si sono sviluppate nella nostra organizzazione. In queste lotte ci siamo temprati e oggi abbiamo maggiori strumenti per conoscere e contrastare queste due deviazioni. Abbiamo detto più volte che l’interesse supremo della BI è, in questa fase, impedire la ricostruzione del partito comunista e ciò non può non riflettersi nella lotta in corso tra le due classi e nelle file delle FSRS. Tutti quelli che vogliono ricostruire il partito comunista devono valutare questa situazione, sulla base dell’esperienza attuale e del patrimonio storico del movimento comunista, per mettersi in condizione di capire in tempo trabocchetti e deviazioni e far fronte comune ad ogni attacco repressivo, ad ogni tentativo della BI di fermare il lavoro in corso. Dobbiamo rispondere a questi attacchi lavorando con più determinazione e decisione, continuando ad appoggiare tutti coloro che lavorano alla ricostruzione del (n)PCI, rivendicando pubblicamente l’interesse e il sostegno al lavoro di convocazione del congresso del nuovo partito comunista avviato dalla CP. Dobbiamo sviluppare bene questo lavoro per dare forza alla classe operaia, per combattere la sfiducia che la BI e i revisionisti moderni seminano al suo interno. Far capire ai lavoratori e alle masse popolari che i cinque anni di governo della sinistra borghese al potere hanno logorato l’aristocrazia operaia, essa ha perso la fiducia e il prestigio di cui godeva presso i lavoratori. La sinistra borghese ha contribuito ulteriormente alla rapina delle conquiste della classe operaia e delle masse popolari servendosi delle organizzazioni sindacali. Sinistra e destra borghese non riescono a differenziarsi, il loro bersaglio comune è attaccare quei lavoratori che hanno ancora un contratto collettivo nazionale di lavoro a tempo indeterminato. Le condizioni oggettive dettate dalla crisi generale del capitalismo e il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle masse popolari, rafforzano la nostra tesi che è necessario mettere al centro di ogni nostra iniziativa la ricostruzione del partito comunista.

L’impoverimento generale delle masse popolari, diventa per i capitalisti terreno favorevole per comprare forza lavoro a basso costo. Ciò acuisce le contraddizioni tra le masse e favorisce la mobilitazione reazionaria sotto la direzione di questo o di quel gruppo della BI. Questo è un terreno che rende possibile ai capitalisti e ai loro governi la deviazione e la trasformazione delle lotte di difesa dei lavoratori in lotta, scontro tra lavoratori o tra lavoratori e altri settori delle masse popolari. Fare chiarezza sulla questione dell’attacco alle conquiste è di grande importanza per il nostro lavoro. Non solo ci consente di capire qual è stato il processo politico che abbiamo vissuto nei decenni passati, in particolare ci permette di capire perché il revisionismo moderno ha potuto dominare all’interno del movimento operaio per lungo periodo. Ci consente anche di comprendere meglio il corso oggettivo della realtà, cioè il movimento economico e politico attuale e quindi di formulare una corretta analisi della fase e di tradurla in una giusta linea politica, formulando compiti e obiettivi adeguati alla fase. Ci consente inoltre di comprendere cosa accomuna i tanti attacchi della BI alle condizioni di vita e di lavoro di gruppi di lavoratori. Infatti finché può la BI cerca di non contrapporsi alle masse popolari in blocco: gli attacchi coinvolgono ora una parte delle masse popolari ora un’altra e si verificano in tempi diversi e in misura diversa. Così come gli attacchi anche le risposte delle masse (lotte di difesa) sono isolate. Spesso sono anche contraddittorie. Un gruppo di lavoratori lotta per avere la cassa integrazione, un altro gruppo lotta contro la cassa integrazione. Lavoratori che lottano per l’aumento dei salari altri per lo stesso motivo ricorrono al doppio turno, altri accettano la riduzione del salario per salvare il posto di lavoro. Ovunque le masse si oppongono al peggioramento delle loro condizioni di vita , in alcuni casi riuscendo a fermare gli attacchi della BI e a volte addirittura a strappare miglioramenti. Dalle lotte della classe operaia e dei lavoratori, abbiamo capito e messo in chiaro che la trasformazione della coscienza delle masse non avviene principalmente tramite la propaganda, ma tramite l’esperienza pratica e che il nostro compito principale sta nel guidare e trasformare la loro esperienza pratica. Questo non significa trascurare  l’importante ruolo della propaganda nell’orientare e sostenere le lotte dei lavoratori e nel far conoscere il lavoro in corso per la ricostruzione del partito comunista. Dobbiamo dare ai lavoratori gli elementi sia per comprendere meglio il processo politico cui stanno partecipando che per svolgere meglio il lavoro che stanno facendo. Non dobbiamo sostituirci ai lavoratori (occupare fabbriche al posto loro ecc.), ma si tratta di fare quello che il lavoratore avanzato non può fare da solo, stante la sua situazione oggettiva e soggettiva e che noi possiamo fare essendo un’organizzazione politica (e quindi diventa propaganda dell’utilità dell’organizzazione politica, dimostrazione dell’importanza dell’organizzazione politica e quindi del partito). Nel nostro intervento dobbiamo seguire due direttive.

Contro l’isolamento tra lotta e lotta: iniziative per far conoscere in ogni situazione di lotta le altre e stabilire collegamenti, contatti, collaborazioni e solidarietà tra i protagonisti.

Contro la denigrazione e l’isolamento dei lavoratori dal resto delle masse: iniziative per mostrare che ogni lotta vinta da un gruppo di lavoratori è un punto di forza per tutti i lavoratori e per le masse popolari nella lotta contro la BI; iniziative per mostrare che ogni sacrificio che la BI è riuscita a imporre alle masse ha aperto la strada ad altri sacrifici; iniziative per mostrare che è possibile che le lotte di difesa vincano nonostante la crisi generale e che in ogni lotta di difesa la vittoria è “economicamente possibile, anche se politicamente difficile”; iniziative per creare collegamenti e manifestazioni di solidarietà tra le masse popolari e i lavoratori in lotta; iniziative contro il disfattismo che proclama l’inevitabile sconfitta delle lotte di difesa; iniziative per mostrare i grandi benefici conquistati dalle masse popolari dalle lotte condotte nel passato dalla classe operaia, sotto la direzione del vecchio PCI e delle sue organizzazioni di massa. Perché una lotta di difesa venga condotta in modo vittorioso occorre creare le condizioni necessarie per vincere.

L’esperienza di questi ultimi vent’anni dimostra che anche in un periodo di crisi è possibile portare le lotte alla vittoria. I lavoratori sono riusciti a riportare dei successi solo grazie a determinate condizioni. Alcune di queste sono: 1. obiettivi e metodi di lotta devono essere caso per caso i più particolari possibili, in modo che i lavoratori che partecipano alla lotta siano convinti della loro giustezza e necessità (in generale una lotta di difesa non può essere “per altri” né i metodi di lotta possono essere generali); 2. la lotta deve essere diretta da persone che vogliono vincere; 3. non lasciarsi legare le mani dalle regole stabilite dal nemico; 4. adottare caso per caso metodi e forme di lotta efficaci e sostenibili dai lavoratori; 5. non lasciarsi isolare, ma creare tutti gli alleati possibili; 6. allargare il più possibile la lotta; 7. individuare e sfruttare le condizioni in campo nemico, utilizzare spregiudicatamente i contrasti tra i partiti borghesi. Dove siamo interni, dove i nostri compagni sono dirigenti dei loro compagni di lavoro, dobbiamo come sempre applicare la linea di massa e dobbiamo essere in prima fila nel dirigere la lotta facendo emergere e rafforzando la sinistra nella sua lotta contro la destra e per unire a sé il centro. Dobbiamo assumerci la responsabilità di avanguardia del proletariato. Il sostegno alle lotte di difesa è un cantiere, una scuola di comunismo: si impara facendo e si costruisce la teoria rivoluzionaria necessaria a fare ulteriori passi in avanti. Questo vale per noi come per ogni operaio, ogni lavoratore e ogni FSRS. Abbiamo imparato che le lotte di difesa sono la base di sviluppo dell’attacco al regime della BI. Dove riusciamo a intervenire e influenzare i lavoratori avanzati, dobbiamo lavorare perché questi adottino metodi di lotta adeguati per vincere e far capire che spesso per ottenere dei risultati bisogna trasformare ogni lotta di difesa in un problema politico che riguarda l’intera società, un problema di ordine pubblico. Le lotte che generano problemi di ordine pubblico sono quelle che ottengono migliori risultati, soprattutto in quanto a esperienza che i lavoratori compiono di unità e di organizzazione propria e di contraddizione della borghesia su cui far leva, o che i lavoratori stessi subiscono (repressione).

Queste lotte vanno sostenute, propagandate, prese ad esempio soprattutto perché mettono in luce la natura politica di ogni contesa e la necessità del partito comunista. L’esempio più significativo, come nostra esperienza diretta di sostegno  e di direzione, è quello fatto nelle lotte del movimento di lotta LSU e dei disoccupati di Napoli. Anche altre lotte che si sono sviluppate in questo ultimo periodo ci possono dare insegnamenti importanti: dagli operai della Sassolnova e della Goodyear di Cisterna (Latina), alla lotta dei 3 mila operai della General Motors del reparto freni, negli USA, che nel marzo del 1997 ha bloccato 26 stabilimenti su 29, alle lotte di luglio di quest’anno dei 153 operai della Cellax in Francia. Non dobbiamo trascurare le lotte meno appariscenti. Cosa possiamo fare nell’immediato per dare un contributo alle lotte di difesa? In primo luogo dobbiamo adottare una linea che combina le lotte di difesa con il socialismo. Questo significa innanzitutto fare di una lotta rivendicativa una scuola di comunismo.

I comunisti devono essere i promotori dell’unificazione delle lotte e delle mille iniziative a cui i lavoratori e le masse popolari sono costrette dalla crisi (la loro resistenza al procedere della crisi…), alla più generale lotta per il socialismo, che oggi si concretizza nel lavoro per la ricostruzione del partito comunista. Infatti l’unificazione può avvenire solo sotto la direzione della classe operaia e nella lotta per la ricostruzione del partito comunista per la costruzione di una società socialista. Solo la lotta per il socialismo può unire realmente le masse scagliandole nella lotta contro la BI. In secondo luogo, l’esperienza storica del movimento comunista ci insegna che l’avanguardia della classe operaia e il movimento delle masse popolari non può crescere oltre un certo limite senza partito comunista. Il sostegno alle lotte di difesa fa parte della nostra linea generale: “unirsi senza riserve alla resistenza che le masse popolari oppongono e opporranno al procedere della crisi, comprendere e applicare la legge secondo cui questa resistenza si sviluppa, appoggiarla, promuoverla, organizzarla e far prevalere in essa la direzione della classe operaia fino a trasformarla in lotta per il socialismo, adottando come metodo di lavoro la linea di massa”.

Noi sosteniamo che le iniziative di sostegno alle lotte di difesa sono una scuola di comunismo, esse ci permettano di fare inchiesta sulle condizioni di vita, e di lavoro e di lotta della classe operaia e di imparare nella pratica, a sostenere le lotte di difesa da comunisti e di applicare la nostra linea politica, portando quindi a un livello superiore la nostra lotta contro l’economicismo e l’anarchismo, per il programma e per il partito. Dobbiamo lavorare con più forza per raccogliere l’arretrato e trasformarlo in avanzato, per portare in avanti il lavoro sulle 4 condizioni. Nella nostra esperienza abbiamo raggiunto importanti risultati nel legame con la lotta dei lavoratori avanzati (Movimento di lotta LSU di Napoli), dobbiamo valorizzare questa esperienza perché questi lavoratori organizzati da quando erano disoccupati, poi corsisti e ancora organizzati da lavoratori LSU danno prestigio ai CARC, alla loro linea e al metodo di lavoro, per sviluppare a un livello superiore l’aggregazione, la nostra linea di appoggio alla difesa delle conquiste, di lavoro nelle organizzazioni di massa, di denuncia e protesta contro la BI, il suo Stato e il suo governo e per sviluppare a un livello superiore l’aggregazione e la mobilitazione rivoluzionaria delle masse.

Lavorare sulle 4 condizioni nella nuova fase per i CARC significa mobilitarsi per sostenere, per imparare ed insegnare ai lavoratori avanzati e agli operai avanzati a condurre le lotte di difesa “non nel chiuso orizzonte della propria fabbrica, ma in collegamento con il lavoro per la ricostruzione del partito comunista, per un contributo al lavoro per la definizione del Manifesto programma”. Dobbiamo combattere gli economicisti che fanno confusione tra i lavoratori e operai, creando coordinamenti che danno ad ogni operaio avanzato la sensazione di “far politica” perché si ritrova con i lavoratori avanzati di altre aziende e con alcune FSRS, che lo isola dai suoi compagni di lavoro e ne fa una forza soggettiva economicista. Possiamo sviluppare in grande, in modo efficace e vittorioso, la lotta contro l’economicismo solo costruendo un lavoro di sostegno alle lotte di difesa e imparando a farlo in modo che sia strettamente collegato al lavoro di ricostruzione del partito comunista. Non bisogna porsi semplicemente il compito di ottenere l’adesione o di conquistare gli operai avanzati alla causa del socialismo con parole d’ordine e basta, ma capire come lavorare per  permettere concretamente che gli operai possano svolgere fino in fondo il loro ruolo storico di cui la rivoluzione e il partito non possono fare a meno. Come ogni campagna, anche questa è rivolta all’interno e all’esterno dei CARC.

Il lavoro interno è finalizzato alla formazione dei membri dei CARC per il lavoro del settore sulla base dell’esperienza di lavoro della campagna in particolare per migliorare l’orientamento nel lavoro di ricostruzione del partito comunista in quanto partito della classe operaia che lotta per il potere.

Il lavoro esterno è finalizzato al rafforzamento dei rapporti dei CARC con gli operai e lavoratori avanzati, sia come singoli che come organizzazione.

L’obiettivo della campagna è “legare al processo di ricostruzione del partito comunista i lavoratori avanzati, in particolare operai avanzati e raccogliere gli elementi per definire linee specifiche di lavoro nel settore”.

Il contenuto della campagna è: sostenere e condurre, ovunque possibile, esperienze di lotta di lavoratori, privilegiando quelle operaie, scoprire e applicare linee di intervento specifiche per la creazione di organizzazioni di massa generate dai CARC e il sostegno e la trasformazione delle altre organizzazioni di massa, lavorare per il reclutamento ai CARC, lavorare affinché le FSRS contribuiscano e partecipino allo sviluppo del fronte comune per la ricostruzione del partito comunista.

 

W il nuovo partito comunista

 

Il responsabile nazionale della campagna 2

 

 

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