Costruiamo il Fronte Popolare
per la ricostruzione del partito comunista

Rapporti Sociali n. 29 - marzo 2002 (versione Open Office / versione MSWord)

 

Presentazione dell’appello-piattaforma del FP-rpc

 

Alle FSRS, agli organismi di massa e ai singoli compagni

 

Le organizzazioni (CARC, Comitati del FP-rpc di Modena, Napoli, Catania e Siniscola) e i singoli compagni e compagne che hanno partecipato alla campagna elettorale del 2001 con il Fronte Popolare per la ricostruzione del partito comunista (FP-rpc) allo scopo di propagandare la necessità di un vero partito comunista e di raccogliere forze, consensi e collaborazioni per la sua ricostruzione, dopo un approfondito bilancio, hanno deciso unanimemente di dare continuità all’esperienza del FP-rpc. Per guidare il processo di costruzione di questo fronte comune è stata costituita una Commissione Nazionale Provvisoria (CNP) del FP-rpc, composta da delegati degli organismi promotori, con l’incarico di stendere il presente Appello/piattaforma da sottoporre al confronto dei vari organismi e singoli compagni interessati e di coordinare il lavoro di costruzione del FP-rpc.

 

Abbiamo ritenuto importante continuare l’esperienza avviata con il FP-rpc perché gli avvenimenti nazionali e internazionali indicano giorno per giorno, con evidenza via via maggiore e in modo capillare che l’imperialismo ci sta portando alla rovina, alla miseria, alla guerra e che l’unica via di salvezza per le masse popolari sta nello sviluppare la lotta contro l’attuale ordinamento sociale, lottare per la rinascita del movimento comunista, ricostruire veri partiti comunisti e lottare per instaurare una società socialista.

In particolare la “crociata mondiale contro il terrorismo” ha dato il via alla guerra dei gruppi imperialisti contro le masse sfruttate e oppresse dei paesi coloniali e semicoloniali: è la guerra imperialista che minaccia oggi il mondo. Compito immediato è mobilitare le masse per impedirla o ritardarla.

In Italia siamo di fronte al tentativo della banda Berlusconi di consolidare il suo governo per poi trasformarlo in regime (come grossomodo fece Mussolini tra il 1922 e 1926), ma per farlo deve riuscire a dimostrare al variegato fronte di forze che l’ha mandata al potere (Confindustria, Vaticano, USA, Mafia, Forze Armate) di riuscire a imporre il suo programma di lacrime e sangue per le masse, di riuscire ad abolire i contratti collettivi di lavoro e l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, di essere in grado di rapinare le liquidazioni ai lavoratori e di ridurre ulteriormente il diritto alla pensione, di liberalizzare i contratti a termine, di smantellare definitivamente scuola e sanità pubblica, di reprimere e tenere sotto controllo oppositori e comunisti, di abolire la legge sull’aborto, mantenendo la pace sociale tanto necessaria ai gruppi imperialisti. I comunisti, le FSRS, gli operai avanzati e gli elementi avanzati delle altre classi delle masse popolari devono promuovere, sostenere e organizzare ogni tipo di agitazione e lotta su ognuno di questi temi per difendere i nostri interessi e impedire che la banda Berlusconi, il governo della borghesia più vorace, brutale e guerrafondaia, consolidi il suo potere. A questo scopo devono promuovere e promuovono la ricostruzione del partito comunista, raccogliendo forze e risorse per la sua ricostruzione, legando la difesa delle conquiste alla lotta per il socialismo, facendo diventare l’"abbasso il governo Berlusconi” e il “no all’imperialismo” un “sì al comunismo”.

Il Fronte Popolare è lo strumento per fare questo, è lo strumento che permette

- ad ogni singolo di uscire dalla paura e insicurezza nel futuro e contemporaneamente dall’impotenza e sfiducia paralizzanti per dare il suo contributo, qualunque sia, alla causa dell’abbattimento della borghesia e dell’instaurazione di un or dinamento sociale superiore, alla causa del comunismo;

- ad ogni FSRS di superare le difficoltà derivanti da una concezione non ancora pienamente comunista (cioè ispirata al materialismo dialettico e all’esperienza del movimento comunista), di combattere lo stato di demoralizzazione e sfiducia da cui è affetta, di contrastare più efficacemente le intimidazioni della borghesia.

La mobilitazione e il dibattito che ha suscitato l’iniziativa del FP-rpc durante le elezioni 2001, nonostante i limiti emersi, hanno dimostrato che il Fronte Popolare può essere uno strumento efficace; hanno dimostrato che la scelta fatta di raccogliere la proposta, lanciata un anno fa dalla Commissione Preparatoria del congresso di fondazione del (nuovo)Partito comunista italiano (CP) di “costituire il Fronte per la ricostruzione del partito comunista che partecipi alle elezioni politiche del 2001”, è stata giusta e necessaria, utile, sotto diversi aspetti, alla lotta in corso per l’affermazione di una giusta linea teorica e pratica per la ricostruzione del partito.

Il FP-rpc che intendiamo costruire non è una nuova e più diluita FSRS, ma un ambito che raccoglie FSRS (a carattere nazionale o locale come un circolo o un comitato locale), associazioni di massa, organismi sindacali, circoli culturali, ecc., in un rapporto di collaborazione tra loro perché tutti concordi che l’obiettivo principale di comune interesse in questa fase è la ricostruzione del partito, benché partano da punti diversi e abbiano caratteristiche e campi di lavoro diversi (e appunto per questo non si fondono semplicemente).

 

Gli organismi che faranno parte del FP-rpc si impegnano a sostenere, ognuno a suo modo e in conformità alla sua natura, la ricostruzione di un vero partito comunista e a sviluppare un rapporto reciproco basato sulla critica e l’autocritica e sulla reciproca solidarietà contro la borghesia imperialista. Non è necessario che ogni organismo aderente partecipi a tutte le attività promosse nell’ambito del FP-rpc. È indispensabile che i rapporti tra le FSRS e gli altri organismi che ne fanno parte siano tali che l’avanzato possa sviluppare nel modo migliore la sua attività in modo da dirigere con l’esempio l’arretrato (no a un rapporto da intergruppo ) e che l’arretrato non vincoli e blocchi l’avanzato.

 

Gli organismi promotori del FP-rpc invitano tutte le FSRS, le organizzazioni di massa e singoli compagni a partecipare al processo di costruzione del FP-rpc. Nei prossimi mesi svilupperemo con tutti gli interessati un ampio confronto su questa proposta, in modo da favorire la più ampia adesione e raccolta delle forze.

A conclusione della fase costitutiva gli organismi che faranno parte del FP-rpc definiranno la piattaforma finale e la struttura organizzativa.

Non c’è vittoria, non c’è conquista senza un vero partito comunista!

 

Milano, 10 ottobre 2001

Commissione Nazionale Provvisoria (CNP) del FP-rpc

 

***** Manchette

Costituiamo il Fronte Popolare

per la ricostruzione del partito comunista

 

APPELLO/PIATTAFORMA del FP-rpc

La situazione attuale e i compiti dei comunisti, dei lavoratori avanzati e degli altri elementi avanzati delle masse popolari

Settembre 2001- 20 pagg. - 1 €

Sommario

1. L’imperialismo porta alla rovina

2."La ricostruzione del partito comunista è oggi il centro della lotta tra classe operaia e borghesia imperialista”.

3. La sinistra borghese e i riformisti vecchi e nuovi fanno il gioco della borghesia imperialista, contribuiscono alla rovina dei lavoratori e delle masse popolari e aprono la strada  alla destra e alla reazione

4. Non è sufficiente dire “no all’imperialismo”, occorre dire “sì al comunismo”.

5. Il compito principale, soprattutto il compito dirigente dei comunisti oggi, il compito a cui tutto il resto deve essere subordinato perché altrimenti è diversione delle forze dal compito principale, è la ricostruzione del partito.

6. Perché il Fronte Popolare per la ricostruzione del partito comunista (FP-rpc)?

7. Quali scopi ci proponiamo con il FP-rpc?

 

Per richiedere copia dell’opuscolo e per contatti:

Commissione Nazionale Provvisoria (CNP) del FP-rpc

c/o Ed. Rapporti Sociali, Via Tanaro 7 - 20128 Milano e-mail: cnp-fprpc@virgilio.it

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