Presentazione

Rapporti Sociali n. 30 - giugno 2002 (versione Open Office / versione MSWord)

 

VIA LA BANDA BERLUSCONI!

AVANTI NELLA RICOSTRUZIONE DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO!

 

Presentazione

In questo numero della rivista dedichiamo attenzione alle più importanti mobilitazioni delle masse popolari sul piano interno e su quello internazionale, alla lotta contro il governo Berlusconi e alla resistenza del popolo palestinese contro l’occupazione sionista.

Pubblichiamo anche un importante contributo sull’analisi delle classi. La questione ha importanza fondamentale per l’elaborazione del Manifesto- Programma del nuovo Partito comunista italiano.

Soprattutto ci occupiamo del dibattito attorno alla ricostruzione del partito comunista. La crisi economica avanza e la borghesia imperialista manifesta un’arroganza crescente. Di fronte a questo la necessità di unirsi si fa evidente. Le Forze Soggettive della Rivoluzione Socialista (FSRS) sono costrette ad affrontare il problema: diventa sempre più difficile limitarsi a coltivare il proprio orto e procedere ignorandosi a vicenda. Il processo di ricostruzione del partito si impone. L’evolversi della crisi e la mobilitazione delle masse popolari richiedono che si ricostruisca il partito. La ricostruzione, infatti, avanza e si manifesta, e quanto più si rende visibile tanto più si estende.

Il Fronte Popolare per la ricostruzione del Partito comunista (FP-rpc) si sta rivelando come uno strumento adatto allo scopo. Attorno ad esso ed entro di esso constatiamo che si raccolgono le forze migliori: la pratica ci conferma dunque l’efficacia dello strumento. Su Resistenza del giugno 2002 scriviamo: “Lo sviluppo di una politica da fronte (fare iniziative comuni in cui ognuno porta, secondo le sue caratteristiche e forze, il proprio contributo, sviluppare il confronto franco e aperto tra le varie linee e proposte, ecc.), che sta in qualche modo facendosi largo anche in altre FSRS, rappresenta concretamente e praticamente il percorso necessario per superare l’attuale frantumazione e dispersione esistenti nel nostro campo”.

Alle nostre spalle abbiamo una miriade di tentativi di unificazione falliti. Bisogna partire dal chiedersi il perché di tutti i fallimenti e quindi procedere in maniera differente. Il FP-rpc si qualifica come differente perché è un organo dove le varie forze possono unirsi mantenendo la propria identità. Non è un organo dove l’obiettivo non dichiarato di ogni forza è quello di assorbire le altre e non è neanche il luogo dove l’unità delle forze significa appiattimento generale su denominatori generici, superficiali e insignificanti, dove ognuno per stare con gli altri perde il meglio di sé. Non è il luogo dove per amore dell’armonia si tacciono i contrasti. All’interno del Fronte ci si può anche scontrare (ci si deve scontrare, se la situazione lo impone) ma lo scopo non è la prevaricazione di una forza sull’altra. Lo scopo è la ricostruzione del partito, qualcosa che va oltre le forze in campo.

Ricordiamo che questo è un fronte per la ricostruzione del partito: non è quindi principalmente un organismo contro qualcosa. È quindi un organismo che si distingue da tutti quelli che oggi limitano la propria azione alla “negazione dell’esistente”. Si qualifica dunque come organo che non si limita a dire “no all’imperialismo”, ma ci aggiunge il “sì al comunismo”. Si distingue anche dalle precedenti esperienze di Fronti Popolari. In questo numero, nell’articolo Politica da Fronte o settarismo?, scriviamo: “I precedenti Fronti si unirono tutti per resistere a fronte dell’attacco della borghesia imperialista, per rispondere, quindi, all’iniziativa dell’avversario. Un Fronte Popolare per la ricostruzione del partito, invece, sorge su iniziativa nostra, per un obiettivo nostro, non (principalmente) per difenderci dall’attacco avversario ma essenzialmente per condurre l’attacco”.

In questo numero si espone una gamma abbastanza ampia di posizioni in merito alle questioni cruciali che investono chi  dichiara di opporsi alla borghesia imperialista. Ci sono quelli che ignorano il processo di ricostruzione del partito in atto, ci sono quelli che non trattano nemmeno in generale della ricostruzione del partito, o perché non la reputano necessaria o perché reputano intelligente il non parlarne, ci sono infine quelli che entrano apertamente nel dibattito in corso, portando critiche dirette e indirette. C’è il Partito della Rifondazione Comunista, entro cui la tendenza neorevisionista cerca di liquidare l’esperienza del movimento comunista, imponendo una deriva cui si oppone e si costituisce come alternativa reale e concreta il lavoro di ricostruzione di un partito comunista vero.

Tutto ciò che, negativamente, è espressione di confusione, d’altro lato è soprattutto indizio di fermento. Dissolvere la confusione, con la pazienza e la serenità necessarie, imparando a liberarsi da ogni settarismo, aiuta la ricostruzione del partito. Il nuovo partito comunista italiano si forma e si distingue come il punto di riferimento e di raccolta vero, per le migliori forze soggettive, per gli elementi più avanzati delle masse popolari. Ci auguriamo che ciò avvenga presto. I 17 anni trascorsi dalla pubblicazione del primo numero di questa rivista e i dieci anni di lavoro condotto dai CARC, stanno dando i loro frutti. La situazione oggettiva è favorevole e il Fronte è lo strumento adatto per cogliere ogni opportunità. Sia le difficoltà incontrate fino ad oggi nel lavoro di ricostruzione del partito, sia la propaganda borghese con la sua concezione del mondo e con l’estensione dei suoi strumenti, hanno dato più di un’occasione per alimentare la sfiducia. Abbiamo sempre combattuto questo stato d’animo, e con maggior ragione lo facciamo oggi, raccogliendo i primi risultati del nostro lavoro.

 

*****Manchette

RAPPORTI SOCIALI

Rivista di propaganda e dibattito per il comunismo

 

Numero 30 - giugno 2002, una copia 3 €

Registrazione: Tribunale di Milano n. 282/87

Direttore responsabile: Giuseppe Maj

Edizioni Rapporti Sociali, via Tanaro n. 7 - 20128 Milano

tel./fax 02 26306454

www.carc.it, e-mail: carc@riseup.net

 

La rivista può essere acquistata nelle principali librerie oppure richiesta direttamente alla Casa editrice, versando l’importo sul ccp n. 29954203 intestato a Resistenza - Milano (specificando la causale).

 

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