Libertà per i compagni arrestati!

Rapporti Sociali 31-32 - dicembre 2002  (versione Open Office / versione MSWord)

 

La bandiera della “guerra mondiale contro il terrorismo” ha aperto la strada a una intensificazione degli attacchi al movimento antimperialista e alle forze soggettive della rivoluzione socialista (FSRS) che lavorano alla ricostruzione del partito comunista.

 

Il 15 novembre scorso lo stato della borghesia imperialista del nostro paese ha effettuato un’altra operazione repressiva nei confronti di decine di compagni appartenenti a diverse organizzazioni del movimento antimperialista. Venti compagni si trovano in carcere e agli arresti domiciliari. L’accusa è la solita: associazione sovversiva, ovvero l’art. 270 del cpp, la stessa legge del 1938 con la quale i fascisti perseguitavano e incarceravano i comunisti, la stessa legge che il passato governo di centro sinistra ha rispolverato e inasprito permettendo alla magistratura di prolungare la durata delle inchieste riguardanti questo reato e la loro secretazione.

La borghesia attacca le masse popolari, i lavoratori e la classe operaia nei loro interessi diretti e immediati e crea ogni possibile ostacolo alla ricostruzione del partito comunista. Colpire il movimento comunista, impedire che esso si rafforzi, che riesca a ricostruire nuovi e veri partiti comunisti è di vitale importanza per la borghesia imperialista.

Siamo sicuri che la borghesia imperialista non riuscirà ad arrestare la rinascita del movimento comunista e impedire la ricostruzione del partito comunista: non c’è riuscita neanche con il fascismo. Quanto a noi dichiariamo fermamente che continueremo a svolgere il nostro ruolo per la ricostruzione del partito comunista. Non cesseremo la nostra attività. In nessun caso ci “autosospenderemo”. Continueremo a svolgere il lavoro pubblico per creare le 4 condizioni per la ricostruzione del partito comunista finché lo Stato non ci metterà fuorilegge: come lo Stato semi-franchista di Madrid ha messo fuorilegge Batasuna, come lo Stato fascista dei Savoia e di Mussolini mise fuorilegge il PCI e gli altri partiti non fascisti nel 1926.

 

Noi chiamiamo tutti i compagni, tutte le FSRS, tutti i democratici sinceri e progressisti, tutti gli individui e gli organismi preoccupati per la piega militarista, guerrafondaia, repressiva e autocratica presa dallo Stato italiano a far sentire subito, fin da oggi, la loro protesta, a combattere ogni forma di acquiescenza alle misure repressive contro le “associazioni sovversive”, ogni forma di adesione alla “guerra mondiale contro il terrorismo” e alle “misure preventive contro il terrorismo”, in sostanza all’arbitrio per cui gli oppositori politici che danno fastidio, in primo luogo i comunisti, vengono perseguitati, quando non incarcerati, e chi dimostra in piazza è criminalizzato o al massimo tollerato “perché il governo è magnanimo e l’opposizione tollerante”.

 

Tollerare i passi compiuti dalla borghesia su questa strada, non contrastarla passo a passo, è una politica autolesionista. Non è vero che non possiamo impedire che lo Stato borghese diventi sempre più repressivo.

Quali che siano le fregole di Berlusconi, di Fini e dei loro scagnozzi e consiglieri, la borghesia imperialista fa ogni giorno il conto delle convenienze. Se le misure repressive anziché una maggiore “pace sociale” e “acquiescenza e rassegnazione” provocano fermento, prese di posizione di protesta e di solidarietà, proteste, dimostrazioni e ribellioni, la borghesia esiterà o tarderà a prenderne e tutti noi guadagneremo tempo e libertà.

 

Compagni, contro la bandiera della “guerra mondiale contro il terrorismo” alziamo più alta la bandiera della lotta contro il governo Berlusconi, la bandiera della lotta contro gli imperialisti USA, la bandiera della lotta per la conquista del  potere nelle mani della classe operaia, la bandiera rossa del comunismo.

Solidarietà ai compagni colpiti dalla repressione dello stato di fascisti, mafiosi e ladri capeggiato dalla banda Berlusconi!

Avanti con forza nella ricostruzione di un nuovo e vero partito comunista!

 

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IL BOLLETTINO

dell’Associazione Solidarietà Proletaria (ASP)

n. 68, giugno 2002

pagg. 34, e 3,50

 

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