<<< RITORNA ALL'INDICE DEI COMUNICATI DEL 2009

 

(n)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

   Commissione Provvisoria del Comitato Centrale

                        Sito: http://lavoce-npci.samizdat.net
                        e.mail: lavocenpci40@yahoo.com


    Delegazione

                        BP3  4, rue Lénine   93451 L'Île St Denis (Francia)
                        e.mail: delegazionecpnpci@yahoo.it

PDFLa Voce 32
Scaricate Stampate e diffondete la rivista

Il testo in PDF, OO e Word

Word - 57 KbScaricate il testo del comunicato della CP

 

20/09 - 12 agosto 2009
Organizzarsi capillarmente e mobilitarsi come un sol uomo per
vincere la Campagna d’Autunno per i posti di lavoro!
 


 Comunicato CP 20/09 - 12 agosto 2009

  

Organizzarsi capillarmente e mobilitarsi come un sol uomo per

vincere la Campagna d’Autunno per i posti di lavoro!

 

Nessuna azienda deve essere chiusa!

Nessun lavoratore deve essere licenziato!

A ogni adulto un lavoro dignitoso!

Ogni individuo ha diritto a una vita dignitosa!

 

Il (nuovo)Partito comunista italiano chiama tutti i comunisti,

tutti i lavoratori avanzati, gli antifascisti e i sinceri democratici

alla solidarietà, a organizzarsi, a combattere e a vincere

la Campagna d’Autunno per i posti di lavoro e per una vita dignitosa!

 

 

La lotta dei lavoratori dell’INNSE è diventata la prima battaglia

della Campagna d’Autunno delle masse popolari

contro la crisi generale dei padroni!

La vittoria dei lavoratori dell’INNSE è la prima nostra vittoria nella Campagna d’Autunno per i posti di lavoro!

 

In Italia e nel mondo i padroni e le loro Autorità stanno chiudendo o ridimensionando e si preparano a chiudere o ridimensionare migliaia di aziende. Con la scusa del calo degli ordini e delle vendite, in realtà a causa della crisi generale del loro sistema di relazioni sociali, buttano sul lastrico milioni di lavoratori: in Italia come nel resto del mondo. Ogni mese, ogni settimana, ogni giorno distruggono migliaia di posti di lavoro. Stanno gettando sul lastrico centinaia di migliaia di lavoratori: a tempo indeterminato, precari o in nero, a tempo pieno o parziale, diretti o dell’indotto, autoctoni e immigrati, con permessi di soggiorno e clandestini, uomini e donne, adulti e giovani. Ad ogni livello chiamiamo le autorità pubbliche a rendere anzitutto conto ogni giorno di quanto sono calati i posti di lavoro a livello locale, regionale e nazionale. I padroni e le loro Autorità preparano uno stillicidio per la ripresa dopo le ferie e lungo tutto l’autunno.

 

Possiamo impedire tutta questa rovina!

 

Organizzati possiamo rallentare lo stillicidio. Possiamo costringere i padroni e le loro Autorità a tenere in vita le aziende, a non licenziare, ad assumere.

Per un po’ di tempo sarà un continuo andare contro corrente, ma guadagneremo tempo e forze. Finché le aziende restano dei padroni, loro faranno di tutto per usarle per fare soldi, saboteranno in ogni modo la produzione e la distribuzione, metteranno lavoratori contro lavoratori. Ma noi ci rafforzeremo e infine usciremo da questo girone infernale e trasformeremo le aziende in proprietà sociale, in istituzioni pubbliche. Instaureremo il socialismo.

Per i padroni le aziende sono prima di tutto strumenti per accumulare denaro. Secondo loro ogni azienda deve fare profitti, sennò la chiudono. Per loro ogni atto della produzione e della distribuzione di beni e servizi deve presentarsi come transazione che rispecchia e rispetta la forma della proprietà privata di denaro. Per loro il denaro è principalmente capitale: deve servire a fare altro denaro. I mezzi di produzione sono proprietà privata.

È questo sistema di relazioni sociali che strozza l’umanità, distrugge il pianeta, blocca la produzione e la distribuzione di beni e servizi, condanna gran parte dell’umanità alla miseria e all’abbrutimento e una parte ragguardevole alla fame, pur in mezzo a enormi ricchezze.

I lavoratori organizzati possono produrre ogni cosa, ogni genere di beni e di servizi, nelle quantità necessarie. Possono organizzare la distribuzione di ogni prodotto e l’assegnazione di ogni servizio alle aziende che ne hanno bisogno, agli enti e alle istituzioni che ne hanno diritto, alle famiglie e ai singoli secondo criteri definiti, noti, accettati e giusti.

I capitalisti sono una escrescenza storica, residui di un’altra epoca oramai superata dai fatti. Con i loro criteri portano l’umanità alla miseria, portano i popoli e le nazioni alla guerra, perpetuano l’ignoranza e la depravazione morale, spingono gli individui al delitto e alla rapina, saccheggiano e distruggono il pianeta Terra. La crisi economica, la crisi ambientale ed ecologica, la crisi politica, morale e culturale che affliggono l’umanità hanno la loro fonte e la loro base nel capitalismo.

I capitalisti e i loro seguaci, complici e succubi mantengono in vita questo sistema sociale, impongono la sua prosecuzione, cercano di scoraggiare e soffocare quelli che si organizzano per cambiarlo.

Ma la loro forza in definitiva si basa sulla nostra debolezza. Non sono loro che sono forti. Siamo noi lavoratori che siamo ancora deboli perché siamo ancora disorganizzati, perché esitiamo ad affrontare i sacrifici che devono sopportare quelli che iniziano ad organizzarsi, quelli che promuovono e propagandano l’organizzazione dei lavoratori, perché ci facciamo confondere da intellettuali sfiduciati e corrotti, dagli altri portavoce dei capitalisti e dai denigratori del movimento comunista.

Quando il grosso dei lavoratori sarà organizzato, i padroni e i loro complici e agenti avranno finito di comandare. Certamente possiamo vincere, ma gli inizi della nostra lotta sono difficili e i capitalisti, i preti e gli altri loro complici fanno di tutto per renderli più difficili, per scoraggiare e soffocare quelli che iniziano: per denigrarli, isolarli, corromperli, eliminarli.

I lavoratori organizzati a livello di azienda, a livello locale, regionale, nazionale e internazionale non hanno bisogno dei capitalisti. Il comunismo è possibile. Bisogna instaurare il socialismo e passo dopo passo costruire una società comunista.

 

Possiamo vincere!

 

Dobbiamo diffondere e rafforzare l’organizzazione.

Le organizzazioni operaie e popolari devono coalizzarsi e sostenersi.

Ogni lotta per difendere il posto e le condizioni di un gruppo di lavoratori deve diventare la lotta di tutti.

Le organizzazioni operaie e le organizzazioni popolari devono coalizzarsi e instaurare un governo d’emergenza (un governo di Blocco Popolare) che attui i provvedimenti elementari, urgenti e necessari per impedire che le masse popolari subiscano gli effetti più gravi della crisi generale in cui la borghesia imperialista ha portato anche il nostro paese come il resto del mondo.

Questi provvedimenti nel nostro paese si riassumono in sei misure generali.

1.       Assegnare a ogni azienda compiti produttivi (di beni o servizi) utili e adatti alla sua natura, secondo un piano nazionale (nessuna azienda deve essere chiusa).

2.       Distribuire i prodotti alle famiglie e agli individui, alle aziende e ad usi collettivi secondo piani e criteri chiari, universalmente noti e democraticamente decisi.

3.       Assegnare ad ogni individuo un lavoro socialmente utile e garantirgli, in cambio della sua scrupolosa esecuzione, le condizioni necessarie per una vita dignitosa e per la partecipazione alla gestione della società (nessun lavoratore deve essere licenziato).

4.       Eliminare attività e produzioni inutili e dannose per l’uomo o per l’ambiente, assegnando alle aziende altri compiti.

5.       Avviare la riorganizzazione delle altre relazioni sociali in conformità alla nuova base produttiva e al nuovo sistema di distribuzione.

6.       Stabilire relazioni di collaborazione o di scambio con gli altri paesi disposti a stabilirle con noi.

 

Queste sei misure costituiscono la base e la condizione dell’ordine pubblico e della sicurezza per le masse popolari. Non sono le ronde dei fascisti, dei razzisti e degli sbirri che creeranno sicurezza e ordine. L’ordine pubblico per cui si mobilitano tutte le organizzazioni operaie e popolari e in particolare le ronde proletarie antifasciste come quelle di Massa e di Napoli deve essere anzitutto lavoro per tutti e un reddito dignitoso per tutti.

È nell’interesse delle masse popolari attuare le sei misure. Nessun governo benedetto dal Vaticano, dai gruppi imperialisti USA e dai gruppi sionisti e formato dalla Confindustria, dalle altre organizzazioni padronali e dalle Organizzazioni Criminali attuerà mai sistematicamente provvedimenti ispirati a queste sei misure generali. Invece un governo d’emergenza formato dalle Organizzazioni Operaie e dalle Organizzazioni Popolari coalizzate non avrà particolari difficoltà ad applicarle sistematicamente e capillarmente a livello locale, regionale e nazionale e a stabilire i rapporti necessari con gli altri paesi.

 

Prepariamoci alla Campagna d’Autunno organizzandoci!

 

Che migliaia di lavoratori, di giovani, di studenti, di donne e di immigrati si mobilitino per vincere la Campagna d’Autunno contro la crisi generale dei padroni!

 

Basta con l’attendismo!

Basta con il fatalismo e il determinismo!

La nostra storia la facciamo noi stessi!

L’ordinamento sociale lo possiamo trasformare su nostra misura, se ci organizziamo!

 

Il fattore risolutivo della crisi del capitalismo è l’organizzazione delle masse popolari, in primo luogo l’organizzazione della classe operaia. Organizzati, i lavoratori possono porre fine alla crisi generale del capitalismo e costruire un mondo migliore!

 

Ognuno di noi può dare il suo contributo per porre fine alla crisi generale del capitalismo. Dobbiamo promuovere un’organizzazione capillare delle masse popolari. Dobbiamo aggregare le organizzazioni operaie e popolari attorno al Partito comunista. Dobbiamo consolidare e rafforzare il Partito comunista che promuove la mobilitazione delle masse popolari per instaurare il socialismo.

 

Organizziamoci!

Il nostro futuro immediato dipende principalmente da noi!

Un governo di Blocco Popolare formato e sostenuto dalle organizzazioni operaie e dalle organizzazioni popolari sparse nel territorio, deve prendere in mano il paese!

 

Le grandi aziende non devono più essere dei padroni!

Le grandi aziende devono essere dei lavoratori e del loro nuovo Stato!

Alle piccole aziende il governo di Blocco Popolare affiderà commesse perché producano quanto necessario e assegnerà loro tutti i rifornimenti di cui hanno bisogno!

Le aziende non devono più produrre profitti! Devono produrre beni e servizi per chi lavora!

Tutta la società deve essere riorganizzata in conformità con questa nuova base!

 

Le misure per impedire gli effetti più disastrosi della crisi generale del capitalismo e l’instaurazione di un governo di Blocco Popolare che le attui, aprono la via all’instaurazione del socialismo!

 

Con la nostra lotta per instaurare il socialismo nel nostro paese daremo un grande contributo alla lotta delle masse popolari degli altri paesi e alla rinascita del movimento comunista a livello internazionale!

 

Per la nostra lotta per instaurare il socialismo nel nostro paese possiamo giovarci delle lotte che le masse popolari degli altri paesi in tutto il mondo conducono per far fronte alla fase terminale della seconda crisi generale del capitalismo!

 

Per questo lotta il nuovo Partito comunista italiano!

Per questa lotta il nuovo PCI chiede il concorso e il contributo della parte più generosa e onesta, della parte più avanzata delle masse popolari del nostro paese!

 

Compagni, operai, proletari, donne, immigrati e giovani: arruolatevi nel (nuovo)Partito comunista italiano!

 

Partecipate alla campagna di organizzazione del Partito!

Costituite clandestinamente in ogni azienda, in ogni zona e in ogni organizzazione di massa un Comitato di Partito!