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Comunicato CP 21/09 - 18 agosto 2009
Afghanistan vincerà!

W l’eroica Resistenza
del popolo afgano all’aggressione USA e NATO!


 Comunicato CP 21/09 - 18 agosto 2009

  

Afghanistan vincerà!

 

W l’eroica Resistenza del popolo afgano all’aggressione USA e NATO!

 

La vittoriosa Resistenza del popolo afgano all’aggressione degli imperialisti è un aiuto alla rinascita del movimento comunista e allo sviluppo del movimento rivoluzionario in tutto il mondo!

 

Nel mese di luglio la Resistenza afgana ha abbattuto più di cento soldati delle forze imperialiste!

 

Gli imperialisti USA, inglesi, francesi, tedeschi, italiani e di altri paesi e i loro fantocci afgani sono condannati alla sconfitta!

 

Le masse popolari italiane faranno pagare caro alla banda Berlusconi, al Vaticano e ai loro complici il crimine di aver inviato truppe italiane a partecipare all’aggressione imperialista contro l’Afghanistan!

 

Nel corso di quest’anno la Resistenza del popolo afgano ha avuto un grande sviluppo. Giusto un anno fa, il 18 agosto 2008, la Resistenza afgana aveva messo fuori combattimento in un colpo solo 31 mercenari del corpo di spedizione francese. Ma mai erano state numerose come quest’anno le perdite che la Resistenza ha inflitto ai soldati aggressori, ai mercenari civili arruolati ovunque nel mondo dai governi imperialisti e impiegati in Afghanistan sia in operazioni militari sia in operazioni ausiliarie dell’occupazione, ai collaboratori militari e civili afgani degli aggressori e dell’amministrazione fantoccio messa e tenuta in piedi dagli imperialisti.

 

L’attuale fase dell’aggressione imperialista dura oramai da quasi otto anni. È nell’inverno del 2001 che il governo USA ha impegnato direttamente le sue truppe sul terreno, invadendo e occupando l’Afghanistan. Fino allora, a partire dal tempo della lotta contro l’occupazione dei revisionisti sovietici (1979-1989), gli imperialisti USA avevano cercato di dettare legge in Afghanistan tramite forze locali amiche, tramite regimi collaborazionisti. Ma tutti gli sforzi fatti prima sotto la presidenza Carter, poi sotto le presidenze Reagan e Bush padre, quindi sotto la presidenza Clinton, sono andati storti. Tutti i regimi che gli imperialisti USA hanno messo in piedi in Afghanistan, prima o poi si sono rivoltati contro di loro. Allora nel 2001 sotto la presidenza di Bush figlio gli imperialisti USA si sono arrogati il diritto di intervenire direttamente sul posto per costruire un regime che mettesse definitivamente l’Afghanistan al loro servizio. È la linea che gli imperialisti seguono anche altrove, come in questi mesi in Colombia: quando i regimi fantoccio falliscono o non sono più abbastanza servili, intervengono direttamente.

Hitler e i suoi nazisti avevano battezzato creazione di un Nuovo Ordine il criminale progetto degli imperialisti tedeschi di distruggere e occupare l’Unione Sovietica e di sottomettere al loro sfruttamento l’Europa dall’Atlantico agli Urali. A maggior ragione gli imperialisti USA devono abbellire i loro criminali progetti di dominazione del mondo, stante la tradizione democratica del popolo americano. Per questo hanno battezzato la loro aggressione in Afghanistan esportazione della democrazia e dei diritti umani. Sotto questa bandiera anche i loro complici e servi, tra cui il Vaticano, la banda Berlusconi e il circo Prodi, hanno potuto mobilitarsi più facilmente e contribuire con mercenari militari e civili e con mezzi e soldi all’aggressione dell’Afghanistan, all’occupazione e alla costruzione di un regime docile agli interessi dei gruppi e governi imperialisti, autoproclamatisi “comunità internazionale”.

In un primo momento gli imperialisti USA hanno avuto un facile successo contro il regime che fino allora aveva governato l’Afghanistan, che loro stessi avevano messo in piedi e del cui tradimento erano altamente indignati. I complici e i servi degli imperialisti USA si sono rallegrati in fretta: erano tutti contenti di essersi impegnati in un’impresa criminale facile e promettente. Ma passo dopo passo la Resistenza ha preso piede e dopo otto anni è all’attacco in tutto il paese.

Oramai la Resistenza colpisce perfino la capitale Kabul. Il 15 agosto ha fatto saltare il quartier generale delle forze NATO. Il 17 agosto ha bombardato il Palazzo del Presidente fantoccio, Karzai. Gli imperialisti non sanno più che pesci pigliare, come uscire dal pantano in cui gli imperialisti USA hanno cacciato anche i loro complici e i loro servi. Sono indecisi se liquidare Karzai e sostituirlo con un qualche loro fantoccio più efficiente, ma allo stesso tempo abbastanza servile e fidato. Non è facile trovare un fantoccio capace e servile. Per il prossimo giovedì 20 agosto hanno messo in piedi una mascherata elettorale, un gioco in cui gli imperialisti USA sono maestri. Forse alla fin fine nomineranno un governatore americano o europeo!

Barack Obama si è lanciato nell’impresa criminale dove Bush è fallito. Ha già ordinato l’invio di altri 30.000 soldati USA e sollecita gli altri governi complici o servi a mandare più mercenari militari e civili e a fornire altre risorse. I governi imperialisti hanno allargato la guerra al Pakistan, secondo la celebre teoria del domino. In realtà l’espansione dell’intervento diretto sul terreno delle truppe e dell’amministrazione civile degli imperialisti ha suscitato e rafforzato il movimento rivoluzionario anche in Pakistan. Prima o poi la Resistenza all’aggressione imperialista sviluppandosi in Pakistan finirà per congiungersi e combinarsi con il movimento rivoluzionario già in avanzato sviluppo in India, in Nepal, nel Bangladesh e in altri paesi dell’Asia meridionale.

A ovest la Resistenza afgana si salda già con la lotta che i popoli arabi (in primo luogo dell’Iraq, della Palestina, della Somalia) e africani conducono su scala crescente contro gli imperialisti USA ed europei e contro i gruppi sionisti. Il contrasto tra la Repubblica Islamica dell’Iran da una parte e dall’altra gli imperialisti USA ed europei e i gruppi sionisti d’Israele e i contrasti tra USA, UE, Russia e Cina indeboliscono ulteriormente il sistema imperialista mondiale.

La resistenza armata dei popoli oppressi e la crisi generale del capitalismo che da un anno è entrata nella sua fase terminale rendono tutto il sistema politico imperialista mondiale altamente instabile. Inoltre la crisi ambientale si aggrava sempre di più e non ha soluzione possibile nell’ambito delle relazioni sociali mercantili e capitaliste e nell’ambito delle relazioni internazionali imperialiste. I gruppi imperialisti per preservare il loro sistema di relazioni sociali e per perpetuare i loro privilegi stanno infliggendo alle classi sfruttate e ai popoli oppressi sofferenze inaudite e crescenti.  Ma in questo modo essi perdono ulteriormente prestigio e autorità tra le masse popolari, suscitano atti di ribellione sempre più diffusi e creano un terreno più favorevole per lo sviluppo della rivoluzione socialista.

È sempre più vero ed anche sempre più evidente che non sono i gruppi imperialisti che sono forti, che hanno seguito e prestigio presso le masse popolari. Essi anzi sono in preda a una crisi economica, politica e culturale a cui non sanno come porre rimedio, che continuerà ad aggravarsi. Il malcontento, l’insofferenza e gli atti di ribellione dilagano.

È il fronte delle forze rivoluzionarie che è ancora debole, che non dà ancora un orientamento sufficientemente giusto e diffuso alle masse popolari né ancora organizza in modo efficace le forze già disposte a combattere. Rafforzare il fronte delle forze rivoluzionarie è il compito che noi comunisti possiamo e dobbiamo svolgere portando avanti la rinascita del movimento comunista sulla base del marxismo-leninismo-maoismo e della strategia della guerra popolare rivoluzionaria. È in questa opera pratica che noi comunisti affiniamo, verifichiamo e proviamo che la nostra concezione del mondo è il livello più alto di conoscenza della natura e di se stessa che l’umanità ha raggiunto.

 

Nelle nostre file alcuni sono spaventati e sconcertati dalle concezioni e dalle linee reazionarie che oggi ancora prevalgono nella Resistenza afgana. I gruppi imperialisti e i loro complici, in primo luogo il Vaticano con la sua Chiesa, fanno di tutto per contrapporre le masse popolari dei paesi imperialisti e anche del nostro paese alla Resistenza che i popoli arabi e musulmani conducono contro l’aggressione imperialista. A questo fine si basano anche sul carattere reazionario di concezioni e di linee di gruppi che conducono la Resistenza e dove è necessario gli imperialisti e i loro complici non esitano a ricorrere anche a menzogne e alla denigrazione, fino alle teorie razziste dell’inferiorità dei popoli arabi e musulmani, dello scontro tra civiltà.

In realtà non è per le concezioni e i comportamenti reazionari che gli imperialisti hanno aggredito il popolo afgano. Per il popolo afgano le concezioni e le linee arretrate sono un residuo del passato. Per la Resistenza sono un freno al suo sviluppo vittorioso. La Resistenza ha tuttavia fatto passi avanti da gigante nonostante esse e per vincere definitivamente dovrà superarle. I gruppi che prima lo faranno in termini pratici, diventeranno la direzione di tutta la Resistenza. I comunisti non hanno paura delle concezioni arretrate dei rivoluzionari: se persisteranno nella rivoluzione per vincere dovranno abbandonare le loro concezioni arretrate. Lo faranno tanto più rapidamente e su scala tanto maggiore, quanto maggiori saranno i successi pratici dei comunisti nel fare la rivoluzione. L'influenza esercitata nel mondo dalla Rivoluzione d'Ottobre e dell'Unione Sovietica lo insegna.

Le contraddizioni di concezione, di linea politica e di metodi di lotta che ci sono oggi nel mondo tra le forze che si oppongono al sistema imperialista si risolveranno man mano che il movimento comunista riacquisterà forza, si libererà dal dogmatismo e dall’influenza della borghesia di sinistra e si porrà nuovamente in tutto il mondo alla testa della lotta di liberazione dei popoli oppressi, delle classi sfruttate, delle donne e dei giovani per l’eliminazione definitiva di ogni sfruttamento dell’uomo sull’uomo e di ogni discriminazione di razza, di genere, di religione, di cultura e di lingua. Sarà proprio la lotta pratica contro il sistema imperialista mondiale che dimostrerà la superiorità della concezione comunista del mondo.

Nella lotta contro il sistema imperialista in ogni paese e su ogni fronte diventerà sempre più chiaro a tutti i rivoluzionari che persisteranno nella lotta che solo orientandosi con il marxismo-leninismo-maoismo i popoli, le classi e i gruppi oppressi dall’imperialismo possono vincere e creare un nuovo mondo. Quanto maggiori saranno la ferocia e l’ostinazione dei gruppi imperialisti, tanto più per venirne a capo i rivoluzionari dovranno ricorrere al marxismo-leninismo-maoismo. Quale che sia la loro razza e la loro storia, in ogni paese i rivoluzionari saranno abbastanza intelligenti per impugnare l’arma più efficace al posto dell’arma meno efficace.

Sarà l’avanzata vittoriosa della rivoluzione di nuova democrazia, antifeudale e antimperialista, guidata dai partiti comunisti in Asia (già in fase avanzata in Nepal, in India, nelle Filippine e in altri paesi), in Africa e in America Latina che mostrerà anche agli eroici combattenti della Resistenza dei paesi arabi e musulmani quale è la via per concludere la loro lotta eroica con una vittoria definitiva.

Sarà l’avanzata vittoriosa della rivoluzione socialista in Europa e negli USA che dimostrerà la forza della concezione comunista del mondo, del marxismo-leninismo-maoismo e della strategia delle guerra popolare rivoluzionaria di lunga durata.

 

Per questo noi salutiamo con grande gioia i successi della Resistenza afgana contro gli aggressori imperialisti e contro i loro fantocci e auguriamo che essi crescano di giorno in giorno.

Per questo esortiamo tutti i comunisti, tutti i lavoratori avanzati, tutti i progressisti e tutti i sinceri democratici del nostro paese a rallegrarsi per i successi della Resistenza afgana e a sostenerla in ogni modo, in primo luogo contro gli imperialisti italiani, la banda Berlusconi e il Vaticano.

 

Il comunismo è principalmente il movimento pratico di trasformazione dello stato attuale delle cose. È nella pratica della lotta per distruggere il sistema imperialista mondiale e costruire il nuovo mondo che si dimostra la superiorità della concezione comunista. Per trasformare il mondo, bisogna conoscerlo. Ma l’aspetto principale è la trasformazione. Conosciamo per trasformare!

 

Questa è la concezione che guida il (nuovo)Partito comunista italiano!

 

È animati da questa concezione che noi chiamiamo tutti i comunisti, tutti i lavoratori avanzati, tutti i progressisti e i sinceri democratici a lottare con forza contro il governo della banda Berlusconi e contro la Repubblica Pontificia, per porre fine alla sua politica aggressiva contro i popoli oppressi e per porre fine alla crisi generale in cui ha precipitato le masse popolari del nostro paese. Si tratta di una unica lotta.

 

Le misure per impedire gli effetti più disastrosi della crisi generale del capitalismo e l’instaurazione di un governo di Blocco Popolare che le attui, aprono la via all’instaurazione del socialismo e rafforzano la lotta antimperialista in ogni angolo del mondo!

 

Con la nostra lotta per instaurare il socialismo nel nostro paese diamo un grande contributo alla lotta delle masse popolari degli altri paesi e alla rinascita del movimento comunista a livello internazionale!

 

Per la nostra lotta per instaurare il socialismo nel nostro paese possiamo giovarci delle lotte che le masse popolari degli altri paesi in tutto il mondo conducono per far fronte alla fase terminale della seconda crisi generale del capitalismo e per porre fine all’aggressione imperialista!

 

Per questo lotta il nuovo Partito comunista italiano!

Per questa lotta il nuovo PCI chiede il concorso e il contributo della parte più generosa e onesta, della parte più avanzata delle masse popolari del nostro paese!

 

Compagni, operai, proletari, donne, immigrati e giovani: arruolatevi nel (nuovo)Partito comunista italiano!

 

Partecipate alla campagna di organizzazione del Partito!

Costituite clandestinamente in ogni azienda, in ogni zona e in ogni organizzazione di massa un Comitato di Partito!