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Rompere i lacci del sistema
imperialista mondiale

Comunicato CC - 22 luglio 2011

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Comunicato CC 25/11 - 24 luglio 2011

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Le orrende stragi di Oslo e dell’isola di Utoya commuovono e indignano milioni di persone!

 

I comunisti di tutto il mondo devono associarsi alla commozione e all’indignazione, ma devono anche e soprattutto denunciare i reali responsabili e mandanti di queste stragi, delle stragi che si moltiplicano nel mondo, della guerra di sterminio non dichiarata che il sistema imperialista mondiale fomenta in ogni angolo del mondo!

 

I veri mandanti del nazista cristiano Behring Breivik di Oslo, i fomentatori, perpetuatori e difensori della mentalità e dei comportamenti barbarici degli autori di questa e simili stragi sono i vertici del sistema imperialista mondiale, la comunità internazionale degli speculatori, in particolare i membri dei tre raggruppamenti più importanti di questa comunità internazionale: la borghesia imperialista USA, la Chiesa Cattolica Romana con alla sua testa il Vaticano e il Papa che ne è il monarca assoluto, i gruppi sionisti d’Israele!

 

Il sistema imperialista mondiale ha portato l’umanità in un marasma tale che se non vi poniamo fine instaurando il socialismo a partire dai paesi imperialisti, dovremo passare attraverso barbarie e distruzioni che per qualità eguaglieranno le azioni degli uomini più primitivi e per ampiezza saranno all’altezza dei mezzi e delle conoscenze di cui oggi l’umanità dispone.

 

Poniamo fine al regno delle barbarie e al dominio della comunità internazionale degli speculatori!

Lottiamo per instaurare il socialismo a partire dai paesi imperialisti!

 

Di fronte alle orrende stragi di Oslo e dell’isola di Utoya denunciamo le responsabilità dei vertici del sistema imperialista mondiale, in particolare della borghesia imperialista USA, della Chiesa Cattolica Romana e dei gruppi sionisti d’Israele, i tre raggruppamenti più influenti dei vertici del sistema imperialista mondiale, della “comunità internazionale” presieduta dal governo di Washington e benedetta dal Papa di Roma.

Le stragi di Oslo e dell’isola di Utoya non sono manifestazioni di follia individuale. Il loro autore non è un folle: tutto dà a vedere che anzi è una persona capace di intendere e volere, tutt’altro che incapace di gestire le sue relazioni sociali e con l’ambiente circostante. Che è un individuo capace di architettare piani e portarli a termine, di connettere tra loro i vari aspetti della realtà per come in effetti sono connessi e possono essere connessi e per come effettivamente li connettono gli esponenti dei vertici del sistema imperialista mondiale, i fautori dello “scontro di civilizzazioni” e della competizione mondiale, i politici e i prelati che volevano e vogliono imporre che, siccome lo è stata nel passato, l’Europa deve essere cristiana anche nel futuro e per l’eternità.

Quello che ha fatto anche di Behring Breivik di Oslo un assassino al pari di tanti suoi coetanei e di persone anche più giovani di lui che massacrano in Afghanistan o in Palestina direttamente agendo sul terreno o seduti alle consolle da cui guidano i droni che bombardano, sono idee, concezioni, sentimenti e aspirazioni barbariche che non ha inventato lui e che non sono suo patrimonio personale. Al contrario sono professate ed elaborate dai promotori della mobilitazione reazionaria delle masse popolari e dai promotori delle prove di fascismo, che sono migliaia, agiscono anche tra noi e compiono le loro “eroiche gesta” contro i campi rom, contro gli emarginati, contro le donne, contro gli immigrati, contro gli omosessuali. Queste idee, concezioni e aspirazioni non sono  deliri o farneticazioni. Sgorgano dalle relazioni sociali che la borghesia e il clero e in generale i vertici del sistema imperialista mondiale impongono a tutta l’umanità. Sono uno dei modi di reagire alle relazioni pratiche di dissoluzione delle solidarietà sociale, alla eliminazione dei diritti che le classi e i popoli oppressi si erano conquistati nell’ambito della prima ondata della rivoluzione proletaria promossa dal movimento comunista, alle relazioni di oppressione e sfruttamento che il sistema imperialista mondiale impone a tutta l’umanità. Sono una manifestazione individuale della follia del corso che il sistema imperialista mondiale ha impresso e impone all’umanità da quando si è esaurito lo slancio al progresso che il movimento comunista aveva impresso a tutta l’umanità.

Ciò che distingue il nazista cristiano Behring Breivik di Oslo da Bush o Barack Obama o dal capo del governo norvegese, il sig. Stoltenberg, è 1. che Behring Breivik ha praticato a norvegesi quello che gli altri signori fanno fare agli afgani, ai libici, ai colombiani, ai palestinesi e ad altri popoli, 2. che Behring Breivik ha fatto con le armi e in forme sanguinarie quello che la comunità internazionale degli speculatori fa “in guanti gialli”, affamando ed emarginando, rendendo la vita difficile ed impossibile a milioni e milioni di persone.

Scriveva Gramsci nei Quaderni del carcere “Ci sono due modi di uccidere: uno che si indica francamente con il verbo uccidere; l’altro che resta di solito sottinteso dietro l’eufemismo delicato: “rendere la vita impossibile”. E’ un tipo di assassinio lento e oscuro compiuto da una moltitudine di complici invisibili”. Esattamente così: è l’assassinio praticato da migliaia e forse da alcuni milioni di persone che nella cultura corrente non sono indicati come assassini, anzi molti di loro si ammantano di premi Nobel per la Pace e di parole e prediche di pace, come Barack Osama e Papa Ratzinger.

Chi porta e fomenta la guerra ai quattro angoli del mondo? Chi spezza i paesi e mette masse popolari l’una contro l’altra, dall’Jugoslavia alla Somalia al Sudan? Chi va predicando che “siamo in guerra e per vincere bisogna che i lavoratori in ogni fabbrica obbediscano ai loro padroni”? Non era Behring Breivik di Oslo ma Marchionne al convegno nazionale di Comunione e Liberazione. Quanti norvegesi ha ucciso Behring Breivik di Oslo e quanti uomini ha ucciso con gli aerei e soldati norvegesi il sig. Stoltenberg in Afghanistan o in Libia, quanti ne hanno uccisi i soldati italiani? Chi ha fatto rincarare i prezzi delle derrate alimentari e ha gettato nella fame milioni di persone? Chi nega l’assistenza sanitaria a chi non ha soldi per pagare? Chi emargina centinaia di milioni di lavoratori con la disoccupazione e privandoli dei diritti elementari conquistati quando il movimento comunista era forte? Chi fa del lavoro un obiettivo per cui i lavoratori dovrebbero battersi tra di loro? Chi impone comportamenti in cui gli altri uomini sono o strumenti per arricchirsi o concorrenti da eliminare?

Un tempo, nelle lontane epoche delle barbarie, gli uomini si uccidevano e persino si mangiavano tra loro. Chi oggi sta riportando l’umanità a quel livello negando il lungo cammino della nostra millenaria evoluzione? Chi va predicando che il comunismo dei mezzi di produzione e l’eguaglianza sociale sono contrari alla “natura umana”?

Non è evidente che Behring Breivik di Oslo è un esponente della stessa mentalità che anima i membri della comunità internazionale degli speculatori e i vertici del sistema imperialista mondiale? Se invece di sparare nell’isola di Utoya e far scoppiare bombe a Oslo Behring Breivik si fosse arruolato come altri “bravi soldati” agli ordini dei caporioni della “comunità internazionale” e fosse andato a fare le stesse cose in Afghanistan, in Libia, in Palestina o in Libano, le autorità del sistema imperialista mondiale, della comunità internazionale presieduta dal governo di Washington e benedetta dal Papa di Roma lo celebrerebbero come un valoroso soldato che difende i valori della civiltà cristiana e come un eroe se fosse a sua volta ucciso dai “terroristi afghani”. Quale è la differenza tra la mentalità di Behring Breivik e quella dei coloni sionisti di Netanyahu?

 Le orrende stragi di Oslo e dell’isola di Utoya devono far riflettere tutti quelli che ne sono capaci su dove il sistema imperialista mondiale sta portando l’umanità. Le stragi, le guerre, la disoccupazione, le carestie, l’emarginazione, le radiazioni nucleari, le inondazioni, le siccità, i terremoti, gli sfratti, l’ignoranza, le malattie, non sono più calamità naturali, neanche quelle che un tempo lo erano. Oggi noi uomini abbiamo i mezzi, le conoscenze e la disponibilità di tempo per evitare anche quello che un tempo non potevamo evitare, per prevenire quello che un tempo non sapevamo come prevenire, per conoscere quello che non conosciamo ancora ma che ora sappiamo che possiamo arrivare a conoscere con una ricerca adeguata. Oggi noi abbiamo i mezzi per migliorare l’ambiente in cui viviamo. Abbiamo i mezzi per assicurare a ogni essere umano una vita dignitosa e promuovere finalmente l’accesso di tutti gli esseri alle attività culturali e intellettuali e alla relazioni sociali che sono tipicamente umane e da cui solo il barbarico sistema capitalista sostenuto dalla Chiesa Cattolica Romana esclude ancora oggi gran parte della popolazione anche nei paesi più progrediti e più ricchi.

 

Alle stragi di Oslo e dell’isola di Utoya reagiamo rilanciando su grande scala la lotta per instaurare il socialismo!

 

L’umanità può costruirsi un futuro luminoso!

 

Sono gli uomini che fanno la loro storia ma per farla devono basarsi sui presupposti che la storia consegna loro e agire secondo le leggi che la situazione comporta.

 

La concezione comunista del mondo è la base per comprendere la situazione e per costruire il nostro luminoso futuro.

 

La barbare stragi di Oslo e dell’isola di Utoya sono manifestazioni della follia del sistema imperialista mondiale!

 

Avanti nella lotta per instaurare il socialismo!

Viva il comunismo!