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Agire da comunisti 

Comunicato CC - 19 novembre 2013

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Comunicato CC 42/2013 - 11 dicembre 2013

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Ribellarsi è giusto! Viva la ribellione delle masse popolari!

Abbasso il governo delle rapine e delle tasse!

Abbasso le autorità della Repubblica Pontificia!

Facciamola finita con la prepotenza di banche, assicurazioni e monopoli!

 

La protesta contro le istituzioni della Repubblica Pontificia dilaga da un capo all’altro del paese, si allarga a strati via via più vasti della popolazione. Contro la rapina economica, la disgregazione sociale e la devastazione del paese si mobilitano tutti i lavoratori dipendenti e autonomi, gli immigrati, gli studenti, i pensionati, le casalinghe e persino quei capitalisti che non godono dei profitti e dei benefici del capitale finanziario. È un movimento che fa crescere in ogni città e in ogni paese una ventata di speranza di “farla finita” con l’oppressione della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti, con la loro Troika e le loro guerre.

 

Noi comunisti appoggiamo e promuoviamo la partecipazione alle manifestazioni promosse dal Coordinamento 9 dicembre, dai Forconi e dagli altri gruppi. Esse si aggiungono e combinano con le gloriose Cinque Giornate di Genova, con le proteste degli operai della fabbriche che i padroni vogliono chiudere, con le proteste degli studenti e dei precari, delle vittime dell’inquinamento e delle “catastrofi naturali”, con quelle di altri settori.

 

Alcuni dei promotori e dei manifestanti nutrono l’illusione di indurre le Autorità della Repubblica Pontificia a fare una politica più favorevole alle masse popolari. Queste illusioni sono secondarie. Le idee e le aspirazioni si scontreranno con i fatti. I vertici della Repubblica Pontificia, il loro governo e le loro autorità non cambieranno politica. Al massimo cambieranno facce e parole, ma la loro politica resta quella dettata dalla Unione Europea e dalla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti. Berlusconi oggi fa l’antiUE, ma l’abbiamo visto all’opera. Il Papa predica contro il capitalismo, ma la Corte Pontificia e la sua Chiesa restano pilastri del capitalismo in Italia e nel mondo. Prodi ora fa il pentito, ma quando era al governo ha privatizzato a man bassa.

I promotori delle prove di fascismo si intrufolano nella mobilitazione delle masse popolari contro i vertici della Repubblica Pontificia. Tanto peggio per i loro ispiratori, mandanti, finanziatori e protettori. Il movimento attuale sovverte il sistema che la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti ha imposto e impone nel nostro paese e nel mondo. Le intenzioni e i propositi di Forza Nuova, di Casa Pound, della Destra e degli altri gruppi fascisti non cambieranno questo dato di fatto. Si troveranno ad aver servito una causa opposta alle intenzioni dei loro ispiratori e padrini.

Le istituzioni della Repubblica Pontificia rapinano il paese, succhiano il sangue ai lavoratori, rendono sempre più difficile la vita alle masse popolari, per arricchire i ricchi e soddisfare le pretese dei banchieri e dei caporioni delle società finanziarie. La questione principale non sono le idee, le intenzioni e le bandiere di chi promuove la mobilitazione delle masse popolari. Abbiamo visto più volte singoli e partiti cambiare ruolo. Tra Napolitano e i capi delle Organizzazioni Criminali, tra Berlusconi e Susanna Camusso, tra Letta e i caporioni delle organizzazioni fasciste, la differenza è solo di facciata e di ruolo. L’importante è che la mobilitazione delle masse popolari si allarghi, che si  rafforzi e che diventi organizzazione.

Questa è la strada giusta per farla finita con questo regime di rapina, con la Corte Pontificia, con il Presidente della Repubblica dei padroni, con l’illegale e illegittimo governo Letta, con i loro funzionari che devastano il paese.

Siamo sulla strada giusta per farla finita con il sistema di partiti e uomini politici corrotti e venduti, di sindacalisti di regime complici dei padroni, di funzionari pubblici prepotenti con i lavoratori e servili verso i ricchi e i potenti.

Bisogna moltiplicare le proteste. Le proteste devono portare a costituire Organizzazioni Popolari in ogni zona e settore e in ogni azienda pubblica e Organizzazioni Operaie in ogni azienda capitalista. OO e OP devono agire in ogni zona e azienda come istituzioni del Nuovo Potere, alternativo a quello della RP. Devono prendere la direzione del paese, azienda per azienda e zona per zona, coordinarsi tra di loro fino a costituire un loro governo d’emergenza e farlo ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia. Quanto più avanza il coordinamento delle OO e OP, tanto più cresce il potere di ognuna di esse nella sua zona e nella sua azienda, tanto più vicina diventa la costituzione del GBP.

Bisogna che a tutti i livelli le masse popolari si organizzino per non pagare imposte e tasse, bollette e prezzi di monopolio, per impedire che i padroni chiudano e delocalizzino le fabbriche e per riaprire quelle che hanno chiuso, per impedire che le autorità chiudano i servizi e vendano il patrimonio pubblico. Bisogna estendere la disobbedienza alle autorità e bloccare il funzionamento delle istituzioni statali fino a rendere il paese ingovernabile ai vertici della Repubblica Pontificia e a ogni governo loro emanazione.

Solo con l’instaurazione del socialismo porremo fine al capitalismo e alla sua crisi. Quindi la mobilitazione delle masse popolari contro la Repubblica Pontificia porterà più o meno direttamente a questo risultato. Quanto direttamente, dipende da noi. Ma la rivoluzione socialista pura non esiste. La rivoluzione socialista avviene tramite la ribellione delle masse popolari all’ordine costituito, fino a instaurare un nuovo ordine. Già Lenin insegnava: “La rivoluzione socialista in Europa non può essere altro che l’esplosione della lotta di massa di tutti gli oppressi e di tutti i malcontenti. Una parte della piccola borghesia e degli operai arretrati vi parteciperanno inevitabilmente - senza una tale partecipazione non è possibile una lotta di massa, non è possibile nessuna rivoluzione - e porteranno nel movimento, non meno inevitabilmente, i loro pregiudizi, le loro fantasticherie reazionarie, le loro debolezze e i loro errori. Ma oggettivamente essi attaccheranno il capitale e l'avanguardia cosciente della rivoluzione, il proletariato avanzato, esprimendo questa verità oggettiva della lotta di massa varia e disparata, variopinta ed esteriormente frazionata, potrà unificarla e dirigerla, conquistare il potere, prendere le banche, espropriare i trust odiati da tutti (benché per ragioni diverse!) e attuare altre misure dittatoriali che condurranno in fin dei conti all'abbattimento della borghesia e alla vittoria del socialismo, il quale si 'epurerà' dalle scorie piccolo-borghesi tutt’altro che di colpo”.

 

Sta a noi comunisti far tesoro della nostra concezione del mondo. Sta agli operai avanzati approfittare delle condizioni favorevoli per organizzarsi di cui godono. Dobbiamo portare nel vasto movimento delle masse popolari l’orientamento e l’organizzazione che lo rendano capace di creare un nuovo ordine: in definitiva esso sarà il socialismo.

 

Trasformare la ribellione e la protesta in organizzazione delle masse popolari fino alla costituzione del Governo di Blocco Popolare, il governo d’emergenza delle masse popolari organizzate!

Costituire clandestinamente in ogni azienda privata e pubblica e in ogni zona Comitati di Partito, moltiplicare le OO e le OP e favorire il loro coordinamento e l’orientamento a costituire un loro governo d’emergenza!

 

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