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(nuovo)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

Comitato Centrale

Sito: www.nuovopci.it
e.mail: nuovopci@riseup.net


Delegazione

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Comunicato CC 18/2021
25 luglio 2021

I comunisti del (nuovo)PCI agli operai GKN e a tutti gli operai italiani!

Le masse popolari di tante parti del paese hanno espresso ed esprimono la loro solidarietà a voi operai GKN. Con la resistenza all’attacco del fondo finanziario Melrose avete già suscitato la mobilitazione dei lavoratori di altre aziende e di molti gruppi e organismi delle masse popolari.

Scaricate le istruzioni per utilizzare il sistema di criptazione PGP e TOR

Leggi La Voce 68 del (nuovo)PCI

Comunicato CC 19/2021 - 5 agosto 2021

[Scaricate il testo del comunicato in Open Office / Word ]

Non accontentarsi di CIG e altri ammortizzatori sociali!

Contrattaccare per vincere! Non dare tregua ai padroni!

Organizzarsi e unirsi fino a costituire un governo d’emergenza delle masse popolari organizzate!


Gkn, Gianetti Ruote, Logista, Whirlpool, ex Embraco, Elica, Timken, Rotork Gears, San Marco Industrial, Grafica Veneta non sono casi isolati, come non lo sono il ponte Morandi di Genova e gli edifici e le opere pubbliche in rovina, come non lo sono le morti sul lavoro di Luana D’Orazio e di Laila El Harim e l’uccisione del sindacalista SI Cobas Adil Belakhdim, come non lo è nessuno dei crimini e “disastri naturali” che quotidianamente i gruppi imperialisti infliggono a una parte o all’altra delle masse popolari del nostro paese, con l’impunità che la riforma di Mario Draghi e Marta Cartabia ha nuovamente garantito con la prescrizione dei reati per decorrenza termini a tutti quelli che possono pagarsi avvocati, intriganti, magistrati e azzeccagarbugli.


Ma mettere fine a questo corso delle cose è possibile. Il sistema politico della borghesia imperialista e del suo clero è sempre più precario in ogni paese imperialista e molti sono i paesi oppressi dai gruppi imperialisti in preda alla guerra. Persino tra le Forze Armate e le Polizie dei paesi imperialisti cova la ribellione. Malcontento, insofferenza, insubordinazione e rivolte dilagano e si acutizzano tra le masse popolari di tutti i paesi imperialisti.

Chi vuole davvero mettere fine al corso catastrofico delle cose, alla devastazione dell’ambiente e alle pandemie, deve unirsi nella lotta per instaurare il socialismo. Il capitalismo è diventato la malattia dell’umanità e le fa devastare la Terra con attività minerarie, piantagioni, guerre e grandi opere inutili e dannose, inquinare il suolo, il mare e l’atmosfera. Il capitalismo è diventato il flagello dell’umanità: rende sempre più precaria la vita dei lavoratori con delocalizzazioni ed emigrazioni e mette un lavoratore contro l’altro, la FCA di Termoli contro la FCA di Torino, quelli di un paese contro l’altro.

I capitalisti hanno avuto un ruolo positivo nella storia dell’umanità finché sia pure ognuno mosso da un’avidità di profitto degna di animali predatori hanno applicato alla produzione dei beni e servizi utili per vivere la conoscenza e la scienza che il clero e le precedenti classi dominanti impiegavano invece per perpetuare il loro potere e dare lustro alle ambizioni e ai vizi dei loro membri.

Ma dall’inizio del secolo scorso, da quando il capitale accumulato è diventato tanto che è impossibile impiegarlo tutto con profitto per produrre beni e servizi utili per vivere, esso è diventato principalmente denaro e titoli di credito e i capitalisti sono diventati principalmente finanzieri e speculatori: la trasformazione degli Agnelli è esemplare.

Da quando negli anni ’70 del secolo scorso, a seguito dell’esaurimento della prima ondata di rivoluzioni proletarie (1917-1976), ha ripreso in mano pienamente la direzione del mondo, la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti ha mostrato su grande scala qual è il corso delle cose che la borghesia deve imporre per prolungare la vita del suo sistema di produzione e di potere. Esso genera nelle masse popolari malcontento e insofferenza che o diventano ribellione o si trasformano in abbrutimento.

Sta a noi comunisti mobilitare le masse popolari contro ognuna delle malefatte dei capitalisti e organizzarle a unirsi e costruire un proprio sistema di potere fino a diventare capaci di instaurare un proprio governo.

Il governo delle masse popolari organizzate prenderà in mano l’apparato produttivo del nostro paese e lo riorganizzerà per produrre i beni e servizi necessari alla vita, alla difesa dalle aggressioni e alle relazioni di solidarietà, collaborazione e scambio con le masse popolari degli altri paesi e per accrescere la partecipazione dell’intera popolazione alla gestione della società e alle altre attività specificamente umane della cultura, della conoscenza e dell’arte dalle quali le classi dominanti hanno da sempre escluso le classi sfruttate e le donne (oppressione di classe e di genere). Questo costruirà l’umanità del futuro.

Rompere con l’Unione Europea, creare una nuova moneta nazionale, cacciare la NATO e porre fine agli interventi militari nei paesi oppressi, farla finita con la direzione occulta degli affari italiani da parte del Vaticano e della sua Chiesa, prendere in mano la direzione del sistema produttivo e di esportazione e importazione di beni e servizi: questa è anche la base per promuovere un sistema internazionale di solidarietà, collaborazione e scambio tra paesi. Queste sono le misure immediate che prenderà in Italia il governo delle masse popolari organizzate.

Ai comunisti il compito di elevare il livello della mobilitazione e organizzazione delle masse popolari.

Avanzare nella rivoluzione che farà dell’Italia un nuovo paese socialista e contribuirà alla rinascita del movimento comunista in tutto il mondo!


Per questo lotta il (nuovo)Partito Comunista Italiano.

Arruolatevi nel (n)PCI!

Formate gruppi di studio del suo Manifesto Programma e di lettura del n. 68 di La Voce. Per unirsi e crescere i comunisti devono capire perché nel secolo scorso non sono riusciti a instaurare il socialismo in nessun paese imperialista e la prima ondata di rivoluzioni proletarie sollevata dalla Rivoluzione d’Ottobre e dalla costruzione dell’URSS si è esaurita.




Riprodurre e affiggere ovunque, con le dovute cautele, la locandina di pag. 88 di La Voce 68 è un’operazione di guerra: vedere che il (n)PCI clandestino è presente infonde fiducia nei lavoratori e smorza l’arroganza dei padroni!

Inviare alla Delegazione delegazione.npci@riseup.net l’indirizzo email di ogni conoscente e di ogni organismo a cui può essere utile ricevere i Comunicati del Partito!


Mettersi in contatto con il Centro del Partito (usando il programma di criptazione PGP e il programma per la navigazione anonima TOR) e cimentarsi sotto la sua guida nella costruzione di un Comitato di Partito clandestino nella propria azienda, scuola o zona d’abitazione!