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(nuovo)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

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Comunicato CC 3/2022
30 gennaio 2022

Osare combattere! Osare vincere!

La lotta contro lo smantellamento dell’apparato produttivo del nostro paese è uno dei fronti della lotta in corso per creare le quattro condizioni necessarie per costituire un Governo di Blocco Popolare (GBP): il fronte principale perché su questo fronte protagonisti sono gli operai.

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Comunicato CC 4/2022 - 22 febbraio 2022


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Contro le manovre di guerra, contro le misure antipopolari dei padroni e del loro governo, contro la gestione criminale della pandemia,

Moltiplicare le lotte rivendicative e le proteste!

Rendere il paese ingovernabile dal governo Draghi!

Creare in ogni azienda e scuola e in ogni località Organismi Operai e Organismi Popolari!

Creare le condizioni per la costituzione del Governo di Blocco Popolare!


I gruppi imperialisti USA cercano di resistere al declino della loro supremazia. La crisi del loro sistema politico si aggrava, il malcontento e l’insofferenza delle masse popolari USA crescono giorno dopo giorno. A livello internazionale si giovano dell’enorme apparato militare, delle basi e formazioni militari pubbliche e clandestine che hanno creato nei 70 anni trascorsi dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, sparse in un gran numero di paesi, l’Italia compresa. Usano il sistema monetario e bancario internazionale che ereditano dal passato per imporre sanzioni ai paesi che non lasciano campo libero alle loro iniziative e ai loro soprusi, cercano di rovesciare i loro governi affamando i popoli.

La guerra in Ucraina è il risultato delle loro manovre, dopo l’Afghanistan, l’Iraq, la Libia, la Siria e un gran numero di altri paesi.

I gruppi imperialisti europei hanno contrasti con i gruppi imperialisti USA, ma sono legati a loro perché gli uni e gli altri devono sfruttare le masse popolari dei rispettivi paesi, eliminare le conquiste di civiltà e di benessere che queste hanno loro strappato quando il movimento comunista cosciente e organizzato era forte nel mondo, far fronte alla crisi dei loro sistemi politici e tenere sottomessi i paesi dell’Africa, dell’America Latina e dell’Asia.

La penetrazione nei territori dell’ex Unione Sovietica è una loro impresa comune. La guerra contro la Federazione Russa e la Repubblica Popolare Cinese è nella loro linea di marcia.

Il governo Draghi è servo di due padroni, di USA-NATO e di UE-BCE!

I vertici della Repubblica Pontificia non avevano di meglio da mettere in campo, dopo la breccia che con le elezioni di marzo 2018 le masse popolari avevano aperto nel sistema dei partiti delle larghe intese. Non sono riusciti neanche a mettersi d’accordo per trovare un successore a Mattarella, un residuato della trattativa Stato-Mafia degli anni ’90.

Contro la gestione criminale della pandemia, contro gli aumenti della tariffe, contro la distruzione del sistema pensionistico, dell’istruzione pubblica, del sistema sanitario e degli altri servizi pubblici, contro lo smantellamento del sistema produttivo del nostro paese, contro il ripristino dei licenziamenti e l’aumento della precarietà, contro l’inquinamento e la devastazione dell’ambiente: contro tutto questo l’unica via d’uscita è rendere il paese ingovernabile dal governo dei vertici della Repubblica Pontificia, moltiplicare lotte rivendicative e proteste, creare ovunque Organismi Operai e Popolari. Il CdF e gli operai della GKN di Campi Bisenzio (FI) hanno dato l’esempio!

Bisogna moltiplicare e rafforzare organizzativamente OO e OP, coordinare le loro iniziative in fronti comuni, unirli nell’orientamento a costituire un loro governo, il Governo di Blocco Popolare, formato da ministri che godono della fiducia di OO e OP e decisi a realizzare con essi le sette misure generali del GBP:

1. assegnare a ogni azienda compiti produttivi (di beni o servizi) utili e adatti alla sua natura, secondo un piano nazionale (nessuna azienda deve essere chiusa);

2. distribuire i prodotti alle famiglie e agli individui, alle aziende e ad usi collettivi secondo piani e criteri chiari, universalmente noti e democraticamente decisi;

3. assegnare ad ogni individuo un lavoro socialmente utile e garantirgli, in cambio della sua scrupolosa esecuzione, le condizioni necessarie per una vita dignitosa e per la partecipazione alla gestione della società (nessun lavoratore deve essere licenziato, ad ogni adulto un lavoro utile e dignitoso, nessun individuo deve essere emarginato);

4. eliminare attività e produzioni inutili e dannose per l’uomo o per l’ambiente, assegnando alle aziende altri compiti;

5. avviare la riorganizzazione delle altre relazioni sociali in conformità alla nuova base produttiva e al nuovo sistema di distribuzione;

6. stabilire relazioni di solidarietà, collaborazione e scambio con gli altri paesi disposti a stabilirle con noi;

7. epurare gli alti dirigenti della Pubblica Amministrazione che sabotano l’azione del GBP, conformare le Forze dell’Ordine (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza), le Forze Armate e i Servizi d’Informazione allo spirito democratico della Costituzione del 1948 - in particolare a quanto indicato negli articoli 11 e 52 che i vertici della Repubblica Pontificia violano sistematicamente - e attuare la partecipazione universale dei cittadini alle attività militari a difesa del paese e a tutela dell’ordine pubblico.

Tra le masse popolari del nostro paese non esistono contrasti antagonisti. Alle divergenze di interessi tra settori delle masse popolari, con un GBP è possibile trovare soluzioni che rispettano gli interessi di tutti i settori. Con le masse popolari degli altri paesi possiamo stabilire rapporti di solidarietà, collaborazione e scambio. È il dominio dei capitalisti, protesi ognuno a valorizzare il suo capitale e a produrre ed accumulare profitti, denaro, che rende impossibili soluzioni di comune interesse per le masse popolari.

La costituzione del GBP è un passo verso l’instaurazione del socialismo. Far avanzare la rivoluzione socialista è per le masse popolari italiane, come per le masse popolari di ogni paese imperialista, l’unica forma di lotta contro la guerra verso cui i gruppi imperialisti e le loro autorità portano il mondo.

Il primo paese imperialista che imboccherà questa strada sarà di esempio e aprirà la strada anche alle masse popolari degli altri paesi imperialisti! Questa via è possibile. Sta a noi praticarla.

Ognuno che si considera comunista deve assimilare gli insegnamenti della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria 1917-1976, dei suoi grandi successi che hanno cambiato il mondo e del suo esaurimento che ha lasciato nuovamente campo al dominio della borghesia imperialista e al sistema sociale di putrefazione che essa impone al mondo. Fare il bilancio della prima ondata è un dovere per ogni intellettuale che vuole essere comunista.

Il nuovo PCI e la sua Carovana hanno imparato la lezione e sono decisi ad applicarla, la stanno applicando. Altri organismi, gruppi ed esponenti del movimento comunista cosciente e organizzato oggi in fermento all’insegna dell’unità dei comunisti e anche esponenti della sinistra borghese (un esempio sono quelli che si uniscono nel Comitato di Liberazione Nazionale promosso da Ugo Mattei) contrari al corso delle cose imposto dalla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti, dall’UE e dalla NATO, hanno anch’essi interesse ad applicarla, perché è la condizione per realizzare gli obiettivi a cui aspirano.

La riscossa delle masse popolari è possibile! Ciascuno può e deve dare il suo contributo!

Il partito comunista è il fattore decisivo della vittoria!

Costituire Comitati di Partito in ogni azienda, scuola, istituzione pubblica e in ogni territorio!

Il primo passo da compiere per arruolarsi è costituire un gruppo di studio del Manifesto Programma del (n)PCI.

Il secondo passo è mettersi in contatto con il Centro del Partito!



Riprodurre e affiggere ovunque, con le dovute cautele, la locandina di pag. 72 di La Voce 69 e gli adesivi dell’Avviso ai naviganti 103 è un’operazione di guerra: vedere che il (n)PCI clandestino è presente anche dove non se l’aspettano infonde fiducia nei lavoratori e smorza l’arroganza dei padroni!