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La posta di Nicola
In questa rubrica il compagno Nicola, per
conto della redazione di La Voce, risponde alle lettere dei nostri
lettori o le commenta. Purtroppo, per un motivo o per l’altro, non sempre
possiamo riportare per intero le lettere. Cercheremo di far capire il
contenuto. A volte anche le risposte sono riassunti o brani di quelle
effettivamente inviate. Ma faremo le cose in modo che i lettori comprendano
l’essenziale della corrispondenza.
Approfittiamo dell’occasione per ringraziare i compagni che
ci mandano al nostro indirizzo e.mail testi di scritti di FSRS o di altri
che riguardano la ricostruzione del partito o la nostra attività, notizie di
avvenimenti e di situazioni, rapporti su assemblee e lotte. Essi danno un
contributo non sanno probabilmente quanto prezioso al nostro lavoro.
Cari compagni,
vi scrivo a proposito di un confronto dialettico con un
compagno che posso definire appartenente al movimento di ricostruzione del
partito comunista che ha suscitato in me non pochi dubbi e qualche
riflessione di cui voglio rendervi partecipi.
Piccola borghesia e classe operaia. Il cruccio riguarda
la composizione di classe del partito. Infatti in un'analisi personale
esponevo la mia situazione economica nonché lavorativa e ne parlavo col
compagno. Sostanzialmente posso riassumere che pur essendo giovane ho la
fortuna di avere un lavoro a tempo indeterminato in un settore impiegatizio
finanziario.
Sostanzialmente potrei essere definito proletario (mi
guadagno pur sempre qualcosa col lavoro salariato) ed elemento delle masse
popolari anche se di una classe che sfiora più la definizione di
piccolo-borghese piuttosto che di operaio.
Il compagno in questione si riteneva appartenente alla
classe operaia.
Queste erano le posizioni di partenza. Successivamente il
dibattito si è calibrato più sulla costruzione del partito, prima tappa del
processo rivoluzionario del fare dell'Italia un paese socialista.
La composizione di classe del partito. Il partito dovrà
essere composto da elementi delle masse popolari, indistintamente, oppure
dalla sola classe operaia? Su questo quesito il dibattito era acceso e si
distinguevano nettamente due opinioni. Io insistevo sulla necessità della
linea di massa per raccogliere ed incanalare più risorse possibili nel
processo rivoluzionario anche in prospettiva del fatto che un partito che
aspira a prendere il potere e quindi a governare milioni di cittadini non
può essere una ristretta cerchia di elementi, ma una moltitudine che si
fonde con le masse popolari. A sostegno delle mie tesi citavo l'articolo
sulla costruzione dei comitati clandestini di partito apparso su
La Voce 16 nel quale si incitava a costruire il partito
in ogni organizzazione di massa (se non sbaglio addirittura di parlava di
corali ecclesiastiche o giù di lì!). Il compagno si mostrava invece
abbastanza perplesso e sosteneva la linea della costruzione del partito da
parte della sola classe operaia affiancata alle masse popolari nella presa
del potere che però dovrà essere operaio. Insomma linea di massa o ristretta
cerchia rivoluzionaria? Insomma io posso dare qualcosa per il partito o come
me milioni di altre persone non potranno parteciparvi?
(Vedere sul forum dei CARC a proposito un interessante
comunicato di Progetto21 che si schiera col compagno in questione).
Come sarà il composto il (n)pci e come sarà la sua
visione strategica?
Credo che questo colloquio abbia sollevato in me dei
dubbi, ma potrebbe sollevarli anche ad altri potenziali costruttori del
partito. Risolverli vuol dire eliminare sempre più ostacoli ed eliminare
tutte le possibili zavorre che impediscono la costruzione del 2° Partito
Comunista d'Italia. Secondo e definitivo partito che farà dell'Italia un
paese socialista.
Attendo una risposta, grazie. Saluti comunisti.
Caro compagno,
abbiamo ricevuto i tuoi messaggi del 08 giugno (analisi di
classe) e 22 agosto (Nepal).
Siamo ancora un po’ in difficoltà per la corrispondenza.
Quindi scusa il ritardo e la brevità della risposta.
Per quanto riguarda la GPR di LD in Nepal, siamo d’accordo
con te sull’importanza che essa ha e sul ruolo educativo che la solidarietà
nei suoi confronti esercita sui lavoratori avanzati e i comunisti del nostro
paese. Invece di creare un fronte di solidarietà apposito, crediamo che quel
ruolo educativo sia oggi meglio raggiunto partecipando (con propria
propaganda autonoma) al movimento di sostegno alla resistenza irachena e
palestinese. Nelle relative iniziative, oltre che portare solidarietà alla
resistenza irachena e palestinese, porteremo anche informazioni sulla GPR di
LD del Nepal, ne illustreremo gli insegnamenti (il PCN(m) pubblica una
rivista in inglese “The worker”, reperibile scrivendo a
<inf_bulletin@yahoo.com> o a <inf_bulletin@hotmail.com> o anche consultando
la pagina web
http://www.cpnm.org/new/English/statements/planum_statement.htm) e
illustreremo il legame tra le GPR di LD e tutti i movimenti di resistenza
alla ricolonizzazione e di lotta antimperialista. Anche di quelli diretti da
forze e classi arretrate, che hanno nei loro programmi la restaurazione o la
conservazione dei vecchi ordinamenti che la dominazione imperialista ha
scosso, benché nel contempo gli imperialisti abbiano stabilito mille legami
con le classi dominanti nell’ambito dei modi di produzione tradizionali e le
abbiano usate e le usino per appropriarsi di una parte delle ricchezze
prodotte nell’ambito dei vecchi modi di produzione. Questo è quanto a nostro
parere dovresti fare e spingere a fare i compagni su cui hai una qualche
influenza. Eventualmente creando con essi un comitato Iraq libero o un
Comitato di solidarietà con la GPR di LD del Nepal, ma non isolando la GPR
di LD del Nepal dal resto della lotta antimperialista. Cosa ne pensi?
Per quanto riguarda la composizione di classe del pc, la
nostra linea (e la linea del movimento comunista internazionale) è che il
partito deve essere composto da comunisti (compagni che assimilano la
concezione comunista del mondo, fanno parte di un’organizzazione del
partito, lottano per realizzare la linea politica e il programma politico
del partito, contribuiscono con le loro risorse allo sviluppo e alla vita
del partito, fanno parte di una delle organizzazioni del partito). Il
partito comunista riuscirà ad adempiere ai suoi compiti rivoluzionari solo
se sarà radicato nella classe operaia e unirà nelle proprie fila gran parte
se non tutti gli operai avanzati (gli operai più influenti, più attivi, più
generosi, più compenetrati dalla convinzione di realizzare la propria
emancipazione individuale dalla condizione di asservimento alla borghesia
solo emancipando la propria classe) e li guiderà a compiere quel ruolo che
Martinengo ha ben descritto nel suo opuscolo “I primi paesi socialisti”.
Quindi la classe operaia ha un ruolo diverso da quello delle altre classi
delle masse popolari e il partito nel suo lavoro di sviluppo e di
reclutamento deve tenerne conto (fare sforzi particolari per reclutare
operai avanzati e integrarli anche negli organismi dirigenti del partito) e
questo si rifletterà prima o poi anche sulla composizione di classe del
partito e dei suoi organismi dirigenti. Il pc è il partito della classe
operaia. Un partito comunista che ha pochi membri provenienti dagli
artigiani, può adempiere egualmente i suoi compiti, perché gli artigiani
saranno trascinati nella lotta e diretti dagli operai. Un partito che tra i
suoi membri ha pochi operai, non è ancora in grado di adempiere ai suoi
compiti e deve sviluppare uno specifico lavoro per reclutare operai e creare
cellule nelle aziende. Ma tu e ogni altra persona, quale che sia la sua
classe di appartenenza, puoi ben fare parte del partito. È chiaro?
Rispondici.
Hai riflettuto alla possibilità di partecipare a un corso
della Università Popolare creata a St Denis (Francia) dalla
Delegazione della CP?
Fatti vivo. Attendiamo tue notizie. Saluti cordiali.
Viva il (n)PCI!
Caro compagno,
è arrivato il tuo messaggio. Benvenuto. Da quello che dici,
ci pare che sei nella condizione ideale per fare quello che la CP chiede a
tutti i lavoratori avanzati: mettersi al lavoro per costituire un comitato
di partito. L’articolo di Anna M.
pubblicato sul n. 16 della rivista sembra fatto apposta per te e dà
indicazioni molto dettagliate su come fare. Che ostacoli ci sono? Per il
caso che non lo conoscessi, te lo alleghiamo. Conosci la nostra stampa?
Riesci a servirti della nostra pagina web?
Certo che puoi affiggere nostri volantini nel tuo quartiere
e diffonderli in fabbrica. Attento solo a farti vedere solo da quelli che
vuoi tu, se vuoi costruire un comitato di partito. Se invece per qualche
motivo (quale?) non ti poni l’obiettivo di costituire un comitato di
partito, allora puoi farlo più apertamente, come un qualsiasi simpatizzante,
esercitando la libertà d’opinione e di propaganda che con la Resistenza i
lavoratori del nostro paese si sono conquistati e che dobbiamo difendere
anche praticandola (come difendiamo quella d’organizzazione creando
organizzazioni di massa o partecipando a quelle che già esistono). Anche le
scritte murali sono molto efficaci per sollevare il morale e far sapere che
il partito esiste. Se non ti poni l’obiettivo di costituire un comitato di
partito, puoi certamente comunque lavorare sul posto (d’abitazione, di
lavoro, nelle organizzazioni di massa di cui fai parte) per creare
condizioni favorevoli alla ricostruzione del partito: ossia portare, anche
senza fare riferimento esplicito al (n)PCI, la concezione del mondo propria
del partito, l’orientamento che il partito dà sui vari temi e, più in
generale, rafforzare la coscienza della necessità di ricostruire un vero pc
per cambiare il mondo e fare dell’Italia un paese socialista, rafforzare la
coscienza che per i lavoratori e per le masse popolari le cose andavano
meglio quando c’era un forte partito comunista, che tutto quello che hanno
strappato alla borghesia lo hanno strappato grazie all’esistenza e
all’attività del partito comunista, con le lotte condotte sotto la sua
direzione. Prima o poi qualcuno tirerà le conclusioni pratiche del tuo
lavoro di “creazione dell’opinione pubblica”, si metterà al lavoro per
costituire un comitato di partito e raccoglierà anche i frutti di quello che
tu semini.
Hai considerato la possibilità di metterti in contatto con
noi approfittando dei compagni confinati in Francia (a Parigi e nelle
vicinanze)? Essi costituiscono una nostra Delegazione abilitata a prendere
contatti per conto nostro. Inoltre hanno creato una Università Popolare che
tiene corsi di formazione per compagni e per lavoratori avanzati. Puoi
anche, semplicemente, come tanti altri lo hanno già fatto, andare per
solidarietà a trovare i compagni, i cui indirizzi sono stati pubblicati.
A una compagna che protesta contro
le indicazioni date nell’articolo
La costruzione del partito di La
Voce 16, sul lavoro che il membro del partito deve fare su
ogni possibile candidato prima di reclutarlo.
Cara compagna,
abbiamo ricevuto il tuo messaggio del 17 agosto. Siamo
ancora un po’ in difficoltà per la corrispondenza. Quindi scusa il ritardo
e la brevità della risposta.
Come pensi che possa svilupparsi un’organizzazione di
partito se non perché ogni membro individua dei possibili candidati e fa
verso di essi uno specifico lavoro di reclutamento? In cosa consiste questo
lavoro? Nel conoscerli meglio (anche a scopo di impedire infiltrazioni e
appigli per la polizia politica, ma anche per conoscere di ognuno carattere,
doti, limiti, ecc.), nel guidarli a partecipare a questa o quella attività
politica che non implichi ancora l’essere membro del partito,
nell’approfittare di ogni occasione per educarli alla concezione comunista
del mondo e all’analisi della situazione fatta dal partito e per far loro
conoscere la linea che il partito ne ha derivato. Nello stesso tempo si
raccoglie l’esperienza del compagno, le sue idee e opinioni e se ne fa
oggetto di dibattito nel partito. Tutto questo finché il compagno è pronto
perché gli si faccia la proposta di candidarsi al partito. Ti pare che così
consideriamo acefalo il compagno che vogliamo reclutare? Non indignarti, ma
dicci come secondo te bisogna procedere e su quale esperienza fondi la tua
opinione.
Scrivici ancora. Non aver paura di dirci le tue
critiche.Saluti comunisti.