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Operazione Vicenza
Lanciata per salvare il circo Prodi può
diventare l’inizio della fine del circo Prodi
Lunedì 12
febbraio il governo Prodi-D’Alema-Bertinotti ha lanciato con grande fragore la
sua “campagna contro il terrorismo”. È un’iniziativa politica di grande portata
e di enorme gravità. È paragonabile alla strage di piazza Fontana perpetrata dal
governo Rumor il 12 dicembre 1969. La strage di piazza Fontana era diretta
contro gli operai e gli studenti che manifestavano in tutto il paese per
migliori condizioni di vita e di lavoro. Il governo Rumor con quella strage
mirava ad isolare i più combattivi esponenti degli operai, degli studenti e di
altre classi e gruppi sociali dal grosso delle masse o almeno a diminuire il
loro ascendente. Mirava ad impedire che il movimento di rivendicazione e di
contestazione si allargasse e approfondisse, diventasse più audace e più deciso,
incontenibile. La “campagna contro il terrorismo” lanciata il 12 febbraio dal
governo PAB mira a impedire che nei sindacati, nelle altre organizzazioni
popolari e nel movimento di massa la sinistra prenda il sopravvento sulla destra.
Cerca di isolare la sinistra come “terrorista” e contigua al “terrorismo”.
Il governo
PAB ha pescato una delle tante inchieste in corso. I servizi segreti e i reparti
speciali delle tante polizie di Stato conducono da anni un sistematico lavoro
antipopolare, di controrivoluzione preventiva: schedano, spiano e controllano
gruppi, organizzazioni e individui che hanno un qualche rilievo nelle masse
popolari. La Magistratura ha solo un ruolo di copertura. Lavora sotto la
direzione dei servizi segreti e dei reparti speciali delle polizie. Deve fornire
copertura legale alle loro operazioni illegali, di “prevenzione”. Il governo PAB
ha pescato una di queste inchieste e ha confezionato la sua campagna di
condizionamento e intossicazione. Nei sindacati, nelle altre organizzazioni
popolari e nel movimento di massa la destra, gli Epifani, gli Angeletti, i
Bonanni e altri analoghi tristi figuri, hanno una grande influenza: in sostanza
hanno la direzione. Questa destra è un ingrediente indispensabile della linea
seguita dal circo Prodi.
Il governo PAB deve
impedire ad ogni costo che la sinistra aumenti la sua influenza e isoli la
destra, la soppianti nella direzione. Sarebbe il fallimento e il crollo del
circo Prodi.
Il momento
che il governo PAB ha scelto per l’operazione è legato alla questione delle base
americana di Vicenza. Una protesta in cui la sinistra trascinava con sé il
grosso delle masse popolari, metteva in difficoltà, isolava la destra e impediva
al governo Prodi di procedere nel suo programma di “continuità col governo
Berlusconi”. La protesta anti-TAV della Val di Susa ha messo il governo
Berlusconi prima e di seguito il governo Prodi di fronte al problema di come
liquidare la mobilitazione decisa e massiccia della popolazione contro una
grande speculazione che lo Stato italiano si era impegnato a favorire, anche in
sede internazionale UE. La protesta contro l’allargamento della base americana
di Vicenza ha messo il governo Prodi di fronte al problema ben più grave di come
eseguire gli ordini degli americani e nello stesso tempo impedire che la
protesta si allargasse e la sinistra trionfasse. La protesta contro la base
americana di Vicenza poteva, e potrebbe, segnare un passo importante. Dare alla
sinistra dei sindacati e delle altre organizzazioni popolari l’esatta percezione
delle sue potenzialità, dell’influenza che essa ha già nelle masse popolari,
della sua forza. Porre fine nei sindacati, nelle altre organizzazioni e nelle
proteste popolari al suo senso di inferiorità di fronte agli Epifani, ai Bonanni
e agli Angeletti e agli altri tristi figuri della destra. Questo sviluppo delle
cose significherebbe la fine del governo PAB e dell’avventura del circo Prodi.
Per il circo Prodi l’appoggio della destra è determinante. Quindi è determinante
che la destra mantenga nei sindacati, nelle altre organizzazioni popolari e nei
movimenti delle masse popolari la sua influenza e la sua direzione. Se
l’influenza e la direzione della destra venissero meno, la borghesia
imperialista e il Vaticano dovrebbero cercare un’altra soluzione di governo. È
una questione e uno scontro che vanno oltre la questione della base americana di
Vicenza e oltre lo scontro sui DICO. La lotta contro l’allargamento della base
americana di Vicenza ha offerto lo spunto e il pretesto per precipitare uno
scontro che la natura del governo PAB rendeva inevitabile. Il governo PAB ha
preso l’iniziativa e ha lanciato la sua “campagna contro il terrorismo”.
Riuscirà la
sinistra a resistere all’attacco lanciato dal governo PAB? Riuscirà a
respingerlo e approfittarne per regolare i conti con la destra? Riuscirà a
togliere alla destra la direzione dei sindacati, delle altre organizzazioni
popolari e del movimento delle masse popolari, a ridurre l’influenza della
destra?
Questa è la
battaglia in corso. Il suo esito nei prossimi mesi probabilmente deciderà del
corso del nostro paese per vari anni a venire. Noi comunisti affrontiamo
serenamente questa battaglia. Possiamo vincere. Dalla nostra parte abbiamo la
ragione: sia gli interessi delle masse popolari che i sentimenti e la coscienza
di una grande parte di esse. Sta a noi far leva su questa grande forza:
elaborare e mettere in pratica linee politiche che ne facciano una forza
politica, un protagonista della lotta politica contro la borghesia imperialista,
il suo “programma comune” e i governi che essa incaricherà di attuarlo. Noi
dobbiamo dimostrare nella pratica, nelle mille battaglie che le masse popolari
devono condurre, che seguendo la nostra linea è possibile battere la borghesia
imperialista. Lasciamo alla destra la dimostrazione dell’impotenza dei suoi
programmi e della sua linea, della sua sudditanza alla borghesia e al suo
governo, della sua collaborazione con la polizia nella repressione. Il
“programma comune” della borghesia imperialista è un programma di sofferenze e
di guerre per le masse popolari. È un arretramento tale nelle condizioni già
raggiunte dall’umanità che la sua attuazione diventa di per se stessa difficile.
La debolezza della borghesia imperialista sta nell’enormità dei sacrifici e
delle distruzioni che essa deve imporre all’umanità per salvaguardare i suoi
interessi e il suo ordinamento sociale. La sua debolezza rafforza la nostra
causa e facilita la nostra vittoria. Sarà certamente uno scontro di grande
ampiezza, difficile e lungo, ma la vittoria è del tutto possibile. Questa
battaglia trasformerà anche noi e le masse popolari: conducendo vittoriosamente
questa battaglia, diventeremo un’umanità nuova, migliore e superiore.
Anna M