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Comitati di  Partito

NO alla repressione dei comunisti che lottano contro lo
sfruttamento, la miseria, la guerra imperialista!


CdP Aurora

La repressione dilaga in ogni angolo del mondo man mano che procede la crisi generale del capitalismo. Nel nostro paese sono all’ordine del giorno pestaggi di proletari immigrati che lasciano la loro terra in cerca di un futuro migliore, da parte della polizia e dei fascisti; cariche contro le masse popolari che lottano per difendere l’ambiente, la salute, il diritto all’istruzione, alla casa, al lavoro e tutto ciò che hanno conquistato in passato con la lotta. I padroni sguinzagliano i loro poliziotti, i loro magistrati, i loro giornalisti e i loro sgherri fascisti; cercano di unire attorno a sé le masse sfruttate, foraggiando l’odio e l’intolleranza tra proletari di diversa cultura, religione, tra diverse categorie di lavoratori, tra donne e uomini, pensionati e lavoratori, giovani e anziani.

La borghesia teme in particolare i comunisti, le avanguardie dei lavoratori, gli antifascisti, gli anticapitalisti e chiunque in qualche modo dà voce e organizzazione al malcontento delle masse e, ancora più, di chi in qualche modo lavora già per il cambiamento della società. La repressione è indirizzata quindi con particolare attenzione contro i comunisti e le avanguardie di lotta, i sindacalisti, gli antifascisti e ma man mano si allarga e diventa controllo capillare e diffuso. La borghesia chiama terrorista chi si ribella al suo crudele e sporco potere. Tenta di demonizzare, screditare e reprimere i comunisti, coloro che lottano senza riserve contro lo sfruttamento, la miseria, la guerra imperialista.

Il processo del 13 maggio a Bologna contro la carovana del (n)PCI è un tentativo di frenare la rinascita del movimento comunista con un procedimento giudiziario. La borghesia con i suoi apparati, legali e illegali, al metodo giudiziario in cui utilizza “a suo uso e consumo” le sue stesse leggi, unisce la denigrazione a mezzo stampa, le aggressioni fasciste (il 1° maggio un gruppetto di naziskin a Verona ha ammazzato a calci Nicola Tommasoli e già la borghesia, specialmente quella parte che ha vinto le elezioni, la banda Berlusconi, è in azione per far passare l’omicidio per un “semplice” fatto di bullismo e per garantire l’impunità a questi “bravi ragazzi”, bravi come lo furono i “ragazzi di Salò”) e qualunque mezzo per fermare la rinascita del movimento comunista.

La democrazia borghese è nei fatti un regime, un regime di controrivoluzione preventiva. Pur mantenendo una certa facciata di democrazia, la borghesia è impegnata a arricchirsi, sfruttare e reprimere preventivamente, prima che le masse raggiungano coscienza e organizzazione adeguate per combattere questo stato di cose, coloro che sono o possono diventare un centro di organizzazione per le masse.

Il processo del 13 maggio a Bologna a carico di compagni e simpatizzanti del (n)PCI e di altri partiti e organizzazioni, non è solo un processo a dodici compagni. È un processo alla rinascita del movimento comunista. In particolare è un tentativo di stroncare il (n)PCI che nascendo e lavorando nella clandestinità mette in difficoltà il regime di controrivoluzione preventiva, gioca di iniziativa, non si fa legare mani e piedi dalle loro leggi.

Alla borghesia sfugge il controllo continuo che esercita sulle ampie masse e in particolare sulle organizzazioni politiche e sindacali delle masse popolari.

È per questo che noi abbiamo raccolto l’appello a costruire un comitato di Partito e impariamo a lavorare nella clandestinità, per imparare a difenderci dalla polizia politica, per essere più adeguati quando la repressione aumenterà e invitiamo le masse e i lavoratori a seguire il nostro esempio.

È per questo che invitiamo a esprimere solidarietà a tutti i compagni e ai partiti e alle organizzazioni che andranno a processo il 13 maggio a Bologna e in particolare a solidarizzare e unirsi ai compagni del (n)PCI che, un passo avanti, si sono posti nelle condizioni serie e reali per prevenire la repressione e poter portare avanti e dirigere, qualunque saranno le condizioni da qui a domani, la lotta delle masse popolari per fare dell’Italia un nuovo paese socialista!

Invitiamo alla mobilitazione, a esprimere in ogni modo la solidarietà verso i compagni sotto processo e verso il (n)PCI.

Stendiamo e affiggiamo comunicati e volantini, sviluppiamo una propaganda di scritte murali! Costruiamo e sviluppiamo un’ampia propaganda per denunciare la persecuzione dei comunisti e per difendere l’agibilità del (n)PCI!

 

Solidarietà a tutte le organizzazioni, i partiti e i compagni bersaglio della repressione!

Fare un fronte unito contro la repressione!

No alla persecuzione dei comunisti!

Solidarietà con tutti quelli che si ribellano a questo ordinamento sociale, marcio e assassino!

Il consolidamento e rafforzamento del Partito comunista a partire dalla clandestinità è il motore decisivo della crescita della mobilitazione delle masse popolari e il suo risultato più qualificato!

Costruire in ogni azienda, in ogni zona d’abitazione, in ogni organizzazione di massa un comitato clandestino del (n)PCI!

 

9 maggio 2008