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 Lettera riservata che la CP ha deciso di pubblicare con la relativa risposta

 

Cari compagni,

(...) Vi scrivo anche per chiedere il vostro parere sua una questione importante per lo sviluppo del Partito nel territorio in cui opero. Nella mia zona agiscono due Comitati di Partito. Io sono segretario si uno di essi. Sono entrato in contatto con il segretario dell’altro CdP: ambedue abbiamo capito di far parte del (n)PCI (da anni lavoriamo insieme in una stessa organizzazione di massa, ci conosciamo bene da tempo e quindi ad un certo punto l’uno ha compreso la “vera natura” politica dell’altro) e ce lo siamo detti chiaramente. Abbiamo iniziato a fare iniziative congiunte sul territorio, nell’ottica della sinergia. Pensavamo: non sarebbe positivo creare un coordinamento locale tra i due CdP per rendere più organizzata la realizzazione di azioni unitarie? (...)

Saluti comunisti.

Carlo (Brindisi)

 

 

Risposta della CP a Carlo

 

Caro Carlo,

(...) hai fatto bene a porci questo interrogativo. In realtà ti dobbiamo qualcosa di più di un “parere”: anche se l’autorità delle CP non è ancora stata consolidata dalla decisione di un Congresso, nel “Piano per costruire il Partito a partire contemporaneamente da più punti” è prevista la direzione della CP sui CdP, non la consulenza e il parere. Era la povera (ed eroica) Rosa Luxemburg che nella sua concezione antileninista del Partito prevedeva la periferia avanzata e il Centro arretrato: ma la lezione della realtà è stata dura!

Quando si deve affrontare una situazione politica nuova e si è incerti su come muoversi nonostante l’analisi collettiva del problema fatta nel proprio organismo di appartenenza, la cosa migliore è contattare l’istanza superiore e chiedere indicazioni. Ciò significa “per risolvere il problema mettere in moto un’esperienza superiore” e “alimentare lo spirito di partito”. È una situazione che si presenta spesso in questa fase di costruzione della rete dei CdP. La direzione del Centro e il legame dei CdP con il Centro sono ancora deboli. Siamo appunto ancora nell’ambito della “costruzione del Partito a partire contemporaneamente da più punti”. La zona di competenza dei singoli CdP non è ben definita. Le relazioni nella rete dei CdP sono in attesa di essere strutturate da parte del CC, cosa che sarà fatta dopo il I congresso del Partito.

Dalla situazione che descrivi emergono due nostri limiti: stante la situazione favorevole il Centro avrebbe dovuto da tempo intervenire nella tua zona; ognuno dei due CdP avrebbe dovuto segnalare al Centro l’interferenza e la sinergia possibile.

Quindi la tua domanda mette in evidenza i limiti del processo di costruzione del Partito, ma anche alcuni limiti nella tua assimilazione della linea del Partito. Sono questi ultimi che producono in te incertezza su come muoverti (fare o meno il coordinamento?). Quali sono?

1. Come abbiamo illustrato in diversi articoli pubblicati su La Voce, i CdP si dividono in due categorie: i CdP di base e i CdP intermedi. Quando in una zona (città, provincia, ecc.) ci sono diversi CdP di base o intermedi, per dirigere la loro attività e sviluppare la sinergia tra essi il Partito crea un CdP intermedio di livello superiore che svolge questo compito di direzione. Ad esempio, se in una città ci sono due CdP intermedi (ossia due CdP che non operano ognuno in un aggregato sociale omogeneo che stante la sua natura non conviene suddividere ulteriormente: quartiere, fabbrica, azienda, scuola, ecc. ma hanno ognuno un raggio d’azione più vasto per cui sono da considerarsi CdP intermedi), per dirigere la loro attività e promuovere la sinergia tra essi bisogna non creare un coordinamento, come si fa tra comitati di lotta, ma mettersi in un’ottica di Partito e creare un’istanza superiore che svolge questo compito, che “alza la punta della piramide”: quindi creare un CdP intermedio di livello superiore. Non siamo comitati di lotta, siamo un Partito comunista: per elevare l’efficacia della nostra azione bisogna alzare il livello della direzione e creare istanze apposite, non sviluppare il coordinamento tra i vari CdP. Il movimento deve essere verticale, non orizzontale.

2. C’è poi un altro limite: la violazione della compartimentazione. Anche se si intuisce che un compagno fa parte di un altro CdP, non bisogna per nessun motivo (tranne che ci sia un’indicazione del Centro) “svelarsi”. E’ una delle misure basilari della sicurezza, della compartimentazione. Bando al liberalismo e allo stile da “gruppo d’amici”! Perché anziché svelarti al segretario dell’altro CdP (ma cosa ti assicurava che era proprio il segretario?), non ti sei rivolto al Centro chiedendo il suo intervento o se potevi contattare direttamente l’altro compagno e motivando perché?

Dalla situazione che descrivi, emergono quindi due aspetti: la debolezza della direzione del Centro e lo scarso rapporto del tuo CdP con il Centro. La prima è una questione di tutto il Partito. Deve essere risolta principalmente dal Centro e lo sarà con il consolidamento e rafforzamento del Partito e con il I Congresso: i nostri compiti della fase. La seconda è una carenza tua, della tua concezione del Partito e ti porta ad adottare uno stile di lavoro da organizzazione di massa pubblica anziché da partito clandestino. Ti sei mosso come se tu fossi il segretario di un circolo o sezione di un partito pubblico, in cui è normale presentarsi e parlarsi tra segretari e come se avessi a che fare con un altro segretario del genere.

Il Centro deve creare un CdP intermedio (di cui eventualmente faranno parte i segretari dei due CdP attuali). Voi dovete rispettare la compartimentazione e rafforzare il rapporto con il Centro. Questa è la linea da seguire per rafforzare la tua, la nostra azione nella zona in cui operate. Di questi tre aspetti, il principale è il primo, l’intervento del Centro. L’aspetto strategico è il terzo, ossia lo sviluppo del rapporto dei segretari di CdP con il Centro. Questa esperienza ti dà la dimostrazione concreta di ciò: rivolgendoti al Centro alimenti il Centro e ne rafforzi l’attività e ricevi orientamento e formazione. (...)

Ti saluto a pugno chiuso e ti/vi auguro buon inizio attività con il CdP intermedio che creeremo!

 

per la CP: Antonio G.

 

Sono gli uomini che fanno la loro storia!

I comunisti guidano le masse a costruire la rivoluzione socialista!

 

La rivoluzione socialista non è un evento che capita per la combinazione di fattori al di fuori della nostra portata.

È una guerra fatta di una successione di campagne politiche.

Ogni campagna è composta di battaglie e di operazioni tattiche.

Ogni campagna crea le condizioni per la campagna successiva, di livello superiore!