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  La Voce 43 del (nuovo)Partito comunista italiano

La posta in gioco delle elezioni del 24 febbraio è la governabilità dall’alto

(parafrasi del Comunicato CC del 31 gennaio 2013)

Quale è la posta in gioco delle elezioni del 24 febbraio ai fini della lotta di classe in corso nel nostro paese?

Questa è la domanda a cui ha dovuto deve rispondere ogni comunista e ogni elemento avanzato delle masse popolari per orientarsi in modo giusto nella campagna elettorale in corso: per il proprio voto e soprattutto per le indicazioni di voto da dare. Spiegando l’indicazione di voto, ogni comunista e ogni elemento avanzato deve elevare nel pubblico a cui si rivolge la comprensione della situazione politica e della lotta in corso tra le classi e deve raccogliere contatti e adesioni per sviluppare l’organizzazione delle masse popolari attorno al Partito comunista. Infatti elevare la coscienza politica delle masse popolari  e rafforzare la loro organizzazione è uno dei lavori che ogni comunista deve fare in ogni circostanza.

Il nuovo PCI ha dato una risposta precisa. I vertici della Repubblica Pontificia hanno fatto elezioni anticipate perché hanno bisogno di un Parlamento che dia una copertura costituzionale più forte (di quella che il Parlamento sciolto già garantiva) al loro governo che per soddisfare gli interessi della borghesia imperialista e del clero deve imporre misure di lacrime e sangue alle masse popolari.

La democrazia borghese è diventata una trappola per i vertici della Repubblica Pontificia, come e più ancora che negli altri paesi imperialisti. La “violazione della democrazia” (la violazione in senso antipopolare delle regole e delle procedure tradizionali e la restrizione delle varie forme di partecipazione delle masse popolari alle scelte politiche e alla loro attuazione) è denunciata in ognuno di questi paesi e cresce in ogni aspetto: dalla elezioni delle assemblee dette rappresentative all’informazione, all’organizzazione delle masse. Per la borghesia imperialista e il clero la governabilità del paese cozza contro la coscienza, l’organizzazione e la partecipazione delle masse popolari alla vita politica.

La lotta delle masse popolari nei prossimi mesi sarà tanto più avvantaggiata quanto meno il Parlamento uscito dalle elezioni di febbraio sarà composto di elementi docili ai vertici della Repubblica Pontificia e quindi quanto meno sarà in grado di dare la copertura costituzionale a cui aspirano per costituire un governo forte e autorevole contro le masse popolari.

Questo è il decisivo motivo della indicazione di voto che il nostro Partito ha dato per le elezioni politiche nazionali: votare per la lista Movimento 5 Stelle - Beppe Grillo. Noi non abbiamo mai detto che Beppe Grillo e il suo M5S sono raccomandabili per quello che dicono o per quello che faranno effettivamente. Anzi, abbiamo detto e diciamo il contrario: la denuncia delle malefatte e dei crimini dei vertici della Repubblica Pontificia sono l’unico aspetto positivo di quanto Beppe Grillo e il suo M5S dicono. Ma questo vale anche per altre liste, oltre quella di Beppe Grillo e il suo M5S. Solo le masse popolari organizzate renderebbero possibile realizzare una linea politica radicalmente diversa da quella antipopolare imposta dalla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti. Tutti quelli che denunciano le malefatte e i crimini dei vertici della Repubblica Pontificia danno voce all’indignazione, al rancore e all’insofferenza ampiamente diffusi tra le masse popolari e dando voce li rafforzano. Sta a noi comunisti trasformare l’indignazione, il rancore e l’insofferenza delle masse popolari in una forza politica, in un movimento organizzato delle masse popolari che cambierà il corso delle cose. Su questo Grillo e il suo M5S non possono niente perché restano completamente chiusi nell’orizzonte della società borghese e della concezione borghese del mondo.  

 

 Riceviamo messaggi che obiettano alla nostra indicazione di voto le arretratezze e le sconcezze che Grillo va proclamando: sul fascismo senza distinguere antifascismo popolare da antifascismo padronale (di facciata, caricaturale, fatto da persone e organismi collegati per mille vie ai fascisti); sui sindacati, senza distinguere sindacati complici e collaborativi con i padroni e i loro governi, dai sindacati che organizzano e promuovono la resistenza dei lavoratori; contro gli immigrati e su mille altri argomenti. Cose indubbiamente vere. Incitiamo i nostri simpatizzanti e gli elementi avanzati a portare la denuncia in tutte le riunioni del M5S: anche questo contribuirà ad elevare la coscienza politica e alla crescita dell’organizzazione delle masse popolari.

Riceviamo messaggi che ci obiettano che i proclami di misure rivoluzionarie lanciati da Grillo (le fabbriche agli operi, nazionalizzazione di aziende e banche, rottura con il sistema finanziario UE, ecc. ecc.) non garantiscono niente: perfino organizzazioni dichiaratamente fasciste le fanno. Cosa vera: solo le masse popolari organizzate (Organizzazioni Operaie e Organizzazioni Popolari) e un loro governo d’emergenza attueranno effettivamente misure del genere: perché avranno l’interesse e la forza di attuarle. Da parte di chi non è impegnato a promuovere l’organizzazione delle masse popolari (la moltiplicazione del numero di OO e OP, il loro coordinamento, il loro orientamento a costituire il GBP) quei proclami sono demagogia, imbroglio, velleità, ingenuità, copertura di losche manovre. Incitiamo i nostri simpatizzanti e gli elementi avanzati a spiegare questo in tutte le riunioni del M5S e a promuovere su questa base la crescita dell’organizzazione delle masse popolari. Ciò che distingue Grillo e il suo M5S (e altri che propagandano misure oggettivamente rivoluzionarie, perché sono quelle che saranno attuate e possono essere attuate solo dalle masse popolari organizzate) dalle organizzazioni fasciste è che queste sono organicamente (cioè sul terreno ideologico, della concezione del mondo e sul terreno organizzativo) collegate al disegno della parte più reazionaria e criminale dei vertici della Repubblica Pontificia: la mobilitazione reazionaria delle masse popolari.

La nostra campagna elettorale non consiste principalmente nel portare voti alla lista M5S - Beppe Grillo: consiste di due elementi 1. nell’elevare la coscienza politica e accrescere l’organizzazione delle masse popolari, 2. nel favorire la costituzione di un Parlamento che i vertici della Repubblica Pontificia avranno difficoltà a manovrare. Dei due elementi, il primo è il principale. Per questo non facciamo del voto alla lista M5S - Beppe Grillo una discriminante ai fini dell’unità nelle file delle OO e delle OP e attorno al Partito comunista.

Che nessun compagno si acquieti nella soddisfazione della propria coscienza: il fattore decisivo della trasformazione del mondo sono la coscienza politica delle masse popolari e la loro organizzazione attorno al Partito comunista. A questo bisogna lavorare in ogni circostanza. Noi comunisti non nascondiamo i nostri obiettivi strategici e tattici. Anzi li proclamiamo e li propagandiamo, perché essi li possiamo attuare solo con il concorso attivo e l’appoggio di ampie masse popolari.

Ai compagni che obiettano alla nostra indicazione di voto, chiediamo di argomentare sulla base dell’analisi concreta della situazione concreta quale altra indicazione di voto sarebbe più favorevole agli obiettivi politici che perseguiamo. Su questa base la discussione ci porterà avanti, anche se i dissensi saranno vivaci.

 

Avanti nella mobilitazione e organizzazione della classe operaia e delle masse popolari!

Avanti nella costituzione di Comitati di Partito clandestini!

Avanti nell’assimilazione e applicazione della concezione comunista del mondo!

Osare lottare! Osare vincere!

 

 

La Voce n. 43
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