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La Voce 47

del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XVI

luglio 2014

Cura e formazione degli uomini e delle donne


Lettera ad un giovane compagno sul suo rapporto di coppia


Caro compagno,

ti scrivo per riprendere con te il discorso che abbiamo fatto nell’ultima riunione sul tuo rapporto di coppia e su quello che tu cerchi in un rapporto di coppia.

Ho deciso di scriverti perché questo è un tema che merita di essere sviscerato per bene.

Sei un compagno giovane ed è la prima storia d’amore che vivi con una compagna del Partito (e forse è la prima storia d’amore di una certa importanza che vivi in generale). Questa inesperienza fa emergere il senso comune che ti porti dietro, la tendenza a scambiare i tuoi desideri con lo stato reale del rapporto e il pensare che esso si svilupperà spontaneamente e inevitabilmente nelle giusta direzione anche se tu non tratti con la tua compagna (e prima ancora con te stesso) il tipo di rapporto che vuoi costruire.

La tua compagna non ha ancora deciso cosa fare nella vita, “cosa fare da grande”. Da un lato vorrebbe non deludere i genitori e le loro aspettative (finire l’Università, trovarsi un lavoro), dall’altra vorrebbe fare la rivoluzionaria. I suoi alti e bassi sono prodotti da questa contraddizione interna ancora insoluta.

Tu dal tuo canto hai fatto una scelta importante nei mesi scorsi, ossia diventare rivoluzionario di professione. Ti sei affidato al Partito con il cuore, adesso devi legarti però alla causa con la testa, con la scienza. Anche tu riconosci questa necessità, lo capisci dal fatto che le tue qualità e la spinta morale che hai non ti bastano più per orientarti bene nelle nuove situazioni che ti trovi a fronteggiare e a volte ti senti “spaesato”. Si è aperta una nuova fase della tua vita e la necessità di questo salto di qualità da parte tua si evidenzia anche da come gestisci il tuo rapporto di coppia. Mi spiego meglio.

L’altro giorno, quando ti ho chiesto se avevi mai affrontato con la tua compagna il tipo di rapporto che vuoi costruire con lei, mi hai detto che non lo hai mai fatto perché davanti ad un argomento del genere sarebbe andata in crisi, non sapendo neanche lei cosa vuole dalla vita. Andando più a fondo nel ragionamento, ti sei però reso conto, penso per la prima volta, che neanche tu hai mai pensato seriamente al tipo di coppia che vuoi costruire (oltre all’idea molto generale, generica addirittura, che deve essere una coppia composta da due compagni che si amano e che lottano per la stessa causa, che dedicano la loro vita alla stessa causa).

Questo è l’aspetto su cui dobbiamo concentrarci: quello che tu vuoi costruire nella tua vita. Per edificare una coppia, devi prima capire, sapere quello che tu vuoi costruire nel corso della tua esistenza, quali sono gli obiettivi che vuoi raggiungere, qual è l’opera a cui vuoi dedicarti e in che modo. La coppia è una componente importante ma particolare di un progetto d’insieme e di lungo respiro.

Non lasciarti distrarre e confondere dalle sirene della controrivoluzione preventiva che ti spingono a credere che sei troppo giovane per pensare a queste cose e decidere. È propaganda di guerra, per tenerti lontano dall’assunzione di responsabilità e dal diventare un’avanguardia comunista. È distrazione di massa per tenerti lontano da “cattivi pensieri”. Che si tratti di questo emerge bene dal fatto che quando vuole, invece, la borghesia non ti considera più “troppo piccolo”: per la borghesia non sei giovane per essere carne da cannone, sbirro, mazziere fascista, prete, camorrista, per morire sul posto di lavoro, per consumare fino a crepare droga e alcool.

Non è troppo presto per pensare, per imparare a pensare, per progettare, compagno. Non è troppo presto per osare volare alto sul serio e intraprendere la strada della rivoluzione, senza riserve, ponendoti come soggetto e oggetto della trasformazione. Non è troppo presto per liberarsi dalle catene, alzare la testa e diventare un’avanguardia comunista, un partigiano della libertà. Non è troppo presto per giocare d’attacco contro il nemico e contribuire alla costruzione del Nuovo Potere!

Dicevo che bisogna partire da te, da quello che tu vuoi fare se vogliamo affrontare per bene le questioni sul piatto. Nei mesi scorsi hai fatto la scelta di diventare rivoluzionario di professione. Questo è un passo importante, che denota il tuo slancio. È servito anche per spingere in avanti altri giovani compagni, a dare l’esempio. Parlando con te, mi sono reso conto però che non sei andato a fondo nella riflessione su cosa questa scelta significa e cosa implica. Mi sembra che tu la viva principalmente come un’esperienza importante e formativa e non come la base su cui costruire il resto della tua vita. Di questa scelta hai una visione tra il “romantico” e il “passeggero”. Comprendi che essa implica un livello di impegno e di militanza superiore, ma non hai compreso che non è solo o principalmente questo: diventare rivoluzionari di professione significa partire per una missione, arruolarsi nel reparto d’avanguardia del Partito, rivedere complessivamente la propria visione delle vita e della militanza, la propria filosofia (concezione) di vita, i propri valori (morale) e la propria azione (pratica).

L’articolo I rivoluzionari di professione e gli altri membri del Partito pubblicato in La Voce 41 del luglio 2012, fissa bene che cosa significa e cosa implica questa scelta. L’altro giorno mi hai detto che non hai mai letto questo articolo. Questo mette in luce un altro dei limiti di come noi dirigenti abbiamo diretto il tuo passaggio a rivoluzionario di professione. Effettivamente con te non è stato mai fatto un ragionamento serio e approfondito su che cosa vuol dire questa scelta e, inoltre, il tuo rapporto di coppia non è stato mai oggetto di una seria riflessione con te. Questo limite mostra, conferma il passo in avanti che dobbiamo fare nel lavoro organizzativo. È giunto però il momento di mettere mano a questi nodi, per favorire il tuo sviluppo.

Il punto centrale, compagno, è il seguente: devi passare dall’essere giovane all’essere adulto, nel senso dall’essere un militante “a tempo libero”, che fa attività politica quando vuole e come vuole e che vive i rapporti di coppia da studente universitario (con passione ma senza “porsi troppi problemi” sul futuro), ad essere un rivoluzionario per la vita, che dedica tutta la sua vita alla nostra impresa e che costruisce il rapporto di coppia in funzione di questa missione, di questa guerra popolare a cui ti sei arruolato e che miri a dirigere.

Questo è il punto su cui devi riflettere, chiedendoti se è quello che vuoi e trattando con il Partito dubbi, interrogativi, perplessità, problemi, ecc. Essere rivoluzionario di professione non è un mestiere e non è neanche un modo per fare politica senza dover parallelamente lavorare. È qualcosa di molto più alto e che richiede di affidarsi completamente alla rivoluzione e al Partito, trattando gli aspetti personali in funzione e alla luce di quello principale, della lotta per il socialismo.

Una volta che avrai fatto questa riflessione individualmente e con il Partito, in modo trasparente e scavando nel profondo, sarai in grado di trattare con la tua compagna il tipo di coppia che vuoi costruire.

Probabilmente a questo punto ti chiederai: “Ma lei cosa penserà stante l’indeterminatezza delle sue scelte?”. A questa domanda non so risponderti. Forse non sarà d’accordo con la tua scelta di vita e il vostro rapporto entrerà in crisi e finirà. Questa è uno sviluppo che devi tenere in considerazione, stante la situazione.

Lei non sa infatti che cosa vuole e tu dal tuo canto fin qui con lei non hai mai trattato di politica quando state insieme e quando lo fate affrontate unicamente come è andata questa o quella iniziativa, questa o quella riunione. Non ti sei posto fin qui come educatore e formatore nei suoi confronti, ponendoti l’obiettivo di curarla e di elevare la sua visione delle cose e la sua morale. Non l’hai alimentata parlandole della nostra impresa, del mondo che vogliamo costruire, del perché questo mondo è possibile oltre che necessario, della situazione che c’è nel paese, di quello che la Carovana del (nuovo) PCI ti ha dato in termini di crescita ideologica, politica e morale, del tuo legame con la causa, delle tue aspirazioni, delle tue esperienze e di quello che vorresti creare con lei, quello che sogni per voi e che vorresti realizzare nel solco della nostra impresa affrontando assieme la sfida di diventare uomini e donne nuovi, di costruire una coppia di tipo nuovo. Insomma, non l’hai fatta volare alto e tu stesso non hai volato alto. È il senso comune ciò che prevale nella vostra coppia.


*** manchette ***

Generale, particolare e concreto

Il generale e il particolare, il particolare e il concreto, nel senso in cui noi intendiamo i tre termini, non sono poli di due contraddizioni dialettiche. Fanno capo a principi diversi.

Il generale fa capo al principio del monismo, dell’unità della realtà. La realtà è costituita di parti in relazione tra loro e grazie a queste relazioni costituiscono un’unità. Non esistono monadi. L’umanità costituisce un’unità. Gli individui e i paesi hanno una storia comune. Fanno fronte a problemi comuni. Ogni parte è influenzata dalle altre. Per operare su un gruppo, un organismo o un individuo, bisogna conoscere la sue relazioni con il resto: bisogna quindi partire dal generale.

Il particolare fa capo al principio della divisione della realtà in parti costitutive. Ogni cosa è divisibile. La società umana è costituita di parti distinte, ognuna contraddistinta da caratteristiche proprie. Tradurre la nostra linea generale nel particolare significa tener conto delle caratteristiche del gruppo sociale (del collettivo) o dell’individuo su cui operiamo.

Il concreto fa capo al principio che ogni cosa si trasforma, la società ha una storia, ogni sua parte ha una storia, non è la stessa da un momento all’altro. Applicare la nostra linea nel concreto significa tener conto di quali sono le condizioni del collettivo o dell’individuo nel momento in cui operiamo su di lui.

Combinare generale, particolare e concreto è il contrario, nel campo del pensiero e della conoscenza, dell’eclettismo e, nel campo dell’azione, del pragmatismo.

(Manchette ripresa da La Voce 46, per facilitare la comprensione della manchette di pag. 26 e 27)

*** ***


Adesso la coppia si trova a dover fare un salto, a rompere degli equilibri, ad intraprendere una strada più avanzata. Non so quanto la tua compagna sia disponibile ad intraprendere questa strada. Se la vostra relazione di coppia non avrà seguito, questa esperienza servirà comunque a formarti e a capire come costruire una coppia su basi avanzate, in stretta connessione con la lotta per il socialismo. Non devi viverlo come un fallimento personale: costruire una coppia di tipo nuovo è una cosa complessa, perché nuova.

Costruire una coppia di tipo nuovo richiede molta testa, oltre che cuore (passione, sentimenti, attrazione fisica). È come un fiore che va curato, annaffiato, alimentato. Non si sviluppa nella giusta direzione spontaneamente e non resiste alle sfide della vita automaticamente, inevitabilmente. Tanto meno in un contesto come l’attuale in cui, a causa del declino in cui il movimento comunista è incorso, l’influenza intellettuale e morale della borghesia e del clero la respiriamo con l’aria.

Una coppia di tipo nuovo è una coppia che è legata profondamente alla lotta per il socialismo, che è soggetto e oggetto della rivoluzione, che contribuisce allo sviluppo del processo rivoluzionario e che si alimenta da esso. È una coppia che si trasforma in funzione del processo rivoluzionario e del suo sviluppo e allo stesso tempo ricava linfa dagli avanzamenti della guerra popolare.

Non so se tu hai mai letto L’altra metà del cielo di Claudie Broyelle. È un libro bellissimo, che tratta delle conquiste nel campo della lotta per l’emancipazione delle donne nel corso della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria del Popolo Cinese (1966-1976). Tratta anche dei rapporti di coppia. Mostra molto bene come essi si nutrono e si sviluppano tanto più positivamente quanto più il processo rivoluzionario avanza e quanto più i due componenti della coppia contribuiscono allo sviluppo della lotta per il socialismo. Quanto più cambia il mondo, tanto più la coppia è immersa in un humus positivo, costruttivo. Quanto più la coppia è parte attiva di questo processo, tanto più i suoi membri elevano la propria visione delle cose, diventano persone intellettualmente, moralmente e culturalmente più avanzate e questo alimenta positivamente la coppia. Per fare un esempio: una coppia in cui si mette mano alle concezioni maschiliste e alla subordinazione della donna all’uomo, è una coppia che libererà enormi potenzialità, che esprimerà qualità ed energie che prima erano soffocate da una cappa pesante. O ancora: una coppia composta da due compagni che si impegnano nel processo di conoscenza, assimilazione e uso della concezione comunista del mondo, è una coppia che si rafforzerà ed evolverà molto più rispetto a quanto avviene attraverso il senso comune (che al contrario deteriora il rapporto e lo rende immorale e malato poiché isola la coppia dalla lotta per cambiare la società: la coppia dominata dal senso comune non partecipa consapevolmente alla lotta per cambiare la società).

Quello che è importante che tu comprenda, compagno, è che i rapporti di coppia quanto più sono alimentati dal punto di vista intellettuale (progetti, analisi, confronti, riflessioni, ecc.), tanto più si sviluppano positivamente. Le coppie non sono scollegate dal marasma che le circonda. Quanto più la concezione comunista del mondo vive nella coppia, orienta la coppia, è guida per le riflessioni e scelte nella coppia, tanto più essa si sviluppa, cresce, si fortifica. Insomma, l’attrazione fisica e l’affinità sessuale sono importanti in una coppia (senza di esse difficilmente può esistere una relazione di coppia), ma senza la complicità ideologica e su un progetto comune perseguito (quindi senza la filosofia e la sua traduzione pratica), lasciano il tempo che trovano. Noi non neghiamo l’importanza dell’attrazione fisica e dell’affinità sessuale, ma affermiamo che non è l’aspetto principale per l’evoluzione di una coppia di tipo nuovo.

Spero che questa lettera sia utile per approfondire il confronto che abbiamo aperto nell’ultima riunione e che ponga le basi per andare ancora più a fondo.

A pugno chiuso!