La Voce 49 - Indice

La Voce 49 del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XVII marzo 2015

La vittoria elettorale di SYRIZA e la lotta di classe in Italia

La vittoria elettorale di SYRIZA in Grecia domenica 25 gennaio con la conseguente formazione del governo Tsipras è un evento che avrà notevoli ripercussioni anche nel campo delle masse popolari del nostro paese e del resto del mondo.

La vittoria elettorale di SYRIZA contro le destre è una buona cosa per le masse popolari greche ed europee, per le masse popolari di tutto il mondo, dato che la lotta di classe è internazionale. È vero che la concezione del mondo che guida SYRIZA, con cui ha preparato e ottenuto il suo successo elettorale, è del tutto interna alla concezione borghese; che le sue parole d’ordine e le misure pratiche che si propone non rompono le catene della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti che strozzano le masse popolari greche e le masse popolari di gran parte del resto del mondo.


La combattività delle masse sfruttate e oppresse non è un carattere nazionale o razziale: si alimenta e si sviluppa dando alle lotte spontanee una prospettiva realistica e giusta, creando una direzione capace di indicare la strada e di guidare alla vittoria. Questo è compito di noi comunisti.
Migliaia sono già oggi le lotte rivendicative e tante le azioni di protesta: ad esse dobbiamo dare unità e continuità. Lo realizziamo non elaborando e proponendo “piattaforme di obiettivi minimi comuni” (come si affannano a fare molti promotori di lotte rivendicative) e tanto meno farneticando di “sciopero generale continuato” (come fanno alcuni esponenti della sinistra sindacale). Alle lotte rivendicative e alle azioni di protesta diamo continuità facendo di ognuna di esse una scuola di comunismo, un’operazione della Guerra Popolare Rivoluzionaria perché forma OO e OP, contribuisce a costituire il Governo di Blocco Popolare e alimenta la marcia verso l’instaurazione del socialismo.

Il successo elettorale di SYRIZA è dovuto a vari fattori:

- al fatto che anche SYRIZA ha alzato la bandiera della ribellione alle imposizioni della Troika;

- al prestigio che hanno presso le masse popolari greche molti suoi dirigenti che provengono dal movimento comunista;

- al sostegno che ha dato alle iniziative di autorganizzazione del lavoro, all’occupazione di fabbriche e al contrasto dell’eliminazione di servizi (acqua, elettricità, ecc.);

- alle opere assistenziali, caritative e filantropiche che ha promosso in questi anni (in concorrenza con la Chiesa Ortodossa e con i fascisti di Alba Dorata) per attenuare gli effetti più distruttivi della crisi generale del capitalismo e delle imposizioni della Troika;

- alla corrispondenza del suo programma e delle sue proposte al comune buon senso delle masse popolari greche, affine al comune buon senso che impregna anche le misure sostenute dalla sinistra borghese di tutti i paesi imperialisti (in Italia il manifesto, ATTAC, Sbilanciamo l’Europa, ecc. ne offrono un campionario che ininterrottamente si allunga).

Ma le promesse che SYRIZA ha fatto non sono solo un campionario d’illusioni: la loro diffusione e popolarità e l’organizzazione dei loro sostenitori ne fanno una forza materiale. Le speranze che ha acceso tra le masse popolari è possibile realizzarle solo rompendo le catene della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti.

La posta in gioco reale quindi è: prevarrà la volontà delle masse popolari, prevarranno l’organizzazione e la mobilitazione delle masse popolari per realizzare le proprie aspirazioni e quindi rompere quelle catene? È infatti sicuro che solo le masse popolari greche, organizzate e in definitiva dirette dal Partito comunista, possono creare in Grecia un sistema di relazioni sociali corrispondente ai loro interessi e difenderlo con successo contro l’aggressione della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti e il sabotaggio della borghesia imperialista e del clero ortodosso greci. Prevarranno le masse popolari greche o i mille vincoli e le mille relazioni, gli aspetti arretrati di SYRIZA?

Questa è una lotta reale aperta e al suo esito concorreranno anzitutto i comunisti del Partito comunista greco (KKE) e gli elementi avanzati delle masse popolari greche. Ma concorriamo anche noi, comunisti italiani. La lotta di classe si sviluppa in modi e con tempi diversi da paese a paese, ma è internazionale. Solo opportunisti superficiali o dogmatici incartapecoriti possono pensare che la rivoluzione socialista avanzi in modo uniforme e ordinato contemporaneamente in tutti i paesi. Ma lo sviluppo della lotta di classe in ogni paese è influenzato dagli avvenimenti degli altri paesi.

La vittoria elettorale di SYRIZA ha dato gioia e acceso speranze anche nelle masse popolari del nostro paese. I passi avanti delle masse popolari greche nello spezzare le catene della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti rafforzeranno la nostra lotta. I reazionari e gli opportunisti del nostro paese non mancheranno di usare ogni cedimento di SYRIZA e del nuovo governo greco e ogni sconfitta delle masse popolari greche per seminare disfattismo, sfiducia e rassegnazione nelle masse popolari italiane. Ma sta a noi comunisti promuovere la rivoluzione socialista nel nostro paese e in concreto promuovere la costituzione del Governo di Blocco Popolare facendo sorgere a migliaia Organizzazioni Operaie e Organizzazioni Popolari decise a costituirlo, a farlo ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia e ad agire in ogni azienda e in ogni territorio come nuove autorità pubbliche, forti del sostegno e della mobilitazione delle masse popolari che seguono le loro indicazioni. Proseguire su questa strada è il principale aiuto che possiamo dare alle masse popolari greche. Se avanzeremo su questa strada, ogni nostra vittoria avrà ripercussione positiva anche in Grecia e in ogni altro paese: solleverà il morale delle masse popolari e le rafforzerà nella loro lotta. E questo dipende solo da noi!

Quanto agli esponenti della sinistra borghese del nostro paese ammiratori di Tsipras (da Nichi Vendola a Paolo Ferrero, da Marco Revelli a Maurizio Landini, da Luigi De Magistris a Giuliano Pisapia), se vogliono veramente “fare come SYRIZA” devono rimediare al discredito e alla sfiducia che si sono meritati partecipando al governo Prodi fino al 2008 e collaborando anche dopo e ancora oggi (vedi le combinazioni in corso per le prossime elezioni regionali e comunali di maggio) a livello locale e nazionale con il PD e con la destra della CGIL, devono cioè mettersi a fare quello che non hanno fatto finora (e questo vale anche per il M5S di Beppe Grillo): ribellarsi con misure pratiche al Patto di Stabilità, al Jobs Act e alle altre misure del governo Renzi-Berlusconi, mobilitare e chiamare a organizzarsi le masse popolari, sostenerne senza riserve le iniziative. Gli esponenti e gruppi della sinistra borghese che vogliono salvare e ricostruire il loro rapporto con le masse popolari, devono cioè fare quello che noi comunisti abbiamo in sintesi chiamato “costituire Comitati di Salvezza Nazionale”.

Anna M.